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Pennelli personali ed effetti speciali. Come raggiungere risultati articolati, coinvolgendo filtri chiave

Una volta selezionata l’area utile dovreste ottenere una specie di biglia metallica, se avete esagerato con il filtro Deforma (o Sfera) arriverete a qualcosa di più somigliante a un bottone, quindi attenzione.
Partite da un documento nuovo di dimensioni 600×600 pixel in RGB, premete il tasto D per ripristinare i colori di primo piano e sfondo di default (bianco e nero) e applicate il «Filtro>Rendering>Nuvole».

Questo filtro genera una specie di tessitura casuale mescolando i colori di primo piano e sfondo con una trama vagamente riconducibile a delle nuvole (da qui il nome), in realtà questa vaga somiglianza non ci interessa minimamente per quanto stiamo per fare.

Potete automaticamente contrastare il risultato ottenuto tenendo premuto il tasto «Alt» quando confermate il filtro.

Involucro di plastica

Selezionate la voce «Filtro>Galleria Filtri»… trovate «Artistico>Involucro di plastica» e impostate i seguenti valori indicativi:

  • Intensità: 20
  • Dettagli: 15
  • Sfumatura:15

Applicate lo stesso filtro per due o tre volte (con «Cmd/Ctrl F» lo potete fare automaticamente senza passare nuovamente dal menu Filtro, oppure applicandolo più volte direttamente all’interno della finestra Galleria filtri usando il tasto «Nuovo livello effetti» in basso a destra).

Superficie sferica

Selezionate il «Filtro>Distorsione>Deforma» con Fattore -100 e applicatelo tre o quattro volte, in alternativa potete provare anche il «Filtro>Distorsione>Effetto Sfera» con Fattore 100, dovrete però applicarlo più volte per avere un risultato ugualmente soddisfacente.

Con lo strumento di selezione circolare delimitate la zona centrale del documento dove, a causa delle distorsioni, si è generata una specie di bolla. Visto che il documento è quadrato e il filtro agisce a partire dal suo centro, vi consiglio di creare due guide a croce esattamente a metà di altezza e larghezza (menu «Visualizza>Nuova Guida» e mettete 50% nella casella così vi risparmiate calcoli a mente), dopodiché con lo strumento di selezione partite dall’intersezione delle due guide tenendo premuti i tasti «Alt» e «Shift» (che rispettivamente faranno partire la selezione dal centro e la manterranno regolare).

Con «Cmd/Ctrl J» portate il contenuto della selezione su un nuovo livello ed eliminate quello su cui avete appena lavorato dato che ha esaurito la sua utilità.

Aggiungere luci e ombre

Una volta selezionata l’area utile dovreste ottenere una specie di biglia metallica, se avete esagerato con il filtro Deforma (o Sfera) arriverete a qualcosa di più somigliante a un bottone, quindi attenzione.

Andate nel menu «Selezione>Carica Selezione» e nel menu a tendina Canale controllate che ci sia il nome del livello su cui vi trovate (dovrebbe essere già così in automatico), dopodiché confermate. In questo modo avete caricato la cosiddetta «trasparenza del livello», equivalente al «Cmd/Ctrl click» sulla miniatura del livello nella palette omonima.Con la selezione ancora attiva create un nuovo livello sopra a tutti gli altri («Cmd/Ctrl Shift N»), con lo strumento sfumatura impostato su «Radiale» e «Da primo piano a trasparente» fate un punto luce con il bianco in alto a sinistra e un rinforzo d’ombra con il nero in basso a destra.

Creazione e definizione del pennello

Raggruppate in un Set i livelli che avete utilizzato, premete la combinazione «Cmd/Ctrl Shift E» (applica visibili) per unirli tutti in un livello separato in maniera automatica e nascondete il set.

Il ridimensionamento della sfera iniziale è fondamentale per evitare drastici ricampionamenti nel pannello dei Pennelli. Partire da una grafica enorme e ridimensionarla dal pannello è sensibilmente peggio rispetto a una dimensione corretta fin dalla sua definizione.

Ora potete ridimensionare il nuovo livello così creato (dovrebbe essere una sferetta su sfondo trasparente) fino a un ingombro di circa 40 pixel usando «Modifica>Trasformazione libera» («Cmd/Ctrl T») e inserendo questi valori nelle caselle contrassegnate da L e A nella Barra delle Opzioni in alto.

Dal menu «Modifica» selezionate la voce «Definisci pennello predefinito», e all’interno del pannello «Pennelli» impostate le dinamiche come indicato nelle righe che seguono.

In «Forma punta del pennello»: spaziatura 110%.

