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Acimga: fatturato in crescita e record per l’export

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L’industria delle macchine per la stampa, la cartotecnica e il converting cresce in fatturato e in internazionalizzazione. Il 2018 chiude in positivo: +5,6% in fatturato, pari a circa 2,88 miliardi di euro, frutto soprattutto della eccellente performance sui mercati esteri che, grazie a un incremento dell’8%, si attesta sul controvalore record di 1,853 miliardi.

I risultati emergono dall’Assemblea di Acimga, riunitasi oggi a Milano, nel corso della quale sono stati presentati programmi e posizionamento dell’Associazione, che si consolida per numero di soci (a quota 72, con incremento di circa il 25% nell’ultimo biennio) e per il proprio peso all’interno di Confindustria, esaltato, proprio nell’anno appena trascorso, dal riconoscimento di “Brand Ambassador” ottenuto per il contributo di crescita apportato al sistema associativo.

Come evidenziato dal presidente Aldo Peretti, nonostante le dimensioni più contenute, per aderenti e fatturati, rispetto ai colossi della meccanica strumentale, Acimga vanta fra le sue specificità l’elevata tecnologia, la specializzazione, la propensione alla creazione di valore diretto e indiretto. L’Associazione si consolida anche nel proprio ruolo rilevante ai fini degli equilibri fra settori industriali: è fra i costituenti della Federazione Carta e Grafica, nella quale ha responsabilità per i settori Industry 4.0 e internazionalizzazione e per il prossimo biennio va ad esprimere la direzione generale; siede nel board di Federmacchine e, ancora, andrà a ricoprire la vicepresidenza del Comitato Fiere Industria.

Lo sviluppo delle attività di marketing e comunicazione sui mercati internazionali è stato sottolineato dal direttore generale Andrea Briganti, che ha annunciato un programma di road show esteri, articolato in sei tappe, proponendo una compagine produttiva italiana sempre più forte nella filiera del packaging su scala internazionale, che deriva dalla presenza in Acimga delle aziende che costruiscono le macchine per la stampa e la realizzazione degli imballi, legittimato anche dalla recente partecipazione di Acimga ai lavori del WPO, World Packaging Organization.

Federazione Carta Grafica ricevuta in audizione oggi alla Commissione Ambiente della Camera

La Federazione Carta Grafica è stata ricevuta oggi in audizione alla Commissione Ambiente della Camera sui temi dell’economia circolare e del recupero dei rifiuti del riciclo del carta.

«La Federazione Carta Grafica chiede al Governo l’attuazione dei principi del pacchetto sull’economia circolare, mantenendo l’impianto del DLgs n. 152/2006 per quanto riguarda i sistemi di responsabilità del produttore (Conai/Comieco): il Conai deve rimanere il fulcro dei sistemi di responsabilità del produttore, il Comieco e i Consorzi devono continuare a svolgere il loro ruolo sussidiario nei confronti del mercato» ha affermato Massimo Medugno Direttore Generale di Assocarta durante l’audizione.

Ai fini dell’Anci Conai, è necessario differenziare la raccolta tra carta non accoppiate o leggermente accoppiate rispetto alle carte fortemente accoppiate, identificando una soglia di presenza di plastica (o altri materiali) sotto la quale il materiale possa essere inviato a impianti “standard” e sopra la quale il materiale debba essere inviato a impianti “dedicati”.

«È inoltre urgente – ha concluso Medugno – prevedere misure concrete per recuperare gli scarti del riciclo, quale una cabina di regia tra Amministrazioni e Ministeri competenti e l’obbligo di considerare gli stessi nella programmazione territoriale in quanto rifiuti del tutto assimilabili a quelli urbani sotto il profilo tecnologico».

