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Accordo tra MCA Digital e Futurgrafica

La partnership tra MCA Digital e Futurgrafica si consolida con la cessione del ramo d’azienda specializzato nella commercializzazione di attrezzature per la stampa. Obiettivo: garantire una maggiore capillarità in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. La forza vendite di Futurgrafica, forte di un consolidato rapporto con clienti e prospect di queste regioni, andrà dunque a potenziare la task force di MCA già attiva su tutto il territorio nazionale. «Sono alcuni anni che collaboriamo con Futurgrafica e l’ulteriore rafforzamento di questo rapporto rappresenta per noi un valore aggiunto che potremo offrire ai clienti di queste aree geografiche, soprattutto per la vendita del nuovo sistema ibrido HP Latex R20001», commenta Cristina Del Guasta – socio fondatore MCA Digital.

L’azienda padovana, infatti, ha recentemente arricchito il proprio portfolio con la commercializzazione su tutto il territorio nazionale del nuovo sistema ibrido HP Latex R2000, il tassello mancante dell’ampia gamma HP già distribuita da MCA. Una vera innovazione tecnologica per i produttori di cartellonistica di grandi dimensioni, con luce di stampa di 2,5 metri e spessore fino a 5 cm. Inoltre, con un flusso di lavoro efficiente e grande produttività per elevati volumi, il sistema HP Latex R2000 permette di stampare su materiali rigidi e flessibili assicurando una resa colore sorprendente unitamente a tutti gli indiscussi plus della tecnologia Latex. Altro punto di forza, l’inchiostro Latex White che garantisce un vero bianco lucido anche su materiali come legno e acrilico, non alterando la superficie anche in caso di supporti matt come il cartone.

Un sistema dunque che il mercato aspettava da tempo, soprattutto i numerosi professionisti già “Latex Lover”, che apprezzano gli innumerevoli vantaggi esclusivi di questa tecnologia quali, ad esempio, assenza di odore e produttività da record. Attrezzature ben note anche allo staff di Futurgrafica, forte di un’esperienza trentennale e di un legame fidelizzato con gli operatori del territorio. «Questo accordo ci permette di potenziare la nostra forza vendite al fine di garantire una sempre maggiore capillarità. Operiamo instaurando rapporti di scambio costante con i nostri clienti, puntando sull’assistenza specializzata che siamo in grado di offrire in tutti gli step, dalla scelta del sistema all’installazione, fino alla consulenza quotidiana finalizzata a sfruttare le macchine in tutto il loro potenziale», spiega Del Guasta. «La nuova forza vendite, già skillata sulla tecnologia Latex, si unirà al nostro team in tutti i momenti formativi che organizziamo in ottica di update e brainstorming e sarà affiancata dai nostri tecnici certificati per le fasi di installazione e manutenzione».

In occasione della presentazione ufficiale a Fespa 2018, MCA ha annunciato diverse installazioni di Latex R2000 presso clienti italiani che stanno già lavorando con questa tecnologia. Il sistema, inoltre, è a disposizione dei clienti di MCA presso la Sala Demo di Campodarsego (PD) dove è possibile effettuare test personalizzati su appuntamento. R2000 sarà ovviamente tra i protagonisti dell’area espositiva MCA alla prossima edizione di Viscom (Milano, 18-20 ottobre 2018) dove farà il suo esordio ufficiale sul mercato italiano.

Come ricaricare le cartucce compatibili HP – PUBBLIREDAZIONALE

PUBBLIREDAZIONALE

Te ne sei accorto appena acquistata la stampante: le cartucce di inchiostro costano più della stessa macchina. Si tratta di una precisa strategia commerciale delle grandi case produttrici – HP, Canon, Epson e via dicendo – che vendono le stampanti a prezzo di fabbrica per poi fare profitto con i materiali di consumo acquistati più frequentemente: le cartucce di inchiostro, appunto.

Se ogni mese spendi un capitale in cartucce, è arrivato il momento di trovare un’alternativa più economica.

Sono rimasti in pochi a millantare la superiorità delle cartucce originali: ormai è risaputo che le cartucce compatibili e rigenerate assicurano la stessa qualità e resa finale di stampa, con il vantaggio di costare circa la metà delle originali.