In «Dinamica Forme»: variazione dimensione 90%, dimensione minima 20%.

In «Dispersione»: dispersione 300% con la casella di spunta «Entrambi gli assi attiva».

In «Trasferimento»: variazione opacità al 50%.

Alla fine ricordatevi di salvare il pennello sotto un altro nome.

Seguire il tracciato

Come già visto nel tutorial di Italia Grafica di marzo disegnate un tracciato con lo strumento «Penna» o ricavatelo da una eventuale scritta opportunamente convertita (o da una forma), dopodiché dal menu del pannello tracciati selezionate «Traccia tracciato» abilitando il pennello appena creato.

Cambiando le dimensioni del pennello e tracciando più volte lo stesso tracciato si possono ottenere rapidamente effetti interessanti.

Scegliendo una forma tra quelle già disponibili e creando un minimo di sfondo colorato è possibile ottenere con pochi clic una forma composta da bollicine di varia grandezza.

 

 

 

Le macchine da stampa digitali HP Indigo supportano la campagna di personalizzazione del marchio Coca-Cola

La HP Indigo in fase di stampa etichette.

 

La HP Indigo in fase di stampa etichette.

HP ha annunciato la produzione, su grande tiratura, di etichette personalizzate su macchine da stampa digitali serie HP Indigo WS6000 per la campagna di personalizzazione del marchio Coca-Cola più grande di tutti i tempi. La campagna «Condividi una Coca-Cola» è stata avviata in tutta Europa il 1 maggio ed è studiata per consentire a Coca-Cola di coinvolgere direttamente i suoi consumatori in 32 paesi. Il famoso logo sulle bottiglie, Coca-Cola light e Coca-Cola Zero sarà sostituito con 150 tra i nomi, i soprannomi e i vezzeggiativi più comuni in ogni paese.

Il progetto ha combinato tecnologia di stampa convenzionale e stampa digitale HP Indigo per la creazione di 800 milioni di etichette personalizzate di alta qualità.

«La confezione svolge un ruolo critico nella campagna “Condividi una Coca-Cola” poiché collega la bottiglia fisica ai canali di comunicazione online, inclusi social network e siti di contenuto generato dagli utenti» afferma Marit Kroon, marketing manager di Coca-Cola Europa. «La possibilità di personalizzare un così elevato volume di etichette con le macchine da stampa digitali HP Indigo ottenendo al contempo la qualità e l’uniformità richieste da Coca-Cola, apre la via a nuove possibilità per future campagne creative.»

Ahlstrom lancia la carta «PFOA-free»

Coralpack «PFOA-free» è la carta di Ahlstrom senza acido perfluorottanico.

L’intera gamma di carta Ahlstrom Coralpack per packaging alimentare è oggi disponibile su richiesta in una versione New Generation (NG), ovvero senza acido perfluorottanico. Coralpack «PFOA-free» è utilizzabile per packaging flessibile per confezionare prodotti oleosi come il burro. Cambiando il tipo di resina nel processo produttivo, si ottiene infatti una carta nella quale l’acido perfluorottanico non è presente. Quindi, nonostante il loro contenuto oleoso, i prodotti confezionati con Coralpack NG non hanno macchie di unto, qualità che ha un positivo impatto sul consumatore. Lo scorso gennaio 2006 l’EPA americana (Environmental Protection Agency) invitò le aziende produttrici di fluorine chimiche a impegnarsi per ridurre del 95% il PFOA dalle loro emissioni e prodotti entro il 2010, e di eliminarli del tutto entro il 2015.

 

 

 

 

 

 

Safety Bridge, un ponte per la sicurezza

Ogni anno gli eventi infortunistici che coinvolgono la persona nell’ambiente domestico sono significativi. Attualmente in Italia si verificano 4.500.000 infortuni all’anno di cui circa 8.000 con esito mortale. Se confrontiamo il dato con l’incidenza di persone coinvolte in incidenti sulla strada e sul lavoro – rispettivamente: da dati Istat e ACI 2010 circa 210.000 incidenti stradali con lesioni a persone con circa 4.000 morti e sul lavoro 775.000 infortuni e 980 morti (dati Inail) – ci si rende conto di quanto sia importante non ignorare la realtà domestica. Numeri che comportano anche un impatto economico: il costo degli infortuni domestici per la società italiana viene stimato il 6% del PIL pari a 120.000.000.000 euro annui. Numeri che fanno capire ancor di più l’importanza di una diminuzione del fenomeno.