 

 

 

Still Grafix e Ricoh, partner per andare oltre la stampa tradizionale

Nata nel 1989 come studio di grafica pubblicitaria e fotolito, Still Grafix ha ampliato nel tempo le attività e oggi si pone come un’azienda in grado di fornire servizi di comunicazione a 360°: dalla progettazione grafica di loghi, siti internet e materiali pubblicitari alla produzione digitale e offset di un’ampia gamma di articoli tra cui depliant, biglietti da visita, locandine, menu, cataloghi e manifesti, packaging, copertine di libri e cd, stampando su moltissime tipologie di supporti per rese grafiche di alta qualità. Tra i principali clienti di Still Grafix vi sono aziende private, in particolare nel campo della moda, ristoranti, agenzie pubblicitarie e assicurazioni. Stefano Dotti, titolare dell’azienda, commenta: «Ci poniamo come un punto di riferimento nell’intera area di Como, ma abbiamo molti clienti di altre zone, tra cui Milano, che si affidano a noi per le nostre competenze e la nostra esperienza. Per offrire servizi di qualità siamo molto attenti all’evoluzione tecnologica e Ricoh è un partner che ci aiuta a stare al passo con i trend del settore e le nuove esigenze delle aziende. Prima avevamo un altro fornitore, ma quei sistemi di stampa non riuscivano a soddisfare le nostre esigenze per cui nel 2009 abbiamo scelto prima Ricoh Pro C900 e successivamente Ricoh Pro C901».

Applicazioni a valore aggiunto

Un ulteriore salto tecnologico è stato compiuto con l’adozione di Ricoh Pro C7200X, soluzione a foglio dotata della quinta stazione colore per la stampa di colori speciali come ad esempio il bianco e il trasparente. «Si tratta di un sistema dalle grandi potenzialità» spiega Sandro Letchumanan, responsabile web. «Utilizziamo Ricoh Pro C7200X per la produzione di materiale commerciale. Ora stiamo studiando tutte le applicazioni a valore aggiunto che, grazie ai colori speciali e alla personalizzazione, possiamo sviluppare e proporre ai nostri clienti per migliorare l’impatto visivo e la creatività della comunicazione promozionale». Per quanto riguarda il grande formato, Still Grafix ha scelto la soluzione latex Ricoh Pro L4160 che le ha consentito di ampliare l’offerta all’ambito della comunicazione visiva. È apprezzata in particolar modo la qualità degli inchiostri AR che, essendo ecosostenibili ed inodore, sono ideali per applicazioni per interni.

Il parco macchine dell’azienda di Cernobbio è in continua evoluzione per offrire flessibilità ai clienti e ampliare l’offerta. Alle tecnologie già presenti è stata recentemente integrata la soluzione Ricoh Ri 3000 per la stampa su capi d’abbigliamento. Ricoh Ri 3000 è utilizzata per la stampa di immagini, scritte e loghi su polo e T-shirt, ma anche su borse. «I tempi di consegna per questa tipologia di prodotti – precisa Stefano Dotti – sono davvero molto stretti e questo sistema di stampa ci permette di rispondere prontamente alle richieste». «Si tratta di un settore molto dinamico e in grande espansione», commenta Sandro Letchumanan. «Stiamo anche pensando di creare linee grafiche per magliette da veicolare anche mediante e-commerce. Il commercio elettronico è un’altra frontiera che vorremmo esplorare, magari creando offerte e prodotti verticali per crearci uno spazio in questo mercato». Stefano Dotti conclude: «Ci affidiamo a Ricoh per le tecnologie performanti, ma anche per la qualità del supporto e dell’assistenza tecnica e per la sua capacità di individuare le soluzioni più adatte ad agevolare una crescita nel lungo termine. Possiamo così concentrarci sui nostri obiettivi di business e sulle esigenze dei nostri clienti».

Con Ghelfi Ondulati le vaschette diventano riutilizzabili e compostabili

La nuova vaschetta nasce dalla collaborazione tra Ghelfi Ondulati e Biopap, azienda protagonista nella produzione di vaschette biodegradabili e compostabili. Una nuova famiglia di prodotti per il settore ortofrutticolo che mette al centro la sostenibilità e l’economia circolare.

Il contenitore utilizza la più avanzata tecnologia di stampa ink-jet con inchiostri all’acqua per comunicare con gli utilizzatori. Ottenuto da risorse rinnovabili, trasforma l’idea stessa di imballo in un nuovo paradigma: non solo protezione del prodotto, ma utilizzo virtuoso e creativo in cucina. Funzionale, ecologico, comunicativo circolare ideato e prodotto in Italia da filiera totalmente europea che pensa al futuro e alla sostenibilità.