Su e-commerce di settore come cartuccecompatibili.com è possibile acquistare sia cartucce originali che cartucce compatibili con HP, Epson, Canon e le altre principali marche di stampanti, con un ottimo rapporto qualità/prezzo e la spedizione gratuita per tutti gli ordini sopra i 49 euro.

Molti hanno invece scelto la strada della rigenerazione fai-da-te: con pochi euro è possibile comprare il kit con tutto l’occorrente per la ricarica delle cartucce. Niente di troppo complicato, alla portata anche dei meno esperti. L’importante è assicurarsi che il kit – che comprende i flaconcini di inchiostro nero, ciano, magenta e giallo e la siringa per ricaricare le cartucce – sia compatibile col proprio modello di stampante.

Vediamo nel dettaglio come ricaricare le cartucce per stampanti HP.

  1. indossa un paio di guanti usa e getta – ci si sporca parecchio!
  2. posiziona la cartuccia da ricaricare con la testina rivolta verso il basso
  3. solleva l’etichetta aiutandoti con un taglierino per scoprire il foro di ricarica, facendo attenzione a non rovinarla
  4. pulisci la testina di stampa dai residui di inchiostro con l’apposito liquido di pulizia
  5. prendi l’inchiostro dalla boccetta del kit con la siringa in dotazione
  6. riempi il serbatoio della cartuccia inserendo la punta della siringa in profondità e iniettando l’inchiostro molto lentamente
  7. chiudi il foro con del nastro adesivo
  8. rimetti l’etichetta e lascia la cartuccia ferma nella stessa posizione per qualche ora
  9. pulisci la testina di stampa con un fazzoletto di carta imbevuto con qualche goccia del cleaner
  10. inserisci la cartuccia nella stampante ed avvia i cicli di pulizia e test di stampa.

Nota bene: fai attenzione a non caricare più inchiostro del dovuto, sia nella siringa che nel serbatoio della cartuccia. Se durante la ricarica dovesse uscire dell’inchiostro, fermati immediatamente ed estrai la quantità in eccedenza per evitare problemi di overfilling.

Il procedimento di ricarica è lo stesso per tutte le cartucce compatibili HP ma le dosi di inchiostro da inserire cambiano in base al modello di stampante. Qui trovi la guida con la quantità giusta di inchiostro per le cartucce di ogni modello di stampante HP.

Alcuni consigli per ricaricare le cartucce correttamente e senza danneggiare la stampante:

  • usa solo inchiostro compatibile con la tua cartuccia
  • per ogni colore utilizza una punta di siringa differente
  • non ricaricare mai una cartuccia più di quattro volte
  • non ricaricare cartucce vuote e inattive da più di 14 giorni – la capacità di assorbire l’inchiostro potrebbe risentirne e di conseguenza anche la qualità di stampa
  • non mettere la cartuccia nella stampante se perde inchiostro
  • ricarica le cartucce prima che siano completamente vuote e subito dopo averle estratte dalla stampante.

 

Dardanelli: in arrivo la 5 metri Rho 512R di Durst

Alle porte di Firenze si trova la nuova sede di Dardanelli srl, service con oltre 50 anni di attività nel mondo della fotolito prima e della stampa digitale poi. Realtà che dal fondatore “nonno Moreno” è giunta alla terza generazione, affrontando con le corrette strategie l’evoluzione tecnologica del mercato. A raccontarne l’essenza è Tommaso Presutti, trentenne con l’incarico di responsabile di produzione, che dal nonno ha certamente ereditato la passione per questo lavoro e i trucchi del mestiere di chi per decenni ha gestito il colore. «Abbiamo saputo mutare pelle nei giusti tempi, trasformando la nostra azienda da fotolito in service di stampa, con il valore aggiunto di un’esperienza unica nel colore che i clienti ci riconoscono»spiega Tommaso, trasmettendo quella voglia di fare e creare che oggi continua a dare nuova linfa all’azienda di famiglia in costante evoluzione.

