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Heidelberg, lancio mondiale di Gallus Smartfire

La Gallus Smartfire dimostra che è possibile avviare un’attività professionale nel campo della stampa digitale per etichette con volumi d’investimento accessibili. La stampante per etichette a getto d’inchiostro, attrezzata con una testina di stampa 4c (CMYK), rende possibile stampare tirature ridotte, partendo da una singola unità, con inchiostri a base d’acqua e una risoluzione nativa di 1600 dpi. Il modulo integrato di conversione in linea include la laminazione, un plotter da taglio per singoli contorni di fustellatura e una fustellatrice semi rotante. Grazie a quest’attrezzatura, la filosofia di Gallus “dal file di stampa all’etichetta fustellata finita in un solo passaggio” si applica anche alla Gallus Smartfire.

Dopo l’anteprima mondiale della prima Gallus Smartfire ai Gallus Innovation Days e la recente presentazione in Nord America presso Labelexpo Americas, prosegue il lancio mondiale di questa macchina da stampa entry-level. Grazie alla risoluzione, la Smartfire si prepara a competere contro macchine assai più costose che offrono analoga qualità di stampa. «La tecnologia Memjet ci consente di offrire una macchina da stampa a getto d’inchiostro che produce etichette con una qualità di 1600×1600 dpi, pur mantenendo ridotti i costi di investimento», spiega Michael Ring, responsabile Digital Solutions presso Gallus. «Con la Gallus Smartfire stiamo puntando anche su nuovi segmenti di mercato che vogliono entrare nella stampa digitale di etichette con un approccio smart».

La Gallus Smartfire funziona tramite Memjet, una comprovata testina di stampa che utilizza inchiostri a base d’acqua. In questo modo, le etichette risultano eco-compatibili e hanno un impatto minimo sull’ambiente. La Smartfire usa un’alimentazione di corrente normale, non necessita di attrezzature di scarico, è estremamente compatta e non emette COV (composti organici volatili), il che la rende perfetta per ogni ambiente di lavoro.

«Il nome dice tutto, la Smartfire è facilissima da usare grazie all’intuitivo pannello dell’interfaccia utente», dice Michael Ring. Con questa macchina da stampa digitale sono sufficienti poche competenze di prestampa per creare etichette professionali a getto d’inchiostro a 4 colori CMYK. Altrettanto facili sono la sostituzione dei contenitori d’inchiostro e il cambio della testina di stampa. Inoltre, questa macchina produce etichette fustellate finite in una passata, pronte per essere spedite sulla bobina, proprio come i clienti Gallus sono già abituati dagli altri modelli. A tal scopo, viene collegata un’unità di finitura su cui vengono laminate e tagliate le etichette. Questo processo è realizzabile singolarmente dal plotter da taglio integrato oppure tramite una punzonatura rapida ed efficiente mediante la fustellatrice semi rotante all’estremità dell’unità di finitura in linea.

I clienti italiani potranno nuovamente vedere dal vivo questa macchina durante gli Heidelberg’s Digital Days che si svolgeranno il 31 gennaio e l’1 febbraio 2019 presso la filiale Heidelberg a Milano.

Ulmex, open house all’insegna dell’ottimizzazione dei processi di stampa

L’ottimizzazione dei processi di stampa è stato il focus dell’intensa tre giorni durante la quale Ulmex ha aperto le porte della propria sede padovana a clienti e prospect. Un’occasione unica per presentare in anteprima europea il più recente modello di tecnologia Laser Clean per la pulizia dei cilindri anilox e ribadire al tempo stesso l’importanza della realtà italo-tedesca nella fornitura di componenti tecnici, prodotti di consumo, apparecchiature, ricambi e servizi per il mondo della stampa editoriale, flexo e rotocalco.

Da oltre 20 anni, infatti, Ulmex è punto di riferimento per moltissimi operatori del settore, ai quali offre prodotti e servizi di ultima generazione in grado di soddisfare la crescente richiesta di qualità di stampa. La gamma Ulmex raccoglie l’eccellenza del mercato, frutto di accurate analisi volte a selezionare i migliori brand a livello internazionale commercializzati in esclusiva per l’Italia. Al costante ampliamento di gamma, Ulmex associa il valore aggiunto di consulenza altamente specializzata e assistenza tecnica just in time.

