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ITS Academy, l’alta formazione promossa dalla Federazione Carta e Grafica

Saranno attivati a partire da ottobre 2019, in Veneto e in Toscana, due nuovi percorsi denominati ITS Academy (Istituto Tecnico Superiore): corsi biennali post diploma con rilascio di un diploma statale Isced 4 (International standard classification of education) identificati come “Post-secondary non-tertiary education”. Una tipologia di formazione molto innovativa,che si sta diffondendo anche in Italia, al pari dell’Europa, elaborata dall’Unesco fin dal 1975 e successivamente aggiornata nella sua ultima edizione nel 2011. Un percorso aperto all’iscrizione fino a un massimo di 24 allievi, con selezione in ingresso, e che sta già riscuotendo tra le aziende un grande interesse.

Le Fondazioni

Sotto il profilo giuridico, gli ITS si configurano come attività organizzate da Fondazioni di partecipazione ai sensi dell’art. 14 e seguenti del Codice Civile quale standard organizzativo che ne consente la riconoscibilità su tutto il territorio nazionale e dell’Unione Europea. l corsi, quindi, saranno organizzati dalla Fondazione ITS Meccatronico Veneto e dalla Fondazione Prime Sistema Meccanica, che in accordo con tutti gli associati stanno progettando e presenteranno i corsi alle rispettive Giunte Regionali per l’approvazione. A seguito dell’approvazione, il corso è una attività pubblica, al 100% controllata economicamente dalla Regione nella quale è organizzata, riconosciuta dallo Stato e inserita in un quadro formativo europeo.

Chi lo promuove e perché

«L’idea di sviluppare un progetto per istituire un ITS per il settore cartario e cartotecnico» racconta Lorenzo Poli, consigliere di Assocarta delegato a coordinare il progetto e presidente di AFC (Associazione per la Formazione professionale Cartaria), «è emersa lo scorso anno su proposta di Assocarta in un incontro con diversi responsabili del personale di aziende cartarie che utilizzano l’offerta formativa specialistica della scuola cartaria di San Zeno a Verona, sviluppata in collaborazione con AFC. Anche il sistema Confindustria nell’ultimo periodo ha avviato una grande campagna di promozione per l’istituzione di corsi ITS per i diversi settori manifatturieri e dei servizi su tutto il territorio nazionale.

D’altronde diversi studi sull’argomento – non ultimo quello di Unioncamere – hanno elaborato i dati in merito al fabbisogno di tecnici specializzati richiesti dalle aziende nei prossimi cinque anni. E il risultato è sorprendente: le aziende italiane avranno bisogno di 469mila tecnici e già oggi il 33% della selezione è quasi impossibile per carenza di figure idonee».

Le associazioni coinvolte

Il corso è promosso da Federazione Carta e Grafica coinvolgendo quindi tutte le associazioni che compongono la filiera della carta e della grafica in quanto tutte le imprese aderenti a queste associazioni hanno evidenziato la difficoltà a reperire sul mercato tecnici ad alta specializzazione: «se un tempo vi era la possibilità di progettare dei piani di formazione interni all’azienda» spiega Poli «oggi la riduzione degli organici e la complessità delle competenze non rendono più possibile questo percorso; purtroppo i giovani che escono dagli Istituti Tecnici spesso non possiedono il profilo richiesto così pure diventa difficile inserire laureati che spesso possiedono dei profili upperskill e di conseguenza non accettano questa tipologia di occupazione».

Dove saranno attivati

Il corso del Veneto si svolgerà presso l’Istituto San Zeno di Verona, organizzato come un vero e proprio Campus Universitario, con camere singole, mensa e spazio per attività sportive, laboratori wi-fi e aree per lo studio. In questo contesto, AFC (Associazione Formazione Cartaria) continuerà ad affiancare ITS per individuare i docenti e le migliori metodologie didattiche. Il corso della Toscana avrà invece il supporto della Fondazione Prime con un programma didattico leggermente differente per rispondere alle esigenze delle aziende del territorio.

