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I consumatori italiani ed europei preferiscono gli imballaggi di carta

Il 2020 ha visto cambiamenti sostanziali nelle abitudini di consumo con una impennata degli acquisti online che hanno determinato un aumento della produzione di packaging.

Un recente sondaggio mostra che i consumatori italiani ed europei ritengono che l’imballaggio in carta sia la scelta migliore per l’ambiente rispetto ad altri materiali.

Lo studio, commissionato dall’organizzazione no-profit Two Sides e condotto dalla società di ricerca indipendente Toluna, ha l’obiettivo di comprendere il cambiamento delle percezioni dei consumatori nei confronti della stampa, della carta e degli imballaggi a base di carta.

Packaging in carta: scelta preferita e sostenibile

Negli ultimi anni l’imballaggio non riciclabile e monouso è stato oggetto di grande attenzione dei media con l’aumento dell’inquinamento e il suo impatto su animali e habitat naturali.

Un rapporto del 2020 del Pew Charitable Trusts stima la quantità di plastica  negli oceani in 11 milioni di tonnellate l’anno. Questo sta spingendo i consumatori a cercare di ridurre gli sprechi per un’economia sostenibile e circolare.

Nello studio, ai consumatori è stato chiesto di scegliere il materiale di imballaggio preferito fra carta/cartone, plastica, vetro e metallo in base a una serie di attributi ambientali, visivi e fisici.

Gli imballaggi di carta e cartone si attestano ai vertici delle preferenze tra i consumatori per diversi indicatori di sostenibilità, tra cui compostabilità (72%), migliore per l’ambiente (62%) e più facile da riciclare (57%).

In Europa, l’84% degli imballaggi di carta viene riciclato, il che lo rende il materiale di imballaggio più riciclato al mondo. Il vetro ha un tasso di riciclaggio del 74%, il metallo l’80% e la plastica il 42%. (Eurostat, 2019)

L’aumento dello shopping online: notizie positive per gli imballaggi in carta

Con il semplice tocco di uno schermo, i consumatori possono cercare un prodotto, ordinarlo e riceverlo in modo sicuro a casa entro 24 ore.

Il sondaggio ha scoperto che i consumatori italiani sono disposti ad agire se non pensano che un rivenditore stia facendo abbastanza per diventare più sostenibile.

Il 70% dei consumatori sta attivamente facendo qualcosa per ridurre l’uso di imballaggi in plastica. Il 48% degli intervistati eviterebbe di acquistare dai rivenditori che non si impegnano attivamente per ridurre l’uso di imballaggi in plastica non riciclabili. Il 58% dei consumatori ritiene che sarebbe giusto scoraggiare l’uso di imballaggi non riciclabili con l’applicazione di una specifica tassazione.

Il 66% predilige i prodotti ordinati online che sono consegnati in imballaggi di carta piuttosto che in plastica mentre il 73% dei consumatori preferisce che i prodotti ordinati online siano consegnati in imballaggi di misura giusta, cioè non troppo grandi per le dimensioni effettive del prodotto.

Infine i consumatori hanno dato preferenza ai sacchetti in carta per il loro impatto ambientale in termini di riciclabilità (52%), compostabilità (47%) e realizzazione con materiali rinnovabili (43%).

Carta: l’essenzialità riduce le perdite nel 2020, in recupero i primi mesi del 2021

A margine dell’Assemblea privata dei soci di Assocarta il presidente Lorenzo Poli ha presentato i risultati dell’industria cartaria italiana e il suo posizionamento in Europa, nonostante la crisi pandemica.

“3° produttore europeo di carte e cartoni dopo Germania e Svezia con 8,5 mln ton, pari al 10% dei volumi realizzati nell’area, l’Italia è:

1° produttore europeo nel settore igienico-sanitario con 1,6 mln ton (+2,5% 2020/2019), pari al 20,4% dei volumi europei.

2° utilizzatore europeo di carte da riciclare dopo la Germania: 5,7 mln ton (+2,9% 2020/2019) utilizzate nel processo produttivo, pari all’11% dei volumi europei.

3° produttore europeo di carta e cartone da imballaggio: 4,8 mln ton (+4,7% 2020/2019); 10% dei volumi europei” illustra Poli.