E il marchio che ha colto questa carica innovativa è stato Melinda, sinonimo di eccellenza della frutta made in Italy.

«Questa volta ci siamo dati una sfida veramente grande: migliorare il mondo! Dopo un anno di lavoro, siamo orgogliosi di introdurre sul mercato la prima vaschetta per la frutta completamente compostabile – commenta Giuseppe Ghelfi, sales manager di Ghelfi Ondulati Spa – I nostri clienti e i consumatori, sono sempre più attenti alle tematiche relative alla salvaguardia dell’ambiente. Un ringraziamento particolare va a Biopap, Consorzio Melinda SCA e Claudio Mazzini di Coop Italia che, un anno fa, ci ha lanciato la sfida».

Queste le caratteristiche peculiari delle nuove vaschette:

  • Compostabili: in seguito alla loro degradazione naturale o industriale, si trasformano in compost utile per il terreno;
  • Stampabilità del contenitore che consente una maggiore interazione con il consumatore;
  • Possibilità di stampare sulla vaschetta un QR code univoco che consente l’interazione scatola e consumatore: per esempio poter accedere alle informazioni relative al produttore;
  • Utilizzo di sola carta e nessun tipo di colla;
  • Flessibilità del materiale della vaschetta tale da consentire di contenere frutti di dimensioni diverse;
  • Riutilizzo nel microonde o nel forno tradizionale per riscaldare tutti i tipi di cibi.

Da Gruppo Fedrigoni Silverado Photo Paper, la carta fotografica effetto nostalgia

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Con tre novità di prodotto, Gruppo Fedrigoni è anche quest’anno tra i protagonisti di Dscoop, l’evento europeo che dal 19 al 21 giugno raduna a Tarragona (Spagna) una ampia comunità di stampa digitale. Per i professionisti della stampa e del marketing, i designer, i brand owner e i creativi, Dscoop rappresenta un’occasione per condividere le nuove soluzioni tecnologiche e le applicazioni che stanno guidando il mercato, per confrontarsi, fare formazione e networking.

Gruppo Fedrigoni, partner di lunga data della Community Dscoop e di HP Indigo, presenta allo solutions showcase tre proposte ad alto contenuto tecnologico, tra cui una decisamente inedita: Silverado Photo Paper, una carta fotografica che dà la sensazione di una vera foto grazie alla stampa digitale, senza plastica.

Con Silverado Photo Paper futuro e passato si fondono, dando vita a un “effetto nostalgia”: la rigidità superiore ricrea le sensazioni di una carta fotografica tradizionale agli alogenuri di argento e il tocco vellutato sul retro è ottenuto senza l’ausilio di laminazioni o estrusioni plastiche. Sul lato frontale, l’eccezionale punto di bianco e l’affidabile stampabilità assicurano risultati di qualità con la stampa HP Indigo, ma anche con la stampa dry toner e offset tradizionale.

È possibile applicare una laminazione personalizzata dopo la stampa, scegliendo la finitura preferita per ciascuna foto (lucida o goffrata) e applicando con lo stesso gesto un’ulteriore protezione allo stampato.

Inoltre, Gruppo Fedrigoni porta a Dscoop anche X-Per White: le carte e i cartoncini usomano premium quality di pura cellulosa ECF, certificati FSC, ora disponibili anche in una nuova tinta, un punto di bianco caldo e brillante. Le elevate caratteristiche di mano, rigidità, opacità e contrasto di stampa rendono il prodotto adatto agli utilizzi editoriali e cartotecnici, lo speciale trattamento su entrambi i lati esalta il tatto e consente di ottenere una stampa particolarmente nitida.

Appena uscita sul mercato, la nuova tinta è disponibile anche per stampa HP Indigo nei formati 46,4×32/32×46 e 53×75/75×53 (quest’ultimo ideale per sfruttare appieno il formato delle macchine da stampa HP Indigo Serie4) ed è idonea alla nobilitazione digitale Scodix.

