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Sicurezza: il lato B dell’innovazione. Fortress Paper lancia Durasafe

Chad Wasilenkoff, presidente esecutivo della canadese Fortress Paper.
Chad Wasilenkoff, presidente esecutivo della canadese Fortress Paper.

La multinazionale di origine canadese Fortress Paper conta fra i suoi clienti le Banche nazionali di 50 Stati e con la tecnologia proprietaria Durasafe creata dalla controllata Landqart ha conquistato anche quella svizzera. E la speciale superficie su cui si basa offre nuove opportunità agli stampatori.

Chad Wasilenkoff, presidente esecutivo della canadese Fortress Paper.
Chad Wasilenkoff, presidente esecutivo della canadese Fortress Paper.

«Questo innovativo sostrato garantisce agli stampatori un ampio ventaglio di opzioni di design mai sperimentate sino a questo momento. Perché si compone di strati molteplici che potenzialmente potrebbero essere stampati singolarmente prima che le varie facce siano definitivamente legate». Questo è quanto detto a Italia Grafica da Chad Wasilenkoff, presidente esecutivo della canadese Fortress Paper, nel presentare le specificità della tecnologia Durasafe. Sviluppata nel polo svizzero di Landqart essa è alla base della carta speciale con cui la Banca nazionale della Confederazione intende dare vita alla sua nuova tiratura di banconote anti-falsificazione da 50 franchi. Frutto di un lavoro avviato già nel 2004 Durasafe ha ottenuto con il tempo i favori delle istituzioni marocchine, a partire dal 2012; e di quelle del Kazakhstan soltanto dallo scorso anno. La ragione del successo, secondo l’azienda che a dispetto dei suoi 130 anni di storia si descrive quasi come una debuttante nel settore della cartamoneta, risiede in primo luogo nelle sue caratteristiche di massima sicurezza. Durasafe, parte di una vasta famiglia di prodotti che comprende anche carte speciali per passaporti e documenti ufficiali, si compone di due superfici esterne in carta di cotone e di una parte centrale in plastica interamente trasparente. Le aree esterne integrano una filigrana e le apposite fibre di sicurezza mentre le banconote così realizzate sono quasi indistinguibili al tatto rispetto a quelle tradizionali, pur acquisendo, secondo la multinazionale produttrice, più resistenza e durevolezza. Altri, però, sono i dettagli di potenziale interesse per l’industria cartografica e i fornitori di servizi: «Di norma», ha proseguito Chad Wasilenkoff, «quando una banconota viene stampata in rilievo il processo seguito viene chiamato intaglio. Ma se il secondo lato della banconota è realizzato con una classica carta basata sul cotone, l’intaglio sulla faccia opposta non offre le stesse esperienze tattili. Il sostrato Durasafe incrementa la tattilità delle banconote stampate a intaglio su entrambi i lati grazie alla sua anima polimerica interna. Il suo comportamento è simile a quello di una provvisoria spugna che consente una temporanea compressione dell’intaglio in attesa del processo di stampa seguente».

Qualità certificata

Sicurezza e qualità del prodotto sono caratteristiche dalle quali Fortress Paper – che conta circa 600 addetti nel mondo e che attraverso Landqart serve da circa mezzo secolo la Banca nazionale svizzera – non può assolutamente permettersi di derogare. «Tutti gli stampatori specializzati con i quali collaboriamo», ha puntualizzato a questo proposito Wasilenkoff, «sono in possesso di tutte le certificazioni erogate dagli istituti centrali di credito per i quali operano. E questo impone loro di adeguarsi a svariati standard e requisiti di sicurezza; nonché di conservarli nel corso del tempo». Ma oltre a ciò lavorare su commessa per conto del colosso nordamericano significa riuscire a coniugare l’eccellenza tecnologica con la flessibilità necessaria a gestire una molteplicità di processi. «Tipicamente», ha nuovamente sottolineato Chad Wasilenkoff, «gli stampatori nostri partner sono abili nel lavorare su formati diversi e tecniche quali l’offset, l’intaglio, la litografia». Secondo il presidente esecutivo il numero complessivo delle società fornitrici di Fortress Paper, tanto nell’ambito delle carte speciali per banconote quanto in quello della stampa tradizionale, potrebbe crescere di pari passo con un business in costante evoluzione. «Negli ultimi anni», ha concluso Wasilenkoff, «abbiamo consegnato carichi della nostra carta a qualcosa come 30 impianti di stampa in tutto il mondo. Il numero di questi stabilimenti può cambiare leggermente da un anno con l’altro, ma nel complesso ci aspettiamo che possa farsi più cospicuo. E questo anche grazie alla conquista di ulteriori quote del mercato internazionale da parte dei prodotti basati su Durasafe».

Laboratorio patine e carta da macero

L’istituto San Zeno organizza a giugno due interessanti corsi di approfondimento.

Il laboratorio patine

La formulazione di una patina viene sempre di più sviluppata da tecnici o fornitori che
operano all’esterno dell’azienda su macchine pilota. Per i tecnici cartari, la patina è
una ricetta precostituita nella quale non sempre sono noti i ruoli dei singoli elementi e
non sempre si conoscono le problematiche legate alla stesura in patinatrice. Il corso,
partendo dall’analisi dei componenti e delle loro specificità, andrà ad analizzare le caratteristiche salienti delle patine in relazione alle problematiche di stesura e di utilizzo
finale della carta.

