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Scarica lo speciale Packaging: sostenibilità, ricerca e applicazioni

Speciale Packaging Sostenibile-01

Intorno al tema del packaging il dibattito è sempre molto vivace. In esso si intrecciano elementi di natura diversa: da quelli prettamente tecnici, relativi alla stampa, a quelli di natura sociale, tra cui quello di un consumo consapevole, passando dall’eco-design, volto a ridurre in modo sensibile la quantità imballo necessario a contenere un prodotto, fino ad arrivare all’economia circolare che non considera il packaging un rifiuto, bensì una materia prima seconda che deve essere reintrodotta nel ciclo produttivo.

Sintetizzare tutto questo in uno speciale non è facile, ci abbiamo provato e nelle pagine successive il lettore potrà conoscere tramite diverse testimonianze di aziende, associazioni e consorzi quanti sforzi e, soprattutto, studi e ricerche sono messe in campo per raggiungere obiettivi ambiziosi.

Tra questi ci piace ricordare che l’Italia è tra i leader europei per tasso di riciclo: dal 1998 al 2019, la percentuale di riciclo degli imballaggi cellulosici è passata dal 37% a oltre l’80% nel 2019, risultato ormai vicino agli obiettivi UE fissati al 2030.

Sull’onda dei nuovi stili di vita, in parte derivanti anche dalla pandemia che ha contribuito alla crescita dell’e-commerce e del food delivery, c’è grande attenzione sulla progettazione di imballaggi facili da riciclare, utilizzando ad esempio packaging monomateriali o di dimensioni ridotte, e sulla loro etichettatura che deve riportare in modo chiaro le informazioni utili al consumatore per uno corretto smaltimento.

Proprio per questo a breve uscirà una norma di etichettatura ambientale che, a detta di Comieco, si avvarrà delle nuove tecnologie ICT, anche in un’ottica di tracciamento e corretta gestione.

Insomma, normative, esigenze produttive e temi ambientali ora più che mai si incontrano per trovare soluzioni che diano risposte concrete su tutti gli aspetti propri del packaging.

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Una visione di filiera: intervista a Carlo Emanuele Bona, presidente di Federazione Carta Grafica

Carlo Emanuele Bona, neo presidente di Federazione Carta e Grafica, è chiamato durante il suo mandato a consolidare il progetto federativo, nato per dare più forza istituzionale ai settori che la compongono e per sviluppare progetti sinergici nei confronti degli associati in particolare sui temi trasversali alla filiera, come la transizione digitale e la transizione ecologica.

Eletto alla presidenza della Federazione Carta e Grafica (FCG) il 22 giugno scorso, Carlo Emanuele Bona, vice presidente dell’azienda grafica Vincenzo Bona, specializzata nella stampa per l’editoria, inizia il proprio mandato con l’obiettivo di consolidare il progetto federativo, così come ha fatto il suo predecessore Girolamo Marchi nell’ultimo biennio.
«Gli obiettivi che erano alla base della nascita della Federazione, che coinvolge Assocarta, Assografici e Acimga, non sono cambiati, anzi – afferma Bona – semmai l’esperienza di questi quattro anni ci ha rafforzati nella convinzione sull’utilità e la forza, a livello istituzionale, di un soggetto capace di fare sintesi delle istanze dell’intera filiera. Così come i grandi temi presidiati sia a livello di comunicazione, penso alla valorizzazione della carta e alla promozione dalla lettura, sia a livello di supporto alle aziende, penso alla transizione digitale e green, sono certamente di grande attualità. Quindi il mio lavoro non potrà che essere in forte continuità rispetto a quello svolto da chi mi ha preceduto».

Tra progetti e identità

Sin dalla propria fondazione nel 2017, spiega Bona, la Federazione ha saputo presidiare gli ambiti di maggiore interesse per le industrie del settore e trattandosi di temi strategici per le loro attività non possono che essere presenti anche nell’agenda di programma della nuova presidenza. Le transizioni ecologica e digitale sono oggi infatti di assoluta attualità, essendo i punti cardine del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e il fatto che la Federazione ne abbia in questi anni fatto oggetto di due progetti dedicati alle imprese del settore è dimostrazione di una certa lungimiranza e di una consapevolezza di quali siano i temi strategici e trasversali di filiera da presidiare
Con i fondi del PNRR, spiega il neo presidente, «il Paese ha la grande opportunità di accelerare sui processi già in atto e i nostri settori, già protagonisti dell’economia circolare, possono in questo ancor più beneficiare di questo contesto straordinario, anche grazie ai progetti della nostra Federazione. Al centro dell’ammodernamento del Paese e delle grandi riforme utili, deve essere posto anche il tema dell’importanza della cultura, che per il settore si traduce in spinta e sostegno all’editoria di libri e della stampa periodica».
Il PNRR è quindi un’opportunità per sviluppare ulteriormente il sistema del riciclo e della circolarità dei materiali, nei quali l’Italia è già a livelli altissimi e in particolare la filiera di carta, stampa, imballaggio e trasformazione è una vera e propria eccellenza nazionale. Basti pensare che il nostro Paese ha già raggiunto e superato il target europeo di riciclo al 2030 – posto all’85% –, grazie all’87% di imballaggi riciclati; mentre la carta italiana prodotta con fibre riciclate è a quota 61%. «Ora però abbiamo la possibilità di migliorare ulteriormente queste performance, investendo in nuovi impianti per selezione dei materiali, nella digitalizzazione che può migliorare la tracciabilità dei rifiuti, nella ricerca e sviluppo per progettare e realizzare prodotti e imballaggi sempre più sostenibili». E tutto questo, sottolinea il presidente, «proprio grazie al PNRR che è stato sì presentato con successo a Bruxelles, ma che ora va tradotto in azioni concrete».

