Durante l’Assemblea degli Associati, tenutasi a Milano presso l’Hotel Melià lo scorso 16 aprile 2014, Giflex (Gruppo Imballaggio Flessibile) ha eletto il nuovo Comitato Esecutivo che ha scelto come presidente Michele Guala, amministratore delegato della Safta.
Michele Guala è il quarto presidente Giflex dopo Luigi Goglio (1985-2001), Ruggero Gerosa (2001-2008) e Pietro Lironi (2008- 2014). Nato ad Alessandria il 4 agosto 1971, si è laureato in Economia e Commercio presso l’Università Cattolica di Milano. Nel 1996 e 1997 lavora negli Stati Uniti in Modern Plastics, azienda di famiglia che opera nell’injection molding; tornato in Italia, fino al 1999 svolge incarichi commerciali in Guala Closures. Nel 2000-2001 frequenta un Master in Business Administration presso SDA Bocconi.
Dal 2002, dopo l’acquisto da parte dell’azienda di famiglia Gualapack della Safta, azienda nell’imballaggio flessibile situata a Piacenza, ricopre in Safta diversi incarichi manageriali fino a diventarne AD dal 2005. Dal 2009 è AD del Gruppo Gualapack e dal 2007 è entrato a far parte del Comitato Esecutivo del Giflex, ricoprendo la carica di Vice Presidente a partire dal 2008.
Il Comitato Esecutivo per il prossimo triennio
Michele Guala di Safta, presidente
Ruggero Gerosa di Cellografica Gerosa, vice presidente e delegato FPE
Marco Li Vigni di Centroplast, vice presidente
Elisabetta Boriani di Lavorazione Carte Speciali, tesoriere
Gustavo De Ponti di Sealed Air, coordinatore del Comitato Marketing
Alberto Palaveri di Sacchital, coordinatore Comitato Tecnico
Davide Jarach di Goglio, Sergio Maiocchi di Seda Italy
Andrea Meneghetti di Amcor Flexibles Italia
Mario Mensitieri di Icimen Due, Neni Rossini di Sit
La famiglia i-series ha un nuovo design, moderno, che sarà il design standard per tutte le stampanti i-series Anapurna.
Inserendo le testine di stampa di ultima generazione, Anapurna M2050i ottiene un aumento della produttività del 75% rispetto al modello precedente, mantenendo inalterato l’elevato livello della qualità di stampa. Inoltre, la riprogettazione elettromeccanica del sistema lo ha reso ancora più robusto, adatto per un carico di lavoro più elevato e sostenuto.
In combinazione con un sistema di trasporto a tappeto di alta precisione, le nuove testine di stampa offrono un posizionamento ottimale della goccia per un’eccellente qualità di stampa. Le testine garantiscono la stampa ottimale di fondi pieni, la riproduzione di testo piccolo fino a 4 pt e un’eccellente resa tonale, producendo stampe di qualità superiore a 720×1.440 dpi su un’ampia gamma di materiali sia da interni che da esterni – sia su supporti rigidi che flessibili. È inclusa anche la stampa con inchiostro bianco.
«Anapurna M2050 ha ricevuto il riconoscimento di migliore stampante ibrida del segmento», ha dichiarato Willy Van Dromme, Marketing Manager Wide Format Inkjet. «La nuova famiglia i-series con produttività e qualità potenziate è offerta a un prezzo di vendita ineguagliabile, sottolineando il nostro impegno verso questo mercato. La qualità di stampa, le caratteristiche e la serie di opzioni sono all’avanguardia, e lo rendono un dispositivo produttivo estremamente affidabile e costante.
Alto potere colorante grazie ai “thin ink layer”
Utilizzando l’ampio gamut dei vivaci inchiostri UV-curable di Agfa Graphics, Anapurna M2050i può stampare in maniera affidabile su un’ampia gamma di materiali per applicazioni da interni ed esterni sia rigidi che flessibili.
Grazie alla tecnologia “thin ink layer”, questi inchiostri forniscono il più elevato potere colorante, oltre che il più basso consumo per metro quadrato nel settore. Ciò garantisce un migliore aspetto della stampa riducendo nel contempo la spesa per gli inchiostri.
Con l’aggiunta del flusso di lavoro Asanti di Agfa Graphics per il mercato del Sign&Display, che aggiunge la gestione del colore e il preflighting automatico, gli utenti beneficiano di una soluzione produttiva integrata. Ciò fornisce non solo una qualità costante ma riduce al minimo gli errori, aumentando in tal modo la produttività e il risparmio di tempo. Asanti è completato da Asanti StoreFront, il sistema Web-to-print basato su cloud, che rappresenta una soluzione SaaS (software as a service) opzionale e a basso investimento.