Contenuti. I pigmenti utilizzati in patinatura: classificazione, natura chimica, proprietà fisiche, chimiche, ottiche e caratteristiche che esse determinano.
I lattici e i sistemi co-leganti utilizzati in patinatura: classificazione, proprietà fisiche,
chimiche, ottiche e caratteristiche che essi determinano.
Gli additivi utilizzati in patinatura: proprietà fisiche, chimiche, ottiche e caratteristiche
che essi determinano nella patina e nel prodotto finito.
Principi di reologia e applicazioni nella formulazione e controllo delle patine: pH,
viscosità, secco, ritenzione d’acqua.
Esempi di formulazione in funzione della tipologia di supporto e di utilizzo finale
della carta.
L’applicazione della patina su macchina patinatrice: patinatura on-line ed off-line,
tecniche di patinatura, gestione e principali parametri di controllo di una testa di patinatura,
problematiche legate alla stesura ed asciugamento della patina

Destinatari: tecnici di laboratorio, tecnici di cucina patine, responsabili di processo, responsabili del servizio assistenza-clienti che vogliono approfondire le problematiche legate alla formulazione e al controllo delle patine. Fornitori di materie prime e additivi di patinatura. Gli iscritti al corso devono conoscere i sistemi di patinatura.

Verranno effettuate spiegazioni teoriche intervallate da dimostrazioni di laboratorio.

Dove: San Zeno, Verona.
Quando: 14 e 15 giugno (14 ore)
Costo: 350 Euro (280 Euro per Membri AFC)

Classificazione e caratteristiche delle carte da macero

Classificare e riconoscere le principali carte realizzate con fibre di recupero clasificandole
per destinazione d’uso, e per caratteristiche tecniche. Conoscere le corrette
materie prime fibrose utilizzate e identificare le fasi di preparazione impasti necessarie
per la corretta attività di produzione.
Contenuti. Classificazione delle carte realizzate con materiale di recupero:
carte grafiche, carte da imballaggio, carte per cartone ondulato, carte speciali.
Analisi delle proprietà specifiche dei singoli prodotti: individuazione dei parametri
e prove di laboratrio utilizzate.
Le materie prime fibrose di recupero: classificazione dei maceri o materiali fibrosi
di recupero, analisi dei contaminanti e delle problematiche di utilizzo.
Flussi produttivi: definizione delle principali fasi di preparazione impasti e di produzione
che devono essere utilizzate per l arealizzazione dei vari prodotti a partire da
diverse materie prime.
Destinatari: tecnici che operano sul processo produttivo; tecnici di laboratorio prove e controlli; addetti all’assistenza tecnica e alla vendita, tecnici di aziende di fornitura.
Dati i contenuti e le modalità, il corso può essere frequentato con successo anche da
personale che è stato inserito da poco negli organici di aziende grafiche o di cartotecnica
che ricopra differenti ruoli.

Dove: San Zeno, Verona.
Quando: 21 giugno (7 ore)
Costo: 175 Euro (140 Euro per Membri AFC)

Per info clicca qui!

Print4All: perché la stampa ha ancora molto da dire (e da dare)

Il logo dei Print4All è un triangolo, una forma solida, dunque, nella quale non si uniscono in modo «liquido» i tre marchi, diventando uno solo. No, ognuno resta a sé, in un’idea di connubio e sintesi delle tre.
Il logo dei Print4All è un triangolo, una forma solida, dunque, nella quale non si uniscono in modo «liquido» i tre marchi, diventando uno solo. No, ognuno resta a sé, in un’idea di connubio e sintesi delle tre.
Il logo dei Print4All è un triangolo, una forma solida, dunque, nella quale non si uniscono in modo «liquido» i tre marchi, diventando uno solo. No, ognuno resta a sé, in un’idea di connubio e sintesi delle tre.

Il mercato cambia, e la stampa cambia con esso, perché la stampa ha ancora molto da dire, in termini di innovazione e potenzialità di utilizzo. E per questo motivo che Acimga e Argi, insieme a 4it e Fiera Milano hanno sancito oggi la loro alleanza: alleanza di intenti e contenuti, non solo di patrimoni.

Lo scorso 20 febbraio vi avevamo parlato di The Innovation Alliance, oggi ufficialmente viene presentata Print4All, il cui battesimo internazionale avverrà il 6 giugno a drupa.

Un anno prima della prossima drupa (che dal 2019 avrà cadenza triennale) avverrà anche la prima edizione: a Fiera Milano dal 29 maggio al 1° giugno 2018. Facile comprendere di cosa si tratta, il brand scelto parla da solo: la stampa è di tutti, per tutti, è ovunque. Quindi la stampa al servizio del packaging, del publishing, ma anche stampa industriale: nell’ordine quindi Converflex, Grafitalia, InPrinting. Il motto di Grafitalia è, secondo chi scrive, importante: comunicazione e stampa, ancora una volta ad abbracciare un ramo di quella lunga filiera, andare là dove tutto inizia, la comunicazione.

«La fiera dev’essere un servizio per le nostre aziende, e non un evento fine a sé stesso», ci tiene a dire Andrea Briganti direttore di Acimga, che testimonia il fatto che sono state le stesse aziende, a spingere sull’acceleratore per questo progetto. E continua dicendo che «in questo nuovo modello, è la manifestazione, che deve andare incontro alle esigenze delle aziende».

Print4All nasce con un format innovativo che guarda in maniera integrata alle business community di sbocco della stampa commerciale, del converting, del package printing, del labelling e della stampa industriale, presentando loro un’offerta completa e fruibile in modalità nuove e moderne.

In contemporanea con Print4All si svolgeranno Ipack-Ima, Meat-Tech, Plast e Intralogistica Italia. Queste cinque anime dell’eccellenza italiana insieme daranno vita a The Innovation Alliance, un evento che, nelle stesse date e in padiglioni attigui, proporrà il meglio di tecnologie e soluzioni in grado di rispondere alle esigenze degli operatori dell’intera catena industriale del processing-printing-packaging-logistica.

Converflex è un marchio Acimga. GrafItalia da oggi è in compartecipazione Acimga-Argi, InPrinting è al 100% di 4IT Group.
Converflex è un marchio Acimga. GrafItalia da oggi è in compartecipazione Acimga-Argi, InPrinting è al 100% di 4IT Group.

