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L’imprenditore cartotecnico Floriano Botta eletto vicepresidente del Cnel

Il nuovo orizzonte dell’impresa? Innovazione, sintesi e inclusione.

Due passioni: l’innovazione e l’associazionismo. Che oggi trovano sintesi in un incarico di grande prestigio, la vicepresidenza del Cnel, in rappresentanza di Confindustria, a cui è stato eletto lo scorso 24 febbraio andando ad affiancare il presidente Tiziano Treu al posto del dimissionario Elio Catania.

Floriano Botta, classe 1938, questi due amori li ha coccolati fin dagli inizi della sua avventura imprenditoriale. Innovatore nella sua azienda cartotecnica, quando installò un “casemaker” completamente automatizzato. Era il 1978, le macchine a controllo numerico non esistevano ancora. “L’automazione era riservata ai grandi gruppi, per me piccolo imprenditore fu una rivoluzione, aziendale e pure culturale: mettevi dentro un pezzo di cartone e ne usciva la scatola formata e stampata”. Lo racconta con emozione, dalla quale traspare una passione che la lunga carriera da imprenditore e gli incarichi associativi e istituzionali di vertice non hanno sopito. Prima di entrare nel vivo dell’intervista, la sua nuova e prestigiosa responsabilità al Cnel, è ancora di innovazione nell’impresa il tema di cui parla. Lo fa ricordando il primato del suo scatolificio nell’inserimento delle procedure software nella contabilità industriale. All’epoca, inizio anni ’80, nel settore ne disponevano solo due multinazionali e il costo di un programma personalizzato era insostenibile per una piccola azienda. “Ma cominciammo, con un ingegnere, a impostare quella che di lì a poco sarebbe trasformata in piattaforma informatica da un’azienda di software, la RTS di Gastone Partisani, che sviluppò in partnership con noi – racconta Botta -, gettando le basi di un prodotto di contabilità che sarebbe stato acquisito praticamente da tutti gli scatolifici”. Poi c’è l’associazionismo, coltivato fin dagli inizi in Assolombarda, quindi gradino dopo gradino, verso le alte cariche di Confindustria, con incarichi di vertice anche nel proprio settore d’attività come presidente dell’Unione Industriali Grafici e Cartotecnici di Milano e Componente del Consiglio Direttivo e della Giunta Assografici.

Dalle sfide imprenditoriali, Botta arriva al vertice di un organismo che tre anni fa si voleva sopprimere e oggi è fra i protagonisti del tavolo che progetta le azioni economiche, di politica dell’Unione europea e della materia contrattuale di lavoro del Governo presieduto da Mario Draghi. Autorevolezza e ruolo riconquistati e consolidati grazie alla presidenza di Tiziano Treu, vero artefice della svolta nel Cnel.

“Sono confindustriale dalla testa ai piedi – afferma orgogliosamente Floriano Botta -, un credo seguito anche da mia figlia, attiva ai vertici dei Giovani Imprenditori nazionali e della Lombardia. E adesso intendo trasferire questa esperienza in un Cnel che negli ultimi tre anni di presidenza Treu, con i vice Gianna Fracassi (espressione della Cgil, ndr) e Catania, ha conquistato sempre maggiore autorevolezza, con numerose audizioni in Parlamento”.

Su quali temi siete particolarmente impegnati in questa fase?

“Esprimiamo parere obbligatorio, non vincolante, su tutti gli argomenti che riguardano l’economia del Paese. In particolare, stiamo rappresentando la posizione sulla riforma sul fisco, della quale ribadiamo con forza la necessità che sia eseguita in un blocco unico. Abbiamo rappresentato questa nostra posizione in un documento al Governo: del resto fin dalle sue dichiarazioni al Senato, il presidente Draghi ha chiaramente parlato di riforma del fisco globale e non spezzettata”.

Un altro tema delicato di attività del Cnel è la materia del lavoro, come del resto indica la stessa denominazione dellorganismo

“Su questo argomento abbiamo radunato e classificato l’intero insieme della contrattualistica. Una missione importante, soprattutto se si considera la delicatezza del momento economico e congiunturale, che richiederà la convergenza di tutti gli esperti e delle migliori soluzioni per consentire all’esecutivo di presentarsi al Parlamento, quindi al Paese, con la ricetta giusta per oltrepassare questa fase delicatissima. Così come sono rilevanti le questioni che riguardano i rapporti con l’Europa, altro tema istituzionale di competenza del Cnel, sul quale stiamo fornendo il contributo elaborato dai nostri esperti”.

In un periodo in cui sono molteplici i soggetti – gruppi di lavoro, esperti, task force, comitati – a convergere con proposte e studi sul Governo, quale ritiene sia la peculiarità che meglio evidenzi lautorevolezza del Cnel?

“Rivestiamo un ruolo sancito dalla Costituzione con potere di iniziativa legislativa, ci avvaliamo di esperti e studiosi di primo piano e siamo chiamati a contribuire all’elaborazione della legislazione economica e sociale. Nostro punto di forza è mettere assieme tutte le parti sociali: datoriale, sindacati, terzo settore. Il confronto che si sviluppa nei gruppi di lavoro del nostro organismo è di grande qualità e riesce a produrre sintesi in grado di riscuotere l’approvazione unanime della nostra assemblea. È una caratteristica, questa, che gratifica il lavoro difficile e in profondità sviluppato dalla gestione Treu e dal segretario generale Paolo Peluffo. E posso fornirne esempio diretto, se si considera che anche alla mia elezione si è arrivati senza scontri né divisioni, con l’impegno diretto di Confindustria”.