Agfa Graphics sarà presente a Fespa Digital 2014 a Monaco, dal 20 al 23 maggio 2014. Anapurna M2050i sarà pienamente disponibile commercialmente dal terzo trimestre di quest’anno.
La famiglia i-series ha un nuovo design, moderno, che sarà il design standard per tutte le stampanti i-series Anapurna.
Gli shopper del Gruppo Aspiag usati nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar.
Sono passati due anni dalla nascita del Marchio «Shopping bag sicuro» sui sacchetti di carta, grazie all’iniziativa delle aziende aderenti al Gruppo Shopping Bag di Assografici. Il marchio riporta in modo evidente sui sacchetti di asporto delle merci di carta il volume utilizzabile del sacchetto e la sua resistenza – entrambi verificati da un laboratorio accreditato sulla base dello Standard di riferimento EN 13590:2003 – per dare evidenza a retailer e consumatori delle caratteristiche di resistenza degli shopping bag di carta considerando la tenuta delle maniglie e dello shopping bag.Un marchio che può essere utilizzato da qualsiasi produttore in Italia, che è iscritto al Gruppo Shopping bag di Assografici.
Con Pierluigi Gava, presidente del Gruppo Shopping Bag di Assografici, abbiamo ripercorso quali motivazioni avevano mosso l’Associazione a proporlo e con quali obiettivi. «L’esigenza di avere un marchio e un sistema di controllo delle resistenze sugli shopper in carta è nata con l’entrata in vigore della legge del 1996, che ha portato progressivamente all’eliminazione dei sacchetti in plastica, soprattutto nella grande distribuzione», racconta Gava. «Ovviamente la sostituzione dei sacchetti in plastica ha portato all’utilizzo di altri materiali biodegradabili, come la plastica biodegradabile o la carta, ma entrambi soffrivano – agli occhi del consumatore – dell’idea di scarsa resistenza: la plastica biodegradabile, in effetti, aveva inizialmente questa caratteristica, mentre per la carta ci siamo resi conto che mentre in altri paesi europei è considerata uno dei materiali più resistenti per il trasporto delle merci, in Italia non era sempre così».
Pierluigi Gava, presidente del Gruppo Shopping Bag di Assografici.
L’esigenza di sistema di prove certificate
Nell’ambito degli shopper, quindi, c’era l’esigenza di attirare l’attenzione dei consumatori verso la carta, a volte considerata come poco resistente. Per fare ciò, è stato seguito l’esempio del nord Europa: «abbiamo seguito le orme di Cepi (associazione delle cartiere europee) e della Svezia; siamo riusciti a portare in Italia un impianto per fare i test, paritetico a quello svedese – la strumentazione messa a disposizione dalla cartiera Billerudkorsnas – e a impostare un sistema di controllo resistenza che segue la norma internazionale riconosciuta e che viene effettuato da un laboratorio accreditato. Tutto ciò ha infine portato alla creazione di un marchio da apporre su sacchetti e shopper, che ne certifica la resistenza».
Vantaggi per tutti, produttore e utilizzatore
A due anni di distanza dal lancio del marchio, cosa è quindi stato riscontrato? «Abbiamo verificato che un certo numero di aziende ha cominciato a utilizzarlo, alcune anche importanti, ma anche che non tutti gli operatori ne sono completamente a conoscenza, e quindi è un marchio che probabilmente non è del tutto utilizzato come ci saremmo aspettati». Un marchio che deve richiedere il produttore di shopper, ma che potrebbe richiedere anche l’utilizzatore, ovvero chi poi li acquista, per utilizzarlo anche con il proprio brand: «un vantaggio sia per il produttore, che in questo caso può garantire al cliente di fornirgli un prodotto con determinate caratteristiche qualitative, che vengono anche certificate; sia per l’utilizzatore che può dare al proprio consumatore la sicurezza di uno shopper adeguato alla merce che sta vendendo».
I principi del regolamento
Le aziende che hanno aderito all’iniziativa, hanno anche sottoscritto un regolamento che le impegna a seguire delle semplici regole: «apporre il marchio solamente sugli shopper che siano stati preventivamente testati presso il laboratorio accreditato, che attualmente è uno solo in Italia ed è Lucense di Lucca; tener traccia del test, e quindi impegnarsi a fornire “sacchetti” di quella tipologia con prestazioni non inferiori a quelle testate. Per controllare l’osservanza di queste regole, c’è un’apposita commissione di controllo, che in caso di necessità può far utilizzo di periti esterni, anche se finora non è stato necessario perché, a oggi, non ci sono stati abusi».
