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Terzo trimestre in crescita per Heidelberg

Heidelberg raggiunge importanti traguardi strategici nel terzo trimestre e conferma le previsioni per l’intero esercizio finanziario 2018-19.

Numeri che impressionano: il portafoglio ordini nel terzo trimestre è di 804 milioni di euro e prepara ad accogliere un poderoso trimestre finale. Mentre le vendite nei nove mesi di esercizio si attestano a 1.693 milioni di euro, con un incremento del 2% circa rispetto all’anno precedente, con un miglioramento sostanziale del margine operativo prima delle imposte (Ebitda), che sale a 101 milioni di euro. Nel corso dell’esercizio 2018-19, Heidelberg persegue così la sua strategia di digitalizzazione e di collaborazione con l’obiettivo di definire nuovi modelli di business in grado di garantire una redditività sostenibile. In questo contesto va quindi inquadrata la mossa annunciata il 23 gennaio scorso volta a rafforzare le attività nella stampa di packaging, un mercato in forte crescita, ampliando la partnership con la società cinese Masterwork.

L’intenzione è quella di espandere la forte posizione di mercato in questo segmento, affrontare meglio il potenziale in Cina e in Asia, e raggiungere miglioramenti di efficienza estendendo ulteriormente la cooperazione nell’ambito dell’efficienza produttiva.

La strategia Heidelberg goes digitalsta inoltre suscitando un crescente interesse sul mercato, come dimostra la firma di 26 contratti per il nuovo modello di abbonamento nei primi nove mesi di attivazione. Il prossimo obiettivo intermedio, come già annunciato, è quello di ottenere 30 contratti entro la fine dell’esercizio fiscale, raggiungendo un volume di ordini pari a circa 150 milioni di euro.

Prosegue intanto la produzione in serie della macchina da stampa digitale Primefire intorno alla quale è stata creata un’unità digitale per gestire la significativa espansione delle vendite nell’e-commerce. La crescita futura sarà trainata anche dal più grande e avanzato centro di innovazione del settore, inaugurato a dicembre a Wiesloch. Heidelberg è inoltre in grado di sfruttare sempre di più le proprie competenze al di fuori del settore della stampa, come ad esempio nel settore dell’elettromobilità, grazie alla creazione di un nuovo sistema di ricarica per auto elettriche.

«Abbiamo raggiunto importanti traguardi strategici nell’esercizio 2018/2019», commenta il Ceo di Heidelberg, Rainer Hundsdörfer. «La collaborazione con Masterwork ci apre un grande potenziale nel promettente settore del packaging e sull’enorme mercato cinese. C’è infatti una forte domanda per il servizio di abbonamento al nostro modello digitale. Le macchine da stampa digitale Primefire sono da tempo entrate nella produzione di serie e noi stiamo facendo leva sulle nostre capacità di e-mobility. Questo progresso ci rende molto ottimisti sullo sviluppo futuro di Heidelberg».

HP Italy: accordo con Confindustria per promuovere la trasformazione digitale delle aziende manufatturiere italiane

HP Italy ha annunciato di aver siglato un accordo di collaborazione con Confindustria per la partecipazione dell’azienda alle iniziative legate al Piano Impresa 4.0.

HP prenderà parte al progetto con una serie di attività di formazione dedicate alle imprese, attività volte a promuovere la trasformazione in senso digitale delle aziende manifatturiere italiane. Il progetto si pone l’obiettivo di divulgare la conoscenza dell’Additive Manufacturing all’interno del sistema produttivo italiano.

Il programma di iniziative coinvolge la rete di Digital Innovation Hub di Confindustria, i quali svolgono azioni di sensibilizzazione sulle opportunità offerte dalle tecnologie digitali, con l’obiettivo di stimolare la domanda d’innovazione delle imprese favorendone l’accesso all’ecosistema digitale.