Il mondo della stampa rappresenta indiscutibilmente il core business di Ulmex, che ha dedicato il primo evento nella nuova sede proprio ai cilindri anilox, presentando sistemi e servizi dedicati che vanno dalla vendita di anilox Zecher con incisione brevettata SteppedHex al servizio di pulizia a domicilio, fino alle macchine per la pulizia con tecnologia laser. Tra i servizi a valore aggiunto proposti da Ulmex, infatti, c’è proprio la pulizia laser dei cilindri, ceramici o cromati, effettuata a domicilio 24/7 grazie a una flotta di Service-Truck proprietari recentemente potenziata. Si tratta di furgoni appositamente attrezzati con tecnologia Laser Clean grazie ai quali i tecnici specializzati Ulmex sono in grado di provvedere alla pulizia di tutto il parco anilox esistente presso la sede del cliente. Un intervento che può avvenire sia in modalità Off Line, a bordo del furgone, sia In Line per quei cilindri che risulta impossibile o difficoltoso rimuovere dalla macchina.

La tecnologia Laser Clean, presentata in anteprima all’open house, rappresenta la risposta di Ulmex alle esigenze di clienti con volumi elevati. Un sistema all’avanguardia implementabile direttamente nelle linee produttive, rendendo i processi sempre più efficienti. Il laser rappresenta, infatti, ad oggi il sistema di pulizia più efficace, sicuro ed ecologico, perché permette di rimuovere ogni tipo di residuo, anche secco, annidato in profondità nelle cellette senza l’impiego di prodotti chimici, ma mediante il principio fisico dell’ablazione. Se adeguatamente programmato, questo intervento consente non solo di allungare sensibilmente la vita dell’anilox, ma lo rende al tempo stesso più performante riducendo gli sprechi di inchiostro e dunque i costi di produzione. La macchina, in funzione nella sede Ulmex, sarà presto installata presso un cliente italiano.

E se il laser permette una pulizia profonda da realizzare periodicamente, per il lavaggio quotidiano il catalogo Ulmex prevede strumenti particolarmente versatili come Enpurex, il detergente biodegradabile basato su un principio di funzionamento fisico e non chimico. Grazie al sistema brevettato di vibrazione delle particelle ad ultrasuoni, Enpurex è in grado di disgregare in profondità lo sporco sedimentato nelle cellette dei cilindri e portarlo in superficie, rendendolo facilmente rimuovibile con un semplice panno bagnato.

Tra le novità presentate in esclusiva italiana da Ulmex nel corso dell’open house anche il nuovissimo microscopio digitale DotScope eco di Soprin, uno strumento indispensabile per il controllo analitico 3D di anilox, cliché e cilindri rotocalco. Dotato di software intuitivo, opzioni grafiche avanzate e forma ergonomica, questo strumento di nuova generazione consente di misurare in modo facile e veloce il volume effettivo e la lineatura dell’anilox, valutandone usura e portata. Il software integrato consente inoltre di creare una banca dati che permette di monitorare in tempo reale lo stato del proprio parco cilindri pianificando pulizie e rigenerazioni.

«Affidabilità, competenza e consulenza sono i valori chiave che da sempre indirizzano la nostra attività», sottolinea Angelo Maggi, direttore vendite Ulmex Italia che, insieme al team commerciale composto da Alessio Polastro e Corrado Bianchi, ha guidato l’open house. «Per questo, in collaborazione con la nostra Casa Madre tedesca selezioniamo con estrema attenzione i partner con cui lavorare sinergicamente con l’obiettivo di garantire ai clienti le migliori soluzioni disponibili sul mercato». Nata per la fornitura di prodotti e servizi per il settore della stampa editoriale, Ulmex ha via via ampliato la propria offerta rivolgendosi al più vasto mercato dell’imballaggio e della cartotecnica, fino a raggiungere ora il comparto industriale, per il quale fornisce a costruttori e utilizzatori di impianti assistenza e consulenza qualificata.

Tra le eccellenze rappresentate in esclusiva italiana, ci sono brand come Zecher, da oltre 40 anni protagonista nella produzione di anilox altamente performanti, tra cui l’innovativa incisione con tecnologia brevettata SteppedHex, Enpurex, detergente per la pulizia manuale degli anilox, TKM Meyer per le racla, Flexo end Seals per le tenute, Fasnacht per i viscosimetri, Pavel per i compattatori, Harris & Bruno International per le camere racla e Rotec per maniche e adattatori. Ulmex completa la produzione interna di tenute camere racla ad alta precisione geometrica realizzate con tecnologia digitale e materiali altamente performanti. Ma non solo. Ai prodotti di ultima generazione Ulmex affianca una gamma altrettanto completa di servizi a valore aggiunto assicurata capillarmente in tutta Italia grazie a una rete commerciale che si estende lungo tutta la penisola per essere presente tempestivamente laddove nasce un’esigenza.

