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Macchingraf: macchine e materiali di consumo all’insegna del basso impatto ambientale

Product Business Manager Sheetfed & Finishing in Macchingraf.
Product Business Manager Sheetfed & Finishing in Macchingraf.

La sicurezza nell’ambiente di lavoro e la tutela della salute dei lavoratori sono tematiche di fondamentale importanza per Macchingraf ed è per questo motivo che è stato avviato un progetto di «Sistema di Gestione Salute e Sicurezza» con l’approvazione da parte del management aziendale del documento sulla «Politica Aziendale per la Salute e sicurezza sul Lavoro», progetto che ha permesso di ottenere la certificazione Ohsas 18001 – (Occupational Health and Safety Assessment Series), che definisce i requisiti di un Sistema di Gestione della Sicurezza e della Salute dei Lavoratori (SSL), secondo quanto previsto dalle normative vigenti e in base ai pericoli e ai rischi potenzialmente presenti sul posto di lavoro. Sostenibilità ambientale e aspetti ecologici sono elementi essenziali anche per Heidelberg, di cui Macchingraf è distributore esclusivo per tutto il territorio italiano. Lo testimoniano le caratteristiche di efficienza e risparmio energetico delle macchine che produce e i materiali di consumo che realizza.

Efficienza energetica

L’incremento continuo del costo dell’energia aumenta l’importanza del consumo energetico effettivo delle attrezzature. «La maggior parte delle persone crede che il consumo energetico sia quello indicato nelle “targhe” delle macchine, scambiandolo con il valore di potenza di connessione. Prendiamo come esempio i valori indicati da Heidelberg per la macchina e i forni di asciugatura della sua soluzione da stampa XL 106, a sei colori con verniciatore e una velocità produttiva di 18mila copie all’ora», spiega Mauro Antonini, Product Business Manager Sheetfed & Finishing in Macchingraf, «Dalle targhe si evince che la macchina ha una potenza di collegamento di 242 kW, ma andando a misurare la potenza realmente assorbita durante la produzione a 18mila copie per ora, ovvero la massima velocità, si è rilevata una potenza assorbita di 151 kW, vale a dire il 61 per cento di quella nominale. Questa si chiama efficienza energetica produttiva, che diventa maggiore con l’aumentare della velocità. Noi abbiamo la possibilità di misurare istantaneamente questa potenza e calcolarla in modo trasparente per consumi basati su cento fogli stampati».

Mauro Antonini, Product Business Manager Sheetfed & Finishing in Macchingraf.
Mauro Antonini, Product Business Manager Sheetfed & Finishing in Macchingraf.

Heidelberg offre un sistema di misurazione del consumo energetico attraverso uno strumento integrato e sviluppato in base alle specifiche del VDMA (German Engineering Federation). I componenti che visualizzano le misurazioni e le valorizzano sono il Wall Screen, sistema di visualizzazione istantaneo collegato alle performance della macchina con la possibilità di creare grafici di efficienza energetica, e il Prinect Energy Reporting, che permette di inserire tutti i dati di consumo nel sistema IT dell’azienda.

Ma quali sono i componenti che contribuiscono all’efficienza energetica rendendo «energy friendly» le macchina da stampa Heidelberg?

«Si possono raggruppare in quattro famiglie. Il motore principale, Sinusoidal Synchronous, di nuova concezione ingegneristica, che permette di raggiungere un’efficienza energetica del 95% comparato ad altri di diversa concezione. In combinazione con il sistema di controllo brevettato da Heidelberg permette risparmi energetici fino a 22.500 kW per anno», precisa Antonini, «Quindi abbiamo DryStar, sistema ad alta efficienza di controllo e gestione dei forni. Inserito nelle uscite delle macchine da stampa Heidelberg, con una distanza dei forni dal foglio di massimo 80 millimetri, permette di avere un’efficienza totale del 20 per cento, superiore a qualsiasi altro sistema presente sul mercato. I 57 distributori di flusso dell’aria calda, geometricamente posizionati in modo da coprire l’intera superfice del foglio, aumentano la capacità di asciugatura e di conseguenza la riduzione del consumo energetico».

Il terzo componente è l’armadio Air Star, che genera l’aria soffiante necessaria alla produzione. È pilotato da turbo ventole che ruotano a una velocità di 14.000 rpm, contro i 3.000-4.000 rpm di quelle tradizionali. Grazie a questa maggiore velocità di rotazione, aumenta in modo deciso l’efficienza (+70% rispetto al passato). In una macchina da stampa offset non poteva mancare l’attenzione alla refrigerazione di bagnatura e inchiostrazione. Ecco perché Heidelberg ha sviluppato l’armadio Combistar Pro, che permette contemporaneamente le due operazioni e può essere a sua volta raffreddato ad acqua, togliendo definitivamente il problema dello scambio di calore della macchina nella sala stampa.

Prodotti ecocompatibili

Saphira Eco è la nuova linea di materiali di consumo eco-compatibili di Heidelberg per l’intero processo di stampa e comprende inchiostri, vernici a base acqua e oli vegetali, additivi e soluzioni di bagnatura, solventi di lavaggio e agenti di pulizia e antiscartini.