Un esponente di primo piano della filiera della carta e della grafica in un ruolo apicale al Cnel nel momento in cui i valori espressi da questo settore sono al centro dellattenzione: sostenibilità, economia circolare, industria 4.0. Ma anche temi più difficili come lacutizzarsi della crisi delleditoria tradizionale. Quale apporto si sente di poter fornire?

“Certamente la mia caratteristica di essere inclusivo. Lo sono quando si parla della nostra Federazione, che ho sostenuto dal principio. Altrettanto se ci sono progetti da elaborare o crisi da affrontare. Vede, i cambiamenti sono sempre troppo rapidi rispetto alle nostre procedure decisionali: partendo da questo presupposto dobbiamo cercare di affrontare i problemi su scala complessiva, non restando confinati alla specifica situazione. Se in ogni circostanza puntiamo ad esaminare e considerare i problemi al livello associativo, avremo scelto la strada migliore per giungere a sintesi pronte da sottoporre al vaglio e alla valutazione della politica, che poi sui problemi è chiamata a esprimere decisioni. Il vero pericolo dal quale dobbiamo difenderci è quello di restare scollegati”.

Quale sarà, a suo avviso, la prossima sfida da affrontare, in tema di inclusione?

“Quella del welfare, che aiuta la politica a provvedere alla giustizia sociale. Ci apprestiamo a vivere fasi ancora più difficili sotto questo aspetto, dobbiamo collaborare per individuare schemi e soluzioni per andare soprattutto incontro a chi ha bisogno, in alternativa a dinamiche di generalizzato aumento degli stipendi. Ci riflettiamo spesso con i sindacati, le misure che privilegiano le politiche di sostegno, assistenza, formazione e previdenza lavorano in direzione dell’inclusione e della buona politica”.

Sintesi, dialogo, inclusione: è il nuovo orizzonte della cosiddetta parte datoriale?

“Bisogna, da imprenditori, saper interpretare il bisogno di innovazione. E questo, per chi opera ai vertici, significa ragionare in maniera inclusiva e non nella logica di eterne controparti: i risultati migliori si ottengono quando si riesce a raggiungere una sintesi quanto più aderente ai bisogni di tutti. I tempi del muro contro muro sono alle spalle, occorre abbassare le barriere, specie in tempi di straordinaria complessità e difficoltà come quelli che attraversiamo, e trovare il modo giusto di cooperare. Lei parla di ‘nuovo orizzonte’, ma devo precisare: è lo stesso spirito che conservo fin da quando ero, negli anni ’70, nel gruppo Giovani di Assolombarda”.

Federazione Carta Grafica e Comieco per la transizione ecologica dell’Italia

La Federazione Carta Grafica e Comieco in audizione al senato sul PNRR. Un recovery sulla carta è per la transizione ecologica dell’Italia: obiettivo 10% del conferimento in discarica dei rifiuti nel 2023 (in anticipo  sugli obiettivi ambientali al 2035).

“La filiera della carta e del cartone è un campione nazionale che fattura 25 miliardi di euro, pari a 1,5% del PIL e 200.000 addetti diretti. Esso garantisce il riciclo, immette sul mercato imballaggi rinnovabili e sostenibili e ha già iniziato la digitalizzazione. Attraverso le risorse del Recovery Fund dedicate alla transizione ecologica abbiamo una opportunità storica: far compiere al Paese degli ulteriori passi avanti per ottimizzare ulteriormente la filiera del riciclo, ampliando cosi i risparmi energetici e riducendo le emissioni. Inoltre, sostenendo la conversione energetica dal gas al biometano, potremo lavorare alla creazione di nuovi prodotti bio-based, rinnovabili e riciclabili, in particolare nel settore degli imballaggi e dei prodotti monouso. La carta è biodegradabile, riciclabile, compostabile, rinnovabile. Ha un tasso di circolarità di oltre il 60% e registra performance da record nel riciclo degli imballaggi dove si è oltre l’80%. Un Recovery sulla carta e’ per la transizione ecologica dell’Italia”. Lo afferma Amelio Cecchini, presidente del Consorzio Comieco, dopo l’audizione sul PNRR in Commissione Ambiente, al Senato della filiera che produce, trasforma, recupera e ricicla la carta.

“Ogni punto percentuale di riciclo corrisponde a 84.000 tonnellate di carta da riciclare che viene sottratta alla discarica, ma viene immessa nei processi produttivi” aggiunge Massimo Medugno “Con 5 punti percentuali in più di riciclo produrremmo 400 mila tonnellate in più di carta (con un corrispondente vantaggio nella diminuzione del conferimento in discarica) in sostituzione di materiali fossili e migliorando la sostenibilità nel campo dell’imballaggio”.

