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Social ed etichetta: binomio inscindibile e arma di vendita

Le etichette sono uno degli strumenti più importanti in termini di marketing per presentare un prodotto e in alcuni casi arrivano fino a sostituirsi a esso. Questa caratteristica viene ulteriormente amplificata quando associata a campagne di social media marketing: i canali social, infatti, forniscono un valore aggiunto.

Grazie alla loro intrinseca capacità di mettere in contatto i clienti fidelizzati con i prospect (ovvero gli aspiranti clienti che in fase di acquisto stanno decidendo se provarlo o meno), social ed etichette diventano un binomio inscindibile e un’arma estremamente efficace di vendita in quanto le etichette spiegano un prodotto e i social ne spingono l’acquisto, generando fiducia riuscendo a connettere chi ha già comprato un prodotto – e quindi la fiducia l’ha già acquisita – a chi deve comprarlo e ha in questo senso bisogno di conferme.

Le etichette, quindi, rappresentano il fulcro di un processo generativo di fiducia che parte dal packaging e si espande sui social fino a coinvolgere i clienti trasformandoli in Brand Advocate per risolvere i dubbi e i tentennamenti degli aspiranti clienti e più in generale per generare opportunità di acquisto.

In questa logica di scambio i Brand devono sapere cosa è efficace per la loro customer base e i consumer devono potere ottenere facilmente il tasso più alto possibile di conoscenza sul brand e sull’uso dei prodotti in modo tale che i consumer sentano il ritorno dell’investimento durante i loro acquisti.

La leva di convincimento per superare il momento di indecisione dei prospect

Lo User Generated Content è uno degli strumenti più autentici per generare fiducia sulle promesse di un prodotto ed è quindi un driver di vendita estremamente efficace per le imprese che ne fanno un uso strategico nelle loro campagne. È efficace poiché rappresenta il miglior sistema per comunicare in modo vero e autentico ai prospect la veridicità della promessa data dal prodotto poiché a comunicarlo sono i loro pari, ovvero i clienti che già hanno fatto l’acquisto.

Tutto questo processo qui descritto in modo teoretico parte dalla generazione delle etichette che sono il fulcro e il punto di inizio di questo processo: in questo senso, oltre a prestare in fase di realizzazione la massima attenzione a tutto il processo di creazione (dalle prime idee grafiche fino alla stampa finale), bisogna preoccuparsi di dare all’etichetta tutti quegli strumenti che incentivano la condivisione sui social.

La fiducia sui social non è più a panneggio esclusivo dei brand, ma è ora costruita in un discorso a più voci con l’esperienza dei consumatori. Alcuni esempi…

2-IMMAGINE-2-Jack-Rogers-instagram

L’ecommerce specializzato nell’abbigliamento e nelle calzature Jack Rogers Usa usa le etichette presenti sui propri prodotti per coinvolgere le persone a postare su Instagram il prodotto appena acquistato: usa inserire nelle proprie schede prodotto le foto degli utenti affiancandole alle foto ufficiali del prodotto (figura sopra): lo User Generated Content determina per Jack Rogers un impatto importante come effetto di garanzia derivata dall’acquisto, poiché la prova della veridicità della «promessa di vendita» di un loro prodotto è assicurata dagli stessi acquirenti che dimostrano di essere soddisfatti, fotografandosi con i prodotti axcquistati. È importante notare come la veridicità della «promessa di vendita» viene percepita dagli utenti non solo come qualità intrinseche dei materiali, ma soprattutto come effetto estetico, seguendo il modello di ragionamento identificatorio «se sta bene alla persona che su Instagram è come me, allora significa che starà bene anche con me, quindi lo compro».

3-IMMAGINE-3-Matrimoni-instagram-wedding-signs

Un altro esempio di UGC lo troviamo in questo sito dedicato ai matrimoni (figura sopra) che basa il suo successo sull’effetto di User Generated Content ottenuto tramite specifici inviti all’azione a condividere le foto di matrimonio su Instagram a fianco delle foto ufficiali.

L’app di Weddingchicks.com propone di creare delle etichette che invitano a condividere le foto degli sposi su Instagram creando un altissimo effetto di coinvolgimento, condivisione delle emozioni.

Il proprio brand come risolutore dei desideri dei clienti

Il motto è: «Talk about Your Community, not about Your Brand».

Uno dei vantaggi della messa in atto di strategie basate su UGC è dato dal fatto che in questo modo le esigenze dei clienti sono il fulcro tematico delle campagne e il prodotto ne diventa il risolutore/attuatore.

Carrie Morgan – esperta di social media marketing – consiglia di parlare nei propri canali social delle esigenze, dei desideri, dei sogni dei clienti e non (tanto) in modo autoreferenziale dei contenuti del brand (sui social parla della tua community e non del tuo brand).

«Se una foto di una persona con una borsa mi fa capire che è perfetta per me, la rende più bella più di una foto fatta da un fotografo del calibro di Annie Leibowitz»: questa frase di Scott Galloway ci fa comprendere come i consumatori cercano nella comunicazione di un brand una conferma dell’autenticità di una promessa. In questo senso un’etichetta, un package che invoglia a creare occasioni di autenticità sui social (e ricorsivamente anche a trovarne) dà un grande contributo e aiuto alle campagne cross mediali di un brand come si vede dall’immagini su Instagram di questo produttore di costumi da bagno (figura sotto).

4-IMMAGINE-4

Morgan e Galloway ci fanno comprendere quanto i brand non sono più sufficienti se presi da soli a generare coinvolgimento e fiducia: sono infatti i canali social che consentono – insieme e di concerto con l’intera produzione discorsiva di un’impresa – di legare gli aspiranti clienti ai clienti già acquisiti e di generare una prova di fiducia autentica poiché data da chi ha già pagato un prodotto. Ecco per quale motivo un’etichetta e un package che propone a un cliente di postare una foto di un prodotto è il principale viatico alla fiducia, all’acquisto e al branding.

Usare Instagram per comunicare la fiducia del brand tramite lo UGC

Il Social Network più efficace nello UGC è sicuramente Instagram, che sta diventando nel 2015 lo strumento fondamentale per veicolare i contenuti di un brand (rivelandosi anche molto efficace con le micro imprese) in quanto è totalmente basato sullo User Generated Content. Abbiamo visto come Instagram svolga il ruolo di connettore di storie e narrazioni con un mix tra immagine, testo che mette in racconto l’immagine, e link tra community rappresentato dagli #Hashtag.

In questa logica di scambio i Brand devono sapere cosa è efficace per la loro customer base e i consumer devono avere il tasso più alto possibile di conoscenza sul brand e sull’uso dei prodotti in modo tale da percepireo come alla loro portata il ROI (Ritorno dell’Investimento) dei loro acquisti.

Per generare fiducia tramite lo User Generated Content, oltre a invogliare l’utente tramite le etichette sui prodotti a condividerli su Instagram, è necessario creare un piano strategico di comunicazione su questo canale affiancato anche a un calendario editoriale su cui promuovere i contenuti affinché gli utenti percepiscano il nostro canale Instagram aziendale come vivo, efficace, credibile e affidabile ed effettuino i comportamenti auspicati. Oltre a generare un piano e un calendario editoriale è necessario monitorare gli effetti delle attività e trovare in questo modo le foto e i contributi degli utenti su Instagram che riguardano i nostri prodotti o servizi.