Gli ambiti: gdo, bricolage, arredamento ed elettrodomestici
Gli ambiti in cui vengono usati gli shopper di carta sono molti, ma non per tutti il problema della resistenza della carta è così importante. Per esempio, «nell’ambito della moda non è una priorità in quanto il peso dell’abbigliamento è abbastanza limitato. Invece, è sentito nella grande distribuzione, dove il peso della spesa è spesso consistente, e altri ambiti dove potrebbe essere utile sono quelli del bricolage, degli accessori per l’arredamento e degli elettrodomestici, dove il peso della merce può essere abbastanza importante e dove anche si avverte una maggiore attenzione all’uso di materiali rinnovabili.
Un marchio da utilizzare di più
A fronte del lavoro fatto, quindi, non usare questo marchio pare un po’ un’occasione persa per diffondere l’uso della carta e la sua percezione come materiale adeguato. Per questo, conclude Gava, «dovrebbe esserci uno sforzo maggiore da parte dei produttori a cercare di proporlo ai propri clienti spiegandone i vantaggi e l’utilità, alla luce anche del fatto che dai contatti con le altre associazioni all’estero interessate a portarlo nei loro Paesi, emerge che sta un po’ diventando una pratica comune a livello europeo e, infatti, dopo Svezia e Italia i prossimi saranno probabilmente Spagna e Portogallo».
Intervista a Marco Buchignani di Lucense
Lucense di Lucca è finora l’unico laboratorio accreditato per svolgere i test sulla resistenza della carta secondo gli Standard di riferimento EN 13590:2003. «Un laboratorio importante», commenta Pierluigi Gava, che è uno dei principali in Italia proprio sulle prove sui materiali cartacei». Abbiamo quindi intervistato Marco Buchignani, responsabile tecnico Centro Qualità Carta che ci ha raccontato cosa è successo in questi due anni, chi sta manifestando interesse e come si svolge il test di resistenza secondo la norma di riferimento.
Marco Buchignani, responsabile tecnico Centro Qualità Carta.
Ing. Buchignani, cosa è successo in questi anni?
«Per la verità le prove che abbiamo effettuato non sono molte. Dopo un iniziale forte interesse a istituire il Marchio di certificazione «Shopping Bag Sicuro» e varie manifestazioni di intenti a utilizzare il marchio per attirare l’interesse degli operatori commerciali e dei consumatori sulla sicurezza/affidabilità degli shopper di carta per asporto merci, nei fatti solo le principali aziende produttrici in questi due anni hanno certificato alcuni loro prodotti, ma gli scenari futuri lasciano aperta la porta a ulteriori miglioramenti. In UE si sta discutendo, infatti, di ulteriori provvedimenti per favorire l’utilizzo di shopper dal basso impatto ambientale e che garantiscano comunque i medesimi, se non migliori, livelli di protezione e trasportabilità del prodotto.»
Chi sta manifestando interesse?
«Per il momento l’interesse in Italia è stato solo da parte dei produttori, anche perché il marchio al momento è riservato alle aziende aderenti al Gruppo Shopping Bag di Assografici. Recentemente, siamo stati contattati da un analogo gruppo di interesse, nato in Spagna, denominato «labolsadepapel» costituito invece da più soggetti, ovvero formato sia dai principali produttori, sia dai trasformatori di sacchetti di carta e altri, con l’obiettivo più generale di effettuare studi di mercato e promuovere l’uso «de la bolsa de papel» (il sacchetto di carta, ndr) a favore della sostenibilità, in uno scenario spagnolo che stabilisce la graduale sparizione dei sacchetti di plastica monouso entro il 2018.
Anche questo gruppo si è rivolto al nostro laboratorio per avere un punto di riferimento per certificare secondo lo standard EN 13590 il volume utilizzabile e la resistenza/capacità di trasporto in chilogrammi degli shopping bag.»
Quali macchine vengono usate e quali sono i criteri?
«Apparecchiature e criteri sono dettate dalla norma europea EN 13590 del 2003. Il metodo descritto nella norma è stato a suo tempo voluto per primi dall’associazione Svedese Shopping Bag, analoga al gruppo di Assografici, ma che include anche altri soggetti quali grande distribuzione, società di logistica ecc. Sperimentalmente il metodo è stato messo a punto dal centro di ricerca svedese «Innventia», successivamente è divenuto normativa Europea.