Epson partner del progetto Fico Docet

Epson, presente nel mercato della stampa per etichette con una vasta gamma di soluzioni, è partner del progetto Fico Docet promosso dalla fondazione Fico, attiva nella promozione dell’educazione alimentare e i saperi del cibo, e dal laboratorio di ricerca del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano CILAB POlimi insieme alla startup Asspinext e all’azienda produttrice di materiale autoadesivo ARTcovert.

Fico Docet è un’iniziativa di formazione dedicata a tutti i protagonisti della filiera dell’agroalimentare: produttori vitivinicoli, olio, consorzi, distributori, professionisti, tipografie, etichettifici, grafici, designers, studenti, futuri professionisti e media di settore. Include l’offerta di 10 webinar sulle competenze indispensabili per l’evoluzione della filiera del wine & food tenuti da docenti ed esperti di settore e il concorso Doing, dedicato alla progettazione di etichette innovative per il settore agroalimentare italiano.

Epson, presente nel settore della stampa digitale di etichette dal 2010, ha sviluppato nel corso degli anni una gamma completa di stampanti capace di inserirsi in ogni segmento del mercato labelling: dalla serie ColorWorks per la massima flessibilità e personalizzazione, alla serie SurePress dedicata al mondo del Print-for-pay.

«Abbiamo deciso di supportare questo progetto per condividere la nostra esperienza e la nostra conoscenza nel campo dell’etichettatura con aziende e professionisti dell’agroalimentare italiano», commenta Camillo Radaelli, sales manager business system di Epson Italia. «Le nostre soluzioni per la stampa di etichette permettono di raggiungere la qualità e la personalizzazione necessaria alla valorizzazione dei prodotti e  di essere allineati alle  diverse e nuove disposizioni di legge».

In particolare, nell’ambito del programma di formazione sulle Dieci competenze indispensabili per l’evoluzione della filiera del wine & food, Epson terrà uno dei 10 webinar affrontando il tema della stampa di etichette illustrando le innumerevoli possibilità di personalizzazione e, nell’ambito del concorso Doing, si occuperà della stampa di etichette mostrando in concreto le varie tipologie di stampa e supporti, dalla qualità e preziosità delle etichette per il vino e la cosmesi alla precisione e resistenza delle etichette per l’olio.

La serie di stampanti ColorWorks è progettata per l’uso in sistemi di etichettatura per il settore commerciale e industriale. Sviluppate per gestire il dato variabile e dotate delle innovative testine di stampa Epson PrecisionCore, queste stampanti permettono di stampare internamente le etichette.

 

ITS Academy, l’alta formazione promossa dalla Federazione Carta e Grafica

Saranno attivati a partire da ottobre 2019, in Veneto e in Toscana, due nuovi percorsi denominati ITS Academy (Istituto Tecnico Superiore): corsi biennali post diploma con rilascio di un diploma statale Isced 4 (International standard classification of education) identificati come “Post-secondary non-tertiary education”. Una tipologia di formazione molto innovativa,che si sta diffondendo anche in Italia, al pari dell’Europa, elaborata dall’Unesco fin dal 1975 e successivamente aggiornata nella sua ultima edizione nel 2011. Un percorso aperto all’iscrizione fino a un massimo di 24 allievi, con selezione in ingresso, e che sta già riscuotendo tra le aziende un grande interesse.

Le Fondazioni

Sotto il profilo giuridico, gli ITS si configurano come attività organizzate da Fondazioni di partecipazione ai sensi dell’art. 14 e seguenti del Codice Civile quale standard organizzativo che ne consente la riconoscibilità su tutto il territorio nazionale e dell’Unione Europea. l corsi, quindi, saranno organizzati dalla Fondazione ITS Meccatronico Veneto e dalla Fondazione Prime Sistema Meccanica, che in accordo con tutti gli associati stanno progettando e presenteranno i corsi alle rispettive Giunte Regionali per l’approvazione. A seguito dell’approvazione, il corso è una attività pubblica, al 100% controllata economicamente dalla Regione nella quale è organizzata, riconosciuta dallo Stato e inserita in un quadro formativo europeo.