Il digitale secondo FCG

Sul tema della digitalizzazione il settore carta e grafica sta già facendo molto. «La transizione digitale va letta con una logica di filiera ed è stata in questi anni presidiata dalla Federazione». Bona – che in Assografici ricopre anche la carica di vice presidente con delega all’innovazione – ricorda che già nel 2017 fu lanciato il Progetto Industry 4.0 con la collaborazione di SDA Bocconi, allo scopo di accompagnare le aziende della filiera nell’implementare i principi dell’industria 4.0 lavorando da subito anche dal punto di vista operativo, per capire come mettere in pratica e avviare questi processi. L’obiettivo era supportare le aziende nel percorso di sviluppo del modello 4.0 anche attraverso delle vere e proprie “istruzioni per l’uso” e un programma articolato di attività formative, poi interrotte a causa dell’esplodere della pandemia. «La forza del progetto – spiega il presidente – è stata la capacità di declinare i principi generali del nuovo paradigma Industry 4.0 in quelli specifici delle nostre industrie, in maniera quindi molto verticale, affiancando le aziende nel percorso di adattamento del nuovo modello alla propria «Questo è stato il grande valore aggiunto che ha saputo dare la Federazione». La risposta delle aziende, racconta, è stata assolutamente positiva e partecipata: «Abbiamo dato il nostro contributo per creare una consapevolezza a livello strategico e organizzativo».
È anche un tema di competenze; in questo la Federazione, spiega Bona, può fare da facilitatore: «Il lavoro effettuato con SDA Bocconi ha sensibilizzato le aziende sull’importanza dell’innovazione che è anche formazione oltre a fornire le traiettorie da seguire per le quali le competenze sono indispensabili: dal marketing alle vendite, dall’integrazione dell’IT nei processi produttivi all’analisi dei dati».

La sostenibilità secondo FCG

Anche sulla sostenibilità, ovvero sulla transizione green, Bona ci racconta il lavoro fatto in Federazione: «negli ultimi 12 mesi, abbiamo investito molte risorse su un progetto importante, che ha visto già il coinvolgimento di molte aziende nella sua fase preparatoria. L’obiettivo è rilasciare uno specifico strumento, un protocollo e un software, che aiuterà le aziende a monitorare e rendicontare le performance ambientali, sociali ed economiche. Con una metodologia costruita tenendo conto delle specificità dei nostri settori merceologici e che sarà certificata rispetto ai principali standard internazionali, alle linee di indirizzo delle più autorevoli fonti, nazionali, europee e internazionali sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare e coerente anche con i criteri della finanza sostenibile. Parliamo quindi – conclude Bona su questo tema – di uno strumento molto pratico e operativo, per aiutare le nostre aziende a elaborare i loro bilanci di sostenibilità piuttosto che a iniziare ad avere sul tema sostenibilità un approccio sistematico, e che speriamo verrà apprezzato e utilizzato dagli associati».

La forza della rappresentanza

Ai temi prioritari per il settore citati sinora, Bona ne aggiunge un altro legato al percorso federativo e alla costruzione di una ancor più solida identità federativa: «Durante la pandemia da Covid-19 il riconoscimento di industrie essenziali all’economia del Paese e la risposta unitaria data in quei mesi dalla filiera hanno certamente rafforzato il sentimento identitario e di appartenenza delle nostre imprese alla Federazione. Il particolare periodo storico, in cui si sono fatte strada nuove esigenze imposte da modalità di vivere e di lavorare stravolte dagli eventi contingenti, ha certamente contribuito affinché l’attuazione di certe nuove dinamiche fosse più rapida, proprio per necessità, ma ciò non toglie che si possa ancora migliorare. Le imprese certamente si identificano con la propria associazione di riferimento – prosegue Bona – che oggi ha nel valore dell’azione che la Federazione svolge a tutela e promozione della filiera un elemento di forza in più».
Tra gli obiettivi primari della Federazione, sin dalla sua nascita, c’è quindi stato il dialogo con le istituzioni e, proprio nell’unione delle tre associazioni, ha trovato il peso necessario per portare istanze comuni all’ascolto della politica. Una voce univoca che, nel momento storico che stiamo vivendo, ha una valenza ancora più solida. «È la migliore risposta che la nostra industria ha potuto darsi per operare nel contesto attuale» dichiara Bona e sottolinea come sia sì una questione di massa critica e di volumi – la filiera nel suo complesso conta 17mila aziende, 165mila addetti e fattura quasi 22 miliardi di euro all’anno – ma non solo. «La FCG è stata pensata in tempi che potremmo definire “non sospetti” e chi l’ha costituita allora è stato capace di avere la giusta visione e di guidarla nella direzione corretta per rappresentare in maniera efficace gli interessi di tutte le nostre industrie. Ma perché questo processo possa trovare la giusta evoluzione l’attenzione all’identità federativa è molto importante».