Federazione Carta e Grafica e Comieco hanno sviluppato una posizione comune sul Recovery Plan nella certezza di poter supportare lo sforzo richiesto all’Italia sulle questioni cruciali da noi evidenziate in audizione:

– l’applicazione del digitale alla gestione e alla tracciabilità dei materiali destinati ad assumere nuova vita come Materia Prima Seconda;

– lo sviluppo di una impiantistica per recuperare gli scarti del riciclo, finalmente adeguata a diminuire drasticamente il tasso ancora troppo elevato di conferimento in discarica;

– un quadro normativo che dia certezza e prospettiva agli investimenti della filiera nella valorizzazione, anche energetica, dei rifiuti e degli scarti derivanti dai processi di recupero e riciclo: ad esempio incentivando il biometano per uso industriale ;

– maggiore innovazione tecnologica per i processi di selezione e il passaggio della logistica dalla gomma al ferro per contribuire alla decarbonizzazione dei processi e della gestione.

Su ognuno di questi punti Federazione Carta e Grafica e Comieco hanno sviluppato delle proposte, tutte finalizzate a raggiungere obiettivi che sono realistici e a portata di mano quale quello dell’abbattimento al 10 per cento del tasso di conferimento in discarica dei rifiuti prodotti dall’industria cartaria. Un obiettivo raggiungibile con soli due impianti dedicati al recupero degli scarti di riciclo dell’industria cartaria, con molto anticipo sugli obiettivi al 2035. L’abbattimento al 10% del tasso di conferimento in discarica dei rifiuti e il contestuale aumento del recupero energetico degli stessi porterebbe l’Italia sulla media europea come Francia e Germania dove il recupero energetico dei rifiuti del processo cartario è del 50%.

La stampa inkjet a base acqua

Inchiostri

Dopo l’approfondimento sulla stampa digitale con inchiostri UV, approfondiamo gli aspetti della stampa inkjet a base acqua.

La ricerca di quasi tutti i produttori si concentra sulla formulazione di inchiostri a base acqua a pigmento da applicare a quasi tutti i campi di impiego dell’inkjet.

In realtà gli inchiostri base acqua possono essere di due tipi: dye (colorante) e pigmento. Sono già presenti entrambi sul mercato da molto tempo sia nel largo formato, sia nel foglio, sia nella stampa di produzione a bobina.

Inchiostri dye

Gli inchiostri dye hanno la caratteristica di essere molto fluidi perché privi di parti solide e per questo, ad esempio, utilizzati per la stampa a bobina ad alta velocità per eliminare i problemi di jet out e di bassa risoluzione.

Questi inchiostri hanno anche grande utilizzo nella stampa fotografica per interni perché consentono di ottenere un’altissima luminosità in stampa e dei gamut colore ampi, dato che la stesura dell’inchiostro non altera la superficie e la riflessione della luce.

Tuttavia la stampa con questo inchiostro rende necessaria la stesura di un primer sul supporto, ovvero di uno strato che trattiene la penetrazione della goccia prima della completa asciugatura o di supporti multistrato che facciano la stessa funzione (ad esempio le carte fotografiche); inoltre hanno una bassissima resistenza alla luce, in alcuni casi anche di mesi, per cui spesso le stampe devono essere protette con film anti-UV.

Inchiostri a pigmento

Gli inchiostri a pigmento hanno la parte colorante solida dispersa nel veicolo ed è stata la progressiva capacità di formulare una granulometria uniforme che ha esteso in continuazione il campo di applicazione, passando dalla stampa large format a quella a foglio; il livello di affidabilità è tale che è possibile il loro impiego anche nella stampa Continuos Feed ad alta velocità su carta, anche non trattata, ed è la tecnologia su cui stanno lavorando i produttori di macchine per stampare etichette e imballaggi flessibili.

I vantaggi di questo inchiostro sono il costo contenuto rispetto ad altre formulazioni, possibilità di stampare con gocce molto fini nell’ordine di 3 o 4 pl e di raggiungere risoluzioni elevate fino a 1200×1200 eliminando del tutto la percezione del retino di stampa e di ottenere grafiche e immagini nitide e stature.

Rispetto ai dye il granulo di pigmento interferisce con la riflessione della luce, ma questo non lo priva della possibilità di avere gamut estesi e di poter utilizzare con efficacia la stampa in multicromia per aumentare ancora di più numero di colori stampabili senza produrre retini visibili a occhio nudo.

La stampa a base acqua ha anche il vantaggio di produrre un minimo logoramento degli ugelli di stampa aumentando la vita delle teste di stampa, di asciugare molto rapidamente anche a temperatura ambiente o con l’ausilio di un sistema di asciugatura a
bassa temperatura, di avere un bassissimo impatto ambientale e di non avere emissioni nocive, motivo per cui è alto l’interesse e utilizzo nel settore food, beni della persona tutto il settore del packaging in generale.


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Liyu in crescita nel mercato italiano

Team La Sintesi, da sinistra M.Maestroni e M.Visigalli, con Liyu KC 3020

Prosegue l’avanzata di Liyu nel mercato italiano. Il marchio, sbarcato nel nostro Paese nel 2018, sta conquistando la fiducia di stampatori e industrie. Lo confermano le numerose aziende che, dopo la prima installazione, inaugurano il 2021 rinnovando la fiducia nel brand e implementando un secondo sistema Liyu nel proprio parco macchine. Le ragioni di questa fidelizzazione spaziano dalle prestazioni tecniche al customer service, come testimoniano i diretti interessati.