Chi lo promuove e perché

«L’idea di sviluppare un progetto per istituire un ITS per il settore cartario e cartotecnico» racconta Lorenzo Poli, consigliere di Assocarta delegato a coordinare il progetto e presidente di AFC (Associazione per la Formazione professionale Cartaria), «è emersa lo scorso anno su proposta di Assocarta in un incontro con diversi responsabili del personale di aziende cartarie che utilizzano l’offerta formativa specialistica della scuola cartaria di San Zeno a Verona, sviluppata in collaborazione con AFC. Anche il sistema Confindustria nell’ultimo periodo ha avviato una grande campagna di promozione per l’istituzione di corsi ITS per i diversi settori manifatturieri e dei servizi su tutto il territorio nazionale.

D’altronde diversi studi sull’argomento – non ultimo quello di Unioncamere – hanno elaborato i dati in merito al fabbisogno di tecnici specializzati richiesti dalle aziende nei prossimi cinque anni. E il risultato è sorprendente: le aziende italiane avranno bisogno di 469mila tecnici e già oggi il 33% della selezione è quasi impossibile per carenza di figure idonee».

Le associazioni coinvolte

Il corso è promosso da Federazione Carta e Grafica coinvolgendo quindi tutte le associazioni che compongono la filiera della carta e della grafica in quanto tutte le imprese aderenti a queste associazioni hanno evidenziato la difficoltà a reperire sul mercato tecnici ad alta specializzazione: «se un tempo vi era la possibilità di progettare dei piani di formazione interni all’azienda» spiega Poli «oggi la riduzione degli organici e la complessità delle competenze non rendono più possibile questo percorso; purtroppo i giovani che escono dagli Istituti Tecnici spesso non possiedono il profilo richiesto così pure diventa difficile inserire laureati che spesso possiedono dei profili upperskill e di conseguenza non accettano questa tipologia di occupazione».

Dove saranno attivati

Il corso del Veneto si svolgerà presso l’Istituto San Zeno di Verona, organizzato come un vero e proprio Campus Universitario, con camere singole, mensa e spazio per attività sportive, laboratori wi-fi e aree per lo studio. In questo contesto, AFC (Associazione Formazione Cartaria) continuerà ad affiancare ITS per individuare i docenti e le migliori metodologie didattiche. Il corso della Toscana avrà invece il supporto della Fondazione Prime con un programma didattico leggermente differente per rispondere alle esigenze delle aziende del territorio.

A chi si rivolge

Per accedere ai corsi ITS è necessario essere in possesso di un Diploma di istruzione secondaria – maturità – oppure aver concluso un percorso Ifts dopo il Diploma Professionale del percorso di Istruzione e Formazione Professionale. Una particolare attenzione anche agli studenti che hanno intrapreso il primo anno di università ma che hanno deciso di non completare il percorso. Il corso è a carattere nazionale e quindi gli allievi possono provenire da diverse regioni. Anzi se provengono da aree diverse sarà più facile il loro collocamento nelle aziende soddisfacendo quindi le esigenze di tutta la filiera.

Il corso è aperto a tutti i diplomati. Tuttavia, visto il profilo di uscita, si suppone che i profili di ingresso ideali possano essere diplomati in grafica e comunicazione – e opzione carta –, diplomati in meccanica e meccatronica, diplomati in elettrotecnica ed energia, diplomati in chimica.

Il caso del settore dell’imballaggio

Nonostante la nascita di due nuovi percorsi di Istituti Tecnici per il settore carta, non esistono a oggi percorsi analoghi per il settore dell’imballaggio. Purtroppo, la maggior parte delle scuole grafiche ha riprogettato i propri percorsi formativi con delle “curvature” verso il settore della comunicazione in senso trasversale e questo ha ulteriormente impoverito il comparto industriale di nuove vocazioni. Inoltre, dopo gli anni di crisi che ha colpito anche il settore, emerge la consapevolezza che la formazione, se specialistica e di alta qualità, è certamente un investimento per il futuro e uno strumento efficace per affrontare l’inevitabile cambio generazionalein azienda che altrimenti diverrebbe molto più complicato. Infatti, l’età media della popolazione dei lavoratori del settore cartario è cresciuta negli ultimi anni e i dati degli scritti ai corsi promossi dalla scuola cartaria degli ultimi anni lo dimostrano. Infine, le nuove tecnologie incentivate anche dal programma “Industria 4.0” hanno necessariamente bisogno di giovani esperti e preparati fin da subito.