«Stiamo pensando a un nuovo modo di fare fiera, a una manifestazione il più possibile vicina alle aspettative del visitatore» afferma Andrea Briganti, Direttore di Acimga. «Il mercato chiede luoghi con una buona rappresentatività del panel dei fornitori, per poter fare scelte di investimento più informate e consapevoli. Certamente la presenza di macchine è prevista e importante. Print4All non sarà però una fiera che si visita al metro quadro. Sarà una grande piazza, composta da molte parti, unite tra loro in una contaminazione che rispecchia la modernità del mercato di oggi.»

Quali sono le innovazioni del futuro? Quali che siano, la stampa può certamente fare la sua parte.
Quali sono le innovazioni del futuro? Quali che siano, la stampa può certamente fare la sua parte.

«Tutta la manifestazione» aggiunge Enrico Barboglio, Segretario Generale di Argi «è pensata per favorire visitatori e espositori a fare al meglio la cosa più utile: relazioni e business, a partire dalla planimetria del padiglione che è stata studiata perché il flusso tra tecnologia esposta nelle tre verticali che la compongono e le altre iniziative a programma sia fluido. Oltre alle macchine, si toccheranno con mano le applicazioni, per valutare qualità, precisione, feeling dei supporti, nobilitazione e applicabilità nei settori packaging, labelling, stampa commerciale, della comunicazione transazionale e dell’Industrial printing e 3D. I workshop saranno snelli, efficaci e utili, strutturati per portare approfondimenti tecnologici, best practice e scenari di mercato, con una qualità garantita dal rapporto diretto che le Associazioni hanno con il tessuto economico e industriale dei settori coinvolti.»

Secondo i dati Assografici, Coverflex in Italia occupa, tra industria della stampa, cartotecnica e trasformazione 150.000 addetti; il fatturato dell’industria cartotecnica e trasformazione è 7 MLD €; l’export di imballaggi ed etichette è di 1.130 MLD € per il 75% verso Paesi UE 28; e vengono prodotte 331mila tonnellate di imballaggi flessibili. In Europa gli addetti sono 477.000 e il fatturato è di 97 MLD di €.
Secondo i dati Assografici, Coverflex in Italia occupa, tra industria della stampa, cartotecnica e trasformazione 150.000 addetti; il fatturato dell’industria cartotecnica e trasformazione è 7 MLD €; l’export di imballaggi ed etichette è di 1.130 MLD € per il 75% verso Paesi UE 28; e vengono prodotte 331mila tonnellate di imballaggi flessibili. In Europa gli addetti sono 477.000 e il fatturato è di 97 MLD di €.
Grafitalia intende calarsi con realismo nel mondo di oggi: non pretende di difendere la carta a discapito delle nuove tecnologie, ma piuttosto dare alla carta il vero valore che essa ha nella società odierna.
Oggi l’integrazione tra tecnologie analogiche tradizionali (serigrafia) e le tecnologie digitali (digital and hybrid printing) crea nuovi modi di produrre, nuovi modi di comunicare attraverso le cose, e contribuisce a dare vita a un nuovo mercato: il Print of Things (PoT) che inisieme a Digital PoT significa nuove soluzioni produttive per molteplici mercati.
Oggi l’integrazione tra tecnologie analogiche tradizionali (serigrafia) e le tecnologie digitali (digital and hybrid printing) crea nuovi modi di produrre, nuovi modi di comunicare attraverso le cose, e contribuisce a dare vita a un nuovo mercato: il Print of Things (PoT) che inisieme a Digital PoT significa nuove soluzioni produttive per molteplici mercati.

In attesa di drupa 2016… Frank Romano

L’anno scorso, più o meno di questi tempi, a Frank Romano è andato il riconoscimento Michael H. Bruno Award, il premio organizzato ogni anno dall’Associazione tecnica delle arti grafiche (Taga).
Professore emerito del Rochester Institute of Technology, Romano è noto nell’industria della stampa e nel mondo delle arti grafiche come uno dei più autorevoli interpreti dell’evoluzione tecnologica del settore, nonché come autore di migliaia di articoli sull’argomento.
È stato testimone diretto di 56 anni di storia dell’industria della stampa ed è autore di 56 pubblicazioni, tra cui l’Encyclopedia of Graphic Communications, considerata uno standard di riferimento per tutti. Romano è stato consulente per grandi aziende, editori, governi e per molti autorevoli clienti della stampa digitale e del publishing. Ha scritto la prima relazione sulla stampa on-demand digitale nel 1980 ed è stato il principale ricercatore della prestigiosa fondazione Electronic Document Scholarship Foundation (Edsf) con lo studio Printing in the Age of the Web & Beyond, pubblicato nel 2001. Romano vanta 20 anni di insegnamento a tempo pieno presso il Rit e altri 15 come professore a contratto per il Rit e per la Cal Poly (California Polytechnic State University). Attualmente ricopre l’incarico di presidente del Museo della Stampa a North Andover, nel Massachusetts.
Oltre a Frank Romano sono stati premiati da Taga anche Erwin Widmer, vicedirettore di Ugra, e Guy Gecht, Ceo di Efi. FrankRomano

Un anno fa abbiamo intervistato Frank Romano, che si espresse su drupa 2016… Ecco, a un anno di distanza, l’intervista, quanto mai attuale.

È in atto un processo evolutivo che porterà il settore della stampa a strutturarsi su un rinnovato assetto economico globale. Arricchito però da un numero crescente di business paralleli come la comunicazione cross-media, il marketing e la stampa di qualità. Parola di Frank Romano.