Nell’arco di un anno, infatti, Dardanelli ha investito nell’implementazione di due nuove stampanti Durst: la flatbed Rho P10 200 e la roll-to-roll Rho 512R. «Per allargare il proprio raggio d’azione, è necessario trovare nuovi canali, nuovi mercati, nuove idee di business – prosegue Tommaso. – Da anni il nostro sogno nel cassetto era la tecnologia Durst, il meglio della stampa digitale. Basta guardare la macchina e già ti trasmette affidabilità. Durst è un marchio di garanzia, tutti lo sanno, e per noi, oltre ad essere stato un colpo di fulmine, ha creato da subito dipendenza».

A maggio 2017, con la decisione di aprirsi alla stampa in piano, l’acquisto di Rho P10 è stato una scelta quasi scontata. «Non abbiamo avuto minimi dubbi già in fase di valutazione e, a implementazione effettuata, ci sono state solo conferme: velocità, affidabilità e alta qualità, unite alla tranquillità di essere certi di sviluppare il lavoro bene e nei tempi richiesti dal committente», aggiunge Tommaso. Quattro stagioni ed è ancora Durst la scelta di Dardanelli, che punta al large format con il sistema Rho 512R in sostituzione di una tecnologia ormai obsoleta per le necessità aziendali. Con la questa multi-roll Dardanelli entra nel mondo dell’interior decoration, stampando carte da parati, tessuti per interni e supporti per comunicazione in store e allestimenti fieristici.

Oggi l’azienda serve clienti del centro-nord Italia con una presenza importante in Veneto ed Emilia Romagna. Ma la voglia di crescere è uno stimolo costante che si traduce in nuovi progetti dal contenuto tecnologico. «Stiamo sviluppando il nostro e-shop per raggiungere nuova utenza con il web to print. Inoltre, abbiamo dato vita a una società dedicata alla carta da parati, che produciamo sia conto terzi sia con una nostra collezione esclusiva. E quando la richiesta è di commesse da realizzare in tempi quasi impossibili, lavoriamo in sinergia con il reparto produttivo di Dardanelli puntando sulla produttività di Rho 512R», racconta Tommaso.

Da Ricoh la soluzione inkjet modulo continuo Pro VC70000

La nuova soluzione Ricoh Pro VC70000 entra a far parte del portfolio inkjet di Ricoh al fianco di Pro VC60000, Pro VC40000, Ricoh Pro V20000 e InfoPrint 5000. La principale innovazione introdotta riguarda i nuovi inchiostri sviluppati da Ricoh che consentono di ottenere performance elevate soprattutto su supporti patinati per offset e carte non trattate. In particolare, i nuovi inchiostri di cui è dotata Ricoh Pro VC70000 sono in grado di competere con gli output della stampa offset grazie alla loro versatilità su supporti patinati. Gli inchiostri sono stati sviluppati per rendere l’intero sistema di produzione più flessibile ed economico, oltre che per ampliare la gamma cromatica.  «La soluzione presentata ci consente di rispondere ai requisiti richiesti dal mercato», spiega Giorgio Bavuso, direttore della divisione Commercial and Industrial Printing di Ricoh Italia. «Siamo certi che la nuova piattaforma e i nuovi inchiostri siano esattamente ciò che il settore stava aspettando. Aiuteremo i fornitori di servizi di stampa nel passaggio al digitale».

Oltre a offrire maggiore qualità grazie ai nuovi inchiostri, Ricoh Pro VC70000 è stata ottimizzata nei moduli di input e output ed è dunque più compatta. La velocità raggiunge i 150 metri al minuto, producendo quasi 130.000 A4 all’ora grazie alle teste di stampa proprietarie drop-on-demand, con risoluzione fino a 1200×1200 dpi su carta non patinata, patinata per offset, trattata per inkjet o patinata per inkjet.

Andrea Campani è il nuovo sales manager Omet per l’Italia

Omet ha annunciato il nome del nuovo sales manager Italia per la divisione Label: è Andrea Campani.

Campani ha una grande esperienza di vendita nel settore delle macchine da stampa avendo lavorato per diverse aziende multinazionali del settore: per oltre dieci anni è stato responsabile vendite in Lombardia per macchine a foglio e per quindici anni ha lavorato come venditore sul mercato italiano per macchine flexo a tamburo centrale. Recentemente ha avuto importanti esperienze come dealer europeo per macchine da stampa flexo e da converting e come area manager Italia e paesi balcanici sempre nel settore delle macchine flexo. Oltre alla notevole esperienza, Campani porta con sé una forte propensione al lavoro in team e un’attenzione particolare alla relazione con i clienti. «Sono entusiasta di questa nuova opportunità, che mi permette di continuare il mio percorso, step by step, verso i brand leader di mercato, con nuovi obiettivi. Considero Omet una grande azienda, e il mio obiettivo è di contribuire alla sua continua crescita grazie all’esperienza maturata lavorando con altri leader del mercato. Omet è uno dei migliori marchi di settore, conosciuto in tutto il mondo, e confido di poter portare valore aggiunto».