La scelta di contenuti da pubblicare deve essere propedeutica alla generazione di comportamenti che determino l’UGC. La loro messa in calendarizzazione deve determinare l’effettiva continuità editoriale sul nostro canale Instagram in modo da renderlo occasione di coinvolgimento.

Per fare tutto questo è necessario prima creare un Piano Strategico Editoriale e poi definire il Calendario Editoriale. Il Piano Editoriale è l’aspetto strategico delle campagne su Instagram: legare i prodotti ai momenti di vita della community di utilizzatori e comprendere quali sono le aree tematiche che vogliamo comunicare, la scelta delle hashtag e i contenuti pubblicare.

Determinato il piano editoriale bisogna creare un calendario editoriale pianificando su base periodica (consiglio vivamente una base quantomeno mensile, trimestrele o semestrale) i contenuti da veicolare. È importantissimo determinare per ogni linea di prodotto un’apposita #Hashtag e una serie di messaggi che invoglino la generazione di User Generated Content.

Una volta definito e messo in pratica il piano e il calendario editoriale bisogna monitorare su Instagram quali contenuti vengono generati dagli utenti sui nostri prodotti. Questa fase è fondamentale e non può assolutamente essere ignorata in quanto solo in questo modo scopriremo i contenuti di User Generated Content creati dai nostri clienti e prospect. Questo favorirà anche la creazione di un rapporto di relazione tra il brand e le persone che hanno creato spontaneamente dei contenuti con i nostri prodotti.

Instagram – a differenza di Facebook – è un social network molto preciso e affidabile nel monitoraggio: tramite Instagram possiamo monitorare sia specifici hashtag, sia conversazioni geolocalizzate ovvero che avvengono su specifiche parti del territorio.

Il monitoraggio delle hashtag consente di capire quali contenuti vengono generati sui nostri prodotti anche circoscrivendoli su specifiche parti del territorio.

Per monitorare i nostri brand direttamente da Instagram basta cercare direttamente attraverso l’app di Instagram oppure sul sito.

Strumenti per ottimizzare la generazione di UGC

Tutte le attività sin qui affrontate possono essere gestite in modo nativo dai servizi offerti da ogni social network. Consiglio per una maggiore efficacia e professionalità delle campagne di affidarsi a soluzioni professionali per la gestione dei canali social.

In questo senso un aiuto notevole nel gestire le campagne social su Instagram viene dato da Hootsuite, la piattaforma utile alla gestione dei canali social che dall’agosto 2015 consente di monitorare contemporaneamente e in modo continuativo tutti i brand su Instagram attraverso il suo sistema di schede e colonne (figura sotto) e anche di creare contenuti su Instagram, di programmarli a orari specifici e in questo senso di organizzare un calendario editoriale.

6-IMMAGINE-6-Hootsuite-dashboard

Inserendo ogni hashtag in ogni colonna di Hootsuite è possibile tenere sotto controllo in modo continuativo tutte le conversazioni sui nostri prodotti e – anziché dover cercare le nostre hashtag una a una come accadeva con l’app di Instagram – potremo in questo modo avere una visione contemporanea di tutte le conversazioni pertinenti per un determinato brand. Il monitoraggio consentirà di individuare i contenuti più pertinenti e incentivare la generazione di UGC.

Oltre al monitoraggio possiamo usare Hootsuite per la generazione di un calendario editoriale: possiamo pubblicare su Instagram i nostri contenuti e schedularli nel futuro creando in questo modo un calendario editoriale che garantisca una copertura editoriale efficace del nostro canale Instagram.

Daniele Puccio è Presidente e AD di Xerox in Italia

«La mia è stata una carriera al servizio di Xerox Italia e sono quindi molto onorato di poter assumere questo importante ruolo e poter guidare la Società italiana in un percorso di consolidamento e trasformazione aziendale. Sono impegnato personalmente a garantire che Xerox Italia continui a offrire soluzioni e servizi all’avanguardia per anticipare le esigenze dei nostri Clienti e Partner», ha affermato Daniele Puccio.
«La mia è stata una carriera al servizio di Xerox Italia e sono quindi molto onorato di poter assumere questo importante ruolo e poter guidare la Società italiana in un percorso di consolidamento e trasformazione aziendale. Sono impegnato personalmente a garantire che Xerox Italia continui a offrire soluzioni e servizi all’avanguardia per anticipare le esigenze dei nostri Clienti e Partner», ha affermato Daniele Puccio.

Xerox ha annunciato la nomina di Daniele Puccio a Presidente e Amministratore Delegato di Xerox Italia a partire da novembre 2015.

Daniele Puccio ha iniziato la sua carriera in Xerox nel 1979, ricoprendo diversi ruoli di crescente responsabilità soprattutto in ambito commerciale; prima a Milano, poi a Padova e nel Triveneto e poi per sei anni a Roma, come responsabile Vendite Large Account per il Centro Sud. Nel 1998, ritornato a Milano, Daniele è stato nominato General Manager per il Canale indiretto ed è entrato a far parte della 1° Linea di Xerox Italia e del Consiglio di Amministrazione; durante questi anni Daniele ha guidato la crescita e i successi del Canale in Italia e nella Southern Entity.

«La mia è stata una carriera al servizio di Xerox Italia e sono quindi molto onorato di poter assumere questo importante ruolo e poter guidare la Società italiana in un percorso di consolidamento e trasformazione aziendale. Sono impegnato personalmente a garantire che Xerox Italia continui a offrire soluzioni e servizi all’avanguardia per anticipare le esigenze dei nostri Clienti e Partner», ha affermato Daniele Puccio.
«La mia è stata una carriera al servizio di Xerox Italia e sono quindi molto onorato di poter assumere questo importante ruolo e poter guidare la Società italiana in un percorso di consolidamento e trasformazione aziendale. Sono impegnato personalmente a garantire che Xerox Italia continui a offrire soluzioni e servizi all’avanguardia per anticipare le esigenze dei nostri Clienti e Partner», ha affermato Daniele Puccio.

Mimaki ha raccolto la sfida della serigrafia e dell’offset

Mimaki UJF-7151 plus offre qualità industriale di alto livello e risultati accurati.
Mimaki UJF-7151 plus offre qualità industriale di alto livello e risultati accurati.

UJF-7151plus, con un formato di stampa massimo di 710×510 mm, offre risultati di alta qualità e massima produttività, grazie a un posizionamento molto accurato delle gocce di inchiostro. Soluzione di stampa digitale industriale on-demand è creata sulle esigenze di formato e di qualità del mondo della serigrafia e dell’offset. La nuova flatbed, frutto del profondo know how tecnologico Mimaki, ottimizza precisione, affidabilità e garantisce prestazioni elevate costanti, grazie a un’innovativa struttura meccanica del piano di stampa. Linee sottili, bordi e testi di piccole dimensioni risultano nitidi. UJF-7151plus stampa full color e in contemporanea, se richiesto, il bianco altamente coprente da usare come fondo o come colore spot, ma anche stampe multi strato e effetti lucidi e opachi con la vernice trasparente.

La tecnologia di dithering MFD1, un brevetto Mimaki, elabora i dati immagine conservando la qualità originale dell’immagine, mentre il MAPS4 minimizza il rischio di banding e aumenta l’uniformità del risultato di stampa, UJF-7151plus mantiene così un elevato controllo della qualità. Le nuove teste di stampa sono concepite per la produzione in continuo e la riduzione degli scarti: sono inoltre dotate di un sistema di circolazione continua dell’inchiostro che aiuta a prevenire la sedimentazione e contribuisce a mantenere sani gli ugelli di stampa, che sono costantemente esaminati da un’unità di controllo ugelli (NCU) che rileva automaticamente le eventuali ostruzioni e procede alla pulizia.