Frank Romano, professor emeritus al Rochester Institute of Technology, non è certo un personaggio qualsiasi. La sua esperienza nel settore delle arti grafiche e la sua conoscenza della storia industriale della stampa ne fanno un testimone prezioso di tutte le vicende tecnologiche di questo comparto negli ultimi cinquant’anni. Difficile raccogliere da lui osservazioni banali o atteggiamenti modaioli o di circostanza. Il suo impegno sulle «cose della stampa» è sempre costante e maturo, e a dimostrarlo ci sono i suoi documentatissimi articoli sulle maggiori riviste tecniche di settore. E, soprattutto, ci sono i numerosi attestati di stima in giro per il mondo, poiché Romano è puntualmente ospitato in tutti gli appuntamenti internazionali che contano. A lui abbiamo voluto domandare quali segnali il mondo della stampa stia trasmettendo oggi al mercato e, viceversa, quali siano i percorsi più probabili che l’industria grafica ed editoriale esplorerà nel prossimo futuro per essere più vicina alle esigenze dei clienti. Previsioni assai difficili da fare, anche per un guru navigato come Frank.

Che cosa si aspetta da drupa 2016?
«Mi aspetto una notevole quantità di innovazioni tecnologiche lanciate da imprese nuove e anche tradizionali. E mi aspetto che queste aziende occupino maggiore spazio rispetto agli abituali grandi espositori che abbiamo conosciuto in passato. Questo sarà la mia undicesima esposizione, è quindi da 44 anni che vado a drupa, e ho un’aspettativa molto alta rispetto all’osservazione di innovazioni originali e di soluzioni reali per gli stampatori».

Molte aziende stanno diventando sempre più imprese di comunicazione, con ricavi in crescita – quindi in controtendenza rispetto al comparto – proprio perché hanno sostituito parte della stampa tradizionale con nuovi servizi. Che cosa sta accadendo secondo lei?
«Questo succede perché il marketing è diventato multimediale mentre la stampa rappresenta oggi solo una porzione di programmi più ampi che includono i social media, i siti Web e le campagne via e-mail. Occorre però sottolineare una cosa importante: le aziende che offrono servizi di stampa sono oggi in grado di gestire i media elettronici molto meglio di quanto le compagnie di servizi di comunicazione elettronica sappiano fare con la carta stampata.
Quel che voglio dire è che i print service provider sono meglio attrezzati per fornire servizi completi di comunicazione multimediale. È vero che il volume di stampa complessivo potrà essere in calo, ma si tratta pur sempre di una parte ancora piuttosto rilevante dei programmi di marketing. Gli opuscoli pubblicitari, le brochure, il direct mailing e molti altri materiali stampati saranno ancora strumenti indispensabili per molte strategie promozionali e di vendita».

Non crede che ciò che è avvenuto nel settore della fotografia con l’avvento del digitale, cioè l’ingresso di una nuova tecnologia «dirompente», possa accadere oggi anche nel nostro settore con un nuovo e più energico perfezionamento del digitale?
«La stampa digitale ha cambiato il settore industriale pressoché a tutti i livelli, dalle piccole stampanti domestiche al grande formato a getto d’inchiostro. Ed è una rivoluzione che ha consentito ai servizi di stampa di essere presenti praticamente ovunque. Lo dimostra il fatto che quasi ogni abitazione privata e ogni impresa dispongono di una macchina da stampa digitale».

Ma, per andare al sodo, secondo lei la nanografia potrebbe rappresentare quel nuovo passaggio digitale veramente «disruptive» che tutti si attendono?
«Difficile dirlo. È vero che i sistemi di stampa Landa Nanographic utilizzano minor quantità di inchiostro e carta comune non trattata per realizzare stampati di alta qualità. Si tratta però di una variante del toner liquido che anche altri produttori stanno mettendo in pratica: sto parlando di Xeicon, di Canon-Océ e anche di Hp Latex. Tuttavia penso che toner secco, thermal inkjet, inchiostro a solvente e Uv inkjet saranno ancora tutti in piena concorrenza reciproca nei prossimi scenari di mercato». 

Il toner secco, come lo ha citato prima Romano.
Per Romano toner secco, thermal inkjet, inchiostro a solvente e UV inkjet saranno ancora tutti in piena concorrenza reciproca nel prossimo futuro.

Anche lei evidenzia però che c’è grande attenzione, in questo momento, verso le tecnologie dell’inchiostro e le loro formulazioni. Potrà mai esserci una tecnologia dominante?
«Credo che tutto l’inkjet, nel suo insieme, dominerà nel tempo. L’offset e il toner avranno ancora buoni mercati, ma la tecnologia a getto d’inchiostro presenta un numero maggiore di vantaggi. La Landa Nanographic, per fare l’esempio dell’ultima grande novità, è in realtà un toner liquido erogato da ugelli a getto d’inchiostro, ed è un esempio significativo dell’ingresso di nuovi approcci in questo settore. Si tratta di tecnologie ibride in grado di trasferire le sostanze coloranti sul supporto attraverso ugelli che spruzzano nuovi tipi di formulazioni. Penso che le aziende di stampa avranno quindi molte più alternative rispetto a oggi, forse più di quanto siano in grado di utilizzare».

I volumi di stampa si sono praticamente dimezzati rispetto a un decennio fa e sembra che sia in atto una vera e propria selezione della specie. Si ha la netta sensazione che i piccoli stampatori scompaiano per lasciare posto solo ai grandi gruppi. Lei che ne pensa?
«C’è da dire che oggi gran parte del volume prima gestito dai piccoli stampatori si è spostato verso i grandi operatori Web-to-print che possono realizzare il gang-run printing, cioè la stampa di più lavori su una stessa imposizione: per cui il biglietto da visita, l’invito, il volantino e altri prodotti di stampa vengono disposti organizzati su una stessa lastra. Ma è anche vero che esistono ancora i piccoli stampatori per coloro che non possono aspettare un giorno o che devono stampare lavori più complessi. I piccoli operatori servono i mercati molto locali. Ed è quindi difficile che scompaiano del tutto». 