Ultima, ma non ultima, Nature Touch Class, la carta naturale per nobilitazione digitale che ora può fregiarsi della certificazione per la stampa HP Indigo. Introdotta già nel 2017, Nature Touch Class è una delle due versioni di Soho Touch Class, la prima gamma di carte e cartoncini ad alto valore tecnologico resistenti a macchie, impronte digitali, oli, acqua, vernici e solventi, ma nello stesso tempo completamente riciclabili, pensata per i prodotti stampati che richiedono elevata resistenza alla manipolazione e che sono frequentemente a contatto con liquidi e sostanze oleose. La sua applicazione spazia dunque dalle nuove tecnologie di nobilitazione digitale, verniciatura e foil, dove può raggiungere risultati eccellenti eguagliando le performance di carte patinate, al settore enogastronomico per la stampa dei menù e delle etichette di prodotti alimentari. I risultati sono  di grande eleganza, senza ricorrere alla plastificazione e garantendo una completa protezione dalle macchie.

Assemblea annuale di Assocarta: l’industria cartaria italiana chiude il 2018 con un fatturato di 7,72 miliardi di euro

L’Italia nel 2018 si conferma 4° produttore di carta in Europa, con più di 9 milioni di tonnellate generate per il 57% (tasso di circolarità) con carta da riciclare, ma nel comparto imballaggio tale tasso già raggiunge l’80% centrando il nuovo obiettivo di riciclo della Direttiva Comunitaria, ancora da recepire. La carta è, inoltre, la frazione più raccolta tra i rifiuti urbani, dopo l’organico e dà un contributo fondamentale alla gestione dei rifiuti e all’Economia Circolare del Paese.

«La carta è un esempio di bio-economia circolare in quanto rinnovabile e riciclabile ma è anche espressione di una cultura che porta i nostri imprenditori a investire il 5,9% del fatturato sul territorio, incidendo sullo sviluppo ambientale e sociale del nostro Paese» afferma il presidente di Assocarta Girolamo Marchi in apertura dell’Assemblea Annuale di Assocarta, svoltasi oggi a Roma presso Civita. Con la partecipazione di Francesco Vetrò presidente GSE, Stefano Laporta presidente ISPRA, Massimo Beccarello vice direttore Ambiente Energia Confindustria e Stefano Ciafani presidente Legambiente, che si sono confrontati in una tavola rotonda sul tema “Carta cultura circolare”, moderata da Silvia Pieraccini deIl Sole24Ore. «E’ inconcepibile – prosegue Marchi – raccontare che l’Italia è pur sempre il secondo Paese manifatturiero in Europa e poi, di fatto, bloccare gli investimenti. Progetti concreti di Economia Circolare diventano ostaggi di una burocrazia senza un fine. Non solo non si riescono a recuperare gli scarti del riciclo, ma neanche ad aumentare il riciclo della carta. Non siamo nelle sabbie mobili… ma nelle sabbie immobili».

Il settore cartario chiude il 2018 con 7,7 miliardi di fatturato (+4,2% 2018/2017) e 9,1 milioni di produzione (+0,1%). Buon trend per gli imballaggi e le speciali, stabili le carte igienico sanitarie, in riduzione le carte grafiche. La quota di produzione nazionale destinata ai mercati esteri, scende dal 44,7% (2017, massimo storico), al 42,7%, con una tendenza analoga per tutte le tipologie, a eccezione dell’export di carte per usi igienico-sanitari (+3,1%).

Nei primi 3 mesi del 2019 calano la produzione (-2%) e il fatturato (-2,2%) rispetto ai buoni livelli dello stesso periodo 2018. Scendono le carte grafiche, stabili le carte igienico sanitarie, cresce ancora l’imballaggio ma su livelli inferiori rispetto all’anno passato. Intanto negli ultimi mesi stanno scendendo i prezzi delle cellulose: tenendo dicembre 2016 con i suoi 650 dollari come riferimento, siamo passati dai 1050 di novembre (+400 dollari) ai 930 dell’aprile scorso (+280 dollari sopra le quotazioni 2016). Un livello comunque elevato anche se in riduzione.