Temi caldi per l’industria del settore

Nell’agenda politica italiana – e non solo, questi temi oggi sono soprattutto al centro dell’attività legislativa UE – trovano posto in questo periodo temi complessi e urgenti, sui quali il mondo dell’industria è chiamato a fare la propria parte e che deve presidiare, facendo sentire la propria voce e portando avanti le proprie istanze. Un esempio su tutti, che per altro interessa molto da vicino le aziende del settore carta e grafica, è la direttiva europea SUP (single use plastic), che proprio nel mese di settembre è incardinata in Parlamento per il suo recepimento. «È un esempio importante degli interventi legislativi europei ispirati al concetto di sostenibilità e mirati alla transizione green – dichiara Bona – ma è anche un caso emblematico che ci riporta alla necessità di interventi di buon senso, ovvero sostenibili anche da un punto di vista economico e sociale, e soprattutto non guidati da un approccio propagandistico e anti industriale. Bene, quindi, il testo di recepimento predisposto dal Governo italiano – afferma Bona – che evita che la SUP si trasformi nella messa al bando indiscriminata di qualsiasi packaging e prodotto monouso, con il rischio di vanificare il senso della stessa disposizione e di mandare in crisi intere filiere produttive».
Altro fronte caldo per l’industria italiana riguarda la transizione energetica, con il passaggio all’utilizzo dell’idrogeno e delle fonti di energia rinnovabili, come i bio-combustibili. Il settore, che è un grande consumatore di energia – in particolare nella componente di produzione della carta –, è sempre stato all’avanguardia sulle tematiche energetiche. Nelle proposte sul recovery plan, presentate a marzo 2021 al Governo in un documento congiunto con i sindacati, la Federazione ha posto come prioritaria, oltre all’efficientamento energetico – da sempre perseguito –, la decarbonizzazione dei cicli produttivi con una progressiva conversione energetica.
Un ultimo elemento citato dal neo presidente – ma non certo per importanza – è l’aspetto della cultura e del valore che la filiera ha in questo ambito. Vi torna più volte nel corso della nostra intervista. La filiera ha sempre sostenuto e promosso la lettura e la cultura che sono un bene pubblico primario per la formazione dell’intera società. Durante le fasi cruciali della pandemia e i lunghi mesi di lockdown l’industria della carta e della stampa, continuando a lavorare, ha permesso anche all’editoria di svolgere il proprio ruolo fondamentale di veicolo di cultura e informazione. La Federazione si adopera perché le spese per libri, quotidiani e giornali siano detraibili a livello fiscale. Del resto, un Paese per rinascere ha sempre bisogno di cultura. «La cultura e l’informazione» afferma Bona «sono indispensabili per attuare il PNRR».

Passione associativa

Quella della presidenza della Federazione non è solo una sfida fatta di progetti nuovi o già avviati e da fare proseguire, è anche una sfida personale. In ultimo quindi chiediamo a Bona quali sono le sue aspettative e cosa porterà della propria esperienza lavorativa nella guida di Federazione.
«Cerco di mettere a disposizione le mie esperienze e competenze per rappresentare al meglio la nostra appassionante e amata filiera» risponde il neo presidente. L’esperienza lavorativa gli deriva sia dall’impegno nell’impresa di famiglia, la Vincenzo Bona spa, un’azienda grafica con oltre 240 di storia – fondata a Torino come tipografia nel 1777 – sia dalla partecipazione alla vita associativa, che l’ha sempre visto coinvolto. «Frequento il mondo delle associazioni da sempre e, tra l’altro sono stato uno dei promotori del gruppo “Giovani imprenditori” di Assografici, di cui fui il primo presidente. E ancora oggi sono convinto sostenitore del fare sistema e lavorare come filiera. Le associazioni sono, a mio parere, un valore aggiunto fondamentale per le imprese e per il loro sviluppo. La benzina – dice in ultimo resta però sempre una: la passione associativa».

 

Il Gruppo Durst annuncia la nascita della filiale europea di Vanguard in Italia

Dopo l’acquisizione della società statunitense Vanguard Digital Printing Systems da parte di Durst Group, avvenuta lo scorso anno, arriva l’annuncio dell’apertura della filiale europea Vanguard Europe GmbH che avrà sede in Italia, a Bressanone.

Vanguard Digital Printing USA è protagonista nella produzione di sistemi di stampa per numerosi settori quali: signage, decoration, corporate, industrial e packaging. Con l’apertura di Vanguard Europe, Durst intende proporre l’ampio portfolio di soluzioni large format anche nei mercati europei.

Nonostante l’acquisizione da parte di Durst Group, Vanguard rimane un’azienda indipendente sotto la guida del fondatore e CEO David Cich. La scelta della sede di Bressanone, in un edificio adiacente all’headquarter di Durst, con oltre 5.000 mq di superficie produttiva, ha lo scopo di sfruttare le sinergie tecniche e amministrative tra le due realtà. Per i clienti, la vicinanza offre il vantaggio di poter vedere e testare tutti gli attuali sistemi di stampa proposti dal Gruppo Durst che oggi comprende anche inedite soluzioni a piano fisso che completano la gamma, rispondendo in modo ancora più mirato alle esigenze di serigrafi e stampatori che lavorano su materiali già in formato.