Stampa di più lavori su una stessa imposizione.
Secondo Frank Romano oggi gran parte dei volumi prima gestiti dai piccoli stampatori si è spostato verso i grandi operatori Web-to-print che possono realizzare il gang-run printing, cioè la stampa di più lavori su una stessa imposizione.

Oggi c’è un’intersezione di alcuni fenomeni come la sovraccapacità produttiva, l’ingresso di nuove tecnologie prima inesistenti, la contrazione del mercato e il valore sempre minore degli stampati intesi ormai come una commodity. Esiste nella storia dell’economia manifatturiera un esempio che possa ricondurre a ciò che sta accadendo nel mondo della stampa?

«Ogni settore e in tutte le epoche ha sofferto di sovraccapacità. I settori delle ferrovie e delle imbarcazioni a vapore hanno alternato periodi di prosperità ad altri di difficoltà, ma poi queste industrie hanno trovato il loro livello ottimale e hanno cominciato a prosperare. L’industria della stampa è oggi probabilmente in una fase di corretto dimensionamento, vale a dire che sta trovando il suo livello ottimale di assetto sul mercato. Secondo alcune stime, entro il prossimo anno o in quello successivo si raggiungerà con buona probabilità il numero di stampatori e i volumi di stampa in grado di sostenere l’industria della stampa globale da qui alla fine del secolo».

E che ne pensa allora dei cambiamenti indotti dalle nuove tecnologie mobili sugli stili di vita della gente? Le nostre facoltà saranno certamente migliorate, ma la memoria? Come potremo ricordare le cose importanti senza l’uso di carta?
«Stiamo trasferendo i nostri ricordi dal nostro cervello alle nostre apparecchiature. Ovunque vado vedo gente utilizzare i propri dispositivi mobili per mostrare le immagini che sono state memorizzate sugli stessi. Ma solo la stampa permetterà a quelle fotografie di essere viste in futuro. Penso quindi che il business dei photobook sia già e diventerà sempre più un mercato in crescita».

Lei che gira il mondo costantemente può raccontarci quali sono le esperienze di stampa più interessanti che ha vissuto? Magari in Paesi emergenti come India, Asia Pacific o Cina, dove il costo del lavoro è bassissimo…
«L’incontro più interessante è stato finora per me quello avuto all’International Packaging and Printing Industry Exhibition di Ho Chi Minh City, dove mi sono confrontato con quasi l’intera industria della stampa del Vietnam, i cui rappresentanti si erano riuniti tutti in un’unica stanza nella stessa occasione. Un’esperienza davvero istruttiva.
Per il resto occorre dire che il costo del lavoro rappresenta un onere primario per tutte le aziende di stampa e, in conseguenza di ciò, i volumi si stanno spostando nelle aree del mondo che offrono la possibilità di pagare salari molto più bassi. Ma dal momento che gli standard di vita aumentano e migliorano un po’ dappertutto, come successe in Giappone e in Corea dopo la Seconda Guerra Mondiale, anche in Cina e in molte altre ragioni dell’Asia è già da tempo in corso un incremento delle retribuzioni medie. E non appena l’automazione, e la robotica in particolare, verranno impiegate su larga scala, i volumi di stampa si sposteranno di nuovo nei loro Paesi d’origine».

TUTTI GLI «ACCENTI» DI DRUPA DAL 1972 AL 2012 SECONDO FRANK ROMANO
Questa è la sequenza delle diverse caratterizzazioni di Drupa nel corso degli anni secondo Frank Romano, che da ben 44 anni, cioè dal 1972, frequenta la fiera di Düsseldorf.
  • 1972 – Drupa delle piccole macchine da stampa commerciali
  • 1977 – Drupa della prestampa elettronica a colori
  • 1982 – Drupa della fotocomposizione
  • 1986 – Drupa delle pellicole completamente impaginate
  • 1990 – Drupa digitale
  • 1995 – Drupa della produttività migliorata (Ctp, macchine Di, stampa digitale a colori)
  • 2000 – Drupa dell’automazione di stampanti e flussi di lavoro
  • 2004 – Drupa del Jdf
  • 2008 – Drupa dell’inkjet
  • 2012 – Drupa dell’inkjet amplificato e della finitura in linea

Ghelfi Ondulati ha installato un sistema HP PageWide Web Press T400 Simplex per cartone ondulato

Installato presso lo stabilimento di Ghelfi Ondulati nel gennaio 2016, il sistema di stampa HP PageWide Web Press T400 Simplex è destinato alla stampa del cartone ondulato.
Installato presso lo stabilimento di Ghelfi Ondulati nel gennaio 2016, il sistema di stampa HP PageWide Web Press T400 Simplex è destinato alla stampa del cartone ondulato.
Installato presso lo stabilimento di Ghelfi Ondulati nel gennaio 2016, il sistema di stampa HP PageWide Web Press T400 Simplex è destinato alla stampa del cartone ondulato.
Installato presso lo stabilimento di Ghelfi Ondulati nel gennaio 2016, il sistema di stampa HP PageWide Web Press T400 Simplex è destinato alla stampa del cartone ondulato.

HP ha annunciato l’installazione del quarto sistema di stampa HP PageWide Web Press T400 Simplex a livello mondiale presso Ghelfi Ondulati, di Buglio in Monte (SO). Attiva nel settore del cartone ondulato, l’azienda ha scelto la tecnologia digitale di HP per adottare un nuovo approccio nella produzione di imballaggi in cartone ondulato, volto a valorizzare i plus forniti dal dato variabile.

Installato presso lo stabilimento di Ghelfi Ondulati nel gennaio 2016, il sistema di stampa HP PageWide Web Press T400 Simplex è destinato alla stampa del cartone ondulato. La nuova soluzione di HP offre alta produttività – fino a 183 metri lineari al minuto – e assicura una qualità di stampa elevata e brillantezza delle tinte, grazie al nuovo HP Priming Agent per la stampa full color con inchiostri HP A50 pigmentati base acqua.