In base all’accordo, che avrà una durata prevista di due anni, HP si impegna a realizzare 40 incontri l’anno dedicati alle imprese in collaborazione con i DIH e con il coordinamento di Confindustria, per approfondire le soluzioni tecnologiche di Additive Manufacturing e il Design per l’Additive Manufacturing, per studiare le modalità di progettazione CAD 3D di parti destinate alla produzione additiva.

Ogni sessione sarà guidata da HP, che metterà a disposizione i propri esperti o potrà coinvolgere quelli dei propri partner di canale per condividere conoscenze ed esperienze con le aziende partecipanti.

HP supporta il sistema produttivo italiano attraverso un ampio portafoglio di prodotti, soluzioni e servizi in ambito personal system, printing, stampa industriale e Additive Manufacturing. In particolare, nel campo della stampa 3D HP ha sviluppato una tecnologia proprietaria che capitalizza una pluridecennale esperienza in fatto di macchinari, componenti e soluzioni per la stampa.

«HP lavora e collabora da tempo con imprese e istituzioni italiane per rendere concreto il progetto di trasformazione digitale in atto, attraverso soluzioni e prodotti innovativi che permettano alle aziende di affrontare al meglio le sfide competitive del futuro», afferma Tino Canegrati, amministratore delegato di HP Italy. «L’intesa siglata con Confindustria ci consentirà di mettere a disposizione la nostra esperienza e i nostri contenuti in ambito tecnologico per contribuire allo sviluppo di nuove competenze, indispensabili nello scenario di Additive Manufacturing e in un mercato del lavoro sempre più digitalizzato».

Da Konica Minolta le ultime innovazioni per etichette e nobilitazione

Konica Minolta ha aperto le porte del suo nuovo showroom per il primo evento dell’anno dedicato all’Industrial Printing. L’1 e 2 marzo infatti, presso il Digital Imaging Square in Viale Certosa a Milano, l’azienda ha presentato ai professionisti del printing le ultime innovazioni tecnologiche dedicate alla produzione e nobilitazione digitale di etichette e stampe.

“Questione di etichetta” e “Questione di Feeling” sono stati i leit motiv dell’evento che ha avuto una duplice finalità: valorizzare l’etichetta con il sistema a bobina AccurioLabel come strumento dinamico e flessibile di comunicazione e far vivere una accattivante esperienza sensoriale attraverso gli esclusivi effetti tattili 3D, creati con vernice e foil metallico con i sistemi digitali MGI.

L’evento ha richiamato moltissimi visitatori e ha saputo da una parte offrire agli stampatori strumenti per essere un player competitivo sul mercato con sistemi di stampa che ottimizzano i processi produttivi, dall’altro ha dato la possibilità di ampliare il proprio business introducendo innovazioni come la nobilitazione che creano stampati a maggior valore per il cliente.

Mimaki Europe lancia la campagna Make the Difference

Mimaki lancia la nuova campagna Make the Difference, pensata per celebrare le tecnologie innovative e i successi ottenuti dai clienti con i sistemi di stampa del brand nipponico. Realizzato in collaborazione con service di stampa e aziende del mercato europeo, il progetto – che inizialmente avrà una durata di 6 mesi – esplora la versatilità della stampa digitale, raccontando storie di applicazioni speciali, dalla stampa diretta su oggetti alla stampa 3D.

Come espresso nel claim Your Inspiration, Our Innovation, Make the Difference, la campagna mette in evidenza progetti commerciali particolarmente creativi e di alta qualità realizzati dai clienti Mimaki, in grado di fornire esempi ed ispirazioni attraverso le più innovative applicazioni del settore. Altro obiettivo, la creazione di una community Mimaki per promuovere la nascita di nuove idee, la condivisione delle esperienze, la crescita e la redditività aziendale.

«Con questa iniziativa continuiamo nell’ambizioso percorso volto a supportare e celebrare i nostri clienti, perché da sempre in Mimaki pensiamo che il successo sia il risultato del lavoro di squadra,- ha affermato Danna Drion, senior marketing manager di Mimaki Europe. – Lavorando insieme, possiamo unire creatività, tecnologia ed energia per ottenere risultati incredibili».