Stampa diretta su forme e dimensioni di qualsiasi tipo

Mike Horsten, general manager marketing Emea di Mimaki Europe: «Negli ultimi tempi è aumentata la richiesta di stampa digitale inkjet senza lastre e on-demand, per via della sua capacità di fornire rapidamente stampa estremamente variabile e a bassi volumi. La stampante inkjet UV a elevate prestazioni UJF-7151plus garantisce un posizionamento delle gocce d’inchiostro estremamente preciso e una stampa esteticamente ottima grazie alla tecnologia Mimaki e una produttività di massimo livello. Il mercato è in crescita, e ne stiamo tastando il polso per fornire le soluzioni di cui necessita.»

Mimaki UJF-7151 plus offre qualità industriale di alto livello e risultati accurati.
Mimaki UJF-7151 plus offre qualità industriale di alto livello e risultati accurati.

Le caratteristiche principali includono:

  • Struttura meccanica per stampa ad alta precisione
  • Tecnologia di controllo qualità per eccellenti immagini di stampa
  • MAPS4 (Mimaki Advanced pass System 4), che riduce banding e aumenta l’uniformità della stampa
  • MFD1 (Mimaki Fine Diffusion 1), che riduce il rumore causato dal dithering mediante elaborazione ibrida dei motivi
  • Alta produttività, fino a 3,3 m2/h, ottenuta mediante sei teste di stampa sfalsate
  • Stampa in continuo, grazie all’elevata stabilità di stampa mediante un meccanismo di circolazione di inchiostro all’interno della testa
  • Unità NCU, che rileva e rimuove automaticamente eventuali ugelli ostruiti, riducendo così gli scarti
  • Affidabile pacchetto di supporto operativo (NRS: sistema di ripristino ugelli) che garantisce la massima tranquillità di produzione

La stampante inkjet flatbed industriale Mimaki UJF-7151 plus sarà disponibile a partire da novembre 2015. La soluzione sarà esposta in occasione di Viscom Düsseldorf e Inprint 2015.

HP aumenta la qualità e la produttività con le nuove PageWide Web Press

HP PageWide Web Press T400 HD Color series
HP PageWide Web Press T400 HD Color series

HP ha presentato al Graph Expo 2015 le prime HP PageWide Web Press, dotate della tecnologia High Definition Nozzle Architecture (HDNA), e i miglioramenti della HP Indigo 7800 Digital Press, offrendo una qualità dell’immagine superiore, maggiore produttività e più soluzioni per i provider di servizi di stampa (PSP).

Il portfolio delle nuove HP PageWide Web Press, detto precedentemente HP InkJet Web Press, è progettato sulla base della già affermata tecnologia HP PageWide Technology, che garantisce nuovi livelli di prestazione sulle piattaforme HP di stampa grafica, business e consumer. Sfidando i limiti delle stampanti a elevato volume di produzione, le due nuove macchine da stampa inkjet da 42 pollici, la HP PageWide Web Press T480 HD e la T470 HD, dispongono della tecnologia HDNA e offrono una qualità di stampa superiore grazie alla loro architettura dual-drop-weight, 2.400 ugelli per pollice e ridondanza degli ugelli integrati.

HP PageWide Web Press: un enorme passo digitale in avanti

La tecnologia di produzione a testine inkjet HDNA, premiata con il Graph Expo 15 Must See ‘Ems Must, è progettata per offrire una qualità di stampa superiore e delle performance capaci di andare incontro alla crescente gamma di applicazioni di alto livello. Le nuove HP PageWide Web Press T480 HD e T470 HD aprono la strada a nuove possibilità di publishing, direct mail e di stampa business in generale, incluse pubblicazioni di settore a colori, riviste mediche, poster e striscioni fino a 108 pollici di lunghezza, ma anche brochure e cataloghi per il commercio al dettaglio.
L’elevata capacità delle macchine da stampa inkjet offre una qualità che permette alla tecnologia dual drop weight per colore di produrre testi puliti, linee sottili, accurati skin tones, sfumature di grigio e di colore morbide, luci e ombre estremamente dettagliate, il tutto a una velocità che può raggiungere i 122 metri al minuto. Inoltre, le nuove modalità di prestazione offrono una velocità fino a 244 metri al minuto e, stampando in modalità single drop weight, fino a 183 metri al minuto.
Chi è già cliente può passare alla nuova tecnologia approfittando delle migliori qualità e produttività offerte da HDNA. HP Financial Services aiuta i clienti a semplificare i loro investimenti in innovazioni inkjet con soluzioni flessibili di investimento nell’IT per tutte le HP PageWide Web Press. Ora i clienti possono fissare il prezzo fino a 84 mesi, assicurandosi una prevedibilità finanziaria che si allinei alle proprie necessità business.
Rotomail Italia SpA, uno dei PSP più grandi in Europa, sarà il primo al mondo a installare la HP PageWide Web Press T480 HD nella sua sede di Milano.
«Per affrontare i volumi crescenti di stampa, la maggiore richiesta per tempi di produzione più rapidi e un desiderio di ulteriori soluzioni in base a dati in costante evoluzione, la nostra azienda ha bisogno di investire in tecnologia inkjet ad alte prestazioni che offra un’eccezionale qualità di immagine e possa continuare a farci crescere,» afferma Giorgio Albertini, general manager, Rotomail Italia SpA. «L’HP PageWide Web Press T480 HD ci offrirà maggiore qualità e produttività, aiutandoci a produrre soluzioni innovative di direct mail, pubblicità e publishingper i nostri clienti.»
Oltre a garantire ai clienti HP PageWide Web Press ulteriori opportunità per estendere il giro di affari e una nuova gamma di applicazioni, HP ha anche annunciato:
-Una soluzione duplex priming di 22 pollici, che rende i supporti offset patinati compatibili con la stampa inkjet, diminuendo il costo per ogni stampa.
-HP Print Beat per le HP PageWide Web Press, che permette agli utenti della macchina da stampa di visualizzare e analizzare la prestazione della macchina relativamente al volume di stampa, all’efficienza operativa, allo «stato di salute» del sistema, al tasso di riavvio della macchina e allo stato di manutenzione.
-Disponibilità di HP Visual Remote Guidance e HP Predictive Press Care per le HP PageWide Web Press, che offrono supporto a distanza agli operatori delle macchine.
-Una nuova collaborazione con Felix Schoeller per produrre e distribuire con ColorPRO Technology carta patinata per stampa inkjet.
-Nuovi partner HP SmartStream Solutions: manroland Web system GmbH, Goss ContiWeb B.V. e ColorGATE Digital Output Solutions GmbH
-Grande versatilità di supporto con più di 300 tipi di carta certificati compatibili inkjet

I miglioramenti di HP Indigo semplificano la gestione del colore e aumentano la produttività

La già affermata HP Indigo 7800 Digital Press dispone di strumenti per la gestione del colore nella versione 11.4 del software della macchina così come di uno spettrofotometro in linea, eliminando così la necessità di modificare i colori manualmente. Questo mese sono disponibili media fingerprinting, calibrazione 3D del colore, miglioramento macchie colore e altri strumenti di gestione avanzata del colore che ottimizzano il processo per le certificazioni degli standard dei colori, come GraCoL e Fogra, che assicurano una scelta del colore adatta al supporto di stampa, offrendo nel tempo consistenza cromatica durante i processi di stampa.
La HP Indigo 7800 Digital Press è caratterizzata anche dal nuovo Optimizer, uno strumento di gestione della produzione di stampa che aiuta a gestire la coda di stampa, la priorità dei lavori, a pianificare l’utilizzo del supporto di stampa e a migliorare l’efficienza. L’Optimizer consente una stampa continua e un controllo in parallelo senza interruzioni tra i lavori, migliorando così la produttività dei clienti fino al 50% ogni turno.