«Il settore cartario che in passato è riuscito a contenere gli effetti della crisi e che sta cercando di costruire delle strategie di rilancio si trova a combattere contro due vulnera competitivi: il più alto costo del gas e la mancanza di impianti di recupero per la gestione degli scarti del riciclo» evidenzia Marchi. L’industria della carta è energivora e utilizza il gas, il migliore combustibile in assoluto, con prezzi superiori del 15% a quello dei concorrenti esteri. Secondo una rilevazione della Associazione europea di categoria (CEPI) i primi 5 paesi utilizzatori di gas naturale in Europa (tra cui l’Italia) immettono nel mercato il 70% di carta riciclata e, se lo estendiamo ai primi 7, la percentuale sale all’83%. Il gas ha quindi anche un ruolo fondamentale nell’economia circolare della carta.

«Chiediamo al Governo di intervenire per ridurre questo “spread” e agire sulle componenti parafiscali che via via aumentano. A livello europeo e nazionale è urgente l’azzeramento del gap di prezzo del gas tra Italia e Europa, sia attraverso il definitivo varo del meccanismo di riduzione degli oneri parafiscali sia con l’ampliamento delle interconnessioni con il Nord Europa (TENP) e i Balcani (TAP)» conclude Marchi.

Altrettanto urgente l’attuazione dei principi del pacchetto sull’economia circolare, mantenendo l’impianto del DLgs n. 152/2006 per quanto riguarda i sistemi di responsabilità del produttore (Conai/Comieco) e prevedendo misure concrete per recuperare gli scarti del riciclo, quale una cabina di regia tra Amministrazioni e Ministeri competenti e l’obbligo di considerare gli stessi nella programmazione territoriale in quanto rifiuti del tutto assimilabili a quelli urbani sotto il profilo tecnologico; il prossimo varo di un EoW (End of Waste) carta che migliori l’attuale sistema Materie Prime Secondarie.

Sempre a livello nazionale è necessaria l’attuazione delle stesse misure che alcuni dei principali Paesi competitor hanno adottato per la compensazione dei costi indiretti per le imprese esposte al rischio Carbon Leakage in campo ETS, rimuovendo un ulteriore svantaggio competitivo per le nostre imprese.

Brossura interamente gestita in-house grazie a una Pantera Müller Martini

Già da tempo il Gruppo Logo lavora internamente prodotti brossurati stampati in digitale, in particolare libri e manuali con tirature comprese tra le 100 e le 1.000 copie. Ora però l’azienda è in grado di mantenere in-house anche la brossura di testi, cataloghi e riviste stampati in offset con tirature comprese tra le 500 e le 10.000 copie, per una media di 3.000 esemplari. Il motivo è semplice.

Nel 2017 sono entrate a far parte del Gruppo Logo due nuove aziende (nel complesso, il gruppo ne comprende sette) e una in particolare produceva numerosi stampati offset brossurati. «È stato in quel momento che abbiamo seriamente riflettuto circa l’opportunità di gestire internamente l’intera brossura», spiega Gabriele Fridegotto, vice president & operations manager.

L’analisi si è rivelata decisamente a favore di una produzione in-house completa per due motivi. Dal punto di vista organizzativo, «assicura tempi di lavorazione dei prodotti più rapidi – un aspetto d’importanza enorme soprattutto per le riviste» spiega Fridegotto. Dal punto di vista qualitativo, «garantisce il pieno controllo dell’intera catena di produzione».

Non restava che decidere quale brossuratrice acquistare. Per l’accavallatura-cucitura del reparto offset il Gruppo Logo utilizza una Prima dal 2000. Gabriele Fridegotto spiega le ragioni alla base della scelta d’investire in una Pantera, affidandosi a Müller Martini anche per l’ingresso nella brossura: «Da un lato, la struttura compatta, considerato che in stabilimento abbiamo problemi di spazio. Dall’altro, l’estrema rapidità della messa a punto. Per configurare l’intera linea, incluso il trilaterale, basta premere un tasto».

Ciò assume ancora più importanza se si considera che le tirature dei prodotti brossurati stampati da Gruppo Logo, con un attuale organico di 120 collaboratori e una clientela industriale prevalentemente localizzata in Italia, si aggirano sempre più spesso intorno al limite inferiore delle 500 copie per commessa. Ne consegue la necessità di un rapido Make Ready, più che di un elevato numero di cicli, sebbene per le grandi tirature la Pantera raggiunga una velocità massima di 4.000 cicli/h.