“Due anni fa abbiamo deciso di potenziare il nostro reparto produttivo introducendo un sistema roll to roll ecosolvente per stampare materiale pop, retroilluminati e affissioni di grande formato”, racconta Matteo Visigalli di La Sintesi di Lodi Vecchio, da 30 anni realtà specializzata in stampa digitale wide e super wide. Dopo aver analizzato diverse soluzioni, La Sintesi ha scelto il sistema Liyu PCT 3020 Ecosolvente roll to roll con luce di stampa fino a 3200 mm. “In questa fase il fattore determinante è stato sicuramente il rapporto qualità/prezzo”, spiega Visigalli. “A due anni dall’installazione possiamo sicuramente confermare che abbiamo ottenuto quello che volevamo in termini di qualità abbinata a giusta forza produttiva”. La Sintesi è un’azienda che punta sull’innovazione tecnologica per differenziarsi sul mercato ed essere sempre più competitiva. Da qui la decisione di inaugurare il 2021 con l’installazione di un sistema flatbed Liyu KC 3020 con teste Konica Minolta e formato di stampa fino a 3050 x 2050 mm, in aggiunta alla stampante in piano di un altro brand, potenziando quindi la forza produttiva. “La flatbed Liyu è molto più performante, silenziosa, precisissima, la gestione è molto intuitiva, ma, soprattutto, consuma la metà dell’inchiostro”, aggiunge il socio Massimo Maestroni. “Abbiamo scelto le teste Konica Minolta già installate sulla Liyu roll to roll perché volevamo offrire ai nostri clienti omogeneità di stampa”. La soddisfazione di La Sintesi srl per il raddoppio tecnologico è tale da aver già messo in programma l’installazione di un terzo sistema flatbed Liyu entro il prossimo anno.

Sostituzione tecnologica anche per CDV di Polpenazze del Garda (BS), stampatore specializzato da 30 anni in cartellonistica e insegne. “A fine 2019 abbiamo deciso di sostituire la roll to roll che utilizzavamo con un sistema più performante”, racconta Riccardo Paderni, titolare di CDV. “Abbiamo analizzato diversi brand con prestazioni più o meno equiparabili, ma sono i particolari che fanno la differenza”. CDV ha scelto di installare Liyu PCT 3020 Led UV roll to roll con luce fino a 3200 mm, che, nelle fasi di test, si è distinta per il sistema di trascinamento che garantisce un ottimo tensionamento del tessuto durante le fasi di stampa. Anche CDV ha inaugurato il 2021 potenziando il reparto produttivo con l’installazione di una flatbed pura. In questo caso la discriminante per la scelta è stata l’alta risoluzione che CDV ha trovato nella flatbed Liyu KC 3020 equipaggiata con teste Ricoh e piano di stampa fino a 3050 x 2050 mm. “La stiamo già utilizzando per stampare pannelli rigidi, metacrilato e forex, ma anche per espanderci in nuovi mercati con inedite applicazioni. Grazie a questo sistema abbiamo potuto candidarci per importanti commesse realizzando campionature con stampa diretta su legno e tessuto”.

Anche FV Pubblicità di Stezzano (BG), da 13 anni specializzata in comunicazione pubblicitaria, ha scelto Liyu per entrare nel mondo del rigido, installando due anni fa la flatbed Liyu KC 3020 con teste Konica Minolta con piano fino a 3050 x 2050 mm. Da allora il sistema Liyu viene utilizzato da FV Pubblicità per stampare un’ampia gamma di materiali rigidi come forex, plexiglass, legno laminato, ma anche alluminio e acciaio utilizzati per realizzare targhe CE e tastiere a membrana per macchinari industriali. Il potenziamento del reparto produttivo è proseguito puntando ancora su Liyu con l’installazione, a distanza di un anno, di un secondo sistema: la roll to roll Liyu PCT 3020 Led UV con luce fino a 3200 mm, impiegata per banner. tessuti e adesivo. Il rapporto tra FV Pubblicità e Liyu è cresciuto negli anni, come racconta il titolare Simone Viscardi: “Certamente siamo soddisfatti delle prestazioni tecniche dei sistemi, ma a fare la differenza è il valore aggiunto offerto dal team Liyu in termini di assistenza, manutenzione, consulenza. Un rapporto basato su fiducia e trasparenza. Lo testimonia il fatto che a un giorno dalla scadenza della garanzia siamo stati contattati dai tecnici Liyu che si sono offerti di venire a fare un check up dei due sistemi a titolo gratuito”.

MCA Digital amplia l’offerta con la nuova serie HP Latex 700W e 800W

Con l’inedita Serie HP Latex 700W e 800W, MCA Digital offre una nuova generazione di stampanti per rispondere con agilità alle sfide del mercato.