La stampante Onset X offre la possibilità di configurazione personalizzata

• Raggiunto un nuovo record con il lancio di Onset X3: la più veloce stampante Inca mai realizzata, in grado di raggiungere 900 mq/h .
• Raggiunto un nuovo record con il lancio di Onset X3: la più veloce stampante Inca mai realizzata, in grado di raggiungere 900 mq/h .

Inca Digital ha lanciatoo la nuova serie di stampanti a getto d’inchiostro di grande formato, e flatbed UV denominata Inca «Onset X», venduta a livello globale e in esclusiva da Fujifilm.

La nuova serie rappresenta un’importante evoluzione del concetto di “architettura scalabile” proposto da Inca: tutte le stampanti Onset X utilizzano una nuova piattaforma comune ad architettura scalabile, dotata di un tavolo di aspirazione di maggiori dimensioni, suddiviso in 25 zone, e un sistema di controllo UV per eliminare la necessità di utilizzare maschere. Inoltre, aspetto unico nel comparto delle stampanti flatbed high-end di grande formato, la stampante è dotata di un carrello in grado di alloggiare fino a 14 canali di inchiostro. Questo consente ai fornitori di servizi di stampa di configurare la propria stampante Onset X ottenendo il mix tra produttività, colore e qualità, che meglio si adatta alle mutevoli esigenze di produzione.

Gli utenti possono iniziare con la Onset X1 (560 m2/h, 112 fogli formato pieno/h) e, al crescere della propria attività, potenziare il sistema alla Onset X2 (725 m2/h, 145 fogli/h), per finire con la nuova stampante di alta qualità e ad altissima produttività, che si trova al vertice della serie Onset X: la Onset X3 (900 m2/h, 180 fogli/h).

Le stampanti della serie Onset X consentono gestire substrati di formato fino a 3,22×1,6 m e spessori fino a 50 mm, utilizzando una scelta di testine di stampa Fujifilm Dimatix a seconda delle esigenze di qualità/velocità di ciascun lavoro.

Onset X, modello per modello

Onset X deve le sue esclusive caratteristiche di qualità, produttività e flessibilità al concetto di piattaforma scalabile comune tra i modelli Onset X1, Onset X2 e Onset X3. L’architettura è progettata per ospitare fino a 14 canali di inchiostro, che gli utenti possono configurare in vari modi a seconda delle proprie esigenze.

Onset X1. Con un throughput massimo di 560 m2/h (equivalente a 112 fogli in formato massimo/h), Onset X1 è ideale per aziende che producono un mix di lavori grafici urgenti al dettaglio, che devono essere visibili a grande distanza ma offrire alta qualità per l’osservazione da vicino. Onset X1 dispone di otto canali attivi: quattro CMYK di stampa, mentre il resto può essere configurato secondo necessità utilizzando una combinazione di ciano chiaro, magenta chiaro, bianco e arancione (LmLcWO). Al momento giusto, è possibile aggiungere un carrello per passare alla configurazione di Onset X2 o X3.

Onset X2. Con un secondo set di CMYK, Onset X2 offre maggiore produttività — 725 m2(145 fogli/h) — mentre un sei canali LmLcWO opzionali possono essere attrezzati per aggiungere ulteriore versatilità e raggiungere un livello di qualità eccezionale. Onset X2 a 14 canali può essere ulteriormente espansa in base alle esigenze aziendali, e offre all’azienda la possibilità di ampliare il portafoglio di servizi grafici offerti. È possibile inoltre scegliere tra modalità di stampa unidirezionale, bidirezionale e di alta qualità, in rapporto alle particolari caratteristiche del lavoro.

Onset X3. Questo modello è in grado di stampare all’impressionante ritmo di 900 m2/h (180 fogli/h), dispone del triplo di canali di inchiostro CMYK, con in più la possibilità di scegliere ulteriori testine di stampa bianco o arancione, da 14 o 27 picolitri. Onset X3 si trova al vertice della produttività. Con questa stampante, gli utilizzatori dei tradizionali sistemi di stampa analogici possono finalmente intraprendere il percorso digitale, certi di poter realizzare lunghe tirature con una qualità di stampa spettacolare, perfetta stabilità del risultato e in totale affidabilità.

John Mills, CEO di Inca Digital commenta: «La nuova serie Onset X è progettata per non scendere a compromessi e rendere più semplice la scelta del modello più adatto alle proprie esigenze. La serie combina un percorso di aggiornamento facile da capire con una scelta completa di opzioni, in modo che, in qualunque fase di sviluppo si trovi la propria attività, è possibile configurare o ri-configurare una stampante Onset X con le giuste prestazioni di produttività e qualità di colore da abbinare al budget e alle esigenze aziendali in continua evoluzione.»

Produttività, qualità e affidabilità

Particolarmente degno di nota è il nuovo tavolo di aspirazione a 25 zone, dotato di una potente soluzione di aspirazione, con la possibilità di scegliere il rivestimento della superficie, a seconda delle esigenze dell’utente. Questo elimina completamente la necessità di predisporre delle maschere sul piano per materiali di diversi formati, riducendo notevolmente i tempi di attrezzaggio per i substrati POS standard e aumentando la velocità produttiva in particolare per le tirature più piccole e urgenti. Le zone di aspirazione sono controllate in modo indipendente e sono gestibili dall’operatore con facilità, tramite la funzione automatica di accensione zone. I formati utilizzati piu frequentemente possono essere programmati automaticamente e memorizzati in un database generato dall’utente. Inca afferma che questa innovazione da sola può aumentare la produttività della serie Onset X fino al 20 per cento rispetto alle precedenti stampanti Onset.

Una superficie perfettamente piana è cruciale per il posizionamento accurato e costante della goccia di stampa, specialmente in modalità di stampa bidirezionale. Il nuovo processo brevettato “print-a-shim” sviluppa ulteriormente la tecnologia Inca e assicura un tavolo perfettamente piano, con tolleranza zero. Utilizzando il sensore incorporato nelle Onset X, il processo ‘print-a-shim’ misura con precisione il profilo del tavolo, e definisce un contorno per calcolare con precisione gli spessori di inchiostro ideali per produrre una piattaforma completamente piana sul quale è montato il rivestimento finale del tavolo.

Per la serie Onset X, Inca ha inoltre sviluppato una nuova GUI per offrire uno strumento semplice ma potente per la gestione dei lavori e della stampante. L’operatore può finalizzare e avviare lavori, salvare le impostazioni, creare code di stampa e gestire e ottimizzare ogni fase del processo di stampa. L’impostazione dei parametri extra-macchina è stata migliorata, e un maggior numero di parametri (substrati, velocità di stampa, qualità modalità, livelli di brillantezza, ecc) sono già predefiniti quando il lavoro va in stampa. La possibilità di accedere tramite browser Web e password di autenticazione consente ai responsabili della produzione di tenere sotto controllo l’elenco di lavoro, deciderne la priorità ed eventualmente modificare le code di stampa da remoto.