A chi si rivolge

Per accedere ai corsi ITS è necessario essere in possesso di un Diploma di istruzione secondaria – maturità – oppure aver concluso un percorso Ifts dopo il Diploma Professionale del percorso di Istruzione e Formazione Professionale. Una particolare attenzione anche agli studenti che hanno intrapreso il primo anno di università ma che hanno deciso di non completare il percorso. Il corso è a carattere nazionale e quindi gli allievi possono provenire da diverse regioni. Anzi se provengono da aree diverse sarà più facile il loro collocamento nelle aziende soddisfacendo quindi le esigenze di tutta la filiera.

Il corso è aperto a tutti i diplomati. Tuttavia, visto il profilo di uscita, si suppone che i profili di ingresso ideali possano essere diplomati in grafica e comunicazione – e opzione carta –, diplomati in meccanica e meccatronica, diplomati in elettrotecnica ed energia, diplomati in chimica.

Il caso del settore dell’imballaggio

Nonostante la nascita di due nuovi percorsi di Istituti Tecnici per il settore carta, non esistono a oggi percorsi analoghi per il settore dell’imballaggio. Purtroppo, la maggior parte delle scuole grafiche ha riprogettato i propri percorsi formativi con delle “curvature” verso il settore della comunicazione in senso trasversale e questo ha ulteriormente impoverito il comparto industriale di nuove vocazioni. Inoltre, dopo gli anni di crisi che ha colpito anche il settore, emerge la consapevolezza che la formazione, se specialistica e di alta qualità, è certamente un investimento per il futuro e uno strumento efficace per affrontare l’inevitabile cambio generazionalein azienda che altrimenti diverrebbe molto più complicato. Infatti, l’età media della popolazione dei lavoratori del settore cartario è cresciuta negli ultimi anni e i dati degli scritti ai corsi promossi dalla scuola cartaria degli ultimi anni lo dimostrano. Infine, le nuove tecnologie incentivate anche dal programma “Industria 4.0” hanno necessariamente bisogno di giovani esperti e preparati fin da subito.

Già cresce l’interesse delle aziende

Molte aziende della filiera, comprendendo la grande opportunità di accogliere giovani preparati all’interno delle loro organizzazioni, hanno già dato adesione all’attività formativa. E una volta avviato il corso potranno associarsi agli Enti o alle Associazioni di riferimento, partecipare alle attività di progettazione del percorso, rendendosi da subito disponibili alle attività di docenza e tirocinio. La campagna partirà a inizio 2019. Ovviamente non sarà possibile passare fisicamente in tutte le scuole, ma saranno le società interessate al progetto a individuare sul loro territorio gli Istituti Tecnici con i quali hanno già attivato progetti di Alternanza scuola lavoro (ASL) già previsti dai piani formativi del Ministro della Pubblica Istruzione. Le aziende che non hanno ancora dato disponibilità ai progetti formativi di ASL per i ragazzi delle Scuole Superiori probabilmente non hanno ancora appreso la grande potenzialità che queste esperienze offrono oppure non si considerano aziende “tecnologicamente interessanti” e questo aspetto diventerà sempre più problematico nell’attirare giovani talenti.

A Fespa 2019 la prima stampante roll-to-roll di swissQprint

Fenix Digital Group annuncia ai propri clienti e al mercato nazionale che swissQprint a Fespa 2019 presenterà una nuova stampante roll-to-roll. «Un’altra pietra miliare è all’orizzonte», afferma Reto EicherCeo di swissQprint, sviluppatore e produttore di stampanti di grande formato. «Il nostro obiettivo con questa stampante è incontrare i trend correnti e dare agli operatori uno strumento di lavoro efficiente», conclude Eicher.

Ciò che è certo per ora è che la stampante sarà dotata di tecnologia UV, porterà il nome di Karibu e completerà la gamma esistente di stampanti piane swissQprint. Sarà, inoltre, in grado di completare il parco macchine della sala stampa digitale di grande formato di ogni azienda che cerca la soluzione ottimale per soddisfare gli ordini.