La normativa si applica a tutte le tipologie di borse: quindi borse in carta, materiale termoplastico e/o qualsiasi altro materiale flessibile, con lo scopo di confrontarne le prestazioni utilizzando il medesimo metodo.
L’apparecchiatura necessaria è molto specifica: simula il movimento del braccio di una persona che solleva ripetutamente (almeno 20 volte), con una definita velocità e accelerazione, la borsa piena di materiale simulante il carico massimo trasportabile. La prova viene ripetuta su 20 esemplari campione e risulta superata se almeno 19 superano il test. Diversamente viene ridotto il carico e verificato nuovamente 20 esemplari per una capacità ridotta.
Della borsa viene misurato anche il volume massimo di trasporto con opportuno materiale simulante.
Al termine di questo collaudo viene rilasciato un certificato che consente di apporre il marchio ideato da Assografici (che ovviamente rilascia solo l’associazione). Le prove devono essere ripetute almeno 1 volta ogni 2 anni per mantenere la certificazione».
Sappi Fine Paper Europe ha annunciato la disponibilità sul mercato di Algro Vitess, una nuova carta per imballaggi flessibili. Patinata su un lato, offre un grado di luminosità eccezionale, oltre a una grande stabilità dimensionale.
Lo scorso anno Sappi ha investito più di 60 milioni di euro nella modernizzazione della macchina per carta 2 (PM2) presso l’impianto di Alfeld. L’investimento consentirà all’azienda di ottenere un’espansione sostenibile sul lungo termine della sua gamma di carte speciali. La carta recentemente presentata Algro Vitess è una nuova soluzione per imballaggi flessibili – la risposta di Sappi Alfeld alla crescente richiesta di una carta estremamente brillante in grado di soddisfare i più severi requisiti di stampa.
Lo sviluppo di questa carta si è basato sul know-how di Sappi della composizione ottimale della cellulosa e delle patinature, nonché sull’esperienza ottenuta con il suo tipo di carta già affermata Algro Finess. Grazie alla testa di stampa di recente installazione sulla PM2 della cartiera di Alfeld, Algro Vitess è in grado di garantire una formazione eccellente delle fibre di carta, il che si traduce in un difetto di blushing minimo. La carta offre inoltre un’eccezionale stabilità della bobina e restringimenti molto contenuti. Tali proprietà rendono un’ulteriore elaborazione da parte di trasformatori, tra cui stampa, plastificazione de estrusione, altamente produttiva. Possono inoltre contribuire a un processo di imballaggio ottimizzato per gli utilizzatori finali. Le sue caratteristiche di tiratura stabili consentono velocità di processo più rapide e risultati di qualità superiori durante l’intera supply chain degli imballaggi.
Qualità di stampa per molte tipologie di imballaggi
La superficie estremamente omogenea di Algro Vitess garantisce un’alta qualità di stampa. Tale caratteristica, assieme all’elevato grado di brillantezza della carta, garantisce un vantaggio eccezionale sullo scaffale per prodotti di marca. Il retro di Algro Vitess è stato sviluppato per offrire ottime proprietà di ancoraggio per le plastificazioni adesive e a estrusione.
Algro Vitess è patinata su un lato ed è disponibile in diverse grammature, che vanno da 50 g/m² a 120 g/m². È adatta a una vasta gamma di applicazioni, tra cui prodotti alimentari secchi, dolciumi, tè, caffè e prodotti farmaceutici. I risultati iniziali ottenuti dai progetti pilota confermano le eccellenti proprietà di Algro Vitess e ne esaltano l’elevata brillantezza e gli eccezionali risultati di stampa.
Argi, Associazione Produttori/Distributori di Sistemi e Prodotti per il settore Grafico, annuncia di aver completato la definizione della squadra che guiderà le sue attività nel triennio 2014-2016.
Come annunciato nell’assemblea associativa dello scorso marzo, il primo consiglio direttivo del nuovo triennio ha portato all’assegnazione del ruolo di vicepresidente: sarà Giorgio Bavuso di Ricoh Italia a svolgere questa funzione, affiancando il Presidente Roberto Levi e i colleghi Consiglieri in un periodo che si annuncia denso di attività.