Altre nuove funzionalità disponibili in tutta la serie Onset X sono raccolte in un pacchetto di funzioni di produttività che incorpora: sistemi avanzati di gestione shuttering ad alta velocità, che proteggono le testine di stampa da danni causati dagli UV durante la stampa di substrati spessi; pulizia automatica del substrato (in opzione), utilizzando un sistema di rullo adesivo per rimuovere i detriti e migliorare il tempo di esercizio; e un rullo di nuova concezione per la stampa di cartone ondulato che, in un unico passaggio prima della stampa, esercita una pressione sul substrato per tenerlo sul piano aspirante allo scopo di assicurare un contatto ottimale.

«Il lancio di una piattaforma con le caratteristiche di Onset X non avviene per caso. Questo sistema rappresenta il culmine della esperienza tecnologica nei campi dell’hardware, della formulazione di inchiostro e delle applicazioni grafiche, accumulata da Fujifilm e Inca Digital negli ultimi 15 anni», dichara Steve Wood, Marketing Manager di Fujifilm. «Questa partnership ha consentito di realizzare nel tempo molti sistemi a getto d’inchiostro leader nel loro settore, e siamo orgogliosi di sostenere Inca Digital nel lancio di quella che diventerà la piattaforma produttiva flatbed con la quale tutti gli altri dovranno confrontarsi. L’evoluzione dei sistemi Onset negli ultimi due anni li ha già confermati di fatto come leader tra le piattaforme inkjet flatbed, e il lancio di Onset X non farà che consolidare questa posizione per un numero sempre maggiore di fornitori di servizi stampa.»

•Raggiunto un nuovo record con il lancio di Onset X3: la più veloce stampante Inca mai realizzata, in grado di raggiungere 900 mq/h .
Un nuovo record con il lancio di Onset X3: la più veloce stampante Inca mai realizzata, in grado di raggiungere 900 mq/h .

Tanti auguri Edigit! Per i tuoi 25 anni di attività

logo 25º anniversarioLa software-house ha organizzato un evento, riservato esclusivamente ai propri clienti e partner, per festeggiare i propri 25 anni di attività aziendale. La location dell’evento sarà Palazzo Gnudi, in pieno centro storico, scelto per coniugare simbolicamente la storia dell’azienda con la modernità delle soluzioni gestionali Edigit, sempre al passo con le esigenze del settore.

L’evento, durante il quale verrà presentato tutto lo staff Edigit, coinvolgerà anche gli sponsor che hanno contribuito a rendere “magici” i festeggiamenti: NTS Informatica, specializzata in ERP per la piccola, media e grande azienda; B.S.N.S., che offre servizi informatici alle aziende; Power App, che realizza siti web, piattaforme di e-commerce e applicazioni web e mobile.

A seguire la premiazione ufficiale di 40 clienti Edigit, selezionati per categoria tra le oltre 1.400 installazioni effettuate dalla software-house.

Interverrà poi con la propria testimonianza anche il Presidente di Comunico Italiano, al contempo cliente Edigit, Roberto Moreschini, e, per concludere, ci sarà un aperitivo finale per salutare e ringraziare tutti i partecipanti della loro presenza.

Il programma completo e altre informaizoni logistiche qui!

Un’analisi del settore dei produttori di imballaggi in cartone ondulato

Come hanno reagito alla crisi degli ultimi anni i produttori di imballaggi in cartone ondulato? Qual è il modello di business vincente del settore? Queste le principali domande alle quali ha voluto rispondere la ricerca «I produttori di imballaggi di cartone ondulato. Un’analisi di settore» condotta da SDA Bocconi per conto dell’Associazione Italiana Scatolifici con l’obiettivo di analizzare le dinamiche evolutive, facendo particolare riferimento alle performance economico-finanziarie.

Dall’analisi dei bilanci di 330 imprese operanti nel settore (fonte: database Aida, Bureau Van Dijk Electronic Publishing), un settore che vale circa 2,4 miliardi di €, i ricercatori hanno estrapolato i dati relativi all’andamento dell’ultimo decennio (dal 2005 al 2013), facendo riferimento ai due modelli di business prevalenti: trasformatori e integrati.

Le analisi svolte segnalano come i trasformatori riescano, in media, ad avere una maggiore redditività operativa, dovuta alla minore incidenza di costi operativi e investimenti, con una conseguente maggiore coerenza con l’andamento del fatturato. Per contro, le imprese integrate segnalano significativi tassi di crescita del fatturato, ma con maggiori costi e investimenti, che portano a una tendenziale riduzione della redditività operativa. In sostanza la forbice «fatturato-costi operativi» si riduce, con conseguenze negative sul ROS (ritorno sulle vendite). A tassi di crescita elevati, quindi, non sempre conseguono risultati economici positivi e la crescita quantitativa non è spesso accompagnata da una crescita qualitativa equilibrata.

La ricerca (condotta da Lucrezia Songini, Anna Pistoni, Ida D’Alessio) si è poi focalizzata sull’analisi qualitativa di alcune aziende risultate particolarmente interessanti sul fronte delle performance economico-finanziarie. I tratti comuni di questi «brillanti protagonisti del mercato» si possono così sintetizzare: struttura snella e a conduzione familiare, forte orientamento al servizio, attenzione al cliente e ampiezza di gamma.

È, infine, emerso che la passione per l’azienda e le relazioni collaborative con i principali stakeholder (clienti, fornitori, finanziatori…), basate su un solido rapporto di fiducia, fanno la differenza e rappresentano le basi del successo.

I tip più interessanti

  • Quantità di cartone trasformata in imballaggi nel 2014: 3.546.343.000 m2 (+ 1% rispetto all’anno precedente)
  • Utilizzo di carta riciclata: 71% nel 2014. In aumento, negli ultimi 6 anni, di un punto percentuale annuo
  • Fatturato dei trasformatori suddiviso per settori:

-Industria automobilistica 7%

-Bevande 11%

-Industria farmaceutica 9%

-Abbigliamento 11%

-Cibo e nutrizione 21%

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Diritto di recesso e internet

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di Franca Argese, avvocato civile e del lavoro

Il diritto di recesso è una facoltà molto importante riconosciuta al consumatoreche acquista beni o servizi su Internet dal Codice del consumo perchégli offre l’opportunità di cambiare idea, entro un ragionevole periodo di tempo,recedendo, appunto, dal contratto con rimborso del pagato per l’acquisto del bene o del servizio.

Per poter esercitare il diritto di recesso, il consumatore dovrà rispettare alcune formalità, per esempio, comunicare per iscritto la propria intenzione di recedere dal contratto e restituire il bene eventualmente ricevuto (a proprie spese, salvo patto contrario), in un tempo congruo.

Il professionista, a sua volta, dovrà informare il consumatore, rendendoben visibili sul sito le modalità di esercizio del diritto di recesso andando incontro, in caso contrario, a sanzioni elevate.

Vediamo, in dettaglio, la normativa a tutela del consumatore telematico in tema di diritto di recesso.