Proprio sulla base di questi dati nasce il progetto «Safety Bridge», ideato dal Centro per la Prevenzione dei Rischi Ceper per trasferire la prevenzione dei rischi dagli ambienti di lavoro agli ambienti domestici rendendo il lavoratore il gestore in prima persona dell’incolumità e serenità della propria famiglia. L’iniziativa è stata sostenuta e promossa da Gifco che ha creduto subito in questo progetto, tanto da essere la prima Associazione in Italia a essersene fatta promotrice fra i propri soci. «Siamo felici che alcune aziende abbiano dimostrato interesse per il Safety Bridge e ci auguriamo che possa essere un ulteriore passo verso il consolidamento del rapporto tra azienda e lavoratore», ha dichiarato Marco Di Bernardo, segretario generale.

Christoph Gamper è il nuovo AD di Durst Phototechnik

Christoph Gamper è il nuovo AD di Durst Phototechnik

Christoph Gamper è il nuovo AD di Durst Phototechnik

Christoph Gamper è il nuovo amministratore delegato di Durst Phototechnik e delle sue controllate. Il conferimento ufficiale del nuovo incarico è avvenuto il 2 maggio 2013, in concomitanza con l’inizio del nuovo anno fiscale della multinazionale nella produzione di sistemi inkjet industriali, con headquarter e sito produttivo a Bressanone. La Casa Madre Durst Phototechnik gestisce la società di ricerca e produzione Durst Phototechnik Digital Technology con sede a Lienz (Austria). Il Gruppo opera a livello mondiale con uffici di vendita in America, Europa, Asia e India. Il cambiamento di generazione ai vertici di Durst Phototechnik è stato pianificato in anticipo. Già amministratore delegato designato da luglio 2011 e vice presidente esecutivo, Gamper è stato responsabile dei segmenti industriali di Durst Phototechnik e dell’organizzazione e lo sviluppo della nuova divisione tessile. Christoph Gamper succede a Richard Piock, alla guida di Durst Phototechnik per oltre vent’anni durante i quali ha svolto un ruolo determinante nell’evoluzione del business fino al conseguimento della leadership mondiale nelle tecnologie inkjet industriali. Richard Piock proseguirà l’attività in Durst con il ruolo di Presidente e membro del consiglio di amministrazione.

«Siamo molto lieti di aver trovato un degno successore per le straordinarie conquiste conseguite negli anni da Durst sotto la guida di Richard Piock», commenta Christof Oberrauch, rappresentante della famiglia proprietaria e Presidente uscente del consiglio di amministrazione di Durst Phototechnik. «In questi ultimi anni Piock è stato timoniere della transizione di Durst, portando l’azienda ad essere produttore leader a livello mondiale di applicazioni inkjet industriali. Ora affidiamo a Christoph Gamper il compito di proseguire questo percorso di sviluppo, con l’obiettivo di accedere a nuovi mercati e far progredire la nostra internazionalizzazione. In sintonia con il motto “pensare globalmente, agire localmente”, siamo molto lieti che questo prestigioso incarico venga conferito proprio a Christoph Gamper, altoatesino come Durst. Un manager che ha già maturato esperienze internazionali, gestendo con successo aziende attive a livello globale e dimostrando di possedere forti doti di leadership».

Lanciata la nuova piattaforma per la registrazione online al concorso Sepoty 2014

Lo stampatore druckpartner Druck- und Medienhaus, tedesco, ha vinto l'oro nella categoria "calendari" nell'edizione 2012 Gold Award

Dopo quasi 30 anni una delle competizioni più conosciute in Europa nel mondo della stampa si rinnova ancora e si migliora, per gestire al meglio le migliaia di richieste di partecipazione che arrivano a ogni edizione. Con la nuova piattaforma di registrazione online l’edizione 2014 del premio Sepoty (Sappi European Printers of the Year) è pronta per ricevere le iscrizioni.

Dal 1985 i premi Sepoty incoraggiano gli stampatori a trovare i processi migliori, le carte più belle, per arrivare alla combinazione perfetta di esperienza e supporti grafici per ottenere i migliori risultati per i loro clienti. Per Sappi è molto importante premiare gli stampatori che si sono impegnati al massimo per stabilire standard di qualità sempre più elevati nell’eccellenza della stampa, dimostrando così che la comunicazione stampata è ancora vitale e rilevante. Partecipare a una o più delle undici categorie previste non potrebbe essere più facile grazie ai miglioramenti stati realizzati per l’edizione 2014. I partecipanti non devono fare altro che collegarsi al sito Web progettato specificatamente, scegliere la lingua e fare click su «Partecipa». Successivamente devono essere completati un certo numero di campi, prima di inviare via Web la richiesta di partecipazione. Poi è necessario stampare copie della richiesta per accompagnare i lavori, che devono essere inviati alle sedi locali di Sappi.