Questa campagna mette in evidenza i progetti di eccellenza realizzati dai clienti Mimaki in partnership con professionisti qualificati quali grafici, artisti, architetti e ingegneri, dando vita a lavori che non solo riscuotono successo commerciale, ma spesso sono anche stimolanti ed educativi per l’intero mercato. «Nel corso delle prossime settimane e dei prossimi mesi racconteremo le loro storie, dedicando particolare attenzione a settori quali grafica per cartellonistica, stampa industriale, moda, interior design e architettura. Inoltre, a maggio, in occasione di FESPA, premieremo personalmente i clienti che parteciperanno attivamente alla campagna», ha aggiunto Drion.

Le prime testimonianze sono già on air sulla pagina dedicata alla campagna Make the Difference che racconta storie che vedono come protagonisti clienti di tutta Europa. Tra essi l’inglese Gate7, specializzato nella stampa di componenti per il mercato edilizio, agricolo e industriale, e il suo cliente KUHN, produttore di macchinari agricoli, nonché la premiata università di Huddersfield, nel West Yorkshire, sempre nel Regno Unito. Nella sezione del sito riservata al progetto, oltre al blog tecnico dove vengono descritte le core technologies Mimaki in grado di garantire produttività, affidabilità ed eccellenza a tutti i livelli, è anche possibile compilare il modulo per candidarsi e diventarne protagonisti.

«Siamo solo all’inizio, ma stiamo raccogliendo grande interesse e le richieste di partecipazione sono sempre più numerose», ha commentato Drion. «Siamo certi che questo mix unico di arte e scienza, creatività e tecnologia, design ed efficienza fornirà ispirazioni inedite e quindi nuovi successi per i clienti Mimaki di tutta Europa».

Intesa tra Faenza Group e Mastergraph

Un progetto industriale ambizioso quello che è nato proprio in questi giorni con l’ingresso di Faenza Group nel capitale di Mastergraph: creare un gruppo protagonista in Italia e nel mondo nella stampa di qualità, grazie al know how di alto livello riconosciuto dai più importanti nomi del fashion e del lusso e basato su efficienza tecnologica, investimenti e passione.

«L’idea è nata a seguito di un’analisi strategica focalizzata sulle esigenze dei clienti che si trovano a dover realizzare strumenti di comunicazione sempre più complessi, innovativi e con un valore aggiunto in linea con il posizionamento dell’azienda stessa – ci racconta Claudio Rossi, CEO del Gruppo di Faenza – Faenza Group e Mastergraph, guidata da Antonio Angeramo, da sempre sono un punto di riferimento per i settori della moda, del lusso, del design, dell’editoria fotografica internazionale e dell’arte e sono ben coscienti del valore che la stampa ha per chi investe nei materiali di comunicazione, soprattutto oggi, in cui il settore digital ricopre una posizione importante nelle soluzioni per comunicare».

Pur continuando a operare in modo indipendente sul mercato, Faenza Group e Mastergraph potranno contare ora su 4 stabilimenti produttivi attivi H24 e su macchinari tecnologicamente all’avanguardia. Da una parte la stampa H-UV a 8 colori con vernice ideale per i lavori per i settori moda, ceramica, arredamento, design e progetti fotografici internazionali. E dall’altra un reparto di stampa digitale dotato di due HP12000 utilizzate per la produzione di look book e libri fotografici spesso in abbinamento a finiture digitali di pregio. Tutte queste caratteristiche pongono il gruppo in una condizione ottimale quale partner per la comunicazione off line di alta gamma.