Il lancio ufficiale dei sistemi di stampa Vanguard sul mercato europeo avverrà in ottobre in occasione della partecipazione di Durst a Viscom 2021 a Milano e a Festa 2021 ad Amsterdam. In Italia la commercializzazione e l’assistenza delle soluzioni a marchio Vanguard verranno gestite dalla Divisione Vendite Italia di Durst Group. Una strategia commerciale che per gli altri Paesi europei verrà stabilita da Vanguard nei prossimi mesi.

“Con la creazione della filiale europea di Vanguard, ufficializziamo la vendita in Europa di questa ampia gamma di soluzioni che negli Stati Uniti ha già avuto grande successo, aprendoci a nuovi segmenti di mercato”, afferma Christoph Gamper, CEO e co-proprietario di Durst Group. “Un ulteriore sviluppo del Gruppo Durst che rappresenta anche un forte segnale in un periodo storico sicuramente non semplice. Con questa operazione offriamo ai nostri clienti nuove opportunità per poter puntare all’eccellenza della produzione con soluzioni complete ‘from pixel to output’, secondo la nostra filosofia”.

FTA Europe Diamond Awards, appuntamento a Milano il 5 maggio 2022

FTA Europe annuncia la quarta edizione degli FTA Europe Diamond Awards previsti il 5 maggio 2022 a Milano in concomitanza con la fiera Print4All.

I vincitori dei concorsi nazionali della flessografia promossi dalle Associazioni nazionali aderenti a FTA Europe saranno candidati d’ufficio agli FTA Europe Diamond Awards per contendersi il podio europeo.

Il concorso metterà in mostra i migliori prodotti stampati in flexo nelle 14 categorie previste, compresa la categoria internazionale e il Best in Show.

Gli ultimi 18 mesi sono stati molto sfidanti per il mondo intero. FTA Europe è lieta di avere comunque potuto celebrare l’eccellenza della flexo e riunire la comunità flessografica internazionale in occasione dei Diamond Awards virtuali di quest’anno.

La prossima edizione tornerà ad essere in presenza in Italia, a Milano, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza.

Ulteriori informazioni saranno presto disponibili sul canale social LinkedIn e sul sito di FTA Europe. Le aziende italiane vincitrici dei concorsi BestInFlexo 2020 e 2021 saranno candidate alle selezioni per gli Fta Europe Diamond Awards 2022. Le iscrizioni al BestInFlexo 2021 sono ancora aperte.

I nomi delle aziende che sfideranno i colleghi stranieri saranno svelati alla cerimonia di premiazione BestInFlexo 2021 prevista a Bologna il 17 novembre prossimo.

Webinar: Kyocera, la stampa dei dati al centro!

Kyocera Document Solutions Italia, in un evento a partecipazione gratuita, spiega come rendere strategica ed efficace ogni singola comunicazione e distinguersi nel mercato, grazie alla valorizzazione che la gestione del dato variabile e l’utilizzo del colore apportano. TASKalfa Pro 15000c – il nuovo sistema di Production printing Kyocera a getto d’inchiostro – permette di sviluppare campagne mailing impattanti e stampare documentazione personalizzata considerando le necessità di ogni cliente.

Le aziende ora possono contare su TASKalfa Pro 15000 c per gestire la comunicazione omnicanale e avranno come ritorno sull’investimento elevata produttività, affidabilità, qualità di output, nonchè efficiente gestione dei dati a costi concorrenziali.

Kyocera TASKalfa Pro 15000c è il sistema da stampa digitale inkjet a colori ad alta velocità, che unisce capacità di produzione agile e conveniente alla possibilità di stampa di flussi di dati avanzati e supporta attività di transpromo e cross selling, stampa transazionale, book on demand e output professionale.

Interverranno al webinar Alessandro Mambretti, Expert Production Print Solutions di Kyocera Document Solutions Italia, Alessandro Bellotti di EFY Italia e altri protagonisti.

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Dal PNRR un’occasione irripetibile per la filiera carta-grafica

Sessantanove miliardi di euro sono a disposizione della missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, con 2,1 miliardi direttamente finalizzati all’economia circolare, nell’ambito di 248 miliardi di risorse europee e nazionali che costituiscono la dotazione finanziaria complessiva del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in acronimo PNRR. Una mole di investimenti e riforme impensabile solo fino a un anno fa, a sostengo di un cambio di paradigma che riguarda non solo gestione rifiuti e riciclo, ma coinvolge il sistema economico nella sua totalità. Su questo tema e sulla semplificazione normativa messa in atto per realizzare gli interventi la Federazione Carta e Grafica ha organizzato l’incontro di approfondimento “PNRR e DL Sostenibilità”, che si è svolto come web conference venerdì 10 settembre.

L’incontro è stato costruito e realizzato in modo da fornire alle imprese gli elementi che, fra risorse disponibili e disposizioni amministrative più snelle ed efficaci, danno la possibilità di inquadrare il nuovo paradigma di sviluppo, per un impegno che, lungo la strada irreversibile del Green Deal, guarda oltre il 2026, scadenza prevista per il Recovery Plan che rende disponibili le risorse europee.