“Dal primo giorno abbiamo immaginato il futuro sposando una politica di sostenibilità a tutto tondo, che definisce la nostra strategia a medio e lungo termine determinando anche le nostre politiche di marketing in termini di prodotti commercializzati”, afferma Cristina Del Guasta, socio fondatore di MCA Digital. “Siamo fortemente convinti che, oggi più che mai, nel mercato ci sia posto solo per aziende con lo sguardo rivolto al futuro, capaci di innovare, di essere competitive, di rispondere al dinamismo della domanda e di avere reali obiettivi di sostenibilità”.
Dal primo giorno MCA ha operato secondo un piano industriale fortemente orientato alla sostenibilità ambientale. Tra le leve concrete di questo approccio, la scelta di puntare sulla tecnologia HP Latex, con la quale l’azienda ha messo a segno diversi primati. Dopo aver apposto il proprio sigillo sulla prima installazione di ogni nuovo modello di stampante HP Latex in Italia, MCA, rivenditore in grado di proporre la gamma completa delle tecnologie di stampa HP per il grande formato, oggi amplia ulteriormente la propria offerta con la nuova serie HP Latex 700W e 800W.
Ufficialmente presentate al mercato a inizio febbraio, ma già testate nei minimi dettagli dal team di tecnici di MCA Digital, queste stampanti aggiungono agli indiscussi vantaggi del Latex firmato HP il nuovo inchiostro bianco ottico lucido. “Si tratta sicuramente del bianco più bianco disponibile sul mercato”, commenta Del Guasta. “Gli stampatori, che hanno già avuto modo di visionare i sample che abbiamo realizzato nella nostra sala demo, sono rimasti abbagliati”.
L’innovativa serie HP Latex, composta da quattro modelli – HP Latex 700 e 800 e HP Latex 700W e 800W – introduce inedite prestazioni che permettono agli stampatori di rispondere efficacemente alle dinamiche del nuovo scenario economico/industriale che si prospetta oggi. “Questi sistemi sono stati ingegnerizzati mantenendo salde le caratteristiche che contraddistinguono l’unicità della tecnologia HP Latex, a cui sono state aggiunte nuove funzioni che conferiscono a queste stampanti maggiore agilità. L’obiettivo è quello di permettere alle aziende di evadere ancora più velocemente le commesse, gestire più efficacemente i flussi di lavoro, rispettando parametri di ecosostenibilità”, spiega Cristina Del Guasta. “Questi in generale rappresentano i nuovi standard per fare impresa oggi, e valgono anche nel mondo delle arti grafiche e della comunicazione visiva”.
Tra le caratteristiche tecniche principali della nuova serie HP Latex 700W e 800W le testine di stampa rinnovate che raggiungono velocità fino a 36 m2/h, livelli di produttività superiori del 50% rispetto ai precedenti modelli HP, colori saturi e vivaci, dettagli delle immagini e del testo sempre più precisi. Unitamente al lancio delle stampanti 700W e 800W, HP ha presentato le nuove cartucce HP Eco Carton, realizzate con materiale cardboard, che riducono dell’80% l’utilizzo di plastica. Tra i vantaggi più apprezzati degli inchiostri base acqua HP Latex l’asciugatura immediata e la resistenza ai graffi; inoltre, questi inchiostri garantiscono stampe inodore per applicazioni indoor, anche in ambienti sensibili come scuole e ospedali, salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro e riciclabilità delle stampe.
Nella sala demo di MCA Digital, alle porte di Padova, è già installato il modello top di gamma HP Latex 800W a disposizione dei clienti per test personalizzati che vengono gestiti dal team MCA con la consueta professionalità e il massimo rispetto delle normative in ambito di sicurezza e distanziamento sociale.

La stampa digitale con inchiostri UV

Diciamo subito che questo tipo di inchiostro ha il grande vantaggio di consentire la stampa su un largo numero di supporti per capacità di adesione, resistenza alla luce e resistenza all’usura meccanica.

Sono utilizzati su molte tipologie di macchine da stampa: grande formato roll to roll e flatbed, bobina per etichette e imballaggio flessibile, foglio B2, stampanti cartone e corrugato.

Questo ampio campo di utilizzo è dato dalla capacità dell’inchiostro di non avere necessità di permeare il supporto di stampa e di asciugare per reticolazione tramite lampade UV o LED.

La formulazione prevede che nel veicolo siano presenti pigmenti per la parte colorante, fotoiniziatori che sono gli attivatori del processo di “curing” cioè di reticolazione, oligomeri e monomeri che sono responsabili della stabilità dimensionale, della adesione al supporto e della resistenza del film stampato.

Il sistema di asciugatura rende la stampa con questi inchiostri sempre molto satura e brillante data dal mantenimento in superficie del pigmento e permette di stendere in sequenza e senza tempi di attesa primer, quando necessario, bianco di fondo e vernici di nobilitazione rendendo efficiente e veloce la produzione.

Nella stampa su carta e cartone a singolo passaggio è eseguito un “pinning”, cioè una prefissaggio, che blocca la permeazione delle gocce del supporto dopo ogni array di stampa, o “castello” per i meno avvezzi, per poi eseguire un “curing” finale che completa il processo.

Grazie a ciò spesso sono usati anche su macchine da stampa ibride flexo/digitali per la personalizzazione dello stampato ed è possibile anche utilizzare pigmenti metallici e perlescenti.

L’inchiostro ha diverse formulazioni proprio in funzione dei materiali su cui stampare del campo di applicazione dei prodotti come, ad esempio, gli inchiostri a bassa migrazione idonei per la stampa di contenitori e imballaggi a uso alimentare, completamente diversi da quelli utilizzati per la realizzazione sistemi espositivi e anche in funzione del sistema di curing che può essere a lampade UV o LED (anche in questo caso in funzione del tipo e della velocità di produzione attesa).