 

Nuovo presidente e nuovi progetti in Atif

Atif ha presentato agli associati e agli invitati, il bilancio delle attività svolte in Italia e all’estero, il programma di collaborazioni con altre Associazioni e Università, confermando che l’apertura e il confronto con il “mondo della stampa flessografica”, permette un costante aggiornamento e rimanere al passo con l’evoluzione tecnologica.

Giornata importante per Atif il 9 luglio, il presidente uscente Sante Conselvan, ha ringraziato le aziende e i collaboratori che sostengono l’Associazione sia come sponsor ma anche come partner professionali impegnati nella formazione e nella didattica, ritenuta estremamente importante nel contesto associativo. Ripetuti ringraziamenti a Massimo Corbetta contitolare dell’azienda Carta Stampa, che ha dedicato il suo tempo e le risorse aziendali per “mettere in piedi” anche con altri imprenditori, e fare formazione al Centro Tecnologico Atif presso l’Istituto Ripamonti di Como. Il Centro dispone di una macchina da stampa a quattro colori permettendo agli allievi di imparare il mestiere mettendo in pratica le varie fasi operative. Interessante l’iniziativa che mira a formare i docenti che a sua volta dovranno poi formare i giovani allievi prevista per settembre. Un ringraziamento a Monica Scorzino che gestisce la segreteria, come ben tutti sanno, chi fa “bene” questa attività fa andare “bene” qualsiasi associazione (ndr). Doveroso da parte nostra ringraziare Sante Conselvan, alla guida dell’Associazione per sei anni, facendola rinascere e diventare protagonista nel mondo.

La panoramica di slide viste all’incontro, elenca i dati sulle attività svolte e quelle in programma, il numero di presenze raggiunto nei vari Flexoday (Bologna 430 persone – Salerno 200 persone), l’interesse delle aziende alla terza edizione del Bestinflexo (115 lavori iscritti e 250 persone presenti alla serata di premiazione). Interessanti i progetti di formazione attivati: tre corsi in aula, con la partecipazione di 25 persone, altri tre presso le aziende, la collaborazione con Enipg per la formazione in classe, un “webinar” per gli associati collegati da varie parti d’Italia. Importanti sono i documenti tecnici a disposizione, alcuni di questi saranno prossimamente aggiornati: Doc 07, Matrici flessografiche – Doc 08, Nastri biadesivi per il montaggio delle matrici flexo, altri di nuova stesura; Doc 10, Comunicare il colore in digitale, Doc 11, Anilox.

Alla settima edizione del FlexoDay Sud 2018, giornata tecnica dedicata alla flessografia organizzata a Salerno, è stato presentato ufficialmente il primo Master in MAteriali e TEcnologie Sostenibili per PACKaging Polimerici e Cellulosici (MATESPACK) pensato formare dei professionisti per il settore del packaging industriale. Il Master, organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno, prevede un percorso di studio con un impegno di 1500 ore (corrispondenti a 60 crediti formativi) tra didattica frontale, laboratorio, workshop, visite e tirocinio in azienda.

Con tutto questo fermento di iniziative, Atif continuerà a informare gli associati e gli addetti ai lavori sull’evoluzione tecnologica, organizzando periodicamente seminari, convegni e formazione in varie località italiane, favorendo in questo modo la crescita del mercato su tutto il territorio.

Dulcis in fundo, la presentazione del Presidente e dei consiglieri eletti per il prossimo triennio. Il neo presidente è Marco Gambardella, dirigente commerciale della Bioplast, società salernitana attiva nel settore del packaging flessibile eco-friendly. Trentuno anni, laurea in economia, è un giovane manager che mette la sostenibilità ambientale e l’etica al primo posto nell’azienda dove opera. Leggendo una sua intervista, si può ben sperare che con la sua carica di presidente e con l’apporto dei consiglieri, Atif continui la crescita iniziata da Conselvan.