«swissQprint si dimostra ancora una volta l’azienda più attenta alle esigenze dei clienti nel mercato della stampa digitale di grande formato roll-to-roll. E siamo entusiasti di questi nuovi sviluppi di cui scopriremo maggiori dettagli nei prossimi mesi. Sicuramente siamo già di fronte a una soluzione rivoluzionaria» ha commentato Paola Mortara, Ceo e fondatrice di Fenix Digital Group.

Maggiori specifiche tecniche riguardo alla stampante saranno svelate ufficialmente da swissQprint al prossimo Fespa, dal 14 al 17 maggio 2019 a Monaco di Baviera.

Ritorno al passato: il restauro conservativo di un’antica tipografia

Un gruppo di amici rileva a Milano una vecchia cartoleria con tipografia e con un accurato restauro conservativo la trasforma in un luogo magico dove convivono vecchie e nuove arti tipografiche e si possono comperare raffinati oggetti legati alla scrittura e alla stampa.

Se a Milano passate per il numero civico 1 di via Tagliamento fermatevi per un attimo davanti alle vetrine della Cartoleria Tipografia Fratelli Bonvini. Se avrete fortuna, vedrete in quella di destra un signore in rigoroso grembiule nero da tipografo che inserisce un cliché o una composizione di caratteri mobili di piombo o legno in una pedalina, una piano cilindrica Imperia o una Heidelberg Stella per stampare all’antica biglietti da visita o carta da lettere. E, se decidete di varcare la soglia, potrete uscire con la versione moderna della matita Blackwing 602 cara a Steinbeck, con un blocco da 12 matite copiative Nirvana originali degli anni 40 o con una stampa tipografica di un paesaggio industriale prodotta in dieci esemplari da una composizione creata a mano nel 1940 con l’utilizzo di soli punti spaziatori e di parentesi. Ma anche con una penna Bic o una busta da venti centesimi, se servono. In ogni caso uscirete dopo molto tempo. E non perché ci sia la fila alla cassa. Tra poco capirete perché.

Dal passato al presente

Entrare nella Fratelli Bonvini è un salto nel passato perché ha il sapore di una tipica cartoleria e tipografia di quartiere, quelle che la digitalizzazione e i centri commerciali hanno abbattuto una dopo l’altra. Ma è anche un salto in un bel presente, perché il patrimonio della bottega aperta nel 1909 dalla prima generazione dei proprietari, i fratelli Bonvini appunto, non è stato disperso grazie all’iniziativa imprenditoriale di un gruppo di amici appassionati di tipografia e di scrittura che l’hanno rilevata da sicura chiusura che ne avrebbe sparpagliato i contenuti, restaurando i locali con i mobili e le attrezzature originali e rimesso in attività le macchine tipografiche. E oggi, per una nicchia di appassionati che non è nemmeno tanto nicchia, visto che in Bonvini entrano persone che spaziano dalle mamme del quartiere ai collezionisti americani, Bonvini è un negozio di cose belle, una stamperia preziosa e un luogo dinamico dove vengono organizzati (i soci hanno rilevato anche l’abitazione dei fondatori, sopra la tipografia, e un altro negozio a pochi metri dalla tipografia) workshop dove imparare a comporre, progettare e stampare un ex libriso creare un libro a concertina cilena. «L’idea del recupero di questo luogo – ci racconta Edoardo Fonti, uno dei soci di Fratelli Bonvini Milano 1909 (questa la ragione sociale completa della rinata struttura) – è maturata dopo un incontro con il marito della figlia dei fondatori, che ancora la gestiva. Abbiamo rilevato l’attività e, dopo un restauro conservativo che è durato un anno, abbiamo riaperto i battenti nel 2015. Abbiamo preservato accuratamente il luogo, conservando gli arredi originali. Anche l’impianto elettrico e di riscaldamento sono stati messi a norma impiegando accessori originali d’epoca. Il restauro conservativo ha interessato anche la stanza dedicata alla tipografia e oggi si possono vedere in funzione le macchine originali di Bonvini lasciate nella posizione originale».