Già cresce l’interesse delle aziende

Molte aziende della filiera, comprendendo la grande opportunità di accogliere giovani preparati all’interno delle loro organizzazioni, hanno già dato adesione all’attività formativa. E una volta avviato il corso potranno associarsi agli Enti o alle Associazioni di riferimento, partecipare alle attività di progettazione del percorso, rendendosi da subito disponibili alle attività di docenza e tirocinio. La campagna partirà a inizio 2019. Ovviamente non sarà possibile passare fisicamente in tutte le scuole, ma saranno le società interessate al progetto a individuare sul loro territorio gli Istituti Tecnici con i quali hanno già attivato progetti di Alternanza scuola lavoro (ASL) già previsti dai piani formativi del Ministro della Pubblica Istruzione. Le aziende che non hanno ancora dato disponibilità ai progetti formativi di ASL per i ragazzi delle Scuole Superiori probabilmente non hanno ancora appreso la grande potenzialità che queste esperienze offrono oppure non si considerano aziende “tecnologicamente interessanti” e questo aspetto diventerà sempre più problematico nell’attirare giovani talenti.

A Fespa 2019 la prima stampante roll-to-roll di swissQprint

Fenix Digital Group annuncia ai propri clienti e al mercato nazionale che swissQprint a Fespa 2019 presenterà una nuova stampante roll-to-roll. «Un’altra pietra miliare è all’orizzonte», afferma Reto EicherCeo di swissQprint, sviluppatore e produttore di stampanti di grande formato. «Il nostro obiettivo con questa stampante è incontrare i trend correnti e dare agli operatori uno strumento di lavoro efficiente», conclude Eicher.

Ciò che è certo per ora è che la stampante sarà dotata di tecnologia UV, porterà il nome di Karibu e completerà la gamma esistente di stampanti piane swissQprint. Sarà, inoltre, in grado di completare il parco macchine della sala stampa digitale di grande formato di ogni azienda che cerca la soluzione ottimale per soddisfare gli ordini.

«swissQprint si dimostra ancora una volta l’azienda più attenta alle esigenze dei clienti nel mercato della stampa digitale di grande formato roll-to-roll. E siamo entusiasti di questi nuovi sviluppi di cui scopriremo maggiori dettagli nei prossimi mesi. Sicuramente siamo già di fronte a una soluzione rivoluzionaria» ha commentato Paola Mortara, Ceo e fondatrice di Fenix Digital Group.

Maggiori specifiche tecniche riguardo alla stampante saranno svelate ufficialmente da swissQprint al prossimo Fespa, dal 14 al 17 maggio 2019 a Monaco di Baviera.

Ritorno al passato: il restauro conservativo di un’antica tipografia

Un gruppo di amici rileva a Milano una vecchia cartoleria con tipografia e con un accurato restauro conservativo la trasforma in un luogo magico dove convivono vecchie e nuove arti tipografiche e si possono comperare raffinati oggetti legati alla scrittura e alla stampa.

Se a Milano passate per il numero civico 1 di via Tagliamento fermatevi per un attimo davanti alle vetrine della Cartoleria Tipografia Fratelli Bonvini. Se avrete fortuna, vedrete in quella di destra un signore in rigoroso grembiule nero da tipografo che inserisce un cliché o una composizione di caratteri mobili di piombo o legno in una pedalina, una piano cilindrica Imperia o una Heidelberg Stella per stampare all’antica biglietti da visita o carta da lettere. E, se decidete di varcare la soglia, potrete uscire con la versione moderna della matita Blackwing 602 cara a Steinbeck, con un blocco da 12 matite copiative Nirvana originali degli anni 40 o con una stampa tipografica di un paesaggio industriale prodotta in dieci esemplari da una composizione creata a mano nel 1940 con l’utilizzo di soli punti spaziatori e di parentesi. Ma anche con una penna Bic o una busta da venti centesimi, se servono. In ogni caso uscirete dopo molto tempo. E non perché ci sia la fila alla cassa. Tra poco capirete perché.