I vicepresidenti eletti sono due persone che hanno fatto la storia di Atif: Sante Conselvan e Massimo Radice.  I consiglieri sono: Andrea Vergnano (Digital Flex – Nuova Roveco), Adolfo Tommasi (Ditom), Zeno Zonato (Grafikontrol), Andrea Dallavalle (Kba Flexotecnica), Massimo Bellingardi (Omet), Giulia Rossini (Rossini), Enrico Albani (Simonazzi), Stefano Russo (Uteco Converting).

Collegio dei probiviri: Ira Nicoletti (Diaven), Alessia Vitale (Mavigrafica), Silvano Tamai (tesa). Revisori dei conti: Vincenzo Consalvo (Inciflex); Paolo Bellocchio (Visionlab).

Kappadue Arti Grafiche amplia il reparto cartotecnico

Kappadue Arti Grafiche ha potenziato il proprio reparto di cartotecnica con una doppia installazione: una autoplatina Easymatrix 106 CS rialzata, completamente automatizzata per la fustellatura di carte e cartoncini; e una piega-incolla Diana Easy 85 di ultima generazione per la chiusura e l’incollaggio di astucci e scatole.

Un investimento figlio di una cultura aziendale che, fin dalla fondazione nel 1989, ha portato Kappadue Arti Grafiche a puntare in egual misura sui macchinari e personale per poter, come si legge nella mission dell’azienda, «affiancare quotidianamente i nostri clienti, risolvendo le problematiche. Infatti le sole macchine non sono sufficienti, servono persone appassionate».

Come dice Lorenzo Ariberti, product marketing finishing di Heidelberg Italia, «quando metti piede in Kappadue, vieni avvolto dalla gentilezza, dalla passione, dalla disponibilità e dalla professionalità delle persone, che ti fanno sentire come a casa tua».

Kappadue Arti Grafiche – con sede a Ramon di Loria in provincia di Treviso – può contare sull’esperienza quarantennale dei due soci fondatori Forner e Favero e sulla passione dei loro quattro figli e di un gruppo di tecnici preparati e responsabili nonché appassionati del proprio lavoro. Asset che le hanno permesso di vivere una costante crescita in termini di clientela e fatturato fino a diventare un’importante realtà imprenditoriale nel settore della grafica, della stampa commerciale, editoriale e del packaging. Il suo target di riferimento sono aziende che richiedono un servizio a 360 gradi in termini di alta qualità e di puntualità nella realizzazione dei propri stampati.

Attualmente, Kappadue Arti Grafiche dispone di un reparto di fotografia industriale, di un reparto di progettazione e realizzazione grafica, di reparti di stampa digitale e offset e di rifinitura e confezione degli stampati. Fiore all’occhiello di quest’ultimo è la macchina da stampa offset Heidelberg Speedmaster CD 102 con 5 colori in linea con verniciatore acrilico e forno I.R. Si tratta di una macchina completamente automatizzata, performante e polivalente, che permette di stampare su un’ampia varietà di carte e cartoncini di diverse finiture e spessori. Ad essa, grazie alla storica partnership con Heidelberg, si sono da pochi mesi aggiunte la fustellatrice Easymatrix 106 CS e la piegaincollatrice Diana Easy 85 a completamento del reparto cartotecnico.

 

PRTGroup acquisisce Kimi Print ed entra nel mercato del grande formato

kimiprint.com, start up padovana operativa nel settore della stampa di grande formato e nella fornitura di strumenti di supporto alla comunicazione sui punti vendita e nella preparazione e ideazione di packaging specifici, offre a PRTGroup la possibilità di sviluppare un nuovo business, con particolare attenzione alla stampa di imballaggi personalizzati, forte anche della propria ultra decennale esperienza nella stampa digitale full color.

L’acquisizione della start up Kimi Print, rappresenta per il gruppo torinese un altro importante tassello nel processo di completamento della propria supply chain, confermando la vocazione di PRT Group nell’essere un player di riferimento per tutte le esigenze di comunicazione e per il global outsourcing della propria clientela.