Professionista e consumatore nel Codice del consumo

Per prima cosa occorre distinguere fra consumatore e professionista. Questa distinzione è importante, perché il diritto di recesso, così come disciplinato dal Codice del consumo, può essere esercitato unicamente dal consumatore che acquista da un professionista. Non è daescludere, tuttavia, che, in via negoziale, il venditore di un bene o il fornitore di un servizio possa comunque conferire il diritto di recesso anche a un professionista, ma questa è una sua scelta, non un obbligo di legge.

Secondo il Codice del consumo, il professionista è la persona fisica o giuridica che agisce nell’esercizio della propria attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale, ovvero un suo intermediario (art. 1, comma 1, lett. c), mentre il consumatore è la persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta (art. 1, comma 1, lett. a).

I contratti online

I contratti online o conclusi su Internet fanno parte di una categoria più ampia (disciplinata, oggi, dal Codice del consumo): quella dei contratti a distanza.

Essi sono quei contratti stipulati fra un professionista e un consumatore senza la loro presenza fisica e simultanea. In particolare, il Codice del consumo definiscecontratto a distanza «il contratto avente per oggetto beni o servizi stipulato tra un professionista e un consumatore nell’ambito di un sistema di vendita o di prestazione di servizi a distanza organizzato dal professionista che, per tale contratto, impiega esclusivamente una o più tecniche di comunicazione a distanza fino alla conclusione del contratto, compresa la conclusione del contratto stesso».

Per tecnica di comunicazione a distanza si intende «qualunque mezzo che, senza la presenza fisica e simultanea del professionista e del consumatore, possa impiegarsi per la conclusione del contratto tra le dette parti».

Per sopperire alla mancanza di contatto fra le parti, la legge prevede oltre al diritto di recesso a favore del consumatore/contraente più debole anche alcuni incisivi obblighi d’informazione a carico del professionista. Vediamoli.

Gli obblighi d’informazione. Prima della conclusione del contratto, il consumatore deve ricevere una serie d’informazioni (indicate dall’art. 51, comma 1, del Codice del consumo); inoltre, lo scopo commerciale della comunicazione deve essere inequivocabile.

Fra le informazioni obbligatorie, ai nostri fini, vanno segnalate quelle relative all’esistenza del diritto di recesso o alla esclusione dello stesso nonché l’indicazione delle modalità del pagamento, della consegna del bene o della prestazione del servizio e di ogni altra forma di esecuzione del contratto.

Il mancato adempimento ai predetti obblighi informativi comporta, a carico del professionista, l’applicazione di una sanzione: un tempo più lungo perpoter esercitare il diritto di recesso.

Le informazioni devono essere fornite in modo chiaro e comprensibile, con ogni mezzo adeguato alla tecnica di comunicazione a distanza impiegata, osservando in particolare i principi di buona fede e correttezza in materia di transazioni commerciali.

Ecco le principali informazioni che devono essere fornite in base a quanto disposto dal Codice del consumo:

a) identità del professionista e, in caso di contratti che prevedono il pagamento anticipato, l’indirizzo del professionista;

b) caratteristiche essenziali del bene o del servizio;

c) prezzo del bene o del servizio, comprese tutte le tasse e le imposte;

d) spese di consegna;

e) modalità del pagamento, della consegna del bene o della prestazione del servizio e di ogni altra forma di esecuzione del contratto;

f) esistenza del diritto di recesso o di esclusione dello stesso;

g) modalità e tempi di restituzione o di ritiro del bene in caso di esercizio del diritto di recesso.

Il diritto di recesso nei contratti online

Di norma, il consumatore che acquista da un professionista può recedere, senza alcuna penalità e senza specificarne il motivo, entro 10 giorni lavorativi dal ricevimento del bene o dal giorno della conclusione del contratto di fornitura di un servizio, tuttavia, il termine per l’esercizio del diritto di recesso è, rispettivamente, di 60 giorni dal giorno delricevimento del bene e di 90 giorni dal giorno della conclusione del contratto di fornitura, se:

  • il professionista non ha soddisfatto gli obblighi d’informazione con specifico riferimento all’esistenza del diritto di recesso o di esclusione dello stesso oppure alle modalità e tempi di restituzione o di ritiro del bene in caso di esercizio del diritto di recesso;
  • il professionista ha fornito una informazione incompleta o errata che non consente o rende più difficoltoso il corretto esercizio del diritto di recesso.

Diritto di recesso: le esclusioni. Il professionista, sul proprio sito internet, ha altresì l’onere di specificare ed elencare i casi in cui il diritto di recesso non può essere esercitato, per esempio in caso di:

1) fornitura di generi alimentari, di bevande o di altri beni per uso domestico di consumo corrente forniti al consumatore, da distributori che effettuano giri frequenti e regolari;

2) fornitura di servizi la cui esecuzione sia iniziata, con l’accordo del consumatore, prima della scadenza del termine previsto per l’esercizio del diritto di recesso;

3) fornitura di beni o servizi il cui prezzo è legato a fluttuazioni dei tassi del mercato finanziario che il professionista non è in grado di controllare;

4) fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati o che, per loro natura, non possono essere rispediti o rischiano di deteriorarsi o alterarsi rapidamente;

5) fornitura di prodotti audiovisivi o di software informatici sigillati, aperti dal consumatore;

6) fornitura di giornali, periodici e riviste;

7) servizi di scommesse e lotterie.

Diritto di recesso: sanzioni e foro competente. Il legislatore ha previsto sanzioni, anche forti, per il professionista che non rispetta il diritto di recesso così come disciplinato dal Codice del consumo. Fra l’altro, se il professionista:

  • ostacola l’esercizio del diritto di recesso oppure fornisce informazione incompleta o errata o comunque non conforme sul diritto di recesso da parte del consumatore; e/o
  • non rimborsa al consumatore le somme da questi eventualmente pagate, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da tremila euro a diciottomila euro. Tali limiti sono raddoppiati nei casi di particolare gravità o di recidiva. La recidiva si verifica qualora sia stata commessa la stessa violazione per due volte in un anno, anche se si è proceduto al pagamento della sanzione mediante oblazione.

Privacy policy

Fra gli obblighi informativi che la legge pone a carico del professionista che opera in internet vi è quello diretto a preservare e tutelare la riservatezza dei dati sensibili lasciati dagli utenti sui siti aziendali.La mancata predisposizione della predetta informativa comporta sanzioni comprese fra 6.000 e 36mila euro.

Fra gli obblighi informativi che la legge pone a carico del professionista che opera in internet vi è quello diretto a preservare e tutelare la riservatezza dei dati sensibili lasciati dagli utenti sui siti aziendali.

Nello specifico, quando questi dati vengono richiesti per iscriversi a una newsletter o per contattare la società o per concludere un acquisto è necessario chiedere all’utente un consenso informato, espresso solo dopo la lettura dell’informativa sulla tutela della privacy.

La mancata predisposizione della predetta informativa sulla privacy comporta sanzioni comprese fra 6.000 e 36mila euro (art. 161, D.Lgs. 196/2003).

In definitiva, nell’informativa sulla privacy resa anche ai sensi dell’art. 13 del decreto legislativo 196 /2003 – codice in materia di protezione dei dati personali – occorre descrivere le modalità di gestione del sito in riferimento al trattamento dei dati personali degli utenti che lo consultano.