A maggior ragione, se si considera che l’azienda grafica a tutto tondo utilizza la brossuratrice messa in funzione all’inizio del 2018, dotata di raccoglitrice a 12 stazioni, uscita Criss-Cross (per libri cuciti a filo) e trilaterale Granit, anche per prodotti stampati in digitale a partire da tirature di 200 copie. Con cinque macchine da stampa offset a foglio, otto rotative a foglio digitali e tre rotative a bobina digitali, il Gruppo Logo occupa una posizione forte nel settore digitale: un fattore determinante, che «ci garantisce una crescita continua nonostante le difficili condizioni del mercato» conclude Fridegotto.

 

 

Le prospettive dell’industria italiana dell’imballaggio

Si è svolta venerdì scorso a Milano la “Economic Packaging Conference – Il mercato che sarà. Previsioni 2019-2020”, promossa dall’Istituto Italiano Imballaggio e realizzata in collaborazione con Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi).

L’appuntamento ha affrontato, da diversi punti di vista, le tematiche economiche e finanziarie legate alla filiera del packaging, con particolari approfondimenti al tema della “sostenibilità”, alla luce dei recenti aggiornamenti legislativi nell’Unione Europea e all’impatto economico che tali novità rivestono su tutto il mondo industriale e commerciale, ma anche sul consumatore finale.

La conferenza è stata l’occasione per presentare i dati economici aggiornati sul settore degli imballaggi in Italia. Il fatturato del settore ha superato nel 2018 i 33,4 miliardi di euro, registrando una crescita pari al +2,6% rispetto al 2017, mentre in volumi la crescita è stata lievemente inferiore (+2,4%), portando la produzione di imballaggi vuoti in Italia a superare le 16,7 milioni di tonnellate.

Nel 2018 è stata la domanda interna a guidare la crescita della produzione, con un aumento del 2,6%. Crescono le importazioni (+1,9%), mentre segnano un tasso di crescita minore rispetto agli scorsi anni le esportazioni (+0,8%).

Tra i diversi materiali, spiccano le performance del legno (+4,5%), guidato essenzialmente dalla crescita dei pallet e dagli imballaggi industriali, del vetro (+2,9%), e degli imballaggi flessibili da converter (+2,5%), che continuano a mostrare una crescita interessante anno dopo anno. La crescita degli imballaggi in carta e cartone (+2%), degli imballaggi in plastica (+1,1%) e di quelli in acciaio e alluminio, che incrementano la loro produzione dello 0,5%.

«L’industria italiana dell’imballaggio si dimostra un settore dinamico e in continua crescita» ha dichiarato Anna Paola Cavanna, presidente di Istituto Italiano Imballaggio. «Particolarmente interessante è il saldo della bilancia commerciale, in attivo di oltre 2 miliardi di euro. Ciò significa che la nostra industria, per quanto legata alla produzione manifatturiera, è molto apprezzata anche al di fuori dei confini nazionali, con la produzione di imballaggi innovativi, sostenibili, e che garantiscono un elevato grado di sicurezza del prodotto contenuto. Continueremo a sensibilizzare i nostri associati su questi temi in modo da mantenere e incrementare il vantaggio competitivo del settore in futuro».

Il settore packaging nei prossimi anni dovrebbe nell’immediato stabilizzare il proprio trenddi crescita registrando nel 2019 un +0,5% per poi aumentare nuovamente il ritmo negli anni successivi ipotizzando un +1,4% nel 2020 e un +1,9% nel biennio ’21-’22.

Renografica acquisisce la maggioranza di Tiposervice

Il 10 giugno è stato firmato l’accordo per il passaggio della maggioranza delle quote di Tiposervice Srl alla cartotecnica Renografica Srl, guidata dalla famiglia Baccolini.

Nasce così un nuovo polo al servizio dell’industria farmaceutica, che integra i prodotti cartotecnici di Renografica, conformi ai più severi standard di qualità e sicurezza richiesti dai settori di riferimento, con i foglietti illustrativi di Tiposervice, da trent’anni sinonimo di qualità e servizio.

Il gruppo industriale, che ai nastri di partenza supera i 15 milioni di euro fatturato con 76 dipendenti, opererà in tre stabilimenti produttivi: i due di Renografica, a Bologna e Valjevo (RS), e quello di Tiposervice, a Calenzano (FI).