“Il posizionamento del nostro Paese nel ranking europeo è inoltre qualificato da un indice di circolarità di materia  pari allo 0.79 in una scala da 0 a 1; un valore elevato, ottenuto grazie alla capacità del settore di investire in materie prime rinnovabili (fibre vergini da foreste certificate e amidi), e di prendersi cura dei suoi prodotti reimmettendo nel ciclo produttivo carta e imballaggio da riciclare. Nel 2021 il 61% della nostra produzione proviene da fibre riciclate e negli imballaggi siamo oltre l’80%” spiega Lorenzo Poli. “Cresce anche la raccolta di carte cartoni, che nel 2020 raggiunge il 69,3%, superando il precedente record del 2016 (64,1%).”

L’essenzialità e la circolarità del settore deve fare però fare i “conti” con i costi di produzione che per il 60% è costituito dai costi delle materie prime fibrose (cellulosa e carta da riciclare) e da quelli energetici e di compensazione CO2:  20% costo dell’energia e compensazioni CO2; 40% costo delle materie prime fibrose.

Nel 2020 e nei primi mesi del 2021 la componente energetica e l’ETS (ottobre 2020/maggio 2021) hanno subito fortissimi rincari: +166% il costo del gas naturali,  +205% il costo dell’ETS per le compensazioni di CO2.

Anche le  quotazioni in $ delle cellulose hanno fatto registrare tra ottobre 2020/dicembre 2020 e maggio 2021 aumenti del 53% (fibre lunghe) e del 60% (fibre corte) attestandosi su livelli mai raggiunti in precedenza. Quotazioni record anche per la carta da riciclare con apprezzamenti tra ottobre 2020 e aprile scorso di oltre il 300% per le qualità miste, del 165% per quelle per ondulatori (OCC).

“Il mercato ha confermato lo scorso anno il riconoscimento dell’essenzialità delle cartiere da parte del Governo (DPCM 22 marzo 2020), nel 2020 la produzione di carte e cartoni si è collocata su poco oltre 8,5 mln ton (-4,1% sui volumi 2019 nonostante il lungo lockdown nazionale di molte attività utilizzatrici), per un fatturato di 6,35 mld € in calo del 12,5% rispetto al 2019” afferma Poli.

Tale risultato è la sintesi di dinamiche diverse a livello di singoli comparti: nelle carte per usi igienico-sanitari (+2,9%) e nel packaging (+4,7%), grazie, in particolare, allo sviluppo dei volumi di carte e cartoni per cartone ondulato (+11,6%). Risultato che,  oltre ad inglobare gli effetti del completamento, ad inizio 2020, del processo di riconversione di un importante impianto storicamente dedito alla produzione di carte grafiche, è da vedere in connessione con la crescita del commercio on line.

La quota di produzione nazionale destinata ai mercati esteri è al 42,5% dopo aver toccato nel 2017 il massimo storico del 44,7%, con un saldo positivo import/export di 162 milioni di Euro

“Tendenza positiva sui volumi confermata nei primi mesi 2021: nel gennaio-aprile volumi prodotti e fatturato sono in recupero (rispettivamente +7,3% e +8,9%) rispetto ai numeri in ripiegamento dello stesso periodo 2020 con dinamiche diversificate per comparti” spiega Lorenzo Poli. Confermato l’aumento dei volumi di carte e cartoni destinati al packaging (+10,7%), dovuto in larga parte alla dinamica delle carte e cartoni per cartone ondulato (+13%), connessa con l’avvio, a fine 2020, di un ulteriore impianto. Moderatamente sotto i livelli in espansione dei 4 mesi 2020 la produzione di carte per usi igienico-sanitari (-1%).   In parziale recupero la produzione di carte per usi grafici (+5,1%) sui ridotti livelli del 2020 che avevano risentito delle drastiche misure per arginare la pandemia (chiusure uffici, scuole ecc).

Appare poco più che stabile la componente interna della domanda dei prodotti delle cartiere (consumo apparente), che nel primo trimestre si colloca in prossimità (+0,4%) dei quantitativi in calo dell’analogo periodo 2020, a fronte di un export in aumento dell’1,3% sui volumi espansione del primo trimestre 2020 (+6,8% sul 2019).

I primi dati relativi all’anno in corso evidenziano un ulteriore aumento del consumo di carta da riciclare (+13,8%) nei primi 4 mesi 2021 sull’analogo periodo 2020.