 

 

PressUP annuncia nuovi investimenti in sistemi per finiture speciali

Dal mondo del fashion arrivano apprezzamenti per la carta stampata. A febbraio Dolce & Gabbana ha rilasciato un’intervista a Vogue Italia al grido di «Potere alla stampa», esaltando la forza carismatica della carta stampata, di riviste e quotidiani, media eletti dai due stilisti per la nuova campagna pubblicitaria primavera-estate 2019. E sono gli stessi stilisti a definire questa strategia «una svolta rivoluzionaria». Sicuramente rivoluzionaria rispetto alla grande ascesa di influencer e blogger, meno rispetto a chi la carta l’ha sempre amata e apprezzata: «Ho un rapporto particolare, fisico, con la carta: mi piace il tipico odore del quotidiano fresco di stampa, la croccantezza delle pagine patinate di un rotocalco. Può suonare strano, ma ho sempre l’impressione che le parole e le immagini stampate si possano toccare, che diventino eterne», così ha raccontato Giorgio Armani in un’intervista esclusiva a Il Sole24Ore, enfatizzando come la sottile imperfezione delle pagine di una rivista possa accentuare il fascino di un’immagine.

«Da anni si parla della crisi della carta e dell’editoria a fronte della diffusione massiva dei nuovi media digitali, ma forse stiamo assistendo a una nuova primavera della stampa di qualità», commenta Vincenzo Cirimele – CEO di PressUP, tech company leader italiano nei servizi di stampa online. «Non siamo più nell’era della stampa ‘un tot al kg’; quello che i professionisti della comunicazione e i brand chiedono oggi sono prodotti di qualità, capaci di esaltare i messaggi con cromie ricercate, finiture pregiate e nobilitazioni che valorizzano il contenitore e il contenuto». E aggiunge: «le aziende hanno bisogno di raccontarsi e l’uomo, pur adeguandosi alla tecnologia, non riesce a fare a meno di una dimensione fisica della comunicazione: come il fascino della parola stampata, la bellezza di una foto abbinata alla tattilità della carta, il piacere di leggere senza immergersi necessariamente in uno schermo».

Attiva dal 2010, PressUP ha fondato la propria crescita esponenziale sulla combinazione virtuosa di know-how tipografico, concept innovativo della vendita online e minuzioso controllo qualità lungo tutta la filiera. Tra i prodotti core sicuramente la stampa di riviste, cataloghi e libri che continuano a registrare un trend crescente a doppia cifra (+ 18% sul 2017). Per questi prodotti l’azienda impiega tecnologie di ultima generazione, offset e digitali, e sistemi di finitura e nobilitazione all’avanguardia. A questo aggiunge un’ampia scelta di materiali, tra cui carte di pregio e dall’anima green. Il risultato sono stampati che puntano all’eccellenza qualitativa, offerti online anche per piccole tirature. «Da anni collaboriamo sinergicamente con numerosi editori che si affidano alla nostra produzione perché trovano un interlocutore efficiente e versatile, capace di proporre anche soluzioni inedite. E lo faremo ancora di più nel prossimo futuro, grazie a due esclusive tecnologie che stiamo implementando nel nostro reparto produttivo. Si tratta di prime installazioni al mondo che ci permetteranno di rendere la nostra proposta ancora più unica e appetibile per chi, oltre a velocità di esecuzione, servizio efficiente e prezzi competitivi, cerca l’eccellenza qualitativa» annuncia Cirimele, mantenendo il riserbo sui brand dei nuovi sistemi che verranno a breve svelati al mercato.

PressUP riconferma dunque la propensione all’ampliamento di gamma, non solo puntando su nuovi item ma su finiture ricercate, così come fece proponendo per primo la stampa Pantone e il filo refe online. Una lavorazione di ispirazione artigianale che l’azienda ha saputo industrializzare e proporre in chiave moderna per stampati di valore che durano nel tempo. A questo si aggiungono le brossure, il punto metallico e finiture speciali come la stampa a caldo con oro e argento e il Letterpress, una tecnica che necessita delle accortezze tipiche di un lavoro artigianale ma che con PressUP può essere ordinata online ottenendo un prodotto dal sapore antico realizzato con tecnologie di ultima generazione.

 

Due HP PageWide T490 per Elcograf

La lombarda Elcograf è una tra le aziende tipografiche più importanti in Europa. Nata dalla fusione delle attività di stampa della Pozzoni e della Mondadori Printing, ha oggi completato l’installazione di due sistemi HP PageWide T490 nel suo stabilimento di Cles (TN), grazie alle quali oggi Elcograf è in grado di soddisfare diverse esigenze: dalle tirature contenute, alle tirature elevatissime, con un alto numero di copie in un tempo molto limitato dato dal finishing in linea.