«Sono molto contento e orgoglioso della fiducia espressa nei miei riguardi dal Presidente e dai Consiglieri», ha dichiarato Bavuso. «Desidero fortemente contribuire al successo dell’Associazione mettendo a disposizione le mie competenze di manager di multinazionale, in piena collaborazione con il Presidente e con tutti i Consiglieri.»
Specializzata nel settore della prestampa, nella certificazione tecnica e nell’ottimizzazione dei processi di gestione dei file dalla ricezione alla stampa, è editorialista di Italia Grafica e autrice di numerosi articoli e pubblicazioni. La sua esperienza si è negli anni orientata verso le pubblicazioni multicanale e dei software connessi. Con pazienza e rigore trasferisce le sue competenze ad adulti e studenti in particolare nel corso Its Angelo Rizzoli.
Il Premio è nato nel 1993, ed è un evento premiale interscuola, unico in Italia, delle eccellenze dei giovani in formazione nelle scuole dell’area Stampa, Grafica, Comunicazione, Multimedialità e delle eccellenze nell’industria e nella cultura grafica italiana.
Il prossimo 19 maggio alle 18 si svolgerà la serata Vendere stampa online per virtù e non per necessità!, l’evento esclusivo sugli e-commerce Web-to-print organizzato da Edigit a titolo completamente gratuito presso il Novotel Cà Granda di Milano.
Durante l’incontro verranno illustrati i passi fondamentali da compiere per andare online in pochi giorni con la propria azienda di stampa, le potenzialità di un e-commerce Web-to-print integrato, e i vantaggi ottenibili allargando il proprio business al Web, in relazione alle attuali evoluzioni del mercato.
L’evento, alla sua terza edizione dopo i successi di partecipazione registrati a Verona e Roma, sarà arricchito dalle testimonianze di tre Aziende Grafiche già online, rappresentate da Mario Crippa (titolare di Fotoincisione 2000), Luigi Moro (titolare di La Sintesi,), Stephan Strehlow e Luca Lupoli (rispettivamente responsabile marketing di Saxoprint GmbH e responsabile di Cewe-print Italia).
I testimonial illustreranno il percorso fatto per implementare la propria soluzione di commercio elettronico, le criticità incontrate e i risultati finora raggiunti, e apporteranno ulteriore concretezza alla serata raccontando le proprie esperienze di Web-to-print e le motivazioni che li hanno spinti ad aprire una piattaforma di stampa online.
Per leggere il programma completo, registrarsi e partecipare gratuitamente all’evento cliccare qui!
Argi presenta il Manifesto sui modelli comportamentali, un progetto che si propone di recuperare quei fondamentali valori etici che sono alla base dell’economia di mercato e che, purtroppo, le relazioni d’impresa nell’attuale scenario tendono a perdere e comunque a trascurare.
Per le imprese associate quest’etica delle relazioni, sia interne che verso terzi, non ha un valore unicamente legato al rispetto delle normative vigenti; le sue fondamenta stanno nella convinta volontà di offrire e rispettare elevati standard di correttezza comportamentale, anche in adesione a principi e regole interne di natura volontaristica.
Il tema dell’importanza di un’etica comportamentale nel settore è radicato in Argi, che già un anno fa, sulla scorta di una proposta dell’allora consigliere Roberto Levi (oggi presidente dell’Associazione), aveva lanciato un richiamo all’importanza per le aziende di caratterizzarsi e di distinguersi per garanzie e qualità del lavoro, focalizzandosi in particolar modo sul quel circolo vizioso per cui il mancato puntuale rispetto delle scadenze e la loro continua proroga stava assumendo caratteri di “normalità”, in totale assenza di motivate e giustificate ragioni.
Tutti questi motivi sono alla base del Manifesto sui modelli comportamentali, primo passo di un percorso volto a valorizzare e rafforzare le aziende del settore Arti Grafiche, anche non associate, che operino secondo criteri consoni a una corretta crescita del settore e alla tutela dell’intera filiera.
L’iniziativa, assolutamente innovativa per il settore, vuole sottolineare come l’etica professionale e l’integrità personale non siano aspetti secondari e trascurabili, ma al contrario fondamentali dei rapporti commerciali. L’Associazione esorta l’intera filiera e i media a sostenere questo progetto.
Le aziende associate che hanno aderito al progetto.