«I prodotti Saphira Eco sono realizzati da materie prime rinnovabili o riciclabili rispetto all’ISO 9001/14001 e come richiesto dalla normativa Reach non contengono nessun SVHC (Substance of very high concern ovvero sostanze altamente problematiche), come il CMR (cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione), PBT (persistenti, bioaccumulabili e tossiche) o vPvB (molto persistenti e molto bioaccumulabili)», spiega Francesco Sangiorgi, Product Business Manager Supplies Offset & Flexo in Macchingraf. «Inoltre beneficiano delle basse emissioni, e permettono di risparmiare energia, chimici, inchiostri, acqua e scarti, riducendo le emissioni di VOC (Volatile Organic Compounds – elementi organici volatili) dannosi, come l’ammoniaca. Sono conformi agli standard stabiliti dagli obblighi di legge e a quelli industriali. Utilizzarli rende quindi più semplice agli stampatori attenersi agli standard richiesti e ottenere così le certificazioni ambientali più importanti (come il Nordic Swan e il marchio Ecolabel UE)».

Francesco Sangiorgi, Product Business Manager Supplies Offset & Flexo in Macchingraf.
Francesco Sangiorgi, Product Business Manager Supplies Offset & Flexo in Macchingraf.

Il portafoglio prodotti Saphira Eco viene continuamente aggiornato e implementato per stare al passo con gli ultimi sviluppi.

La nuova linea d’azione di Acimga dopo il cambio al vertice

Il direttore generale di Acimga, Andrea Briganti.
Il direttore generale di Acimga, Andrea Briganti.

L’assemblea di Acimga, (Associazione costruttori italiani macchine per l’industria grafica, cartotecnica, cartaria, di trasformazione e affini), riunita a Milano, ha presentato il nuovo programma e celebrato il cambio al vertice operativo che vede l’avvicendarsi di Andrea Briganti nel ruolo di direttore generale al posto di Guido Corbella. Che cosa cambierà ora per l’associazione che rappresenta un settore con un fatturato 2013 superiore a 2 miliardi di euro per lo più realizzato all’estero? E quale sarà la nuova linea d’azione dopo la guida quarantennale di Corbella che ha saputo valorizzare questo made in Italy industriale in mercati come l’America e la lontanissima Cina?

Il neo eletto direttore generale di Acimga, Andrea Briganti.
Il neo eletto direttore generale di Acimga, Andrea Briganti.

Fiere, networking e grande spinta promozionale

«Cambierà e sta già cambiando» spiega Briganti «l’impostazione strategica che si vuole dare alla parte promozionale. A Affronteremo tutto quello che riguarda il networking e in generale l’uso avanzato della rete per la pubblicità del brand Acimga e delle imprese associate. Ci stiamo spostando sempre più dalla promozione fisica alla promozione attraverso un contatto continuativo con le community via Web. Il tutto sarà legato dall’interesse comune per la stampa sul packaging, la stampa cartotecnica e grafica […]».

«Grande rilievo poi» continua Briganti «sarà dato ai momenti di networking che, grazie all’amplificazione offerta dalla rete, potremmo utilizzare sia per potenziare le occasioni associative sia per raggiungere clienti esistenti e futuri nei vari mercati. In definitiva, tutti i nostri nuovi servizi ruotano interno ai cardini della promozione e dell’internazionalizzazione. Del resto sono queste le core activity di un’associazione come Acimga che oramai ha dati di esportazione per oltre il 70% e, in alcuni casi, del 100%.»

La geografia della domanda di macchine

«La Germania rimane il primo mercato di esportazione in ambito europeo e anche la Francia rientra nelle fascia alta di questo ranking. Tuttavia l’Europa ha subito un pesante rallentamento a fronte di crescite molto sostenute in altri mercati che rappresentano piazze di delocalizzazione produttiva o di subfornitura di materiali di imballo, come i Paesi dell’Est o la Turchia degli ultimi anni. Per il futuro prevediamo un trend sempre più crescente di internazionalizzazione e di vendita estera soprattutto in quelle economie che stanno crescendo o che hanno sempre più bisogno di approvvigionamento tecnologico, come il mercato cinese e statunitense. Il blocco europeo, invece, vedrà ridurre il proprio market share, vuoi per problemi legati alla domanda (in Italia la domanda è quasi a zero), vuoi per il riutilizzo sempre più frequente di certi tipi di tecnologie oltre l’ammortamento. In Italia, nello specifico, il mercato non ha proiezioni positive; tuttavia se interverranno progetti di defiscalizzazione o incentivi sull’aggiornamento del parco macchine, cosa che peraltro stiamo cercando di realizzare insieme a Federmacchine, potremmo assistere a una domanda più sostenuta, almeno pari a quella di oggi, e a una maggior competitività dei nostri attori.»

Una nuova sede

Per Acimga tra le novità c’è anche una nuova sede condivisa con Assocomaplast, l’Associazione dei costruttori di macchine e stampi per materie plastiche e gomma (il nuovo indirizzo: Centro Direzionale Milanofiori – Palazzo F3 20090 Assago – MI). «Si tratta dell’avvio di una sinergia operativa che porterà nel medio termine le due associazioni a organizzare la presenza congiunta delle produzioni italiane nel mondo. «Condividere gli stessi spazi» commenta Briganti «rappresenta una forma aggregativa che non incide solo sui costi, ma anche sull’efficacia dell’azione di filiera più forte e compatta sui mercati. È in sostanza un modo molto pragmatico, ancorché non privo di difficoltà, per fare sistema».