«Con le machine che utilizzavamo in precedenza i principali problemi erano legati alla lentezza nella preparazione del lavoro»,  ha dichiarato Domenico Fasoli, direttore dello stabilimento di Elcograf. «Velocità che non ha compromesso il livello qualitativo che da sempre contraddistingue la nostra produzione.  Il sistema HP è molto semplice da utilizzare e la transizione è stata fluida, grazie anche al supporto di HP in ogni fase del processo. Più che una semplice trattativa si è trattato, a mio avviso, dell’inizio di una partnership che sono certo ci darà grandi soddisfazioni».

Elcograf nasce dalla fusione delle attività di stampa di due società accomunate da una storia centenaria e oggi può contare sugli oltre duemiladipendenti al lavoro nei dieci stabilimenti e su macchinari moderni e performanti. Il sistema di stampa HP PageWide T490 offre alta velocità di stampa, grande produttività e risultati di qualità, con testi nitidi ed elevata densità ottica del nero. Grazie alla sua flessibilità, risponde alle esigenze di quelle aziende che stanno pensando si sostituire un sistema offset esistente, per esempio, per tirature più basse o da gestire dinamicamente. Con l’assetto attuale, Elcograf  si propone di coprire tirature dalle 500 alle 500.000 copie e di gestire  i diversi lavori senza mai fermare la macchina, i cambi avvengono sequenzialmente, rispondendo  in maniera efficiente alle richieste di un mercato caratterizzato da basse tirature, stock sempre più bassi e dalla possibilità di ordinare più ristampe durante l’anno.

Nasce il gruppo Rotocalco in Acimga

Un’eccellenza nazionale, storicamente radicata in Italia, ma a volte misconosciuta. È la tecnologia rotocalco, dove il know-how – dagli incisori di cilindri ai produttori di macchine – conosce nel nostro Paese competenze e conoscenze tra le migliori al mondo. Eppure, non sempre questo valore aggiunto del Made in Italy viene riconosciuto in termini di qualità, dentro e fuori i confini nazionali.

Da questo presupposto è nato il gruppo Rotocalco in seno ad Acimga (Associazione costruttori italiani di macchine per l’industria grafica, cartotecnica e del converting). I rappresentanti di 20 aziende del settore si sono così riuniti con l’obiettivo di promuovere questa tecnologia di stampa presso grafici e brand owner; realizzare corsi per formare il personale con le competenze necessarie; istituire un tavolo tecnico sulle normative nazionali ed europee che impattano sulla rotocalco; discutere sulle innovazioni che possono applicarsi a questa tecnologia; e realizzare un evento annuale che coinvolga tutti gli operatori della filiera.

La prima iniziativa che vedrà la luce sarà un opuscolo, da distribuire agli stakeholder, sulle linee guida della rotocalco con caratteristiche tecniche, “trucchi del mestiere”, opportunità e valore aggiunto di questa tecnologia. La rotocalco, infatti, resta un modello impareggiabile per la qualità della stampa, soprattutto su grandi produzioni, dove il costo fisso iniziale viene drasticamente abbattuto. La scuola italiana può definirsi una delle migliori al mondo, per le caratteristiche del prodotto offerto e per la resa stessa dei macchinari (dalla componentistica alla macchina completa).

«Questo primo incontro mi ha impressionato positivamente – dichiara Gianmatteo Maggioni responsabile commerciale della ICR e tra i promotori del gruppo rotocalco-. Credo sia un’ottima base di partenza per ridare alla rotocalco italiana il ruolo che merita, ovvero quella di tecnologia principe dell’imballaggio flessibile».