«I primi risultati ottenuti sono notevoli: la stampa ci sorprende per qualità e ripetibilità», afferma Luca Simoncini, Responsabile Progetto Digitale. E aggiunge: «In questa fase iniziale dobbiamo sincronizzarci con la nostra produzione e con l’attuale mercato di riferimento. I vantaggi immediati sono già evidenti e riguardano l’ampia flessibilità nella gestione delle tirature e del dato variabile, oltre alla semplificazione del ciclo di produzione, laddove non è più necessario preparare gli impianti e i mock up. Si apriranno così le porte alla personalizzazione di massa anche nel nostro settore, che sposterà il terreno di confronto dal costo al valore della confezione, ovvero la sua capacità di stabilire una conversazione mirata con il singolo interlocutore. Uno degli obiettivi di breve termine è quello di differenziare i mercati di riferimento, aprendoci in particolare, a una collaborazione più stretta con i brand owner dell’agroalimentare italiano ai quali andremo a proporre prodotti innovativi. Tuttavia, è nel lungo termine che individuiamo le maggiori opportunità».

«Fra le tante, la nostra è una storia di fatica per trovare spazio in un contesto ove l’azienda-famiglia non è considerata un valore. Ci piacciono il nuovo e il diverso: nell’incontro con il digitale abbiamo visto l’opportunità di vivere un mondo che oggi ancora non c’è» afferma Maria Grazia Ghelfi.

Fondata nel 1952 da Giuseppe Ghelfi, Ghelfi Ondulati è specializzata nella produzione di imballaggi in cartone ondulato per il settore agroalimentare. L’azienda punta da sempre sull’aggiornamento continuo dei processi produttivi e sull’investimento nel parco macchine per offrire prodotti di qualità superiore. Un approccio che ha consentito a Ghelfi Ondulati di crescere, ampliare progressivamente l’attività e differenziarsi, in particolare nel comparto ortofrutticolo italiano. Attualmente, l’azienda genera un fatturato annuo di circa 70 milioni di euro e conta 130 dipendenti e una produzione di 65 milioni di metri quadrati all’anno. Attiva sull’intero territorio nazionale – attraverso un network capillare di 55 centri di montaggio – Ghelfi Ondulati è presente anche in alcuni mercati esteri.

Con l’ingresso della terza generazione ad affiancare la seconda alla guida dell’azienda, e a fronte dei cambiamenti in atto nell’industria dell’imballaggio, Ghelfi Ondulati sta mettendo in campo nuovi progetti per cavalcare il futuro. L’adozione del digitale è la grande sfida del presente e il sistema HP PageWide Web Press T400 Simplex lo strumento scelto per affrontare e vincere tale sfida.

«La volontà di fare le cose diversamente e la determinazione a indirizzare – e non solo seguire – il mercato sono una costante nella storia di Ghelfi Ondulati e derivano, in parte, dalla location dell’azienda, al di fuori delle rotte principali del business. Siamo riusciti a trasformare questo apparente fattore di svantaggio in un’opportunità, e in questa frase si riassume anche la filosofia dell’azienda», spiega Fabio Esposito, Direttore Generale di Ghelfi Ondulati. «La scelta di scommettere sul digitale si inserisce esattamente in tale contesto. Abbiamo osservato da vicino l’evoluzione di questa tecnologia e siamo convinti della sua portata rivoluzionaria: il digitale trasformerà il mercato del cartone ondulato e i suoi prodotti – portando valore e rendendoli più interattivi, anche grazie a un utilizzo mirato dei dati. Noi vogliamo essere tra i primi ad abbracciare e promuovere tale cambiamento».

 

Uno degli aspetti importanti di questo percorso, ha riguardato la scelta delle tecnologia, e non solo: «Non cercavamo semplicemente una macchina, al contrario eravamo alla ricerca di un modo di pensare», spiega Silvia Ghelfi. «Di HP ci sono piaciute “nel grande” la dimensione umana e la disponibilità nel condividere».

La gamma Pixartprinting si arricchisce con tessuti naturali personalizzabili

Pixartprinting_tessuti naturali_mix_300dpiTessuti naturali personalizzati con la propria grafica, fibre di alta qualità e colori durevoli, metrature desiderate e tempi di produzione rapidi. Pixartprinting amplia la gamma con otto nuovi tessuti naturali, ideali per realizzare applicazioni che donano un’identità distintiva all’abbigliamento, agli accessori e all’home decor. Per gli «addetti ai lavori» significa poter offrire un nuovo servizio e soddisfare le richieste di clienti che vogliono personalizzare stoffe con la propria grafica.

I protagonisti sono cotone e seta: filati accuratamente selezionati che donano morbidezza e consistenza alle stoffe. L’offerta spazia da texture 100% cotone (Mussola 60, Popeline 50/50 e Drill) a 100% seta (Habutai 8mm e Twill 14mm) per arrivare al misto cotone/seta (Habutai), disponibili in grammature diverse per la realizzazione di capi specifici. Stampati con colori reattivi in digitale, che consente di ottenere molteplici sfumature e metrature ridotte, sono sottoposti a finissaggio, un insieme di trattamenti di nobilitazione che ne migliorano l’aspetto, le proprietà e la tenuta del colore.