Leggi tutta l’intervista su Italia Grafica di luglio!

Consigli per ottimizzare un’immagine, senza penalizzare completamente la fotografia

Consigli per ottimizzare un’immagine, senza penalizzare completamente la fotografia.
L’immagine originale presenta delle linee cadenti verticali piuttosto accentuate, causate in parte dall’obbiettivo grandangolare a focale breve.

Nelle foto di architettura o paesaggio urbano (e, in misura minore, anche nelle fotografie di interni) è facile imbattersi nel problema delle linee cadenti, specialmente facendo uso di obiettivi grandangolari dove il maggior angolo di visione forza tutti gli oggetti ripresi a trovarsi sullo stesso piano.

L’ideale per minimizzare questo effetto sarebbe mantenere il piano del sensore parallelo al piano dell’edificio che stiamo riprendendo, per esempio allontanandosi a sufficienza, di modo da non incorrere in distorsioni prospettiche o usando obiettivi decentrabili, ma questo non è sempre possibile.

L’immagine originale presenta delle linee cadenti verticali piuttosto accentuate, causate in parte dall’obbiettivo grandangolare a focale breve.
L’immagine (1) originale presenta delle linee cadenti verticali piuttosto accentuate, causate in parte dall’obbiettivo grandangolare a focale breve.

Come correggerle (prima)

Non necessariamente le linee cadenti devono essere indesiderate, a seconda della situazione possono essere decisamente funzionali alla buona riuscita dello scatto, tuttavia in certi contesti architettonici è mandatorio ridurle al minimo per fornire una versione verosimile il più possibile vicina al reale.

Fino a Photoshop CS4 compreso gli strumenti messi a disposizione non erano particolarmente evoluti in questo senso, si doveva lavorare la foto con il comando Modifica>Trasforma>Distorci e sperare che fosse sufficiente; con la versione CS5 venne introdotto il filtro Correzione Lente che aiutava a dare un’impostazione correttiva più controllata e meno empirica.

Nell’immagine 1 si vede la foto di partenza, nella 2 una correzione effettuata solo con il comando di trasformazione, nell’immagine 3 invece c’è l’applicazione della correzione ottica a partire dalle informazioni di deformazione dell’ottica usata.

Il primo approccio correttivo può essere fatto con il comando di Trasformazione libera, le possibilità di modifica sono comunque molto limitate.
Immagine 2. Il primo approccio correttivo può essere fatto con il comando di Trasformazione libera, le possibilità di modifica sono comunque molto limitate.

Il meglio si poteva ottenere con l’utilizzo combinato dei due comandi precedenti su un livello convertito in Oggetto avanzato, così da poter intervenire più volte coi vari aggiustamenti senza intaccare rovinosamente il dettaglio iniziale.

Con il filtro Correzione lente possiamo simulare il decentramento dell’obbiettivo, si tratta di un approccio meno empirico rispetto alla Trasformazione ma consente correzioni comunque limitate.
Immagine 3. Con il filtro Correzione lente possiamo simulare il decentramento dell’obbiettivo, si tratta di un approccio meno empirico rispetto alla Trasformazione ma consente correzioni comunque limitate.

Come correggerle (poi)

Con Photoshop CS6 e l’introduzione del filtro Grandangolo Adattato la musica è cambiata: come si può vedere dall’immagine 4 la finestra del filtro è ben articolata e permette di operare una nutrita serie di interventi.

Immagine 4. Il Grandangolo Adattato introdotto in Photoshop CS6 è di gran lunga la soluzione più efficace, tracciando le linee chiave basta poco per normalizzare la foto.
Immagine 4. Il Grandangolo Adattato introdotto in Photoshop CS6 è di gran lunga la soluzione più efficace, tracciando le linee chiave basta poco per normalizzare la foto.

In alto a sinistra ci sono i due strumenti chiave: Vincolo e Vincolo Poligono (5), a destra si può scegliere il tipo di correzione (Grandangolo, Prospettiva, Automatico e Sfera completa) e appena sotto trovate i tre cursori per il fattore di scala, la Lunghezza focale e l’Entità ritaglio (utili qualora il filtro non trovasse nei metadati dell’immagine le informazioni dell’ottica).

Immagine 5. Gli strumenti fondamentali del filtro Grandangolo adattato, il Vincolo (in alto) e il Vincolo Poligono.
Immagine 5. Gli strumenti fondamentali del filtro Grandangolo adattato, il Vincolo (in alto) e il Vincolo Poligono.

All’opera

Il procedimento è semplice ma richiede un minimo di ragionamento:

a. Scegliere il tipo di Correzione, provate sempre con Automatico nell’eventualità aveste un’immagine con le indicazioni dell’ottica usata. In caso non ne venissero trovate dovrete scegliere tra le tre restanti, per il nostro caso useremo Grandangolo.

b. Utilizzando lo strumento Vincolo poligono identificate nella foto un’area rettangolare che dovrà risultare frontale all’osservatore e cliccate sui quattro vertici.

c. Quando avete inquadrato i rettangoli fate Maiusc+clic su ciascuno linea per portarla istantaneamente alle posizioni orizzontali e verticali. Tenete presente che l’occhio umano caso mai tende a compensare da solo le linee cadenti orizzontali mentre si accorge subito di quelle verticali).

d. Con lo strumento Vincolo tracciate dei segmenti (clic e trascinamento) sulle linee che dovrebbero essere rette e/o ortogonali. Anche qui Maiusc clic funziona come lo strumento precedente ma in più avete la possibilità di ruotare l’inclinazione dei segmenti cliccando e trascinando sui cerchi. Durante questa operazione comparirà vicino al cursore il valore dell’angolo di inclinazione, così è possibile controllare l’entità dell’operazione.