«È emersa chiaramente l’esigenza di promuovere il know-how italiano – gli fa eco Daniele Barbui di Ace Electrostatic e referente del Consiglio Generale di Acimga per il gruppo rotocalco -. Ci sono argomenti tecnici di rilevanza per tutta la filiera che questa iniziativa può portare alla luce, aiutando anche stampatori e brand owner a ottimizzare il packaging dei loro prodotti. Credo che questo gruppo avrà un successo crescente».

Un’iniziativa che nasce chiaramente per fare rete e non per contrapporre diverse tecnologie di stampa, come spiega il presidente di Acimga Aldo Peretti: «Come Associazione rappresentiamo tutta l’industria, quindi il gruppo non è in contrapposizione ad altre tecnologie, né alle associazioni che a livello europeo promuovono la rotocalco. Risponde invece all’esigenza di valorizzare un prodotto nazionale di eccellenza che finora mancava di rappresentanza, nonostante la rotocalco italiana non sia seconda a nessuno. Un gap di visibilità che, come associazione di categoria, siamo felici di colmare».

Ulmex amplia prodotti e servizi per stampa offset piana e roto-offset

Grazie a partnership con importanti brand internazionali, Ulmex potenzia l’offerta di componenti, apparecchiature, ricambi e servizi per il mondo della stampa offset piana e roto-offset.

Da oltre 20 anni punto di riferimento per moltissimi operatori del settore, l’azienda italo-tedesca è in grado di fornire l’eccellenza del mercato in fatto di accessori e consumabili di ultima generazione, selezionati accuratamente secondo elevati standard qualitativi e distribuiti in esclusiva forte di accordi commerciali con realtà leader del panorama internazionale. Tra esse le tedesche Baldwin e Oxy-Dry, specializzate nella produzione di impianti ausiliari e complementari delle quali Ulmex è partner ufficiale per la vendita di ricambi originali in Italia. Per questi brand, inoltre, Ulmex fornisce su tutto il territorio nazionale la manutenzione di sistemi di lavaggio dei cilindri in caucciù, sia a panno sia a spazzola, sistemi di bagnatura circolatori, antiscartini e forni.

In esclusiva italiana anche l’accordo siglato con TKM Meyer, protagonista nella produzione di materiali di logoramento per la piega di macchine roto-offset, ma anche di elementi di taglio per legatoria e confezione, perforatori antigrinza brevettati e racla altamente performanti per stampa flexo e rotocalco. Un’offerta unica a cui si affianca un’ampia gamma di componenti che Ulmex realizza on demand, come cinghie e pulegge piega fornite su misura per piega rotativa, già tranciate o smussate in base alle specifiche esigenze e quindi pronte per la saldatura a caldo.

Tra le soluzioni commercializzate in esclusiva per il settore della stampa offset piana anche i verniciatori in linea dell’americana Harris & Bruno, per i quali Ulmex propone non solo ricambi originali e interventi di assistenza a chiamata, ma anche interessanti contratti di manutenzione preventiva. Un servizio a valore aggiunto che assicura costantemente il perfetto funzionamento degli impianti attraverso il controllo periodico programmato dei parametri e delle performance delle apparecchiature.

«La nostra mission è offrire le migliori soluzioni disponibili sul mercato garantendo qualità, innovazione e completezza di gamma – afferma Angelo Maggi, direttore vendite Ulmex. – Per questo ci poniamo costantemente in ascolto dei clienti per comprendere e anticipare le esigenze produttiveed essere in grado di consigliare sempre la soluzione più efficace: dal ricambio al componente alternativo, fino all’intervento tempestivo dei nostri tecnici specializzati».

Completano la gamma Ulmex di componenti e ricambi per stampa offset piana e roto-offset, gli anilox firmati Zecher, i prodotti Enpurex per la pulizia manuale dei cilindri anilox, il servizio di pulizia laser a domicilio degli anilox e i componenti di lubrificazione Bielomatik. Inoltre, al costante arricchimento del catalogo Ulmex abbina il valore aggiunto di una consulenza altamente specializzata e un’assistenza tecnica just in time, assicurata capillarmente in tutta Italia grazie a un magazzino assortito e a una rete commerciale che si estende lungo tutta la penisola.