L’informativa che deve ispirarsi anche alla Raccomandazione n. 2/2001 che le autorità europee per la protezione dei dati personali, hanno adottato il 17 maggio 2001, deve contenere alcuni requisiti minimi per la raccolta di dati personali online, ossia:

  • il titolare del trattamento
  • il responsabile dei trattamento dei dati ai sensi dell’articolo 29 del Codice in materia di protezione dei dati personali, che può essere anche la società incaricata della manutenzione della parte tecnologica del sito
  • il luogo di trattamento dei dati
  • i tipi di dati trattati

Infine, l’informativa deve individuare espressamente i diritti degli interessati. Infatti, i soggetti cui si riferiscono i dati personali hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell’esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto e l’origine, verificarne l’esattezza o chiederne l’integrazione o l’aggiornamento, la rettificazione o la cancellazione (articolo 7 del Codice in materia di protezione dei dati personali).

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  1. È sempre indispensabile ottenere il consenso del ricevente/utente;

  2. È sempre indispensabile essere chiari sull’utilizzo che si intende fare dell’indirizzo mail o di altri dati personali;

  3. Deve essere sempre possibile cancellarsi dal sistema senza onere alcuno per l’utente;

Al fine di individuare una efficace privacy policy del sito Web può essere utile attenersi alle linee guida elaborate dal garante della privacy, linee guida accessibili a questo indirizzo.

Privacy e Cookie Policy

Rifacciamo il trucco ai nostri siti: pochi semplici passaggi su come ottimizzare alcuni degli obblighi e delle prescrizioni di legge, trasformandole in occasioni che possono aumentare la fiducia dei nostri prospect o rinsaldare quella dei nostri clienti già acquisiti.

L’articolo 4 del Codice al Consumo dice che l’educazione di un consumatore è orientata a favorire la consapevolezza dei suoi diritti e dei suoi interessi. E più un’impresa rispetta la normativa, più dimostrerà la sua leadership sul campo.

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Consiglio 1: cura la tua identità e sii chiaro

Uno degli aspetti fondamentali previsti dalla giurisprudenza italiana e valido in tutta l’Unione Europea è la dichiarazione della propria identità in modo esplicito sul sito Web, sulle app e più in generale sui propri dominii.

In un sito Web, in una app e più in generale in ogni dominio è fondamentale che sia indicato in modo chiaro ed esplicito (che non lasci adito a dubbi) il nome o la ragione sociale di chi eroga il servizio tramite il sito, il domicilio o la sede legale, e soprattutto gli estremi che permettono di contattare rapidamente il prestatore, compreso l’indirizzo di posta elettronica.

L’art. 7 del d.lgs 70/03 indica infatti in modo estremamente analitico e dettagliato le informazioni obbligatorie che un sito Web deve avere e non lascia per questo motivo forme di dubbio specificando in modo particolare che, oltre al numero di Partita IVA, vanno indicate le varie iscrizioni al repertorio delle attività economiche, l’iscrizione al registro imprese e ogni dato utile od obbligatorio per trattare i prodotti o servizi nel settore di riferimento.

Per quanto riguarda il numero di Partita IVA, l’articolo 35, comma 1 del D.P.R. n. 633/72 obbliga tutti i soggetti in possesso di partita IVA a pubblicarla sulla Homepage del proprio sito e in modo chiaro sulle App eventualmente create.

Nel nostro sito Web vanno riportate tutte quelle licenze, iscrizioni a registri professionali, certificazioni… che un sito Web deve avere per vendere o trattare alcune tipologie particolari di prodotti.

Vanno inoltre specificati nel sito Web, tutte quelle licenze, iscrizioni a registri professionali, certificazioni che un sito Web deve avere per vendere o trattare alcune tipologie particolari di prodotti. Queste informazioni sono obbligatorie e vanno inserite nei punti più strategici della fase di proposizione di vendita di un sito Web.

Le indicazioni dell’articolo 7 del d.lgs 70/03 non devono sembrare delle limitazioni o degli sterili passaggi da effettuare per un obbligo di legge. Possono infatti essere un validissimo, aiuto da un punto di vista di Marketing (che va tra l’altro in direzione completa della applicazione della legge), per aumentare la reputazione aziendale e in questo senso la fiducia di clienti e prospect.

Sebbene la legge obblighi a inserire il numero di Partita IVA nell’homepage del sito, io consiglio di mettere questi dati nel Piè di pagina di tutte le pagine, in modo tale da rassicurare il cliente sia dell’esistenza della società preponente, sia della sua capacità di dichiarare in modo chiaro ed esplicito la propria identità, sia nel tutelare il cliente durante il processo di acquisto attraverso i propri certificati e brevetti.

Nel pié di pagina consiglio di mettere tutti i dati fondamentali richiesti (Nome azienda e Partita IVA) e di affiancarli a un link alla pagina Chi Siamo/Contatti nella quale inserire tutti gli altri dati fondamentali ovvero registri e certificazioni.

Sarebbe un’ottima strategia quella di evitare nella pagina chi siamo, un linguaggio freddo e normativo, ma al contrario enfatizzare in chiave di marketing lo scrupoloso rispetto delle norme e il prestigio derivato dall’acquisizione di certificazioni fondamentali per il nostro lavoro e di utilizzare un linguaggio nel quale sia spiegato in modo chiaro perché quella certificazione tutela il cliente. Forniremo in questo modo un’immagine di azienda autorevole che tramite la propria leadership tutela il cliente.

2: fai attenzione, in modo particolare, a tutti i tuoi canali social

Allo stesso modo, dovremo controllare che in ogni social network in cui siamo presenti, vi sia nell’apposito spazio una descrizione completa e minuziosa della società.

Questa operazione è decisamente importante ai fini della fiducia visto che un cliente che entra nei nostri canali social non è ancora fisicamente presente nel nostro sito Web (dove abbiamo in atto i meccanismi strategici di conversione), ma è ancora in una zona franca e di confine.

Vi è una differenza fondamentale tra sito Web e canali social. È bene ricordare che nel momento in cui si compra un dominio si è di fatto proprietari di quello specifico sito Web, e si possono modificare i componenti fondamentali secondo le nostre specifiche esigenze.

Ciò non è tuttavia possibile nei social network: non essendo di nostra proprietà (di fatto sui social la nostra presenza è una sorta di comodato d’uso gratuito), non abbiamo potere di modifica a nostro piacimento dei social e non abbiamo il controllo delle voci da inserire.

Per questo motivo dobbiamo adattarci agli spazi e alle regole che ci sono riservate: per fare alcuni esempi, lo spazio di descrizione aziendale di Twitter (che su questo social network è chiamato BIO) è di 140 caratteri, decisamente ridotto rispetto a Facebook e Google+.

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Diventa quindi fondamentale inserire sempre un riferimento al sito Web in modo tale che il punto precedente sia rispettato in quanto un utente può andare a reperire le informazioni dettagliate sull’azienda (come per esempio, Partita IVA, contatti e certificazioni) semplicemente accedendo alla Homepage del sito.

Nel descrivere l’azienda è importante fare in modo di massimizzare il coinvoligmento dell’utente. Vorrei mettere in evidenza che con la parola coinvolgimento intendo la necessità fornire una descrizione che faccia appassionare l’utente e lo faccia entrare nel vivo dell’azienda: i clienti sono esseri umani e per loro natura sono curiosi di sapere come funziona un’impresa, cosa c’è dietro le quinte di un ufficio o laboratorio, cosa c’è dietro la creazione di un prodotto, quali passioni hanno permesso a un’impresa di esistere per decenni: pensate a quante volte, per imprese ad alto contenuto artigianale come per esempio le pasticcerie, i clienti discutono su come viene preparato un prodotto.