Alla stampa offset bobina-bobina, PRT nel tempo ha infatti saputo aggiungere la stampa del dato variabile (bianco/nero e colore), il trattamento e la gestione della corrispondenza obbligatoria (business communication), il trattamento e la gestione di mailing pubblicitari (direct mailing), la gestione documentale in entrata (document composition e formattazione dati clienti), la gestione documentale in uscita (archiviazione elettronica e sostitutiva), la gestione del processo di dematerializzazione delle comunicazioni (e-substitution). PRTGroup ha sede a Beinasco e attualmente comprende, oltre a Poligrafico Roggero & Tortia SpA, capogruppo nata nel 1921 nel settore delle arti grafiche, le seguenti società: Intellidoc, prodotti e soluzioni informatiche, PRT-France controllata per il mercato francese, PRT America Inc. controllata per il mercato USA, PostaPronta, servizi on line di posta ibrida, CKC Group, fornitore di servizi integrati per la pubblica amministrazione.

La strategia dell’ascolto organizzato

La Big Data Analysis per comprendere i bisogni del target e creare i prodotti di digital printing del domani.

Come possiamo comprendere i bisognidei nostri clienti e individuare i prodotti più adatti a loro? Come possiamo avere l’intuizione per concepire, ideare e disegnare nuovi prodotti magari con alto potenziale di innovazione? In questo articolo analizziamo le strategie per generare prodotti che rispondano ai bisogni degli utenti attraverso l’uso di strumenti di Business Intelligence. Partiamo da un esempio: stampanti legate all’Internet of things. Sono nate nuove generazioni di stampanti in grado di superare il problema dello scaricamento delle cartucce e/o della difficoltà da parte degli utenti di reperire l’esatto modello di ricambio: mi riferisco alla situazione tipo che si verifica quando nel bel mezzo di una stampa, la cartuccia si esaurisce e l’utente non ne ha a disposizione una di ricambio o fa fatica a reperirne una poiché non disponibile al punto vendita.

Questo problema, che è sentito in quanto oggetto di diverse conversazioni sui social network, è stato superato dalle stampanti connesse a Internet delle cose (Internet of things appunto). Si tratta infatti di stampanti intelligentie in contatto via internet con la casa madre: queste stampanti sono in grado di avvertire con largo anticipo la casa madre quando la cartuccia inizia a scaricarsi e di conseguenza sono in grado di generare un ordine in modo automatico che recapita via posta ordinaria una nuova cartuccia prima che la precedente abbia il tempo di esaurirsi.

Questi sistemi sono intelligenti in quanto le stampanti preordinano la nuova cartuccia sulla base delle abitudini di stampa dell’utente. E grazie a questa nuova generazione di stampanti si ottengono due effetti: da un lato si risolve una problematica (fine cartuccia), dall’altro si genera un prodotto innovativo basato su un diverso pricing modelper le imprese produttrici di stampanti, soprattutto inkjet. L’utente si trova infatti a pagare non una cartuccia, ma un abbonamento mensile che gli dà come vantaggio l’avere sempre la possibilità di stampare non rimanendo più a secco di inchiostro.

Innovazioni di questo tipo nascono dall’ascolto organizzato delle conversazioni tramite strumenti di Business Intelligence, strumenti che hanno permesso di sfruttare un’innovazione tecnologica – la Internet of things – applicandola a nuove generazioni di prodotti e creando nuovi approcci al consumo di prodotti stampabili. Non si paga più la cartuccia, ma un abbonamento basato su un numero di fogli di stampa (ex. 200 fogli al mese).

La Business Intelligence come strumento per creare innovazione

Con la locuzione business intelligence ci riferiamo a un insieme di processi aziendali per raccogliere dati e analizzare informazioni strategiche per il proprio business. Di Business intelligence ci siamo occupati con applicazioni come il Social CRM,applicazioni e metodologie in grado di leggere ed elaborare dati e informazioni possedute e dimoranti all’interno dell’impresa, in quanto derivante dal processo di acquisto dei clienti esistenti.

In questo articolo invece ci occupiamo di analizzare un altro versante della Business Intelligence, cioè come siamo in grado di creare prodotti innovativi per la nostra impresa operando su dati che sono all’esterno e che dunque esistono e provengono dal mercato di riferimento.