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La finitura delle stampe inkjet

Alla domanda se ci sono dei sistemi di finitura ad hoc per la stampa digitale inkjet la risposta è che non dipendono dalla tecnologia, bensì dal formato e dalle produzioni

Uno dei grandi vantaggi della stampa inkjet è che, una volta ben asciugato, è possibile procedere alla fase dell’allestimento con le macchine già in possesso. Ecco perché il formato B2 è quello di preferenza per le macchine a foglio completamente digitali e tenderà ad aumentare in dimensione per coprire aree di produzione al limite della sostenibilità economica. Il tema della finitura sui sistemi di stampa digitali è legato ai formati adottati, ai volumi di produzione, alla necessità di automatizzare per non ampliare errori e costi di stampa, perché tutte le macchine per allestimento sono legate al mondo della stampa offset, flexo e rotocalco e i relativi volumi di stampa. Le medesime lavorazioni devono essere portate su una scala più bassa in termini di pezzi e velocità e anche l’investimento economico deve essere correlato affinché il prezzo del prodotto finale sia in linea con il mercato. Tuttavia, ci sono alcune aree dove sono stati sviluppati sistemi di finitura dedicati o particolarmente adatti a questo tipo di produzione.

Il taglio delle etichette

Nel settore delle etichette sono state sviluppate molte macchine da stampa che rispondo a esigenze produttive differenti e tutte hanno avuto la necessità di trovare un sistema di taglio adatto. Nelle macchine per micro-produzioni è adottato un sistema di taglio a utensili che permette di effettuare il mezzo taglio in diverse sagome; ha una bassa produttività perché i tempi del taglio sono lunghi e dipendono dalla complessità del prodotto, ma hanno l’indubbio vantaggio di essere economici e facilmente impiegabili. Nella media e alta produzione, sempre inkjet, sono adottate fustelle rotanti o semi rotanti che prevedono la realizzazione di un cliché oppure sempre di più il taglio laser. Quest’ultimo è quello che più segue la flessibilità della stampa digitale in quanto unisce la velocità e precisone alla possibilità di cambiare sagoma sulla stessa bobina, permettendo la possibilità di fare la raccolta lavori in produzione e di aumentare la produttività delle macchine. È necessario avere chiaro quali materiali si stamperanno e quale tecnologia di stampa si adotta perché la potenza del laser deve essere modulata proprio per questi parametri. Inoltre, il laser può essere utilizzato per operazioni come la marcatura e la microperforazione aumentando di fatto l’efficienza produttiva. Sono stati sviluppati anche ribobinatori con taglio ad hoc per i volumi del digitale, necessari per poter inserire le etichette sulle linee di applicazione automatica.

Dalle bobine di carta al prodotto finito

La stampa digitale a bobina guarda quasi sempre a un’integrazione di processo che tenda a diminuire le operazioni di spostamento e intervento manuale. Per queste macchine sono sviluppati sistemi ad hoc che consentono di arrivare alla consegna del prodotto finito come nel caso di libri e depliant. Adottare una linea completa vuol dire verticalizzare la produzione e quindi avere ben chiari i numeri che ruotano intorno a quel prodotto. La sfida è ottimizzare la banda di stampa, ma ciò deve essere supportato dalle linee di taglio finale ed è su questo che lo stampatore deve concentrare l’attenzione. Il sistema deve essere in grado di eseguire tagli differenti sul nastro stampato e di impilarli correttamente per le successive fasi di piega e cucitura o brossura; per farlo è necessaria anche una forte integrazione software che intervenga nella fase di preparazione delle plance definendo tagli e tolleranze necessarie (dipende dal numero e dalla configurazione degli elementi presenti) e inserendo i codici di controllo necessari per lo smistamento e le successive lavorazioni. Dopo questa fase le linee passano ai gruppi di allestimento finale utilizzando percorsi che consentono di mantenere la velocità di stampa.

Plotter da taglio

Lo sviluppo maggiore nella finitura è stato nei plotter da taglio che sono diventati il vero valore aggiunto nella produzione inkjet. La versatilità di queste macchine è data dal numero di utensili che permettono diversi tipi di taglio, cordonatura, abbellimenti come embossing e marcature. Anche in questi casi la scelta degli strumenti è data dal tipo di lavorazione si pensa di realizzare, quali materiali e spessori trattare. Infatti le diverse inclinazioni di taglio servono per rispondere alle esigenza di creare packaging o strutture espositive complesse con diversi materiali. La velocità di queste macchine dipende dai motori che muovo gli strumenti e dalla complessità delle lavorazioni da compiere, che aumentano il numero dei movimenti. Possono essere dotate di piani di carico e scarico automatico e nel caso di operazioni manuali possono prevedere anche il carico di più fogli scaricabili e caricabili in modo continuo.

Nobilitazione e sicurezza

Anche in questo caso molti sviluppi sono fatti per il settore delle etichette che tende ad avvantaggiarsi della stampa inkjet proprio per aumentare la flessibilità produttiva e di vestire in modi differenti i prodotti finali. L’applicazione delle vernici avviene tramite teste di stampa dedicate che possono anche realizzare spessori necessari; l’applicazione del foil è di tipo cold e per l’adesione è stesa, sempre da una testa di stampa, un’adesivizzante. Questi processi sono di solito in linea con i processi di stampa e possono essere utilizzati anche per la stampa di colori speciali o l’applicazione di vernici di sicurezza.