 

Una bottega, non un museo

La forza di questa bottega è che non è un museo. Chi entra dalla porta principale può fare due chiacchiere con Fonti, che è sempre dietro il bancone, e tra la vendita di un oggetto e l’altro ascolta e racconta storie senza nessuna fretta. Ascolta quella di un’anziana signora del quartiere che ha fatto stampare lì negli anni 60 gli inviti per il battesimo della figlia e racconta a una signorina inglese di come quella busta che ha in mano è stata stampata in letterpressnel locale vicino imprimendo una decorazione ottenuta dalla copia in metallo di un cliché dei primi del novecento in legno della tipografia, prodotto per preservare il delicato originale. L’anziana signora esce contenta con un paio di buste da venti centesimi in mano, mentre l’inglese va a vedere la Heidelberg Stella nel locale attiguo, rigorosamente aperto al pubblico. E dove può saperne di più sulla stampa tipografica da Luca Mariani, l’altro socio della tipografia che si occupa principalmente di far funzionare le macchine. Difficile a questo punto, per qualunque persona appassionata di antiche tecniche tipografiche resistere alla tentazione di commissionare a Mariani 200 biglietti da visita stampati da quella Stella degli anni 50. Chi scrive si è fatto tentare, mentre la signorina inglese è passata nel retrobottega, adibito a legatoria con attrezzature ovviamente originali d’epoca e libreria, dove ha scelto di comprare il manuale di grafica editoriale di Franco Achilli, un altro dei soci fondatori di Bonvini, edito da Editrice Bibliografica. Lo avrebbe potuto comprare anche su Amazon, ma qui è un’altra cosa. Anche perché il valore aggiunto dei testi che si possono comprare da Bonvini è rappresentato dalla scelta dei titoli, oltre che dal luogo. Scelte fatte con amore e competenza, come accade anche per la piccola cancelleria, che spazia dalla colla liquida Coccoina 88 da due euro e mezzo all’edizione limitata dello storico marchio in quattro barattoli di metallo progettati da artisti e designer per Fratelli Bonvini. La scelta c’è e entrare in bottega è comunque un’esperienza da vivere. Anche perché i soci sono prima di tutto appassionati e poi imprenditori. A volte vendono, a volte chiacchierano con gli appassionati e basta. A Mariani chi scrive fa vedere un buon biglietto da visita stampato da Godado in rilievo. «È bello nonostante sia molto caro – dico, e lui conviene – ma a me piacerebbe averne una versione stampata con la Stella». «Anche noi siamo molto cari» ribatte Mariani con lo sguardo azzurro di chi sa che la bellezza ha un prezzo.

Durst Rafforza la divisione Large Format Printing

Durst sta potenziando la divisione Large Format Printing (LFP) annunciando alcune novità tra cui un nuovo top management. Fino a oggi la gestione della business unit LFP era suddivisa in due siti: roll-to-roll presso la sede centrale di Bressanone e flatbed nello stabilimento di Lienz. Con l’introduzione della rivoluzionaria piattaforma tecnologica P5 e lo sviluppo in progress di sistemi di stampa ibridi, la divisione LFP viene centralizzata presso l’headquarter di Bressanone per una maggiore efficienza nella gestione dei rapporti con i clienti.

A capo della business unit due manager storicamente legati all’azienda: Christian Harder e Andrea Riccardi, che in oltre 20 anni di collaborazione con Durst hanno contribuito a tutte le fasi evolutive dello sviluppo della tecnologia inkjet. Grazie al know-how trasversale acquisito nei diversi mercati industriali, Christian Harder ha il nuovo ruolo di global sales director della divisione LFP. Precedentemente ha ricoperto importanti incarichi a livello mondiale tra cui responsabile vendite LFP per i mercati dell’Est Europa e il Sud America e, negli ultimi anni, responsabile gestione vendite per l’industria ceramica. Andrea Riccardi, volto noto ai clienti italiani per gli anni trascorsi nella divisione vendite Italia al fianco di Alberto Bassanello, sarà il nuovo head of product manager LFP. Un incarico frutto anche dei successi conseguiti dal 2016 nel ruolo di responsabile portfolio LFP con un focus sui sistemi per il web printing e i mercati Soft Signage/Textile Printing.