Agfa Graphics; Atlantic Zeiser; Bobst Group Italia; Boettcher Italiana; Boewe Systec; Canon Italia; Colorgraf; Dc Druckchemie Italia; Fujifilm Italia; Hewlett-Packard; Huber Italia; Imaf Industria Materiali Fotochimici; Kba Italia; Kern Italia; Kodak; Kolor+ Service; Komori Italia; Konica Minolta Business Solutions Italia; Macchingraf; Manroland; Neopost Italia; Ntg Digital; Open Age; Pavan Forniture Grafiche; Pitney Bowes; Power And Consulting; Printgraph Finito; R.G.; Ricoh Italia; Smg; Technotrans Italia; Tresu Italia; Xeikon Italia; Xerox Italia.
Per ricevere il Manifesto, chiama la segreteria Argi (02-26927081), o collegati qui.
Che cosa può fare lo stampatore per essere ecosostenibile? Quali misure può adottare? Abbiamo parlato di Ecolabel e Nordic Ecolabelling.
Il 3 luglio 2013 ISO ha pubblicato una nuova norma destinata solo alle arti grafiche, la ISO 16759. A differenza di quelle già presenti sul mercato non è generica, ovvero non consente di calcolare la carbon footprint di ogni prodotto e servizio e nemmeno quella di intere organizzazioni; al contrario è nata per essere applicabile ai soli prodotti dalle arti grafiche.
Se pensiamo alla «sostenibilità» come quello stile di vita che fa un uso delle risorse tale da non pregiudicarne un analogo uso per le future generazioni, è necessario pensare a dei prodotti che rispettino questi valori. Ecco quindi i criteri per una progettazione ecosostenibile.
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Le ultime processless proposte sul mercato di alcune tra le più note case fornitrici di lastre ci hanno suggerito di approfondire l’argomento visitando Graficasette, un’azienda grafica che ha inserito nel proprio flusso di lavoro le lastre Sonora XP di Kodak. Ecco cosa abbiamo sperimentato…
Inauguriamo questo mese un ciclo di appuntamenti, con la collaborazione di Assografici, che vogliono aiutare l’imprenditore in questo momento difficile. Ecco quindi i consigli di Ferdinando Pennarola, professore associato di Organizzazione Aziendale e Sistemi Informativi all’Università Bocconi di Milano, per uscire dalla stretta di un mercato stagnante: confrontarsi con l’evoluzione continua della domanda e seguire alcune semplici ma importanti regole di base.
Con il nuovo European Ink Jet Technical Centre di Telford (Regno Unito) Ricoh aumenta la sua capacità di supportare la crescente richiesta di teste di stampa Ink Jet industriali da utilizzare per applicazioni grafiche, tessili e di stampa 3D.
Ricoh ha maturato una lunga esperienza nello sviluppo di teste di stampa Ink Jet industriali e da circa 30 anni fornisce tecnologie alle aziende in tutto il mondo.
Il nuovo centro, situato a Telford (Regno Unito), è nato per dare supporto agli OEM di tutta l’area EMEA garantendo possibilità di effettuare test e valutazioni e di svolgere attività di formazione esterne. I laboratori sono strutturati in modo da supportare gli OEM nella valutazione e nel test delle componenti Ink Jet di Ricoh per applicazioni grafiche, tessili e di stampa 3D.
Graham Kennedy, Business Development Manager, Industrial Print di Ricoh Europe, commenta: «le teste di stampa Ink Jet Ricoh rappresentano una grande opportunità per gli sviluppatori che ora hanno a disposizione questo centro per pensare a nuove possibilità. Potranno utilizzare le nostre teste di stampa nella produzione di prototipi, nell’additive manufacturing, nella realizzazione di tessuti on demand e nell’ambito delle arti grafiche».
I tecnici specializzati di Ricoh testano le caratteristiche delle teste di stampa, la compatibilità con le applicazioni e le fluid performance, consentendo ai clienti di effettuare localmente test e comparazioni. Nel centro lavorano anche chimici e ingegneri meccanici ed elettronici in grado di dare ai clienti il massimo supporto di cui necessitano. Il centro è stato sviluppato ad hoc per i clienti EMEA e sarà integrato nel network delle facilities tecniche e manifatturiere con l’obiettivo di fornire supporto a livello locale.
«Una buona parte dei nostri clienti a cui forniamo tecnologie Ink Jet – continua Graham Kennedy – ha sede nell’area EMEA per cui è necessario fornire supporto locale. Questo consente ai nostri clienti di concretizzare le loro idee più velocemente e di portare i prodotti sul mercato in maniera più rapida ed efficace. Il nuovo centro ci consente di rispondere alle loro esigenze e rafforza il lavoro svolto nelle facilities già esistenti».