Il termine ultimo per l’invio per il Sepoty 2014 è il 31 gennaio 2014; le pubblicazioni per questo primo round devono essere state stampate tra il gennaio 2012 e il gennaio 2013.

Oltre al premio Blue Green, che celebra la forza della stampa per esprimere e stimolare il coinvolgimento in una buona causa, le categorie di stampa sono le seguenti: rapporti annuali; libri; brochure; calendari; stampa digitale; stampa generica; riviste (stampate a foglio); riviste (stampate a bobina); imballaggi e etichette; autopromozione dello stampatore. Tutti i lavori inviati devono essere commerciali e stampati, completamente o in parte, su carta Sappi. Non ci sono limiti relativi al numero di lavori che si possono inviare.

Concepite proprio affinché Sappi possa conoscere meglio le persone che stanno dietro ai lavori vincitori, nel corso del 2012 si sono svolte con grande successo celebrazioni Sepoty locali in tutta Europa.

Lo stampatore druckpartner Druck- und Medienhaus, tedesco, ha vinto l’oro nella categoria “calendari” nell’edizione 2012

Esko lancia la Suite 12.1

L’uscita della Suite 12.1 di Esko è prevista a partire da luglio 2013 e sarà disponibile per i clienti esistenti.

Esko, fornitore e system integrator globale nelle soluzioni dedicate a imballaggi, cartelli ed espositori, stampa commerciale ed editoria professionale, ha annunciato il lancio di Esko Suite 12.1 a EskoWorld, l’appuntamento annuale per gli utenti Esko, a Phoenix, Arizona (USA), del 19-22 maggio. La release comprende nuove significative funzionalità che ottimizzano ulteriormente i flussi di lavoro completi in tutta la filiera di stampa e degli imballaggi. La Suite 12.1 segue il successo della Suite 12, lanciata a drupa 2012, e include aggiornamenti del software di editing e automazione.

I clienti garantiscono l’usato Gold di Durst

Il sistema Durst installato presso Ondulkart.
Il sistema Durst installato presso Ondulkart.

Ad oggi, solo in Italia, in ambito large format, sono oltre 200 le stampanti Durst installate.

Qualità e affidabilità sono valori imprescindibili anche per l’usato che l’azienda altoatesina definisce a buon ragione «Usato Gold». Prima di essere commercializzate, tutti i sistemi usati di Durst vengono completamente rigenerati e sottoposti, in base al programma «Quality Plus», a severi controlli. Testine rinnovate, lavate e regolate al computer, nastro di trasporto, lampade UV, filtri d’aria e serbatoi degli inchiostri tutti nuovi. Immancabile il sistema operativo aggiornato all’ultima versione. Niente viene lasciato al caso.

Con l’Usato Gold, Durst va incontro alle esigenze di tantissime aziende. Tra queste sicuramente quelle realtà di piccole o medie dimensioni che hanno sempre visto nelle soluzioni dell’azienda altoatesina un punto d’arrivo, la risposta tecnologica con cui poter gestire al meglio il proprio business e offrire prodotti e applicazioni d’eccellenza. È questo, per esempio, il caso di Print Out, azienda romana specializzata in stampa digitale e allestimenti grafici.

Ma c’è anche chi vuole entrare nel mondo del digitale e lo fa in punta di piedi, scegliendo proprio l’usato. Per Ondulkart l’obiettivo era di testare le potenzialità di questa tecnologia per la realizzazione di piccole tirature e di prodotti altamente personalizzati. «La cartotecnica digitale? Ci siamo più volte interrogati sulla validità di questo concetto» dichiara Matteo Biancardi, Responsabile Commerciale Cartotecnica di Ondulkart. «Poi abbiamo deciso di provare: dallo scorso anno abbiamo adottato un Usato Gold di Durst, una Rho 750 versione PAC. E devo dire che non solo ha soddisfatto le nostre aspettative, ma ci ha anche riservato delle sorprese. Oltre a impiegarla per la produzione di espositori e materiali POP in cartone ondulato, la utilizziamo per la stampa di tanti altri materiali che spaziano dal legno al metallo. In questo modo abbiamo ampliato il range delle possibili applicazioni e, dunque, la nostra gamma prodotti». E i risultati sono così graditi che l’azienda non esclude in futuro di poter acquistare un altro usato Durst o addirittura una macchina nuova.