La descrizione di un’azienda deve portare proprio a questo, ad appassionare le persone su come l’impresa lavora e in questo senso le indicazioni legali collimano perfettamente con gli obiettivi di Marketing.

Nello scrivere le voci dedicate alla nostra impresa, dobbiamo fare in modo di pubblicare tutte le voci possibili e partire dal presupposto che ogni voce omessa sia un autogol che limita le possibilità di generare fiducia nel nostro utente. Dobbiamo inoltre avere sempre in mente come ogni social network adotti propri stili comunicativi, e adattare la nostra impresa a quegli specifici registri linguistici.

3: Privacy e Cookie Policy

Una guida di David D’Agostini e Paolo Vincenzotto (visualizzabile e scaricabile qui) sugli adempimenti degli eCommerce (che possiamo per alcuni aspetti adattarla a ogni sito Web), mette in evidenza come una privacy policy sia obbligatoria a prescindere dal fatto che sul sito Web esistano sistemi di raccolta di dati personali come per esempio i moduli di contatto.

Il motivo per cui dobbiamo avere una privacy policy anche su un sito che non raccoglie dati personali è che comunque all’interno di un server Web vengono sovente tracciati indirizzi IP e altri sistemi statistici che possono indirettamente rientrare nell’articolo 13 della legge 196/03 riguardante la tracciabilità di un utente.

Per questo motivo D’agostini e Vincenzotto parlano di due privacy policy: una che copre i sistemi di funzionamento generale di un sito Web, l’altra che copre il modo in cui noi trattiamo i dati personali.

Il modo migliore per creare una privacy policy è quella di farsela progettare su misura da un esperto che – dopo un attento audit delle modalità attraverso le quali trattiamo i dati dei nostri utenti – creerà un documento che tutelerà al 100% le pratiche aziendali.

Il modo peggiore è quello di copiare un’altra privacy policy e farne un improbabile rielaborazione poiché si corre il rischio di non coprire aspetti fondamentali del proprio lavoro e non essendo dei professionisti di fare grossolani errori che possono comportare sanzioni: già il fatto stesso di copiare è plagio!

Il modo migliore per creare una privacy policy è quella di farsela progettare su misura da un esperto che creerà un documento che tutelerà al 100% le pratiche aziendali.

Se il nostro sito Web non concorre ancora a generare un ROI tale da giustificare un investimento di un consulente, si può ovviare – per lo meno per la parte relativa al sito Web – tramite l’adozione di soluzioni in grado di generare una privacy policy come Iubenda lubenda.com, una società nata nel 2011 con la mission precisa di scrivere una Privacy Policy per i propri siti Web, le proprie app e social app, facendo in modo che tutto ciò sia il meno fastidioso e frustrante possibile.

Iubenda è una società composta da un mix di esperti in normativa legale sulla privacy e programmatori ed esperti in specifiche applicazioni per i siti Web. Tramite questo mix di competenze eterogenee è in grado di generare privacy policy sulle applicazioni più comunemente utilizzate sui siti Web e di tenerle aggiornate sulla base delle modifiche della giurisprudenza italiana ed europea.

In pratica, tramite il sito, ogni proprietario di sito Web può crearsi la propria privacy policy e Cookie Policy specificando quali tecnologie sta utilizzando.

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Per fare un esempio pratico – come da immagine sopra – tramite Iubenda non dobbiamo fare altro che indicare i servizi attivi sul sito. Se per esempio tracciamo i dati degli utenti con Google Analytics, usiamo i pulsanti di condivisione social, facciamo campagne pubblicitarie con sistemi quali Google Adwords, o campagne di Remarketing o Retargeting, non dovremo fare altro che scegliere quei servizi dalla lista delle applicazioni di Iubenda, che creerà per noi una privacy policy adatta a tutelarci nell’uso di questi servizi. Questa privacy policy non risiede nel nostro sito Web, ma è «embeddata» dentro le nostre pagine come avviene per i video di YouTube. In questo modo sarà sempre tenuta in aggiornamento dal Team di Iubenda. Si tratta di un servizio Freemium, ovvero basato su una componente di base gratuita con delle estensioni a pagamento, come per esempio le privacy policy su lingue differenti dall’italiano

I vantaggi derivanti dall’adozione dii Iubenda sono molteplici. Da un lato ci si dota di una privacy policy in tempo brevissimo e adatta alle soluzioni di comunicazione presenti sul nostro sito. Dall’altro la privacy policy è sempre aggiornata.

Va comunque detto che i servizi come Iubenda coprono gli aspetti generali di un’impresa, ma non possono essere iperpersonalizzati su aspetti specifici o particolari. E va inoltre ricordato che Iubenda non può coprire completamente gli aspetti specifici di privacy se un utente omette per non conoscenza sua di inserire uno specifico servizio sul proprio sito Web.

Per questo motivo questa risorsa non sostituisce una consulenza specifica, ma può soddisfare siti senza troppe esigenze.

 

Massimiliano Bini, nuovo presidente Aimsc per il triennio 2015-2017

FotoBini
Massimiliano Bini è nato a Nato a Lucca il 17 aprile 1975 e ha conseguito la laurea in Conservazione dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi di Pisa nel 2002; il dottorato in Tecnologie e Marketing dei Beni Culturali presso l’IMT di Lucca nel 2010; dal 2001 si occupa delle attività culturali del Museo della Carta di Pescia, socio fondatore Aimsc.

Massimiliano Bini, direttore del Museo della Carta di Pescia è stato eletto alla Presidenza dell’Associazione Italiana dei Musei della Stampa e della Carta con decisione del Consiglio Direttivo riunitosi il 21 ottobre 2015 nella sede di Piazza Castello 28, Milano.

Dopo l’elezione, Massimiliano Bini ha ringraziato i colleghi del Consiglio Direttivo per la fiducia accordatagli: «È un grande onore ricoprire questo incarico che comporta responsabilità e impegno». Per quanto riguarda il futuro, fermo restando il sostengo alle attività istituzionali, «rientrano nei miei propositi la costruzione di alleanze e reti con altre associazioni che hanno scopi simili o complementari, la condivisione degli eventi organizzati dai Musei associati per promuovere l’Aimsc verso un pubblico più vasto rispetto a quello abituale, la proposizione di interventi per stimolare riflessioni sulla normativa riguardante i nostri Musei e sulle questioni concernenti la catalogazione del nostro Patrimonio Tecnico Scientifico.» Su questi punti il contributo dei soci risulta decisivo per cui «all’insegna della massima collaborazione e di una più ampia prospettiva chiedo a tutti gli associati di starmi vicino con il sostegno, le proposte e i consigli».

Nel lasciare la presidenza, a conclusione del mandato iniziato nel 2009, Mauro Bodini del Museo della Stampa Soncino – Centro Studi Stampatori Ebrei Soncino – ha ringraziato «tutti i soci e i volontari per questi lunghi anni di collaborazione, anni in cui abbiamo agito per affermare il ruolo dell’Aimsc nella quale ho molto creduto e alla quale, con spirito di servizio e su richiesta del nuovo Presidente, continuerò ad assicurare il mio contributo. Al neo presidente Massimiliano Bini faccio un fervidissimo augurio di buon lavoro».