Dal passato al presente

Entrare nella Fratelli Bonvini è un salto nel passato perché ha il sapore di una tipica cartoleria e tipografia di quartiere, quelle che la digitalizzazione e i centri commerciali hanno abbattuto una dopo l’altra. Ma è anche un salto in un bel presente, perché il patrimonio della bottega aperta nel 1909 dalla prima generazione dei proprietari, i fratelli Bonvini appunto, non è stato disperso grazie all’iniziativa imprenditoriale di un gruppo di amici appassionati di tipografia e di scrittura che l’hanno rilevata da sicura chiusura che ne avrebbe sparpagliato i contenuti, restaurando i locali con i mobili e le attrezzature originali e rimesso in attività le macchine tipografiche. E oggi, per una nicchia di appassionati che non è nemmeno tanto nicchia, visto che in Bonvini entrano persone che spaziano dalle mamme del quartiere ai collezionisti americani, Bonvini è un negozio di cose belle, una stamperia preziosa e un luogo dinamico dove vengono organizzati (i soci hanno rilevato anche l’abitazione dei fondatori, sopra la tipografia, e un altro negozio a pochi metri dalla tipografia) workshop dove imparare a comporre, progettare e stampare un ex libriso creare un libro a concertina cilena. «L’idea del recupero di questo luogo – ci racconta Edoardo Fonti, uno dei soci di Fratelli Bonvini Milano 1909 (questa la ragione sociale completa della rinata struttura) – è maturata dopo un incontro con il marito della figlia dei fondatori, che ancora la gestiva. Abbiamo rilevato l’attività e, dopo un restauro conservativo che è durato un anno, abbiamo riaperto i battenti nel 2015. Abbiamo preservato accuratamente il luogo, conservando gli arredi originali. Anche l’impianto elettrico e di riscaldamento sono stati messi a norma impiegando accessori originali d’epoca. Il restauro conservativo ha interessato anche la stanza dedicata alla tipografia e oggi si possono vedere in funzione le macchine originali di Bonvini lasciate nella posizione originale».

 

Una bottega, non un museo

La forza di questa bottega è che non è un museo. Chi entra dalla porta principale può fare due chiacchiere con Fonti, che è sempre dietro il bancone, e tra la vendita di un oggetto e l’altro ascolta e racconta storie senza nessuna fretta. Ascolta quella di un’anziana signora del quartiere che ha fatto stampare lì negli anni 60 gli inviti per il battesimo della figlia e racconta a una signorina inglese di come quella busta che ha in mano è stata stampata in letterpressnel locale vicino imprimendo una decorazione ottenuta dalla copia in metallo di un cliché dei primi del novecento in legno della tipografia, prodotto per preservare il delicato originale. L’anziana signora esce contenta con un paio di buste da venti centesimi in mano, mentre l’inglese va a vedere la Heidelberg Stella nel locale attiguo, rigorosamente aperto al pubblico. E dove può saperne di più sulla stampa tipografica da Luca Mariani, l’altro socio della tipografia che si occupa principalmente di far funzionare le macchine. Difficile a questo punto, per qualunque persona appassionata di antiche tecniche tipografiche resistere alla tentazione di commissionare a Mariani 200 biglietti da visita stampati da quella Stella degli anni 50. Chi scrive si è fatto tentare, mentre la signorina inglese è passata nel retrobottega, adibito a legatoria con attrezzature ovviamente originali d’epoca e libreria, dove ha scelto di comprare il manuale di grafica editoriale di Franco Achilli, un altro dei soci fondatori di Bonvini, edito da Editrice Bibliografica. Lo avrebbe potuto comprare anche su Amazon, ma qui è un’altra cosa. Anche perché il valore aggiunto dei testi che si possono comprare da Bonvini è rappresentato dalla scelta dei titoli, oltre che dal luogo. Scelte fatte con amore e competenza, come accade anche per la piccola cancelleria, che spazia dalla colla liquida Coccoina 88 da due euro e mezzo all’edizione limitata dello storico marchio in quattro barattoli di metallo progettati da artisti e designer per Fratelli Bonvini. La scelta c’è e entrare in bottega è comunque un’esperienza da vivere. Anche perché i soci sono prima di tutto appassionati e poi imprenditori. A volte vendono, a volte chiacchierano con gli appassionati e basta. A Mariani chi scrive fa vedere un buon biglietto da visita stampato da Godado in rilievo. «È bello nonostante sia molto caro – dico, e lui conviene – ma a me piacerebbe averne una versione stampata con la Stella». «Anche noi siamo molto cari» ribatte Mariani con lo sguardo azzurro di chi sa che la bellezza ha un prezzo.

Durst Rafforza la divisione Large Format Printing

Durst sta potenziando la divisione Large Format Printing (LFP) annunciando alcune novità tra cui un nuovo top management. Fino a oggi la gestione della business unit LFP era suddivisa in due siti: roll-to-roll presso la sede centrale di Bressanone e flatbed nello stabilimento di Lienz. Con l’introduzione della rivoluzionaria piattaforma tecnologica P5 e lo sviluppo in progress di sistemi di stampa ibridi, la divisione LFP viene centralizzata presso l’headquarter di Bressanone per una maggiore efficienza nella gestione dei rapporti con i clienti.