Di fatto il più grande vantaggio della stampa inkjet è che non necessita di particolari accorgimenti in post stampa. Il sottile film d’inchiostro perfettamente adesso non interferisce con i sistemi di presa carta e la resistenza alla cordonatura, piega e taglio permettono di essere più efficienti nella realizzazione del prodotto finale. Questo vale sia per la carta sia per i film rendendo questo processo di stampa valido anche nell’accoppiamento con diversi materiali.


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Opificio Arte Stampata a servizio dell’illustrazione d’arte: il Calendario Epson 2021

Creatività e tecnologia: il digitale conferisce potenza espressiva a ogni forma d’arte.

Grafica e artigianato di alta qualità si incontrano sapientemente nel calendario Epson 2021, dai disegni di Gianluca Folì alla stampa dell’Opificio Arte Stampata di Edo Bertona.

Il Calendario Epson è dal 2000 il risultato unico di un progetto che unisce il talento di artisti italiani di prestigio a un’esecuzione artigianale ad alta precisione, con l’obiettivo non solo di trasmettere emozioni per tutto l’anno, ma anche di dare un esempio concreto della qualità ottenibile con i sistemi di stampa Epson.

Con “Colorseeker: l’origine dei colori”, si è concluso un ventennio di edizioni dedicate ai grandi protagonisti della fotografia e si è aperto un nuovo percorso, quello degli autori italiani dell’illustrazione, con un protagonista di primo piano, Gianluca Folì, artista riconosciuto e premiato a livello internazionale. Cambiata la forma d’arte, è rimasta salda la cura artigianale posta nella sua realizzazione, affidata quest’anno all’Opificio Arte Stampata di Edo Bertona, che ha un laboratorio certificato Digigraphie by Epson.

«Dal punto di vista dello stampatore – ci ha detto Edo Bertona – il Calendario Epson 2021 è la festa del colore, l’esaltazione delle sfumature, la precisione dei dettagli. È un progetto artigianale perché viene stampato un foglio alla volta con la stampante inkjet Epson SureColor SC-P6000: ogni singola stampa viene controllata attentamente per assicurare la corrispondenza perfetta dei dettagli e dei colori con quelli presenti nel lavoro originale dell’artista».

Da quest’anno anche parte del processo produttivo è stata rivisitata: ogni pagina del Calendario – con una complessa calibrazione di parte grafica e cromatica – è stata interamente stampata, con tecnica fine art, su carta Epson Fine Art Cotton Smooth Natural, finale, a differenza del passato quando le stampe delle foto venivano incollate sul supporto stampato in offset, con l’obiettivo di rendere ancora più unico e prezioso il risultato finale.

Il progetto del calendario Epson 2021, ha ribadito e consolidato l’expertise di Opificio Arte Stampata nella produzione di illustrazioni d’arte: «Quando arrivano da noi, molti artisti si aspettano unicamente una buona stampa e spesso rimangono stupiti perché oltre a questo servizio cerco di consigliarli, ad esempio proponendo carte diverse oppure soluzioni di tarature che possano migliorare ulteriormente le loro opere. Anche per questo progetto è stato così e si è creato un legame tra stampatore e illustratore molto più forte: un rapporto di fiducia che va dall’artigiano all’artista».

Durst: progetto di ricerca in collaborazione con Libera Università di Bolzano e TechnoAlpin

Durst ha dato vita al progetto PREMISE in collaborazione con la Libera Università di Bolzano (unibiz) e TechnoAlpin, protagonista nella produzione di impianti di innevamento. Diretto dal prof. Johann Gamper, vice rettore per la ricerca presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie Informatiche dell’ateneo altoatesino, il progetto biennale ha l’obiettivo di effettuare la manutenzione predittiva degli impianti di produzione sfruttando i vantaggi dell’intelligenza artificiale.

“Nell’ambito del progetto PREMISE costruiremo algoritmi in grado di effettuare previsioni sulle esigenze di manutenzione degli impianti di produzione, anche per specifiche sotto-aree”, spiega Johann Gamper. “Attraverso questo progetto possiamo testare le tecnologie che abbiamo analizzato per anni in collaborazione con i nostri partner industriali, elaborando i dati emersi da differenti casi di studio e adattando i risultati a specifiche esigenze. Stiamo così contribuendo al trasferimento di tecnologia, che rappresenta un’importante missione di unibz”.

“Vendiamo i nostri sistemi di stampa digitale in tutto il mondo e per questo li dotiamo di avanzati software di analisi”, afferma Christian Casazza, direttore del servizio clienti del Gruppo Durst. “La combinazione di sensori intelligenti e l’analisi effettuata dai software sui dati rilevati dai singoli componenti delle macchine costituisce la base per la manutenzione predittiva. Questo permette infatti di anticipare il verificarsi di stati di errore, le richieste di assistenza o le necessità di sostituzione di parti di ricambio, garantendo il continuo e regolare svolgimento dell’attività produttiva. Con il progetto PREMISE facciamo ora un ulteriore passo avanti utilizzando modelli di intelligenza artificiale per rendere queste previsioni ancora più efficienti, applicandole anche a interazioni complesse. Si tratta di un vantaggio fondamentale, soprattutto in tempi in cui gli spostamenti internazionali sono limitati”.