«La riorganizzazione della divisione LFP consegue agli importanti step che hanno segnato la continua crescita di Durst dal 2017 con la presentazione dell’inedita piattaforma P5, il potenziamento dei customer center di Lienz e Bressanone e la costruzione del nuovo headquarter che verrà inaugurato la prossima primavera – commenta Christoph Gamper, CEO di Durst Group. – La nuova doppia leadership ha la mia massima fiducia e i migliori prerequisiti per sviluppare ulteriormente il segmento, consolidando la nostra posizione di leader di mercato. Concentrando le funzioni manageriali nel Gruppo, inoltre, intendiamo rafforzare le sinergie e le integrazioni con aree aziendali in forte sviluppo sul fronte software e service».

La forma delle lettere, dalla pietra allo schermo

La serata di inaugurazione delle attività ACSG dell’anno 2019 si terrà martedì 29 gennaio 2019 alle ore 19:00 a Milano, Auditorium Pavoni presso l’Istituto Pavoniano Artigianelli.

Il tema sarà “La forma delle lettere, dalla pietra allo schermo” e il relatore sarà Antonio Cavedoni, disegnatore di caratteri, programmatore e ricercatore.

Le lettere sono oggetti di design che ci permettono di comunicare, di imparare, di informarci. La loro forma, sempre in movimento, ha sia una funzione di aiuto alla lettura, sia una voce, un tono, una sensibilità. La cultura e la storia delle lettere ci offrono spunti e chiavi di lettura per ripensare al design contemporaneo. nel corso della serata si cercherà di delineare i principi che guidano la pratica dell’autore per la tipografia di oggi, dalla pietra allo schermo, appunto.

Il nuovo Innovation center di Heidelberg fucina tecnologica e creativa

Il nuovo Innovation Center è la sede della rete europea di sviluppo di Heidelberg. Quasi mille esperti ricercano e sviluppano tutti i temi rilevanti nel settore della stampa, per esempio lo sviluppo dell'inchiostro per la stampa digitale.

Il nuovo Innovation Center (IVC) di Heidelberg per l’industria grafica è ora Open for Innovation presso la sede di Wiesloch-Walldorf. Si tratta di un ex capannone di produzione che è stato trasformato per far spazio a il centro di sviluppo più moderno del settore. Con l’apertura del nuovo Innovation Center, Heidelberg intende accelerare la trasformazione digitale nelle tipografie dei clienti e nella propria azienda. «La digitalizzazione dell’industria delle arti grafiche sta procedendo ad alta velocità e noi stiamo attivamente guidando questo processo con la nostra strategia Heidelberg goes Digital, per cui il nostro nuovo Innovation Center gioca un ruolo chiave nel salvaguardare il futuro di Heidelberg e dell’intero settore in diversi modi» spiega Stephan Plenz, membro del consiglio di amministrazione di Heidelberg e responsabile della tecnologia digitale. «La nostra leadership tecnologica continua a crescere grazie all’impareggiabile esperienza dei circa mille dipendenti altamente qualificati del centro. Inoltre, stiamo aumentando la velocità di trasformazione digitale dell’intero settore. La vicinanza dell’IVC alle nostre attività produttive favorisce anche un processo di sviluppo agile e multidisciplinare. L’Innovation Center è il nuovo fulcro della nostra azienda e il futuro campus high-tech che stiamo gradualmente creando nella nostra sede di Wiesloch-Walldorf».

Si può dire insomma che IVC è rappresenta la sede di una rete europea di sviluppo gestita da Heidelberg che comprende anche i siti a Kiel, Ludwigsburg, Weiden (tutti in Germania) e San Gallo (in Svizzera). La rete nel suo complesso riunisce i talenti di circa mille sviluppatori che lavorano nei settori della tecnologia di stampa (comprese la prestampa e la post-stampa), dei sistemi di controllo e azionamento, del software e dei materiali di consumo (con particolare attenzione allo sviluppo di inchiostri per la stampa digitale). Ben oltre due terzi di questi dipendenti hanno una laurea o un dottorato. In questo centro si fondono le competenze tradizionali di ingegneria meccanica con le competenze chiave relative alla digitalizzazione, all’elaborazione delle immagini, allo sviluppo di elettronica e software, all’ingegneria di processo e alla chimica.