 

 

 

 

 

Se volete vedere come Photoshop sta deformando l’immagine cliccate su Mostra trama, è utile per imparare la corretta disposizione dei Vincoli in funzione del risultato finale (6).

Immagine 6. La griglia di deformazione una volta fissate linee e poligoni chiave, come potete vedere è di gran lunga più complessa di una qualsiasi Trasformazione singola.
Immagine 6. La griglia di deformazione una volta fissate linee e poligoni chiave, come potete vedere è di gran lunga più complessa di una qualsiasi Trasformazione singola.

Nell’immagine 7 infine potete vedere l’efficacia dell’effetto correttivo su un’immagine sferica completa, la situazione forse più complessa che si può incontrare nel panorama delle distorsioni ottiche.

Immagine 7. L’efficacia del filtro trova conferma anche nel caso limite delle foto sferiche complete, dove le linee curve non sono errori, sono inevitabili.
Immagine 7. L’efficacia del filtro trova conferma anche nel caso limite delle foto sferiche complete, dove le linee curve non sono errori, sono inevitabili.

L’entità della trasformazione dipende dall’operatore, non è detto che si debbano raddrizzare tutte le linee allo stesso modo, anzi, in diversi casi correggere totalmente l’aberrazione snatura e penalizza completamente la foto.

Nessun compromesso per le applicazioni wide con Durst

Incoronata a Fespa come «Miglior stampante super wide format roll-to-roll 3 meter +» con l’assegnazione del prestigioso EDP Award, la nuova Rho 312R di Durst fissa un nuovo standard qualitativo per la stampa retroilluminata industriale e fine art.
Incoronata a Fespa come «Miglior stampante super wide format roll-to-roll 3 meter +» con l’assegnazione del prestigioso EDP Award, la nuova Rho 312R di Durst fissa un nuovo standard qualitativo per la stampa retroilluminata industriale e fine art.

Dotata di testine Durst Quadro Array 12M con tecnologia Variodrop e una dimensione delle gocce di 12 picolitri, questa nuova  roll-to-roll garantisce una produttività ineguagliabile e un’eccellente qualità delle immagini, in grado di raggiungere una risoluzione fino a 900 dpi.

Nessun compromesso tra produttività e velocità con Rho 312R che, grazie al suo esclusivo sistema di stampa dotato di oltre 24.000 ugelli e all’esclusiva tecnologia Durst Variodrop, raggiunge i 240 mq/h in modalità high speed e i 122 mq/h in modalità POP. Prestazioni ulteriormente incrementate dalla possibilità di stampare contemporaneamente su due bobine da 1,6 m con code di stampa singole.

L’elevata pigmentazione, inoltre, riduce il consumo d’inchiostro ottimizzando il costo al mq e assicurando un ROI estremamente competitivo.

Tante le funzioni aggiuntive offerte da Rho 312R: stampa in esacromia con diverse opzioni di inchiostro; colore bianco, stampa senza presidio dell’operatore con bobine di grandi dimensioni; opzione di stampa sul retro; funzione integrata di taglio dei bordi. Ideali per questa macchina, gli inchiostri Durst Roll: ecocompatibili, totalmente privi di VOC e accreditati con la rigorosa certificazione ambientale Nordic Swan.

Forte del successo internazionale ottenuto sui prestigiosi palcoscenici di ISA e Fespa, Rho 312R si attesta già come la stampante più flessibile e produttiva della sua classe e rappresenta la soluzione ideale per qualsiasi applicazione wide format dai pannelli retroilluminati di alta qualità alle stampe fine art, dai POP ai banner fino alle carte da parati e alle decorazioni per facciate.

Incoronata a Fespa come «Miglior stampante super wide format roll-to-roll 3 meter +» con l’assegnazione del prestigioso EDP Award, la nuova Rho 312R di Durst fissa un nuovo standard qualitativo per la stampa retroilluminata industriale e fine art.
Incoronata a Fespa come «Miglior stampante super wide format roll-to-roll 3 meter +» con l’assegnazione del prestigioso EDP Award, la nuova Rho 312R di Durst fissa un nuovo standard qualitativo per la stampa retroilluminata industriale e fine art.

Guidare la flessografia verso il nuovo mondo «digitale»

Macchina da stampa Gidue M5 Excellence™ Revo.
Macchina da stampa Gidue M5 Excellence™ Revo.

Revo è un Project Team che coinvolge otto aziende del settore (Adare, Apex, AVT, Dupont, Esko, Flint, Gidue, UPM Raflatac) che collaborano per guidare la flessografia verso il nuovo mondo «digitale» del Printing e del Converting. Consistenza nel processo, efficienza e riduzione dei costi sono gli obiettivi del progetto Revo Digital Flexo Revolution per vincere la sfida dell’Industria delle Etichette e del Packaging per le brevi tirature, la qualità globale e la totale flessibilità.