Customer retention & customer churn: come dalla perdita di un cliente nasce un prodotto innovativo

La Business Intelligence ha un ruolo determinante nell’aiutarci a mantenere il tempo vita e di un cliente. Il tempo vita si misura con il termine customer retention:questo termine esprime l’abilità dell’impresa nel mantenere i clienti nel tempo, riducendo al minimo le defezioni (customer churn). Si attua una strategia di customer retention, in particolare, quando si utilizzano incentivi per invogliare la clientela alla ripetizione dell’acquisto o alla prova di nuovi prodotti, e così facendo aumentandone la fidelizzazione (redditività). La customer retention e il suo equivalente di calcolo (customer retention rate) ci fornisce il parametro di indicazione di quanto un cliente è fedele ai prodotti dell’impresa.

Esistono nel digitale delle applicazioni che sono in grado di fare delle operazioni quando accade che un cliente decide di smettere di essere nostro acquirente e conclude/non rinnova/interrompe il contratto o l’acquisto del prodotto. E questo fenomeno viene definito customer churn e viene calcolato come customer churn rate: il customer churn rate è il parametro che misura quanto un cliente sta abbandonando un’impresa, i suoi servizi per passare alla concorrenza.

Esistono quindi applicazioni di Business Intelligence basate sui Social media BigData in grado di prevedere quando un cliente è in procinto di abbandonare la nostra impresa per passare a un competitor. Queste applicazioni sono basate sul social media monitoring semantico, ovvero sull’ascolto delle conversazioni pubbliche che avvengono sui social media.

Queste piattaforme di Business Intelligence incrociano dati provenienti dal nostro CRM (customer relationship management software), con dati provenienti dai social network, dalle nostre mailing list e newsletter, e da altri dati come ad esempio quelli provenienti dalle statistiche dei nostri siti web e/o delle nostre app.

Sono per questo motivo in grado – tramite un complesso e articolato incrocio di dati – di capire le caratteristiche dei clienti, di ricavarne un profilo approfondito che comprende le peculiarità demografiche, il loro profilo psicologico e i comportamenti.

L’output consiste nel darci un quadro di analisi predittiva dei loro modelli di comportamenti (in forma anonimizzata).

Rispondere con una proposta di valore

Tramite le applicazioni di business intelligence, possiamo dedurre dei modelli di comportamento dei nostri utenti e comprendere sia il retention rate, sia avere dei segnali di allarme del loro churn rate. In parole povere ci dicono non solo quando un cliente sta per abbandonarci, ma ci danno indicazioni predittive sulla possibile emorragia di clienti.

Facciamo un esempio pratico: supponiamo che la nostra impresa abbia un tasso di incremento clienti mensile del 4% e un tasso di abbandono del 2%. Questo dato lo possiamo facilmente ricavare dal nostro CRM nel quale sono contenuti i nuovi contratti e sono contenute le disdette. Se questo dato viene condiviso con una applicazione di Business Intelligence, questa applicazione è in grado di monitorare se il tasso di abbandono è stabile. In questo monitoraggio, l’applicazione non solo ci dirà quanto le persone ci stanno abbandonando, ma andrà a comprendere chi ci sta abbandonando (perché lo legge dal CRM) e quali caratteristiche demografiche hanno queste persone in procinto di passare alla concorrenza. Immaginiamo ora che questo tasso di abbandono cresca del 3% rispetto al periodo precedente, passando quindi al 5%. L’applicazione ci darà un allarme e inizierà a fare una indagine.

I dati predittivi di un’applicazione di Business Intelligence

In questa indagine sul tasso di abbandono, l’applicazione di Business Intelligence ci dirà – oltre la soglia dell’abbandono, in questo caso del 5% – anche le caratteristiche demografiche e anche un profilo personale psicologico di abitudini e interessi dell’audience. Questo profilo viene ricavato dalle conversazioni pubbliche che l’audience fa sui social network, conversazioni che sono – in quanto pubbliche – monitorabili.