«È la conoscenza e l’impegno dei nostri collaboratori che alla fine fanno la differenza e garantiscono il successo di Heidelberg», sottolinea Plenz. «Il nuovo Innovation Center offre loro un ambiente e un’atmosfera in cui si divertono a lavorare, consente alla creatività di prosperare e funge da modello per le future pratiche lavorative di Heidelberg nel suo complesso» conclude il manager.

Nuova Rho 512R Plus LED di Durst per Inprinting

Lorenzo Curzio, direttore produzione, Libero Paglia, amministratore e fondatore di Inprinting

«Sempre più grande, sempre più veloce». Così Libero Paglia, amministratore e fondatore di Inprinting, riassume la partnership che dal 2008 lega l’azienda romana, specializzata in stampe di grande e grandissimo formato, alla tecnologia Durst. Dall’acquisto della prima Rho 205 al sistema modulare Rho 700, fino alla roll-to-roll dalla produttività industriale Rho 320 che lascia ora il passo alla nuova e ancora più versatileRho 512R PlusLED. Il sistema, presentato in anteprima assoluta a Viscom 2018, è già in funzione presso la sede produttiva di Guidonia Montecelio, alle porte di Roma, dove sarà presto affiancato dalla flatbed Rho P10 200 HS LED, in arrivo a inizio 2019.

Dagli allestimenti fieristici ai grandi eventi dello sport e del cinema, dalla personalizzazione dei punti vendita per le maggiori catene della GDO lungo tutta la penisola, fino alla pubblicità dinamica su flotte di automezzi in ogni parte d’Europa: l’attività di Inprinting si è ampliata di anno in anno, arrivando a registrare percentuali di crescita a due cifre, con un significativo +%50 dal 2017 al 2018. «Grazie agli incentivi del piano industria 4.0, quello che sta per concludersi è stato per noi un anno di innovazioni e investimenti. Abbiamo ampliato e rinnovato il parco macchine incrementando significativamente le prestazioni del nostro reparto produttivo, – spiega Paglia. – Qualità, puntualità e affidabilità, con il valore aggiunto di un servizio di consulenza in grado di rispondere tempestivamente a qualsiasi richiesta, sono i pilastri su cui dal 2005 si fonda la nostra attività. In questo senso, la nuova serie Durst Rho LED, che coniuga la solidità del marchio altoatesino con le performance garantite dalla polimerizzazione LED, rappresenta la soluzione perfetta per la nostra strategia di sviluppo, dandoci la possibilità di ridurre i costi, migliorando ulteriormente qualità e produttività».

La tecnologia LED di Durst, infatti, è ideale per la stampa di materiali sensibili al calore che tendono a deformarsi e assicura un processo di polimerizzazione totalmente privo di ozono e una riduzione dei consumi di energia elettrica fino al 30%. Inoltre, grazie ai nuovi inchiostri proprietari, questi sistemi garantiscono stampe di alta qualità con colori brillanti particolarmente lucidi, estrema flessibilità e un perfetto aggrappaggio, anche a velocità elevata, su materiali considerati difficili.

«A poco più di un mese dall’installazione, Rho 512R Plus LED ha già dato prova di eccellenti risultati, in particolare sul vinile adesivo che utilizziamo per la stampa di decorazioni promozionali e sui teli in PVC– aggiunge Libero Paglia. – Tra i nostri obiettivi c’è quello di ampliare ulteriormente la gamma dei supporti utilizzati, con un occhio di riguardo ai materiali ecosostenibili. Un traguardo che potremo senz’altro raggiungere con l’arrivo della nuovaRho P10 200 HS LED, con la quale realizzeremo dei veri e propri test di stampa in collaborazione con Durst».

Omet Hybrid Experience, l’open house di Omet a fine gennaio

L’open house Omet Hybrid Experience svelerà il 24 e il 25 gennaio le vaste opportunità della tecnologia di stampa ibrida digitale al mercato delle etichette: un evento da non perdere per i migliori stampatori di tutto il mondo. Si terrà nel nuovo Omet Drome di Molteno (Lecco) dove gli ospiti avranno la possibilità di constatare le prestazioni della nuova macchina ibrida Omet XJet powered by Durst e di assistere alle dimostrazioni di stampa della iFLEX, allestita in configurazione ibrida con asciugamenti UV e UV-LED.