Con Pixartprinting è possibile personalizzare il tessuto scegliendo le dimensioni di stampa del proprio pattern (altezza massima di 5 m e base che varia a seconda del materiale scelto) e determinarne il tipo di ripetizione. Sono disponibili tre opzioni: semplice, con ripetizione in sequenza fino a riempire l’intera area di tessuto ordinato; sfalsata a righe, con ripetizione a righe sfalsate di mezzo passo in orizzontale e sfalsata a colonne, con ripetizione a colonne sfalsate di mezzo passo in verticale. La tecnologia del W2P veneziano permette anche di ordinare tutti i tessuti al metro, a partire dalla lunghezza minima pari a uno: il cliente è così libero sia di stampare un campione sia un’intera collezione. Sulla pagina dedicata si può selezionare il numero di metri lineari desiderati per avere un preventivo gratuito in tempo reale e scaricare il template già preimpostato con le dimensioni del pattern scelto. Bastano quindi pochi click per ordinare e ricevere, comodamente nel luogo che si desidera, stoffe decorative personalizzate che offrono la possibilità al cliente di rendere unici con qualità abiti e ambienti.

Ciascun materiale presenta una grammatura e peculiarità che lo rendono ideale alla realizzazione di specifici capi di abbigliamento e per la casa:
  • Leggerissima e a trama molto rada, la Mussola 60 (cotone 100% – 110 g/m2) è particolarmente adatta per la realizzazione di tendaggi, federe, lenzuola e per l’abbigliamento femminile come le camicette.
  • Il popeline 50/50 (cotone 100% – 150 g/m2) è un tessuto compatto e molto resistente, ma anche fresco e leggero. Tessuto principe per camicie maschili, è anche ideale per la confezione di abbigliamento e biancheria domestica.
  • Tradizionalmente impiegato per il kimono, l’Habutai è un tessuto leggero e scintillante nonostante la trama fitta. Particolarmente indicato per foulard, camicie femminili e lingerie, può essere utilizzato anche per tendaggi, paralumi e rivestimenti, donando un finish molto raffinato. E’ possibile scegliere tra due tipologie di composizione della stoffa: Habutai 8mm (100% seta – 54 g/m2) e Habutai (cotone/seta – 54 g/m2).
  • Il Twill 14mm (100% seta – 84 g/m2), impreziosito da una rigatura diagonale è la stoffa ideale per i foulards.
  • Una trama molto fitta caratterizza Drill, un tessuto 100% cotone adatto alla realizzazione di capi d’abbigliamento come magliette, giacche safari, camicie e abbigliamento sportivo. Disponibile nelle varianti: 500 g/m2, 360 g/me 324 g/m2. Le grammature più pesanti sono particolarmente indicate per uniformi e divise da lavoro e per tessili da cucina come grembiuli e tovaglie proteggendo chi lo indossa dalle fonti di calore.

Da GMG, i colori più affidabili per i professionisti del packaging

Il direttore generale, Ian Scott.
Il direttore generale, Ian Scott.
Il direttore generale, Ian Scott.
Il direttore generale, Ian Scott.

Sullo stand GMG, volutamente bianco, ci sarà il meno possibile per non distrarre dai messaggi essenziali. «Conosciamo di colore», afferma il Direttore Generale Ian Scott, «non è solo una parola d’ordine. È la nostra promessa di fornire risposte precise e affidabili agli argomenti che coinvolgono il colore.»

Per l’industria del packaging, in particolare, tali risposte sono necessarie più che mai. Mentre, in precedenza, era estremamente difficile prevedere risultati esatti a causa della sovrapposizione dei colori speciali e l’elevato numero di substrati coinvolti, GMG OpenColor può ora fornire la precisione richiesta dal settore. GMG OpenColor, in combinazione con GMG ColorProof, è il solo autentico simulatore di stampa nel mondo. Ancor più, non si limita alla sola capacità di produrre prove colore accurate. Grazie ai dati spettrali che riflettono fedelmente i singoli ambienti di produzione, ora si possono creare anche i profili di separazione. Infine è possibile preparare i dati di stampa per essere utilizzati in lavori di stampa flessografica – senza tuttavia richiedere tempi aggiuntivi.

Oltre al tema principale, l’imballaggio, GMG contribuisce anche a gestire in sicurezza un altro aspetto fondamentale, gli sbiancanti ottici (OBA). In qualità di partner di Fogra – Graphic Technology Association Research – GMG è stata coinvolta fin dalle prime fasi, nella definizione del nuovo standard di caratterizzazione dei dati Fogra51/52. Ian Scott continua: «Nel nostro stand illustreremo ciò di cui tutti parlano: l’effetto visivo delle diverse condizioni di luce su substrati illuminati e non illuminati».

 

Taga ha aperto un forum di discussione sull’utilizzo dei dati di caratterizzazione Fogra51-52 e dei profili correlati

Fogra, Bvdm, ECI e Ugra stanno effettuando da tempo dei test di stampa (denominati progetto Fred 15) per rispecchiare la normativa 2013, rilasciare i nuovi dati di caratterizzazione e i relativi profili ICC per la carta patinata (PS1) e usomano (PS5), etichettati con i codici Fogna 51 e 52.

Il rilascio ufficiale atteso da tempo, insieme alle linee guida per la loro graduale introduzione, si è concretizzato lo scorso 30 settembre a Stoccarda in Germania, durante un evento tenuto appositamente per l’occasione.

A distanza di qualche mese stanno già cominciando a circolare i primi file PDF/X con gli intenti di output basati sui nuovi dati di caratterizzazione (soprattutto quelli di provenienza estera) e tra non molto sarà una realtà quotidiana, considerando il fatto che i nuovi profili saranno inclusi nel prossimo aggiornamento della Adobe Creative Cloud.

A corredo di questi file stanno già facendo la loro comparsa anche le prime prove colore basate sul Fogra 51, quindi queste novità tecniche hanno potenzialmente tutte le caratteristiche per causare molta confusione e pesanti errori se non comprese e padroneggiate adeguatamente.

Per dare maggior supporto agli operatori delle aziende grafiche, Taga Italia ha predisposto sul proprio sito web, un forum pubblico di discussione dove poter fare domande o avviare discussioni sull’utilizzo pratico dei dati di caratterizzazione Fogra51-52 e dei profili correlati.