L’estesa Automazione Digitale nella macchina da stampa è necessaria per raccogliere e sfruttare tutte le opportunità offerte dal nuovo processo flessografico «digitale» Revo. Nelle sezioni di stampa e fustellatura Gidue, i servomotori e le telecamere digitali HD sostituiscono gli occhi e le dita dell’operatore con occhi e dita digitali. Le nuove macchine da stampa Excellence sostituiscono i cilindri di stampa e le fustelle, nel passaggio dal «vecchio» al «nuovo» lavoro, completamente in automatico e senza l’ausilio dell’operatore. Le operazioni di set-up e di produzione sono controllate digitalmente e comportano un intervento molto limitato da parte dell’operatore, che diventa ora un gestore della produzione e un tutor di qualità sulla macchina, dato che la maggior parte delle operazioni sono automatiche e controllate digitalmente. L’Automazione Digitale applicata alle macchine flessografiche, completa la «catena digitale» Revo dalla prestampa, alle lastre, inchiostro, anilox e infine alla stampa e la fustellatura, per raggiungere la piena digitalizzazione Revo delle macchine flexo.

Le dimostrazioni sulla M5 430 UV Flexo Gidue metteranno in luce tutti gli aspetti della Excellence™ Technology: ExcelPrint™, ExcelDie™ and ExcelCut™ per il cambio automatico «non-stop» dei cilindri di stampa, dei cilindri magnetici e dei lamierini flessibili. Scarti e tempi di set-up sono sensibilmente ridotti rispetto alle macchine Digitali, in quanto tutte le operazioni di stampa e trasformazione sono eseguite «tutto-in-un-passo» in modo digitale, mantenendo tutte le variabili sotto controllo.

Maca ha investito sulla tecnologia Revo per la produzione di imballaggio flessibile

Maca Srl è un’azienda italiana che da anni opera con successo nel mercato dell’imballaggio flessibile. Presso la sede dell’azienda, sita a Calvi (Benevento), vengono prodotti imballaggi flessibili di elevata qualità per diversi mercati di competenza, grazie al supporto di un team di professionisti che collabora da sempre per fornire alla clientela le migliori soluzioni in termini di qualità e servizio.

La mission aziendale è incentrata sull’utilizzo della più avanzata tecnologia flessografica ad alta definizione, per ottenere un prodotto stampato con la più elevata qualità di stampa, la maggiore flessibilità e costi ridotti, anche per piccole e medie tirature.

Con l’introduzione del progetto Revo, la direzione di Maca Srl ha recentemente deciso di aggiungere la linea mid-Web in-line per la produzione di piccole tirature ad alta qualità di stampa.

«Attraverso la tecnologia Revo e l’Automazione Digitale di Gidue vogliamo introdurre ai nostri clienti una nuova forma di servizio, che permetta di offrire elevata qualità di stampa, tempi di risposta rapidi ed efficaci e ampia flessibilità grafica e produttiva. Il mercato si è evoluto rapidamente e oggi la tecnologia Revo può garantire la ripetibilità nella qualità e nei tempi di consegna, con una rapidità nei tempi di risposta che era impensabile fino a qualche mese fa. La tecnologia Revo e l’Automazione Digitale di Gidue possono davvero rivoluzionare il settore dell’Imballaggio Flessibile» ha affermato l’Ing. Salvatore Polverino, CEO in Maca Srl.

La macchina da stampa acquistata è una M5 Revo con una configurazione di 630 mm di ampiezza, 9 unità di stampa, equipaggiata Revo per l’estensione della gamma dei colori durante il processo di stampa e dell’ Automazione Digitale di Gidue per la digitalizzazione dell’intero processo di stampa flessografica.

La tecnologia Revo è basata sull’utilizzo di inchiostri flessografici UV, della completa Automazione Digitale «dal pre-stampa alla stampa» e sull’estensione della gamma dei colori, con la quale è possibile ottenere la maggior parte dei colori Pantone senza necessità alcuna di sostituire nè gli Anilox nè gli inchiostri.

Tra i numerosi vantaggi della tecnologia Revo è importante citare: la prevedibilità e riproducibilità del risultato di stampa; la drammatica riduzione di tempi e scarti di avviamento; la totale flessibilità grafica nel riprodurre un numero infinito di colori sul medesimo lavoro e la possibilità di cambiare lavoro in pochissimi minuti, senza l’intervento manuale dell’operatore.

 

Macchina da stampa Gidue M5 Excellence™ Revo.
Macchina da stampa Gidue M5 Excellence™ Revo.

Converflex si focalizza sempre più sul package printing

Le tecnologie del converting si orientano sempre più verso il mondo dell’imballaggio, e Centrexpo Spa, organizzatore della manifestazione, ha deciso per Converflex quest’abbinata strategica: in Ipack-ima sono presenti gli utilizzatori delle tecnologie di converting e in più l’interesse per le tecnologie di converting e package printing è sempre maggiore presso l’industria finale, alimentare e non alimentare. Questi vantaggi, nella prossima edizione, saranno esaltati dalla concomitanza con Expo 2015.

Allo stesso tempo, viene meno l’abbinamento storico con Grafitalia, determinato da due fattori: da un lato l’andamento delle dinamiche sia economiche che tecnologiche del settore di riferimento di Converflex, che sono sempre più distanti da quelle riguardanti Grafitalia; dall’altro, la marcata vicinanza del converting al packaging, con quest’ultimo che ne costituisce il traino fondamentale, e la rilevante tendenza delle tecnologie di stampa ad orientarsi verso il package printing.