A capo della business unit due manager storicamente legati all’azienda: Christian Harder e Andrea Riccardi, che in oltre 20 anni di collaborazione con Durst hanno contribuito a tutte le fasi evolutive dello sviluppo della tecnologia inkjet. Grazie al know-how trasversale acquisito nei diversi mercati industriali, Christian Harder ha il nuovo ruolo di global sales director della divisione LFP. Precedentemente ha ricoperto importanti incarichi a livello mondiale tra cui responsabile vendite LFP per i mercati dell’Est Europa e il Sud America e, negli ultimi anni, responsabile gestione vendite per l’industria ceramica. Andrea Riccardi, volto noto ai clienti italiani per gli anni trascorsi nella divisione vendite Italia al fianco di Alberto Bassanello, sarà il nuovo head of product manager LFP. Un incarico frutto anche dei successi conseguiti dal 2016 nel ruolo di responsabile portfolio LFP con un focus sui sistemi per il web printing e i mercati Soft Signage/Textile Printing.

«La riorganizzazione della divisione LFP consegue agli importanti step che hanno segnato la continua crescita di Durst dal 2017 con la presentazione dell’inedita piattaforma P5, il potenziamento dei customer center di Lienz e Bressanone e la costruzione del nuovo headquarter che verrà inaugurato la prossima primavera – commenta Christoph Gamper, CEO di Durst Group. – La nuova doppia leadership ha la mia massima fiducia e i migliori prerequisiti per sviluppare ulteriormente il segmento, consolidando la nostra posizione di leader di mercato. Concentrando le funzioni manageriali nel Gruppo, inoltre, intendiamo rafforzare le sinergie e le integrazioni con aree aziendali in forte sviluppo sul fronte software e service».

La forma delle lettere, dalla pietra allo schermo

La serata di inaugurazione delle attività ACSG dell’anno 2019 si terrà martedì 29 gennaio 2019 alle ore 19:00 a Milano, Auditorium Pavoni presso l’Istituto Pavoniano Artigianelli.

Il tema sarà “La forma delle lettere, dalla pietra allo schermo” e il relatore sarà Antonio Cavedoni, disegnatore di caratteri, programmatore e ricercatore.

Le lettere sono oggetti di design che ci permettono di comunicare, di imparare, di informarci. La loro forma, sempre in movimento, ha sia una funzione di aiuto alla lettura, sia una voce, un tono, una sensibilità. La cultura e la storia delle lettere ci offrono spunti e chiavi di lettura per ripensare al design contemporaneo. nel corso della serata si cercherà di delineare i principi che guidano la pratica dell’autore per la tipografia di oggi, dalla pietra allo schermo, appunto.

Il nuovo Innovation center di Heidelberg fucina tecnologica e creativa

Il nuovo Innovation Center è la sede della rete europea di sviluppo di Heidelberg. Quasi mille esperti ricercano e sviluppano tutti i temi rilevanti nel settore della stampa, per esempio lo sviluppo dell'inchiostro per la stampa digitale.

Il nuovo Innovation Center (IVC) di Heidelberg per l’industria grafica è ora Open for Innovation presso la sede di Wiesloch-Walldorf. Si tratta di un ex capannone di produzione che è stato trasformato per far spazio a il centro di sviluppo più moderno del settore. Con l’apertura del nuovo Innovation Center, Heidelberg intende accelerare la trasformazione digitale nelle tipografie dei clienti e nella propria azienda. «La digitalizzazione dell’industria delle arti grafiche sta procedendo ad alta velocità e noi stiamo attivamente guidando questo processo con la nostra strategia Heidelberg goes Digital, per cui il nostro nuovo Innovation Center gioca un ruolo chiave nel salvaguardare il futuro di Heidelberg e dell’intero settore in diversi modi» spiega Stephan Plenz, membro del consiglio di amministrazione di Heidelberg e responsabile della tecnologia digitale. «La nostra leadership tecnologica continua a crescere grazie all’impareggiabile esperienza dei circa mille dipendenti altamente qualificati del centro. Inoltre, stiamo aumentando la velocità di trasformazione digitale dell’intero settore. La vicinanza dell’IVC alle nostre attività produttive favorisce anche un processo di sviluppo agile e multidisciplinare. L’Innovation Center è il nuovo fulcro della nostra azienda e il futuro campus high-tech che stiamo gradualmente creando nella nostra sede di Wiesloch-Walldorf».