 

Che cosa fare da questi dati? Da qui parte l’innovazione

Tramite questi dati abbiamo indicazioni utili per comprendere la nostra clientela, il perché di questa emorragia e come contrastarla. Comprendiamo il perché di questa emorragia poiché vediamo che tipo di clientela ci sta abbandonando conoscendone il profilo demografico, comportamentale: quindi sappiamo chi sono e possiamo comprendere perché su quel settore siamo meno efficaci, cosa sta facendo la concorrenza per essere più interessante, e dove stanno andando i nostri clienti. E oltre a capire dove stanno andando, abbiamo anche e soprattutto l’opportunità di comprendere come adattare i prodotti esistenti al mutamento di comportamento o creare nuovi prodotti. Insomma, le applicazioni di Business Intelligence ci forniscono dati utili per modificare i nostri prodottioppure generarne di nuovi come risposta alle caratteristiche dei nostri clienti e come risposta alla loro insoddisfazione (se ci abbandonano significa che non si sentono pienamente soddisfatti). Sono prodotti che si basano come un vestito su misura su dati specifici che abbiamo dei nostri clienti.

L’innovazione nasce da un ascolto organizzato

Riassumendo, da questi esempi si comprende quanto la creazione di innovazione (e di prodotti innovativi) nasca da un ascolto organizzato e per ascolto organizzatointendiamo sia la profilazione dei nostri clienti, sia la comprensione del loro profilo psicologico, dei loro comportamenti. Su questi dati organizziamo la risposta in termini di creazione di nuovi prodotti. Oltre alla churn prediction ovvero la previsione di tasso di abbandono dei clienti e la loro prevenzione tramite la creazione di nuovi prodotti ad hocoppure l’aggiornamento di prodotti esistenti, vi sono altri ambiti di applicazione delle applicazioni di Business Intelligence.

Prospect Analysis e Business Intelligence

Le applicazioni di business intelligence ci consentono di fare analisi molto approfondite dei nostri prospect, ovvero dei clienti in prospettiva. Tramite queste applicazioni posso infatti analizzare le conversazioni pubbliche che avvengono nei social network siano essi B2B oppure B2C. Per questo motivo, partendo dai dati dei miei clienti esistenti, queste applicazioni mi aiutano a creare dei profili (le marketing personas di cui abbiamo parlato in molti articoli). Tramite le applicazioni di Business intelligence andiamo a comprendere le dinamiche del mercato, le conversazioni più di spicco sul nostro settore, e in queste conversazioni andiamo a individuare quanto i nostri prodotti rispondono sia agli argomenti più di spicco, sia in negativo agli argomenti meno di spicco. Queste applicazioni consentono quindi di individuare più facilmente le conversazioni che esprimono in qualche modo il bisogno di comprare i prodotti o servizi della mia impresa. Oltre a monitorare gli argomenti, queste applicazioni sono in grado di disegnare la rete di diffusione delle notizie individuando le connessioni più importanti (dette nodi) e quelle meno importanti. Da questo punto di vista queste applicazioni ci consentono di comprendere quali sono le connessioni più importanti – ovvero gli influencer – quei soggetti che possono influenzare altri soggetti e condizionare la nicchia di mercato.

L’innovazione nasce da una strategia organizzata di ascolto dei bisogni dell’utente. E questa strategia di ascolto può avvenire in due modalità: comprendere i bisogni manifesti e dedurre i bisogni latenti creando prodotti ad hoc.

Tropical Fever: l’estate di Favini

Favini ha pensato di iniziare l’estate inizia con una nota di freschezza tropicale, grazie alla nuova linea di notebook pensati per accompagnare le vacanze.

Felci e ibiscus si intrecciano, creando fantasie che ritraggono la natura selvaggia e la flora rigogliosa: i nuovissimi mini quaderni Favini sono dei veri e propri compagni di viaggio e non solo per destinazioni esotiche: sono infatti perfetti per annotare pensieri, prendere appunti e disegnare schizzi o, semplicemente, per viaggiare con la fantasia. Disponibile nel pratico formato pocket, pensata per stare comodamente in tasca, nello zaino o in borsa, la collezione si contraddistingue per la cura del dettaglio e per l’elevata qualità dei materiali: a partire dalle copertine, realizzate in cartoncino naturale con stampe che richiamano il tipico paesaggio tropicale fino alle pagine interne, dall’elegante color avorio. Inoltre, la finitura pregiata e la rilegatura artigianale a filo donano ai quaderni un tocco retrò, rendendoli un cadeau originale, anche a se stessi.