Converflex fin dal 1981 è stata la prima manifestazione dedicata a tutte le tecnologie del converting (converting-package printing-labelling) facendo tendenza a livello internazionale: in tempi recentissimi la stampa su imballaggio sta catalizzando l’interesse anche delle più grandi mostre internazionali del settore grafico.

Centrexpo ha deciso di dare massima concretezza all’abbinata strategica con la collocazione di Converflex nel padiglione 2 di Fieramilano – nel cuore del quartiere espositivo di Ipack-Ima in postazione centrale e nelle immediate vicinanze all’accesso metropolitana e logisticamente vicina all’area di Expo 2015 e di agevolare il più possibile la presenza di macchine e tecnologie. La fiera sarà oggetto di una massiccia promozione internazionale e sarà meta di buyer esteri qualificati la cui selezione avverrà con la collaborazione dell’Agenzia ICE.

La focalizzazione nel package printing, settore in crescita, è favorito proprio dallo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche, che sta attirando l’attenzione dei principali stakeholder mondiali. Converflex, con l’autorevole presidenza per la prossima edizione di Simona Michelotti, industriale di primo piano nel settore degli utilizzatori, si conferma marchio vincente per la presenza di macchine e tecnologie esposte e funzionanti, come testimonia la presenza compatta dei costruttori italiani di Acimga, fra i leader mondiali di queste tecnologie.

L’appuntamento sarà arricchito dalle tecnologie di stampa digitale, che sempre più si rivolgono al settore dell’imballaggio come mercato di destinazione e in crescita, rispetto alle difficoltà del mercato delle arti grafiche.

Per un colore sempre perfetto… X-Rite sceglie ColorConsulting

ColorConsulting diventa distributore autorizzato per PantoneLIVE e ColorCert.

ColorConsulting diventa distributore autorizzato per PantoneLIVE e ColorCert.

ColorConsulting nasce nel 2001, come dealer di GretagMacbeth per la vendita di prodotti per il mondo delle ArtiGrafiche. Nel 2006 a seguito dell’acquisizione di GretagMacbeth da parte di X-Rite, diventa dealer autorizzato di X-Rite per l’industria grafica e viene scelto come rivenditore unico per la divisione Press Packaging e InkFormulation in Italia.

Il rapporto di ColorConsulting con X-Rite è di lunga data: le due società hanno sviluppato un’intensa sinergia, che ha permesso un reciproco scambio di conoscenze e competenze, permettendo a ColorConsulting di aggiungere ai propri servizi di consulenza e formazione, altri servizi quali l’installazione, la messa in opera e il supporto sia locale che remoto per le soluzioni X-Rite.

Carlo Carnelli, amministratore unico di ColorConsulting, è un esperto all’interno del Comitato Tecnico ISO-TC130, per questa ragione, ColorConsulting ha sviluppato negli ultimi anni la capacità di seguire tutti i clienti italiani, nello sviluppo e applicazioni di norme e novità nel mondo dell’industria grafica.

«La scelta operata da X-Rite quando ci ha selezionati come distributori di PantoneLive e ColorCert è un’ulteriore conferma dell’ottima reputazione, ormai internazionale, di ColorConsulting e del fattivo rapporto di collaborazione e fiducia che si è creato negli anni. Spero quindi che questi nuovi prodotti dedicati alla comunicazione del colore possano supportare un numero sempre maggiore di aziende affinché possano gestire il colore nel migliore dei modi possibili», afferma Carlo Carnelli.

ColorConsulting è anche betatester per le soluzioni X-Rite, e ha contribuito allo sviluppo di molte soluzioni uniche di X-Rite, quali per esempio InkFormulation. Questo conferma le competenze tecniche dello staff di ColorConsulting e anche la sua profonda conoscenza del mercato.

Per un colore sempre perfetto

Venduto in esclusiva da X-Rite, Esko e dai loro rivenditori autorizzati, ColorCert®: X-Rite Edition consente di controllare il processo produttivo gestendo il colore lungo filiere anche molto ampie e diversificate, semplificando la comunicazione del colore fin dalla fase di progettazione, passando per la separazione, la formulazione dell’inchiostro e la stampa.

L’azienda ha presentato recentemente la versione 2.5 di ColorCert®: X-Rite Edition in collaborazione con la tedesca Nelissen Consulting. Per X-Rite era molto importante offrire gli strumenti giusti per una misurazione e comunicazione coerente del colore con PantoneLIVE, e completare l’offerta con ColorCert, che assicura controllo e reportistica in tempo reale.

ColorCert migliora il valore di PantoneLive perché consente il controllo statistico del processo, per potere monitorare catene di fornitura diverse e anche molto grandi. PantoneLive, piattaforma aperta, è un insieme di tecnologie centralizzate e sicure basate su cloud, permettendo ai brand owner, ai progettisti di imballaggi e ai trasformatori di accedere ai dati che definiscono i colori di un brand.

Incorporando ColorCert nel flusso di lavoro PantoneLive, i brand owner hanno a propria disposizione una soluzione completa, con controllo costante, che consente di specificare il colore correttamente senza continui tentativi, indipendentemente da produttore, tecnologia, supporto o posizione geografica.

Quando la stampa digitale incontra la nobilitazione

Scodix e Macchingraf insieme per la nobilitazione.