La divisione wide format di OKI estende la garanzia a tre anni

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La divisione wide format di OKI Europe annuncia l’estensione delle sue condizioni di garanzia a tre anni per le stampanti inkjet di grande formato1 ColorPainter™ M-64s e ColorPainter™ H3-104s.

Visto che le stampanti premium delle serie ColorPainter M e H3 operano con grande successo sul campo, offrendo nell’ambiente di produzione costanza e risultati infallibili, OKI sostiene questa affidabilità offrendo ai clienti l’estensione di garanzia.

Il nuovo programma di garanzia copre le parti di ricambio, tra cui le testine di stampa, fornendo una maggiore tranquillità e riducendo i costi di gestione dei clienti. L’estensione di garanzia a tre anni è disponibile per le stampanti ColorPainter M-64s e H3-104s installate da distributori e rivenditori autorizzati OKI dopo il 1° aprile 2016.

Le stampanti di grande formato di OKI Europe sono progettate secondo gli standard più elevati, garantendo dispositivi estremamente affidabili e duraturi, ulteriormente rafforzati dalla garanzia di tre anni. I prodotti OKI sono garantiti esenti da difetti di lavorazione e di materiali per la durata del loro periodo di garanzia.

Per ulteriori informazioni sulla nuova estensione di garanzia si prega di contattare il proprio distributore/rivenditore autorizzato OKI.

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1Si prega di notare i seguenti termini e condizioni: per i dispositivi della Serie ColorPainter, tra cui W-64s/54s, H2-104s/74s, H2P-104s/74s e per la Serie TerioStar non è prevista l’estensione di garanzia a 3 anni.

Efi lancia la stampante per termoformatura entry level

La nuova stampante per termoformatura Efi H1625-SD da 1,65 metri che utilizza l’inchiostro Efi SuperDraw Uv.
La nuova stampante per termoformatura Efi H1625-SD da 1,65 metri che utilizza l’inchiostro Efi SuperDraw Uv.
La nuova stampante per termoformatura Efi H1625-SD da 1,65 metri che utilizza l’inchiostro Efi SuperDraw Uv.
La nuova stampante per termoformatura Efi H1625-SD da 1,65 metri che utilizza l’inchiostro Efi SuperDraw Uv.

Dopo aver annunciato di voler chiudere il 2016 raggiungendo l’obiettivo di 1 miliardo di dollari di fatturato, Efi si presenta a drupa reduce da una lunga serie di partecipazioni a eventi fieristici in giro per il mondo, nei quali l’azienda americana ha potuto sfoggiare le ultime novità nell’ambito inkjet Uv di grande formato. Una delle più recenti è la soluzione thermoforming Efi H1625-SD, una macchina da produzione entry level da 1,6 metri che verrà mostrata in funzione anche a Düsseldorf.

Si tratta di una stampante Uv ibrida che lavora substrati termoformabili utilizzando l’inchiostro Efi SuperDraw Uv per una stampa quasi fotografica. Le applicazioni di termoformatura a stampa diretta stanno diventando una nicchia di mercato molto interessante perché permettono di eliminare i lunghi e costosi processi di verniciatura manuale o di serigrafia evitando inoltre tutte le operazioni di prestampa e di laminazione della plastica modellabile. Per rendere possibile la stampa diretta, Efi ha quindi sviluppato gli inchiostri Uv SuperDraw che presentano particolari caratteristiche di allungamento e una perfetta adesione, oltre un’opacità post-stiro molto uniforme. Questa tipologia di inchiostri deve infatti resistere perfettamente alla termoformatura, quindi al calore e all’allungamento, oltre a sopportare le severe operazioni di finitura finale, come la fustellatura, la fresatura e il taglio, senza generare schegge, incrinature o perdita di adesione.

La stampante dispone di quattro colori più il bianco (due canali dedicati) e offre capacità di stampa in scala di grigi con dimensioni variabili delle gocce che garantiscono una qualità quasi fotografica. La risoluzione può quindi arrivare fino a 1.200 dpi con quattro e otto livelli di scala dei grigi. Gli inchiostri Uv SuperDraw di Efi sono inoltre forniti in flaconi da 1 litro per permettere una lunga autonomia di lavoro.

L’Efi H1625-SD stampa su larghezze che raggiungono i 165 centimetri su una vasta gamma di materiali plastici per termoformatura, tra cui Petg, acrilico, policarbonato, polistirene e Pvc. La stampante offre infine una buona compatibilità per la stampa su polipropilene ondulato di qualsiasi marca, con ottime caratteristiche di adesione e flessibilità. Questa soluzione è quindi indicata per le applicazioni di termoformatura a elevato allungamento come le insegne per esterni, gli espositori Pop, i retroilluminati, i prodotti promozionali, i pannelli per bevande e per distributori automatici, le slot machine e molto altro. La macchina da stampa è in grado di gestire substrati flessibili e rigidi fino a 5,08 cm di spessore, stampando con margini al vivo e con larghezza di immagine di 162,6 cm, e può caricare supporti rigidi e bobine dal peso massimo di 45,4 kg. Il diametro massimo della bobina è di 22,9 cm, mentre il sistema di alimentazione è a cinghia aspirante con controllo variabile.

Pur essendo una soluzione entry level, l’Efi H1625-SD presenta caratteristiche e performance da stampante industriale, con una produttività che arriva fino ai 23 m2 l’ora nella modalità a singolo strato, la quale consente di elaborare maggiori volumi di lavori per insegne in plastica ondulata e garantisce tempi di produzione più rapidi per le applicazioni di termoformatura personalizzate.

Alcuni esempi di pannelli retroilluminati e insegne termoformate per esterni ottenibili con la nuova Efi H1625-SD.
Alcuni esempi di pannelli retroilluminati e insegne termoformate per esterni ottenibili con la nuova Efi H1625-SD.