“La filiera della carta e della grafica è uno dei settori eleggibili ai sensi del PNRR, può proporre progetti nell’ambito del piano, con un ruolo strategico importante conquistato grazie all’azione congiunta della Federazione Carta e Grafica, con le Associazioni Acimga, Assocarta e Assografici che la compongono insieme al Comieco, che ne è socio aggregato”, ha spiegato Massimo Medugno, direttore della Federazione Carta e Grafica e di Assocarta, nell’introduzione. La prima parte dell’incontro ha visto al centro gli obiettivi e gli strumenti resi disponibili attraverso il PNRR; quindi la seconda parte con gli approfondimenti del DL 77, cosiddetto DL Semplificazioni, “la stampella normativa per poter accelerare la realizzazione delle opere, quelle che fanno parte del PNRR e anche quelle inserite nel Piano Industria e Clima, il PIEC, come presupposti per far compiere il salto di qualità al sistema industriale italiano, che – come ha sottolineato Medugno – già vanta performance all’avanguardia in materia di economia circolare e fonti rinnovabili”.

L’Italia, maggiore beneficiaria delle risorse europee, ha una duplice responsabilità: verso se stessa e le future generazioni, sarebbe imperdonabile perdere o giocare male la partita del PNRR, che è un’opportunità straordinaria. Il buon esito del Piano italiano è condizione essenziale anche per il successo della strategia europea imperniata sulla transizione ecologica e digitale, ha evidenziato Fabrizio Vigni, già presidente della Commissione Ambiente della Camera e primo firmatario di numerose proposte di legge in materia di tutela dell’ambiente e promozione della green economy, che a nome del Circular Economy Network ha fatto il punto su funzione e opportunità dell’economia circolare nel PNRR.

Il raggiungimento degli obiettivi e il rispetto delle scadenze, inquadrati in una strategia nazionale per l’economia circolare, rappresentano sfide che si possono vincere solo se associate a un salto di qualità procedurale. Ed è il tema, quello del DL Semplificazioni, che affronta innanzitutto la questione del raccordo fra i vari livelli di Governo, affrontato nelle sue diverse articolazioni da Marco Ravazzolo, responsabile Area Ambiente di Confindustria. Un esempio per tutti delle accelerazioni promesse dalle nuove procedure introdotte dal DL 77, riguarda la V.I.A., nota e spesso famigerata Valutazione di Impatto Ambientale, tradizionale scoglio sulle cui tempistiche inaccettabili finisce per infrangersi la maggior parte dei progetti di impianti e opere sia private sia pubbliche. “La nuova normativa – ha spiegato Ravazzolo – prevede una speciale commissione V.I.A. fast-track, composta da 40 membri particolarmente qualificati appartenenti alle amministrazioni. Particolarità rispetto alla V.I.A. ordinaria è che queste persone lavoreranno a tempo pieno alle valutazioni di impatto ambientale”. Un segnale forte rispetto all’attuale consuetudine della Commissione V.I.A., le cui riunioni sono a cadenza mensile e spesso ancora meno frequenti, portando ad attese anche di anni per l’ottenimento di un parere. Importante anche l’introduzione dell’interpello ambientale che possono proporre le associazioni più rappresentative, in analogia a quanto avviene in tema fiscale e di sicurezza del lavoro.

Il direttore generale del Comieco, Carlo Montalbetti, ha messo in risalto l’importanza del ruolo delle Associazioni, soprattutto come contributo a individuare le soluzioni migliori per l’efficienza che comporterà economicità e vantaggio ambientale importante per la filiera nel suo complesso. “È una sfida molto grande, che richiede capacità organizzate per essere affrontata e governata – ha sottolineato Montalbetti -. Associazioni e sistemi di tipo consortile sono chiamati a fornire contributi dal punto di vista delle proposte e della conseguente capacità di tradurle in pratica. Il tutto abbinato alla fondamentale funzione associativa di supporto alle aziende, affinché possano valutare e partecipare da sole o consorziandosi fra loro, ai bandi che stanno predisponendo le strutture definite dal Governo”.

Assografici, il lavoro aspetta i giovani

Il settore della stampa è alla ricerca dei tecnici di domani. L’impegno di Assografici per formare le nuove generazioni di stampatori.

Il settore della stampa è alla ricerca di una nuova generazione di tecnici, a cui sono offerti un lavoro sicuro, professionalità certe e prospettive di futuro. «Anche se siamo nell’era del digitale, la stampa ci sarà sempre, continuando a rappresentare per i giovani un’importante opportunità di inserimento lavorativo», assicura Orlando Paiardi, referente in Assografici sui temi della formazione e dell’istruzione e responsabile delle proposte formative dell’Unione GCT di Milano.

La sfida, semmai, è rendere il settore più attrattivo, liberandosi dagli stereotipi dello stampatore sporco di inchiostro fino alle orecchie. «Rispetto al passato, oggi l’ambiente in fabbrica è profondamente cambiato e non dovrebbe più essere associato a un’immagine di lavoro solo fisico, manuale e ripetitivo: spesso si gira al suo interno in camice bianco, si lavora in postazioni digitali, i macchinari non sono più rumorosi e oppressivi, si producono stampati e imballaggi sempre più tecnologici e sofisticati».