Scodix e Macchingraf insieme per la nobilitazione.

Si è positivamente conclusa nei giorni scorsi la vendita di una Scodix Ultra presso la Varigrafica Alto Lazio di Nepi (Vt), che segue di qualche settimana la vendita, sempre di una Scodix Ultra, presso Rotomail di Vignate (Mi), di una Scodix S75 presso Artestampa di Galliate Lombardo (Va) e che si vanno ad aggiungere alla Scodix S 75 già installata presso Grafica Metelliana di Cava dei Tirreni (Sa).

«È interessante vedere come – dichiara Mauro Luini, Business driver digital printing – le macchine siano state scelte da aziende in primissimi livelli in differenti ambiti di mercato. I risultati premiamo il lavoro svolto nei mesi precedenti dove grande attenzione è stata posta nel condividere con i clienti le possibilità applicative e le conseguenti nuove opportunità offerte da Scodix.

Ritengo che queste nuove installazioni confermino quello che ripetiamo da tempo e cioè l’importanza della nobilitazione, che con Scodix aggiunge tutti i vantaggi del digitale, per competere con successo in un mercato spesso i guidato unicamente da logiche di prezzo.»

Grande soddisfazione ovviamente anche in casa Scodix, che con queste nuove vendite vede ulteriormente riconosciuta anche in Italia la propria leadership.

Scodix Ultra, l’ultima installazione avvenuta presso la Varigrafica Alto Lazio di Nepi (Vt).
Scodix Ultra, l’ultima installazione avvenuta presso la Varigrafica Alto Lazio di Nepi (Vt).

Erre Pi Centro Copie si reinventa grazie al Latex di Ricoh

Erre Pi Centro Copie propone grazie a Ricoh applicazioni grafiche per la comunicazione visiva.
Erre Pi Centro Copie propone grazie a Ricoh applicazioni grafiche per la comunicazione visiva.
 Erre Pi Centro Copie propone grazie a Ricoh applicazioni grafiche per la comunicazione visiva.
Erre Pi Centro Copie propone grazie a Ricoh applicazioni grafiche per la comunicazione visiva.

«Nati per stampare le vostre idee» è il motto di Erre Pi Centro Copie, azienda di Calenzano (Firenze) che, nata negli anni ‘80 come copisteria, è riuscita nel tempo ad ampliare il business diventando un print service provider a 360°. «Negli anni – spiega Enzo Cingari, direttore tecnico di Erre Pi Centro Copie – abbiamo deciso di “reinventarci” includendo nell’offerta anche la stampa grande formato e i servizi di grafica. Questo ci ha consentito di rivolgerci a nuove tipologie di clienti come le aziende del settore della moda che hanno per esempio necessità di produrre materiale con cui allestire il punto vendita. A queste aziende forniamo servizi completi che includono sviluppo del progetto grafico, produzione del materiale e allestimento del punto vendita».

Percorrere la strada dell’innovazione

Erre Pi si è affidata a Ricoh per ampliare i servizi offerti e renderli più completi, diversificati e personalizzabili sulla base delle esigenze del cliente. «Erre Pi ha sostituito le macchine del precedente fornitore partendo dalle periferiche per il grande formato e introducendo Ricoh Aficio MP W5100 e Ricoh Aficio MP CW2200SP che garantiscono una produttività eccellente. «Abbiamo poi innovato le soluzioni colore per la stampa di produzione con Ricoh Pro C900 e successivamente con Ricoh Pro C651EX e Ricoh Pro C751 grazie alle quali produciamo cataloghi, cartelle, brochure, depliant, libri e riviste offrendo servizi anche a tipografie e a copisterie».

Qualità ed ecologia con il Latex di Ricoh

Prima di scegliere Ricoh Pro L4160 Erre Pi utilizzava per la produzione delle vetrofanie un sistema che non era ottimale in termini di velocità, qualità e larghezza di stampa. Quando è nata la necessità di stampare etichette adesive, Erre Pi si è resa conto che non era più possibile servirsi del sistema in utilizzo per la realizzazione delle vetrofanie perché questo avrebbe causato ritardi nella produzione e consegna delle etichette. Erre Pi ha quindi scelto la nuova soluzione Ricoh Latex dedicata alla comunicazione visiva che, ideale per applicazioni indoor e outdoor, offre produttività e qualità elevate grazie a innovazioni tecnologiche tra cui le teste di stampa piezoelettriche permanenti di Ricoh. L’inchiostro bianco assicura colori brillanti su tutti i supporti, inclusi quelli trasparenti e i materiali scuri.

«Ricoh Pro L4100 Latex – spiega Cingari – ci consente di offrire ai clienti nuove applicazioni anche grazie all’ampia gamma di media supportati. La nostra offerta include ora, solo per fare alcuni esempi, stampa di bandiere, carta da parati, poster, PVC adesivo, stampa su banner, carta patinata e supporti tessili. Apprezziamo in particolar modo la configurazione a sei colori che amplia le possibilità e rende le immagini molto più brillanti, per cui i feedback che riceviamo dai clienti sulla qualità sono molto positivi. Un aspetto che apprezzo molto della macchina è quello «ecologico»: l’impatto ambientale della stampa è ridotto grazie agli inchiostri Latex e ai consumi energetici ottimizzati». Gli inchiostri latex di Ricoh Pro L4100 rilasciano inoltre un basso livello di Volatile Organic Compounds (Componenti organici volatili). «Rispetto alla stampa con tecnologia a solvente – sottolinea Cingari – gli inchiostri Latex sono inodori e questo è un grande vantaggio nella produzione per esempio della carta da parati e delle altre applicazioni indoor, nonché per il nostro operatore che è a contatto tutti i giorni con la macchina».