Poi c’è il cliente affezionato Durst che già conosce la formula dell’Usato Gold, la apprezza e ne approfitta per rinnovare di continuo il proprio parco macchine. È questo il caso di Star Grafic, realtà specializzata in stampa digitale di grande formato, produzione di pannelli sinottici e oggetti di design, che con l’acquisto del sistema usato Rho 750 HS PAC arriva a quota quattro Durst.

Il trattamento con radiazioni è veloce affidabile e rispetta l’ambiente

Attualmente vengono impiegati due percorsi paralleli per il trattamento mediante radiazioni: ultravioletti (UV) e fascio di elettroni (EB). «Entrambi i sistemi», spiega David Helsby, presidente di RadTech Europe (RTE), l’associazione settoriale europea che ne promuove lo sviluppo, l’impiego e i vantaggi, «offrono soluzioni altamente tecnologiche per il trattamento (essiccazione o adesione) di tutti i tipi di materiali».

Nei principali mercati dell’industria grafica viene fatto un consistente impiego di questa tecnologia: si pensi alle vernici sovrastampate (un’applicazione per un trattamento rapido dopo la stampa che si è affermata nel settore degli imballaggi) e all’essiccazione degli inchiostri stessi. «Tutte le tecniche di stampa lo usano per gli inchiostri: la flessografica a bobina in alti volumi, la litografia offset a bobina e a foglio, la stampa digitale di etichette in grande e grandissimo formato e persino la serigrafia, con strati d’inchiostro molto durevoli, ma lenti in quanto a tempi di essiccazione», continua il presidente, «La forte crescita nelle applicazioni grafiche deriva da una combinazione di fattori: le innovazioni del settore degli imballaggi – per esempio il passaggio da materiali rigidi a flessibili – la stampa di volumi elevati senza una riduzione della qualità, la richiesta dei proprietari dei marchi per consegne just-in-time e la necessità di ridurre i costi complessivi degli imballaggi».

Gli aspetti ambientali assumono sempre maggiore importanza in tutto il mondo, e legislazioni europee ed extra-europee in materia di salute e sicurezza stanno spingendo le aziende a ripensare i propri processi di produzione, per renderli più sostenibili e per dare maggiore valore al riciclo. «I processi di trattamento tramite UV e fascio di elettroni non aggiungono elementi indesiderati a un prodotto o a un imballaggio, neanche a quelli alimentari», precisa David Helsby, «Il loro potenziale di riduzione del consumo energetico e dei gas serra, nonché l’ampiamente documentata riduzione delle emissioni di composti volatili organici (CVO) e di inquinanti atmosferici pericolosi (HAP – hazardous air pollutants) possono contribuire in modo significativo alla produzione sostenibile».

Una seconda vita ai sottoprodotti delle etichette autoadesive

Stefano Pistoni, Regional Sales Manager di UPM Raflatac, divisione Engineered Materials di UPM Kymmene

RafCycle è il programma, sviluppato da UPM Raflatac, per la valorizzazione e il riciclaggio degli scarti derivanti dai materiali autoadesivi, altrimenti destinati allo smaltimento nelle discariche.

Nell’ambito delle arti grafiche il settore dei materiale autoadesivi è uno fra quelli maggiormente orientato verso l’innovazione, ma ha come «unico» grande handicap quello dell’ampio volume di scarti-rifiuti che vengono generati lungo il processo, come spiega Stefano Pistoni, Regional Sales Manager di UPM Raflatac  – divisione Engineered Materials di UPM Kymmene – che si occupa della produzione e fornitura di materiali autoadesivi per etichette. «Negli ultimi anni tutte le associazioni di categoria a livello locale e internazionale si stanno muovendo per trovare delle soluzioni di smaltimento più sostenibili. UPM Raflatac ha investito tempo e risorse ed è riuscita a realizzare RafCycle, che consente di trasformare, in maniera vantaggiosa, i sottoprodotti generati durante il ciclo di vita dei materiali autoadesivi in materie prime sostenibili. Offre numerosi vantaggi agli stampatori, ai confezionatori e all’intero settore dell’etichettatura: oltre a ridurre il conferimento in discarica per questa tipologia di rifiuti offre, nella maggior parte dei casi, un interessante risparmio economico. Questo servizio innovativo è stato reso possibile perché UPM è una realtà “integrata”, nel senso che produciamo materiale autoadesivo, ma siamo fondamentalmente un gruppo di cartiere: questo ci permette di avere delle sinergie di gruppo che non sono riscontrabili in altre organizzazioni meno ampie o, perlomeno, non a livello globale».

Stefano Pistoni, Regional Sales Manager di UPM Raflatac, divisione Engineered Materials di UPM Kymmene