Di qui l’importanza di fare cultura puntando sulla formazione a vari livelli, proprio come è impegnata a promuovere la stessa Assografici. «Abbiamo un rapporto, diretto e soprattutto mediato dall’Enipg, l’Ente nazionale per l’istruzione professionale grafica, con le scuole dei vari territori e a loro cerchiamo di portare le esigenze formative tecniche e specialistiche che raccogliamo dalle aziende grafiche e da quelle che fanno parte dei vari gruppi merceologici del packaging». Ciò perché Assografici ha un canale aperto con le aziende, a loro volta sempre più attente al tema della formazione. «Qualcuna lo è in modo notevole», osserva Paiardi. «Più in generale, però, molte sono soprattutto preoccupate dall’invecchiamento medio della popolazione aziendale e dalla difficoltà di attrarre le nuove generazioni. In questo momento la forza della stampa e l’esigenza di rinnovamento arrivano soprattutto dal settore del packaging, in decisa crescita sotto tutti i punti di vista, dal cartoncino rigido alla stampa su flessibile, fino alle etichette».

La sfida del ricambio generazionale

Per assicurare il ricambio generazionale, con le maestranze storiche prossime al pensionamento dopo avere garantito per anni il funzionamento dei macchinari, la formazione scolastica professionale rappresenta un’esigenza di valore assoluto, soprattutto se rende la pratica un asset fondamentale, sottolinea Paiardi. «Proprio per questo motivo, la riduzione delle ore di laboratorio decisa dal Miur ha generato un problema di “lontananza” con i nostri tradizionali centri di formazione professionale. Alle nostre aziende interessano operai, professionisti e tecnici che siano in grado di fare funzionare i comparti stampa. Invece la tendenza più “di moda” e attrattiva per i giovani e cavalcata inevitabilmente dalle scuole è di occuparsi soprattutto di grafica e web design. Dopo il triennio, perciò, per una reale formazione tecnica spendibile in azienda, si rende spesso necessario un quarto anno professionale, altrimenti l’inserimento in azienda risulta difficile. Oltretutto, l’impellente sfida del ricambio generazionale non consente di concedere tempo a tirocini lunghi e lezioni sul campo, e sono richiesti studenti già formati. Di conseguenza, si rendono necessari corsi integrativi al quarto anno del professionale (già facoltativo), ma non di rado questi risultano difficili da attivare, richiedendo alle aziende stesse di investire tempo e denaro che non sempre hanno a disposizione».

In un certo senso analogo è il discorso degli Istituti Tecnici Superiori ITS. «A Milano sono stati attivati da tempo: nel 2010 è partito l’ITS grafico poi convertito in omnichannel, per creare tecnici in grado di sviluppare lavoro digitale, video e web, quindi non più tecnici di stampa. Solo recentemente, siamo riusciti a introdurre con successo il nuovo corso ITS Packaging Specialist, con importanti contenuti relativi alle tecniche di stampa. Tuttavia, i corsi ITS sono biennali, necessitano di finanziamenti specifici e anche di una compartecipazione delle aziende e diplomano al massimo 25 allievi per volta, un limite numerico evidente rispetto al forte bisogno di maestranze. Detto questo, anche a livello di Federazione Carta e Grafica (in partnership quindi con Assocarta e Acimga), si sta operando per la nascita di modelli di ITS indirizzati alla nostra filiera, non solo a Milano, ma anche in altri territori: ad esempio a Verona con un ITS Cartario Cartotecnico; e a Lucca con l’ITS Cartario-Cartotecnico-Meccanico. Quest’ultimo sta ottenendo ottimi risultati, grazie alla concentrazione sul territorio di numerose aziende del comparto carta tissue e carta sanitaria e grazie alla formazione su macchinari specifici per quel tipo di produzione, alternando perciò il biennio a vocazione cartotecnica a uno meccanico. Un’altra iniziativa è allo studio nel comprensorio di Treviso-Mestre-Padova».

Per fronteggiare la carenza di stampatori, un ruolo notevole lo sta ovviamente svolgendo Enipg, l’Ente nazionale per l’istruzione professionale grafica, sia attraverso la sede di Roma sia attraverso i Comitati territoriali, tra i quali quello di Milano è molto attivo. «Tutti insieme stiamo effettivamente svolgendo un ruolo di coordinamento con le scuole e gli ITS per cercare di creare proprio la filiera azienda, scuola e associazione, anche se naturalmente non è semplicissimo».

Inoltre, per i lavoratori già presenti nelle aziende, Enipg ha creato un programma di riqualificazione con corsi di formazione specialistici, per avvicinare ancora di più al digitale le professionalità più storiche e «affinché il tentativo abbia successo, è necessario il supporto dei sindacati con i quali si collabora strettamente».

Come attrarre i giovani

Attualmente, il problema maggiore è quindi che le nuove generazioni non si mostrano particolarmente attratte dal mondo della stampa, ammette Paiardi. «Il grosso sforzo che, non solo noi ma tutta Confindustria sta facendo, è valorizzare a livello scolastico un percorso che sia squisitamente tecnico, sul modello duale tedesco che ha nobilitato il tecnico puro. Viceversa, in Italia, negli ultimi trent’anni, abbiamo privilegiato i licei e considerato gli istituti tecnici e professionali come un ripiego. Eppure i centri di formazione professionale negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso hanno rappresentato un serbatoio formidabile di forza lavoro tecnicamente preparata».