La carta vincente

«Grazie alle tecnologie innovative digitali e offset e all’aggiornamento continuo del personale – dice Cingari – siamo in grado di garantire elevata qualità di stampa e servizi innovativi riuscendo così a rispondere alle richieste del mercato, anche a quelle più complesse. La nostra carta vincente è la capacità di fornire ai nostri clienti servizi sempre completi. Per il futuro ci poniamo l’obiettivo di estendere ulteriormente gli ambiti applicativi proposti. Si pensi per esempio alla stampa 3D, un servizio che già forniamo a un mercato e che vogliamo ulteriormente potenziare».

QuadTech e Gallus avviano una collaborazione

Thomas Weber, Responsabile della gestione dei rapporti con i venditori presso Gallus.
Thomas Weber, Responsabile della gestione dei rapporti con i venditori presso Gallus.

QuadTech ha annunciato una nuova impresa in collaborazione con il gruppo Gallus (St. Gallen, Svizzera) per dotarne le rotative offset, flexo e rotocalco dei propri sistemi di misurazione e regolazione del colore closed-loop. Utilizzando la tecnologia QuadTech, adesso i clienti Gallus posso ridurre i tempi di avviamento e offrire la massima qualità di stampa e produttività con la gestione del colore in linea.
Con un tempo tipico del ROI inferiore a due anni, i sistemi di regolazione del colore QuadTech rappresentano ormai un fattore essenziale da considerare per molte aziende di stampa che desiderano rispondere ai requisiti sempre più rigorosi dei clienti e alle loro richieste di standard cromatici elevati, con ripetibilità costante da una tiratura all’altra e da una tipografia all’altra.
Thomas Weber, Responsabile della gestione dei rapporti con i venditori presso Gallus, ha così commentato: «Gallus ha una vasta esperienza sul mercato e la clientela più ampia nel settore della stampa di etichette. Tuttavia, abbiamo colto l’opportunità di collaborare con QuadTech per proporre ai nostri clienti sistemi avanzati di misurazione e regolazione del colore, dotati delle funzioni di automazione necessarie per assicurare ulteriori riduzioni dei tempi di avviamento e contenimenti dei costi riducendo gli scarti del prezioso substrato.»

Thomas Weber, Responsabile della gestione dei rapporti con i venditori presso Gallus.
Thomas Weber, Responsabile della gestione dei rapporti con i venditori presso Gallus.

Pensato per le rotative offset, il sistema di regolazione del colore QuadTech® con SpectralCamTM offre regolazione cromatica closed-loop, in linea, automatizzata. Immediatamente e alla massima velocità della rotativa, regola le viti del calamaio per mantenere i colori ai valori prefissati, prevenendo scarti evitabili e imprecisioni dell’operatore.
Anche le rotative flexo e rotocalco possono trarre vantaggio dal sistema di regolazione del colore QuadTech® con SpectralCamTM, che consente il monitoraggio in linea di tutti i substrati d’imballaggio, inclusi film traslucidi, trasparenti e riflettenti, che pongono vari problemi. Le variazioni cromatiche vengono inviate all’operatore in tempo reale affinché le specifiche sui colori vengano modificate, eliminando arresti della rotativa e il procedimento manuale di rimozione di sezioni della bobina per misurare il colore.
La capacità di regolare il colore su substrati problematici, come i film, è da sempre un obiettivo importante nel settore della stampa e QuadTech è stato in grado di risolverlo utilizzando la sua tecnologia di Web stabilizer per eliminare i problemi frequenti di movimento della bobina e corrugamento del substrato. Il dispositivo QuadTech basato su questa tecnologia misura il substrato su una piastrella di ceramica BCRA certificata, di colore noto e costante, stabilizzando per un breve tempo una piccola area superficiale del substrato mediante un elevato grado di vuoto. Risulta così possibile eseguire misure precise del colore su film molto sottili, trasparenti e traslucidi, il che è ideale per etichette autoadesive, monofoil, con incollaggio a umido, e per accoppiati.
Stephan Doppelhammer, Responsabile di mercato per il packaging presso QuadTech, ha affermato: «Gallus e QuadTech procedono di conserva nella ricerca e creazione di soluzioni che massimizzino i vantaggi offerti ai clienti e i profitti realizzabili. Siamo molto lieti di offrire ai clienti Gallus un modo più veloce per ottenere e mantenere i colori perfetti ai fini di una produzione di alta qualità garantita, prestazioni ottimali, riduzioni dei costi e un ROI veloce.»
QuadTech ha presentato la tecnologia alla forza vendita Gallus durante il loro convegno mondiale ed esporrà i sistemi SpectralCam durante l’evento Gallus Innovation Days, che si terrà dal 23 al 25 settembre 2014.

QuadTech SpectralCam™ offre dati L*a*b* che permettono una gestione accurata ed economica dei colori.
QuadTech SpectralCam™ offre dati L*a*b* che permettono una gestione accurata ed economica dei colori.