«Per i nostri progetti di sviluppo l’acquisizione di Tiposervice ha una portata strategica», dichiara il presidente di Renografica. «Tiposervice è un’azienda solida, con una buona reputazione di serietà e affidabilità, in cui intendiamo investirenell’ammodernamento degli impianti e della struttura per svilupparne appieno le potenzialità. E, soprattutto, possiede un grande capitale umano di competenze tecniche e professionali, e una gestione improntata ai nostri stessi valori di affidabilità e responsabilità verso tutti gli stakeholder che influenzano i mercati di riferimento – a cominciare dai clienti, dai fornitori e dai nostri stessi collaboratori».

«Unendo le forze e le risorse si aprono nuove opportunità di sviluppo sia sul piano commerciale sia organizzativo, ponendo le premesse per un balzo in avanti sul mercato. La nuova struttura ha le carte in regola per affermarsi come interlocutore non solodelle piccole e medie imprese del pharma e dell’healthcare, ma anche dei gruppi più grandi, che necessitano di fornitori con capacità produttive e di servizio adeguate alle loro specifiche esigenze».

Renografica è una PMI di origine famigliare a gestione manageriale, che oggi vede in campo, gli imprenditori di terza generazione. Nata negli anni ‘60 come stampatore di libri, cataloghi e prodotti commerciali di pregio per i brand del lusso e del mass market, da circa un decennio si è specializzata nella produzione di packaging cartotecnico per prodotti farmaceutici, dove investe costantemente in R&S e potenziamento del servizio.

La sua forza in questo settore si fonda sul concetto di “astuccio sicuro” ovvero sulla messa in campo di un ciclo di lavorazione e di controllo in grado di realizzare packaging di qualità certificata e ripetibile, che risponde alle stringenti esigenze di sicurezza dell’healthcare.

Tiposervice è una realtà industriale protagonista di mercato nella produzione di foglietti illustrativi per le aziende farmaceutiche.
Le principali caratteristiche sono da sempre l’orientamento al cliente, l’attenzione alla qualità del prodotto e una culturaorganizzativa fortemente vocata al servizio al cliente.

Gipea, l’assemblea di Primavera all’insegna della sostenibilità

Si è tenuto nei giorni 24 e 25 maggio 2019 a Torino il Congresso di Primavera Gipea – Gruppo Italiano Produttori Etichette Autoadesive. Il convegno organizzato da Gipea ha riunito esperti e operatori della filiera attorno alle nuove sfide che si prospettano per l’industria del labeling.

Di grande interesse gli spunti emersi già nel corso della prima giornata, durante la quale si è dibattuto di ecodesign e design sistemico, di consapevolezza tecnica della GDO in merito alle dinamiche della sostenibilità, di economia green e legislazione di riferimento per gli operatori che vogliono investire nel settore.

La seconda giornata ha visto protagonisti i fornitori degli etichettifici con una tavola rotonda focalizzata sulla sostenibilità in generale, sulla “circular economy” e sulle soluzioni per il fine vita del prodotto. In chiusura un intervento sulle opportunità per le PMI derivanti dalla quotazione all’AIM (mercato alternativo del capitale di borsa italiana) e un approfondimento di neuromarketing sulle potenzialità delle etichette nell’indurre il consumatore all’acquisto.

Infine, i dati diffusi durante il XXXVI Congresso Gipea dal presidente Elisabetta Brambilla fotografano un’industria italiana delle etichette in buona salute, che prosegue nella sua crescita anche in Europa.

«Siamo molto soddisfatti di come è andato il convegno – ha dichiarato Elisabetta Brambilla, presidente Gipea. – I gruppi di Assografici come il Gipea hanno sempre più il ruolo di consulenti non solo tecnici, ma a tutto tondo. Chi partecipa torna in azienda con idee per la produzione e il finanziamento dell’azienda, ma anche spunti sulla sostenibilità e proposte innovative per i clienti».

Gipea ha dato appuntamento al Convegno Tecnico d’Autunno che quest’anno si terrà a Milano il 15 novembre.

Le presentazioni dei relatori intervenuti al Congresso di Primavera sono a disposizione sul sito Gipea.