Nelle stampanti Durst sono integrati sensori che forniscono informazioni sul funzionamento e sulle condizioni dei singoli componenti. I dati raccolti da questi sensori permettono di prevenire i fermo macchina. Tuttavia il funzionamento e i cicli di manutenzione di ogni singola macchina sono determinati da diversi fattori legati alla produzione e/o carichi di lavoro che ne influenzano la produttività e i tempi operativi. Per questo motivo, sono necessari algoritmi più complessi in grado di effettuare previsioni sulle necessità manutentive anche in sotto-aree fuori standard. Tutto questo contribuirà ad aumentare la disponibilità dei sistemi anche in luoghi di produzione remoti e renderà più efficiente la pianificazione produttiva.

“Il progetto PREMISE è un ulteriore componente della nostra visione di fabbrica intelligente, in cui infrastrutture in rete, sistemi di produzione intelligenti e software innovativi consentono un processo aziendale automatizzato”, afferma Michael Deflorian, Business Unit Manager Software & Solutions del Gruppo Durst. “Con la manutenzione predittiva sviluppata nel progetto e le tecniche di apprendimento automatico utilizzate, in futuro sarà possibile attivare la manutenzione dei sistemi di stampa in modo indipendente per garantire un funzionamento prevedibile e senza problemi”.

Il progetto di ricerca biennale PREMISE (Predictive Maintenance for Industrial Equipments) è finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR 2014-2020) e dalla Provincia Autonoma di Bolzano. PREMISE proseguirà fino a luglio 2022 e potrà essere ulteriormente esteso fino a fine anno in base allo stato di avanzamento delle attività.

Guandong, nuova app per stampatori, designer e architetti

In un mondo sempre più digitalizzato sono necessari strumenti di lavoro altrettanto semplici e immediati. Proprio da questo presupposto nasce la nuova App di Guandong, già scaricabile gratuitamente per smartphone e tablet. Non una semplice vetrina prodotti, ma una vera e propria porta di accesso al mondo degli “Specialisti delle specialità”. Punto di forza della app, la possibilità di accedere con grande agilità a una vastissima gallery di immagini e video che illustrano le applicazioni dei materiali Guandong.

“Un tassello che completa il flusso di comunicazione tra Guandong e tutti gli attori della filiera in ottica di collaborazione, creatività e visione futura”, spiega Daniele Faoro, team principal di Guandong. Il lancio della app arriva a poche settimane dalla presentazione della Collection MM21, per la prima volta in versione digitale interattiva multilingue, e si rivolge non solo ad agenti, rivenditori e stampatori, ma anche ad architetti e designer, spesso alla ricerca di idee e soluzioni innovative.

Proprio da questi ultimi arrivano già i primi apprezzamenti. “Ho iniziato a utilizzare la nuova app e ne ho apprezzato da subito la praticità e l’immediatezza”, racconta l’architetto Aldo Cantone, Ceo di Oniion, specializzato nello sviluppo e nella gestione di esclusivi progetti di comunicazione con un focus particolare su allestimenti per il mondo retail. “Avere a portata di mano un’intera gallery di soluzioni applicative mi permette di mostrare direttamente al mio cliente finale le effettive modalità di utilizzo di uno specifico materiale. Le stesse immagini, inoltre, possono diventare fonte di ispirazione e sperimentazione per prodotti che conosciamo a volte solo sulla carta e che in questo modo abbiamo la possibilità di vedere all’opera”.

Dalla app, inoltre, è possibile accedere ai servizi esclusivi offerti da Guandong, quali la campionatura, che agevola la valutazione tecnica da parte degli addetti ai lavori, i sample roll, campioni confezionati in bobine marchiate pronte per essere testate, e il servizio G5 Factory, che permette di ordinare materiali customizzati in termini di personalizzazione, mezzo taglio, adesivizzazione, fustellatura e assemblaggio. Servizi già apprezzati da stampatori del calibro di Colorzenith, come conferma il responsabile commerciale Alessandro Fieschi. “Da tempo utilizziamo i materiali Guandong che apprezziamo per la specificità, le prestazioni tecniche e l’elevata qualità. I servizi che Guandong ci offre sono sicuramente un valore aggiunto a cui oggi possiamo accedere ancora più rapidamente attraverso la nuova app. La possibilità di disporre di un immenso archivio di foto e video relativi alle applicazioni rappresenta inoltre una fonte inesauribile di idee”.

Attraverso la app si può accedere anche ai servizi finanziari, che comprendono soluzioni quali la Trust Card e la rateizzazione. Attenzione anche ai temi green, come le certificazioni e le schede tecniche relative alla riciclabilità dei materiali Guandong. A completare il contenuto della app, le sezioni dedicate alle promozioni in corso, alle news e agli eventi aziendali, oltre alla chat “Parla con noi”, che permette di interagire direttamente con il servizio clienti di Guandong per ricevere in tempo reale informazioni tecniche, quotazioni o per fissare appuntamenti.