Si può dire insomma che IVC è rappresenta la sede di una rete europea di sviluppo gestita da Heidelberg che comprende anche i siti a Kiel, Ludwigsburg, Weiden (tutti in Germania) e San Gallo (in Svizzera). La rete nel suo complesso riunisce i talenti di circa mille sviluppatori che lavorano nei settori della tecnologia di stampa (comprese la prestampa e la post-stampa), dei sistemi di controllo e azionamento, del software e dei materiali di consumo (con particolare attenzione allo sviluppo di inchiostri per la stampa digitale). Ben oltre due terzi di questi dipendenti hanno una laurea o un dottorato. In questo centro si fondono le competenze tradizionali di ingegneria meccanica con le competenze chiave relative alla digitalizzazione, all’elaborazione delle immagini, allo sviluppo di elettronica e software, all’ingegneria di processo e alla chimica.

«È la conoscenza e l’impegno dei nostri collaboratori che alla fine fanno la differenza e garantiscono il successo di Heidelberg», sottolinea Plenz. «Il nuovo Innovation Center offre loro un ambiente e un’atmosfera in cui si divertono a lavorare, consente alla creatività di prosperare e funge da modello per le future pratiche lavorative di Heidelberg nel suo complesso» conclude il manager.

Nuova Rho 512R Plus LED di Durst per Inprinting

Lorenzo Curzio, direttore produzione, Libero Paglia, amministratore e fondatore di Inprinting

«Sempre più grande, sempre più veloce». Così Libero Paglia, amministratore e fondatore di Inprinting, riassume la partnership che dal 2008 lega l’azienda romana, specializzata in stampe di grande e grandissimo formato, alla tecnologia Durst. Dall’acquisto della prima Rho 205 al sistema modulare Rho 700, fino alla roll-to-roll dalla produttività industriale Rho 320 che lascia ora il passo alla nuova e ancora più versatileRho 512R PlusLED. Il sistema, presentato in anteprima assoluta a Viscom 2018, è già in funzione presso la sede produttiva di Guidonia Montecelio, alle porte di Roma, dove sarà presto affiancato dalla flatbed Rho P10 200 HS LED, in arrivo a inizio 2019.

Dagli allestimenti fieristici ai grandi eventi dello sport e del cinema, dalla personalizzazione dei punti vendita per le maggiori catene della GDO lungo tutta la penisola, fino alla pubblicità dinamica su flotte di automezzi in ogni parte d’Europa: l’attività di Inprinting si è ampliata di anno in anno, arrivando a registrare percentuali di crescita a due cifre, con un significativo +%50 dal 2017 al 2018. «Grazie agli incentivi del piano industria 4.0, quello che sta per concludersi è stato per noi un anno di innovazioni e investimenti. Abbiamo ampliato e rinnovato il parco macchine incrementando significativamente le prestazioni del nostro reparto produttivo, – spiega Paglia. – Qualità, puntualità e affidabilità, con il valore aggiunto di un servizio di consulenza in grado di rispondere tempestivamente a qualsiasi richiesta, sono i pilastri su cui dal 2005 si fonda la nostra attività. In questo senso, la nuova serie Durst Rho LED, che coniuga la solidità del marchio altoatesino con le performance garantite dalla polimerizzazione LED, rappresenta la soluzione perfetta per la nostra strategia di sviluppo, dandoci la possibilità di ridurre i costi, migliorando ulteriormente qualità e produttività».

La tecnologia LED di Durst, infatti, è ideale per la stampa di materiali sensibili al calore che tendono a deformarsi e assicura un processo di polimerizzazione totalmente privo di ozono e una riduzione dei consumi di energia elettrica fino al 30%. Inoltre, grazie ai nuovi inchiostri proprietari, questi sistemi garantiscono stampe di alta qualità con colori brillanti particolarmente lucidi, estrema flessibilità e un perfetto aggrappaggio, anche a velocità elevata, su materiali considerati difficili.

«A poco più di un mese dall’installazione, Rho 512R Plus LED ha già dato prova di eccellenti risultati, in particolare sul vinile adesivo che utilizziamo per la stampa di decorazioni promozionali e sui teli in PVC– aggiunge Libero Paglia. – Tra i nostri obiettivi c’è quello di ampliare ulteriormente la gamma dei supporti utilizzati, con un occhio di riguardo ai materiali ecosostenibili. Un traguardo che potremo senz’altro raggiungere con l’arrivo della nuovaRho P10 200 HS LED, con la quale realizzeremo dei veri e propri test di stampa in collaborazione con Durst».