In particolare, la macchina da stampa Omet XJet nasce dalla combinazione tra la rinomata qualità della qualità flessografica Omet e la tecnologia di stampa digitale inkjet Durst: una soluzione di stampa ibrida capace di raggiungere il massimo livello di produttività per ogni tipo di tiratura. Si tratta di una macchina con concezione multi-process in linea, che permette la produzione di etichette ad alto valore aggiunto in un unico passaggio. Il suo elevato livello di flessibilità permette di rispondere a tutte le esigenze del mercato, dalla personalizzazione della stampa, alla riduzione dei tempi di consegna e l’attribuzione di valore aggiunto al prodotto finito.

All’Omet Drome di Molteno sarà possibile toccare con mano le sue elevate prestazioni in termini di adattabilità, tecnologia, produttività e personalizzazione, sostenute dall’affidabilità di una soluzione completamente Made in Italy.

Durante l’open house, oltre ad assistere a dimostrazioni dal vivo sulla Omet XJet powered by Durst e sulla Omet iFLEX LED hybrid, gli ospiti avranno la possibilità di visitare le sedi Omet e di dare uno sguardo al futuro della stampa ascoltando gli interventi di Sergio Veneziani (Ritrama) sulle etichette Linerless, Martin Leitner (Durst) sulla stampa digitale e Francesco Niorettini (Italgrafica Sistemi) che racconterà un case study personale come primo utente XJet italiano.

Per registrarvi all’evento o per maggiori informazioni contattate l’indirizzo mkt@omet.it.

Messaging Apps: il nuovo canale di MailUp per il Marketing Conversazionale

La seconda edizione della MailUp Marketing Conference di Milano è stata l’occasione per discutere delle nuove frontiere del marketing digitale, in particolare delle necessità per i brand di investire sempre più nel raccogliere i dati dei propri interlocutori e conversare con loro in modo personalizzato e continuativo. Costruire e mantenere nel tempo relazioni credibili, stabili e fidelizzate sarà sempre più alla base di un’azienda di successo. Ne è convinto Chris Messina – uno dei guru più apprezzati della Silicon Valley, noto per aver inventato l’hashtag, aver guidato la developer experience di Uber e co-fondato Molly, un sistema di intelligenza artificiale conversazionale.

Per molto tempo, mass media come radio e TV hanno puntato a trasmettere in modo altamente ripetitivo un unico messaggio volto a influenzare un ampio numero di persone (broadcast uno-a-molti). In seguito, Internet ha sovvertito questo paradigma, rendendo disponibili nuovi canali più personali, per conversazioni molti-a-molti e uno-a-uno. Negli ultimi anni, i sistemi di messaggistica e la diffusione degli smartphone hanno fatto evolvere le aspettative dei consumatori verso relazioni personalizzate, anche con i brand, dello stesso tipo, veloce e intimo, di quelle che normalmente si sviluppano con amici e famigliari. Per questo, ad esempio, servizi di assistenza e di supporto sono sempre più percepiti come parte integrante del prodotto. Non c’è più distinzione di valore differente tra l’oggetto fisico e le relazioni che comportano il possedere quell’oggetto.

Il futuro vedrà quindi la comunicazione tra brand e clienti abbracciare sempre più logiche di conversazione e dialogo. Per questa ragione MailUp ha reso disponibile Messaging Apps, un nuovo canale che offre alle aziende tecnologia e funzionalità di instant messaging, con cui è possibile lanciare campagne fatte di parole, immagini, video o audio, con tanto di call to action. Grazie a MailUp è quindi possibile – già da ora – raggiungere clienti e prospect non solo tramite email, ma anche SMS e messaggi broadcast direttamente su Facebook Messenger, Telegram e (nei prossimi mesi) su WhatsApp.