Bilanci storici a parte, certo è che Assografici ha le idee chiare sulla necessità di supportare le aziende nelle loro esigenze formative di oggi e domani. «Alle aziende in questo momento interessano stampatori e cartotecnici, ecco perché a Milano, per esempio, si sta cercando di creare un percorso tecnico che comporta tre anni di formazione professionale e il quarto che dà accesso a un anno di perfezionamento IFTS completamente finanziato da Regione Lombardia, dopo il quale si può accedere all’ITS. In questo modo si configura un percorso che in sette anni porterebbe un allievo a diventare un tecnico specializzato di stampa cartotecnica e grafica, da inserire anche a un buon livello come posizione in azienda dopo la classica fase di rodaggio e tirocinio. D’altra parte già la formazione professionale, l’IFTS e l’ITS prevedono tutti degli stage aziendali. In questo modo il rapporto allievo, scuola e azienda ha modo di consolidarsi nel tempo».

È bene ricordare, tuttavia, che lo studente può interrompere anche prima il suo percorso di studio, senza dovere obbligatoriamente ottenere il diploma ITS di tecnico specializzato. «Così come è da notare che i nostri studenti ITS oggi provengono anche dai licei e dai ritorni universitari, sebbene un percorso coerente come quello sopra descritto sarebbe comunque preferibile. Il successo conseguito dall’Enipg nel fare inserire la cartotecnica fra le materie di studio dell’Istituto “Franchetti-Salviani”, un istituto grafico di Città di Castello, va proprio in questa direzione».

Al tempo stesso si segnalano le istanze al Miur per tornare ad aumentare le ore di laboratorio in una prospettiva duale della formazione. «Essere tecnici significa conoscere e sapere gestire i processi. Se i giovani si convincono che il comparto grafico cartotecnico oggi può garantire un lavoro sicuro, una professionalità certa e solide prospettive di futuro, credo che nei prossimi anni i problemi di reperire manodopera qualificata finalmente si potranno risolvere», auspica Paiardi.

Paiardi insiste in modo particolare su quest’ultimo punto. «Oggi il lavoro nei nostri comparti c’è e dobbiamo farlo capire agli allievi attraverso iniziative come manifestazioni, eventi e premiazioni, che la pandemia ha purtroppo rallentato. Del resto, l’evoluzione tecnologica è costante e alimenta nuove opportunità di mercato: si pensi alla crescita continua del settore del packaging e al valore acquisito oggi dalle etichette con il loro bagaglio di informazioni stampate».

Tutti i lati del packaging

Il settore del packaging oggi presenta inoltre competenze e sensibilità che vanno ben oltre ai tradizionali aspetti tecnici produttivi. Progettare e realizzare packaging comporta una conoscenza delle più moderne tecniche di stampa e dei materiali finalizzata anche alla realizzazione di imballaggi sempre più riciclabili e ambientalmente sostenibili. «Da questo punto di vista segnaliamo la collaborazione tra Enipg, Assografici e Democenter di Modena che ha dato vita la scorsa primavera a un primo corso di alta specializzazione proprio sul design e la progettazione di imballaggi sostenibili», segnala Paiardi. «Altro esempio importante, perché inserito in un territorio a notevole vocazione packaging, è il Matespack di Salerno, un Master universitario per packaging polimerici e cellulosici di alto profilo formativo, avviato con il contributo delle imprese locali e di Atif in stretta collaborazione con l’Università di Salerno».

Si tratta, perciò, di avviare nuove offerte formative che rendano centrale la conoscenza dei materiali e le loro evoluzioni, all’interno di quell’orizzonte green che innesca la ricerca di supporti alternativi. «Da questo punto di vista», precisa Paiardi, «anche sfruttando il fatto che il nostro settore si occupa prevalentemente di packaging a base cellulosica, dove la carta rappresenta un supporto privilegiato completamente riciclabile. Infatti, portiamo avanti campagne di stampa e sensibilizzazione per smentire l’idea che la sua produzione si basi su processi di deforestazione. Un discorso analogo si può fare comunque anche per gli imballaggi in plastica, in questo periodo inopportunamente demonizzati, senza invece tenere conto, come è per gli imballaggi flessibili, della loro fondamentale leggerezza e della loro funzione d’uso fondamentale nella conservazione degli alimenti e nella lotta allo spreco alimentare. Anche sulla plastica sono certamente di grande stimolo tutti gli studi in atto per produrre comunque imballaggi sempre più riciclabili e riciclati».

Conoscere significa, in fondo, fare con consapevolezza. «L’adeguata cognizione del materiale», insiste infatti Paiardi, «ne favorisce la gestione ottimale per la creazione di uno specifico prodotto. Più giovani si avvieranno verso questo tipo di studi e professioni, più garanzie ci saranno per il futuro di tutti noi e dei nostri comparti».

Viscom 2021, da Guandong la stampa si colora di verde

Guandong conferma la partecipazione a Viscom 2021 dove verranno presentate novità corporate e prodotti inediti in anteprima italiana, con un allestimento di grande impatto in linea con l’anima green che contraddistingue lo Specialista delle Specialità. “Da sempre il dialogo con gli attori della filiera è alla base del nuovo approccio al mercato e l’appuntamento di Viscom rappresenta un importante momento di incontro e confronto con operatori, partner e utilizzatori in ottica di collaborazione, creatività e visione futura”, commenta Daniele Faoro, team principal di Guandong.