Assocarta: crollo della produzione della carta

Anche la produzione di carta nel mese di dicembre 2018 è crollata del 5,4%, dopo un primo tonfo del – 3,2% di novembre. «Gennaio e febbraio 2019 sembrano confermare la stessa tendenza» commenta così, il presidente di Assocarta Girolamo Marchi, i cali, a fine anno, di produzione, fatturato e ordini oltre che di fiducia delle imprese, più volte affrontanti dal Presidente di Confindustria Boccia. Il settore cartario esprime forte preoccupazione per la competitività delle cartiere italiane. «Calano anche le esportazioni, da qualche anno in crescita, che su base annua arretrano del 3,3%» aggiunge Marchi.

Il settore cartario ha chiuso il 2018 con una produzione di circa 9,1 milioni di tonnellate (+0,1 2018/2017), quarto produttore a livello continentale, dopo Germania, Svezia e Finlandia, ma anche quarto utilizzatore di carta da riciclare con un impiego di oltre 5 milioni di tonnellate di fibre secondarie. Il fatturato è valutato in 7,72 miliardi di Euro, con un aumento del 4,2% rispetto al 2017. «Un dato che però va considerato con la necessità delle cartiere di recuperare i rincari delle cellulose» precisa Girolamo Marchi.

L’aumento dei costi delle cellulose, a livello internazionale, ha rappresentato una vera e propria emergenza nei conti aziendali. Tra dicembre 2016 e 2018, le quotazioni (in euro) delle cellulose hanno registrato aumenti complessivi del 140% (fibre lunghe) e del 150% (fibre corte).

Invece i prezzi dei prodotti cartari, a seconda della qualità, presentavano incrementi compresi tra un +2% e un +17% a seconda delle diverse tipologie. Un forte incremento di costi deriva anche dai prezzi della CO2, cresciuti di oltre il 250% in un anno.

«La sfida per le aziende della carta non è solo quella della produttività, ma anche dell’abbattimento delle emissioni di CO2, come chiesto dall’accordo di Parigi sul clima. Le cartiere italiane hanno colto questa sfida raggiungendo i livelli di efficienza energetica più alti al mondo, e abbandonando completamente le fonti fossili più inquinanti a vantaggio della migliore fonte di cui disponiamo: il gas naturale. Per il processo cartario, soprattutto nel riciclo, ulteriori margini di miglioramento sono però preclusi, non avendo accesso alle biomasse e trovando mille ostacoli al recupero energetico degli scarti, soluzioni invece disponibili nel resto d’Europa. L’Emissions Trading Scheme sta diventando un costo proibitivo per le cartiere, e l’Italia è ormai l’unico Paese europeo che non protegge le proprie imprese dalla delocalizzazione a causa della mancata compensazione dei costi indiretti derivanti dalla CO2. Come invece fanno tutti i Paesi europei, primi fra tutti Germania, Francia e Finlandia» spiega Marchi.

Inoltre, il prezzo del gas, in Italia, continua a scontare un pesante differenziale rispetto al prezzo pagato dai concorrenti europei delle cartiere. Questo differenziale, che si aggira intorno ai 4-5 euro/MWh è in parte dovuto alla differenza di prezzo della commodity tra il PSV (punto di scambio virtuale) e il TTF (title tranfer facility) e in parte ai maggiori costi accessori caricati sulle bollette del gas rispetto agli altri paesi europei come Germania e Francia. «Con riferimento a quest’ultimo aspetto occorre evidenziare che l’Italia prevede componenti parafiscali per finanziare le fonti rinnovabili anche sulla bolletta del gas (2 euro /MWh circa), corrispettivi non previsti negli altri Paesi europei. Per questa ragione occorre attuare rapidamente la misura già prevista a livello legislativo che prevede una riduzione del peso di tali oneri per le imprese energivore» conclude infine Marchi.

Materie prime fibrose ed energetiche costituiscono il 70% dei costi di produzione di uno stabilimento cartario (con picchi fino al’85%).