La presenza di Chris Messina è anche stata occasione per ragionare sul futuro, a suo avviso completamente incentrato sul voice recognition. “Voice is the next big thing” e determinerà l’abbandono definitivo da parte dei brand di una logica broadcast. Grazie al riconoscimento vocale, il cliente non dovrà più girare tra gli scaffali di un supermercato, gli basterà pronunciare il nome del prodotto per vederselo recapitare a casa. Le aziende quindi non dovranno più investire per massimizzare l’esposizione dei loro prodotti o convincere all’acquisto tramite messaggi broadcast e reiterati. Nel mondo voice non occorrerà più il nome del brand per acquistare, ad esempio, un dentifricio o un barattolo di pelati. Basterà nominare il bene di consumo di cui si ha bisogno. La sfida futura si gioca tutta sul voice, e aziende come Google e amazon – con Alexa – ne sono perfettamente consapevoli. La ricerca tecnologica si perfeziona anno dopo anno e i margini di errore di comprensione di questi sistemi è sempre più ridotto. Siamo passati dall’8,5% del 2016 all’attuale 4,9%.

Chris Messina, dopo aver dimostrato una possibile applicazione di un assistente vocale in grado di prenotare un servizio, anche prendendo decisioni in autonomia, senza la possibilità di distinguere tra il suo operato e quello di un umano, ha distinto l’era ormai superata delle macchine e delle tecnologie che avevano bisogno del “combustibile” (dall’automobile agli smartphone) da quella attuale in cui il combustibile è la nostra voce. La prossima frontiera sarà quella in cui i device, ad esempio, saranno in grado di proporci direttamente capi di abbigliamento, semplicemente processando un nostro scatto fotografico. Tra noi e la tecnologia il rapporto sarà sempre più bidirezionale: non saremo più solo noi ad influenzare la tecnologia, ma anche lei potrà influenzarci pesantemente.

MCA Digital sigla accordo commerciale con Epson

Sull’onda della crescita a doppia cifra del mercato del textile printing, MCA Digital ha inaugurato il 2018 presentando il nuovo Catalogo di materiali tessili per la stampa Latex. E fine anno l’azienda rilancia annunciando l’accordo siglato con Epson per la commercializzazione della Serie SureColor SC-F. Una gamma di sistemi per stampa diretta in basse tirature su tessuti 100% cotone o misti e per stampa sublimatica su tessuti in poliestere senza pretrattamento, che apre le porte al mondo del fashion, dell’abbigliamento sportivo, dell’home decor e degli articoli promozionali. Il tutto con il denominatore comune della qualità di stampa e della produttività.

«Operiamo prestando massimo ascolto alle tendenze del mercato e alle esigenze latenti dei nostri clienti», spiega Cristina Del Guasta, socio fondatore MCA. «L’accordo con Epson ci permette di arricchire ulteriormente la nostra gamma con soluzioni complementari che offrono ai clienti la possibilità di entrare in nuovi mercati sicuramente in crescita». In particolare, la stampa sublimatica assicura ampia versatilità, dimostrandosi ideale per applicazioni che spaziano dai capi d’abbigliamento agli accessori per la casa.

La serie Epson SureColor SC-F comprende, infatti, diversi modelli, sia per stampa diretta con la garanzia di colori brillanti, contorni nitidi e materiali che risultano morbidi e soffici al tatto, sia a sublimazione per la personalizzazione di un’infinità di superfici, dalle tende ai cuscini, dagli articoli sportivi ai materiali rigidi come persiane e piastrelle in ceramica rivestite in poliestere. Il tutto con elevate prestazioni assicurate dagli inchiostri Epson UltraChrome in termini di luminosità dei colori e resistenza alla luce, ai lavaggi, alle abrasioni e alla sudorazione.

«Epson opera offrendo prodotti di qualità, con il valore aggiunto di assistenza e supporto qualificati. Valori che abbiamo ritrovato anche in MCA, a cuiriconosciamocompetenza e serietà nell’approccio con i clienti, oltre che capillarità sul territorio», spiega Lorenzo Lepri – di Epson. Nella ricca Sala Demo di MCA Digital a Compodarsego è già a disposizione dei clienti per test personalizzati la stampante SC-F9300, top di gamma della serie Epson in termini di velocità, qualità e precisione.