Durante questi mesi in cui gli eventi non potevano essere organizzati, Guandong ha sempre tenuto vivo il dialogo con i suoi interlocutori implementando nuovi tools, tra cui il catalogo digitale interattivo MM21 Collection, la App, da cui è possibile accedere a una vastissima gallery di immagini e video, fino al progetto Sample Kit, un’ulteriore novità destinata a rivoluzionare il concetto dei tradizionali campionari. Al tempo stesso il reparto R&D ha lavorato ininterrottamente, concentrandosi su tre fronti: l’evoluzione di prodotti già esistenti ripensati per nuove applicazioni; l’ampliamento della gamma con soluzioni basate sulla Nanotechnology per la messa a punto di prodotti inediti destinati sia agli operatori del settore, sia al mondo B2C e industriale; lo sviluppo di materiali e processi eco-friendly che rispondono a un’esigenza sempre più diffusa.

In linea con questa strategia, durante la manifestazione allo stand Guandong sarà possibile assistere a dimostrazioni di stampa totalmente green, realizzate su impianti di nuovissima generazione che utilizzano inediti inchiostri resinati a base acqua, totalmente inodore e atossici. Questi inchiostri permettono la decorazione di supporti e materiali ideali per il rivestimento di pareti, oggetti e complementi d’arredo destinati ad ambienti anche particolarmente delicati quali ospedali, scuole, ma anche pubblici esercizi e abitazioni private.

Tra le novità di prodotto che Guandong presenterà in anteprima a Viscom, i materiali della nuova gamma nata dal concetto del Wall Dressing. Supporti che si sposano con qualsiasi esigenza di personalizzazione verticale, liberando la fantasia a infinite applicazioni, sia in ambito promozionale, sia di interior decoration. Soluzioni intercambiabili che permettono di vestire e rivestire le pareti in pochi minuti, contraddistinte dalle texture più diverse, ma tutte in grado di coniugare semplicità, rapidità di applicazione e rimozione, sicurezza e soprattutto l’anima environment-friendly.

In ambito corporate, la kermesse milanese sarà l’occasione per presentare ufficialmente la nuova divisione aziendale Mr Magnus, che prende il nome da una delle linee di punta di Guandong. La nuova business unit, con sede a Peschiera Borromeo, si occuperà in particolare della produzione e della distribuzione di fogli per la stampa laser, offset e serigrafia. In linea con la storica tradizione di Caledonia prima e di Guandong a seguire, Mr Magnus tratterà supporti realizzarti in resine compound, multilayer e magnetizzate. Il tutto in conformità con le vigenti norme CEE, Reach, Rohs, EN 71/3.

Nuovi riconoscimenti per Ricoh in materia di sostenibilità

Ricoh Company è stata inclusa nella FTSE4Good Index Series, nel FTSE Blossom Japan Index e nel MSCI Japan Empowering Women Index, tutti indici fondamentali per le aziende focalizzate sulla responsabilità sociale.

Ricoh è presente nel FTSE4Good Index da 18 anni consecutivi e nei FTSE Blossom Japan Index e MSCI Japan Empowering Women Index dal 2017, anno della loro creazione.

L’attenzione di Ricoh verso la sustainability si concretizza nella realizzazione di una società sostenibile attraverso un equilibrio tra tre “P”: Prosperità (economia), Persone (società) e Pianeta (ambiente). Per raggiungere questo traguardo, Ricoh ha identificato sette priorità connesse a due ambiti (“Solida infrastruttura di gestione” e “Risolvere i problemi sociali attraverso il business”) e integrato nelle proprie strategie gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) per dare un contributo concreto a importanti questioni sociali attraverso il business e promuovere una società sostenibile.

“Diversità” e “Gestione della vita lavorativa” fanno parte di tali strategie e stanno dando vita a numerose iniziative per promuovere l’empowerment delle donne. Dal 2020, una delle priorità di Ricoh riguarda il tema della “Diversità e Inclusione”, come parte dell’ambito “Solida infrastruttura di gestione”. Ricoh ha definito un target di manager donne rispetto al totale del proprio management e sta moltiplicando gli sforzi per cambiare gli stili di lavoro e supportare i percorsi di carriera.

 

Manroland Sheetfed, aumento degli ordini

L’acquisizione di ordini per nuove macchine da stampa presso Manroland Sheetfed ha raggiunto a giugno un vero e proprio record. Nel febbraio di quest’anno l’azienda ha annullato il lavoro a orario ridotto e ha iniziato ad aumentare la produzione nel suo stabilimento di Offenbach, dove nel 2021 l’azienda celebra i 150 anni delle sue macchine da stampa, in previsione di un aumento della domanda. Peter Conrady, responsabile delle vendite globali conferma:«Le ragioni della fortissima acquisizione di ordini a giugno, e per l’anno fino ad oggi, sono duplici: dall’inizio del 2021 abbiamo assistito a un numero crescente di progetti sia per le rotative da 700 che da 900, poiché gli stampatori di tutto il mondo ha iniziato a riconquistare la fiducia degli investimenti dopo il Covid-19» . Inoltre, la ROLAND 700 Evolution e le macchine della serie ROLAND 900 Evolution lanciate di recente sono una tecnologia assolutamente all’avanguardia che offre significativi vantaggi commerciali. E I nostri clienti lo riconoscono». «Manroland Sheetfed» precisa Tony Langley, presidente&Ceo di Langley Holdings Plc «il suo più forte semestre da quando il gruppo ha acquisito l’azienda nel 2012 e un record mensile di 10 annidi. La sfida ora è proprio quella di aumentare la produzione in modo che da far fronte a tutte le richieste».