Unione: Tiziano Galuppo eletto alla presidenza per i prossimi quattro anni

Si è svolta il 21 giugno 2021 l’Assemblea dell’Unione Industriali Grafici Cartotecnici trasformatori carta e affini della Provincia di Milano, durante la quale è stato eletto come nuovo presidente per il quadriennio 2021-25 Tiziano Galuppo, che sostituisce così Fulvia Lo Duca alla guida della storica associazione imprenditoriale milanese.

Tiziano Galuppo, anni 59, sposato con due figli è amministratore unico di Primo Piano Industry srl e direttore commerciale di Eurocarton srl. Una carriera spesa nel mondo della stampa commerciale e pubblicitaria, passando da Litorama e da Grafiche Mazzucchelli, per poi intraprendere nel 1999 la via imprenditoriale. Sempre partecipe della vita associativa, è stato più volte componente del Consiglio Direttivo dell’Unione e anche della Giunta e del Consiglio generale di Assografici. Negli ultimi sette anni ha rivestito la carica di vice presidente dell’Unione. È anche commissario in Camera di Commercio di Milano per il Comitato prezzi carta e cartone.

“Dopo una vita lavorativa spesa nel settore e dopo lunga militanza associativa è con grande orgoglio e senso di responsabilità che assumo la carica di Presidente dell’Unione GCT di Milano, in quella che considero un po’ la fase di maturità del mio percorso lavorativo”, dichiara il neo presidente Galuppo. “È importante che l’Unione consolidi il suo specifico ruolo sulla provincia di Milano, con servizi sempre più attrattivi e utili agli associati e allargando la propria base associativa. Mi impegnerò, inoltre, perché le aziende di Milano contribuiscano in Assografici, come già fanno in modo importante, alla vita associativa di categoria e alla tutela degli interessi del settore”.

Assografici: riconfermata la squadra di vice presidenza

Emilio Albertini, presidente di Assografici e vicepresidente di Federazione carta e grafica

In occasione dell’Assemblea privata di Assografici, svoltasi martedì 21 giugno, è stata eletta la squadra di vice presidenti che affiancherà Emilio Albertini nella seconda parte del suo mandato, per il biennio 2021-23. Di fatto il presidente Albertini ha riconfermato in toto l’attuale compagine composta da: Paolo Bandecchi (Rotolito Spa) con delega al settore grafico; Carlo Emanuele Bona (Vincenzo Bona Spa) con delega all’innovazione, ai rapporti federativi e al Gruppo Giovani Imprenditori; Marco Spada (Spadamedia Srl) con delega ai temi sindacali; Stefano Crechici (Modiano Industrie Carte Da Gioco ed Affini Spa) e Carlo Montedoro (TMB Stampa Srl) con delega al Territorio e allo sviluppo associativo. Completa poi la squadra, come previsto da Statuto, Tiziano Galuppo, neoeletto Presidente dell’Unione Industriali Grafici e Cartotecnici di Milano al posto di Fulvia Lo Duca.

Nel chiedere ai soci la riconferma della squadra, Albertini ha evidenziato il forte supporto operativo che tutti i vice presidenti hanno sempre garantito in questo primo biennio e anche durante il difficile periodo pandemico. Supporto del quale è certo di potere contare anche per il proseguo del suo mandato.

Cambio al vertice della Federazione Carta Grafica: Carlo Emanuele Bona nuovo presidente

Durante l’Assemblea Privata di Federazione Carta Grafica, è stato eletto presidente della Federazione Carlo Emanuele Bona, vice presidente della Vincenzo Bona Spa, azienda grafica specializzata nella stampa per l’editoria.

Bona, vice presidente di Assografici con delega all’innovazione, componente il Consiglio Generale dell’Unione Industriale di Torino, consigliere di AIDAF – Italian Family Business (riferimento italiano per le Aziende di Famiglia), sarà presidente di Federazione Carta Grafica per il prossimo biennio dopo la presidenza di Girolamo Marchi.

Lo affiancano il vice presidente Aldo Peretti (presidente di Acimga) con delega all’internazionalizzazione e il direttore generale Massimo Medugno (direttore di Assocarta).

“Per un imprenditore che viene da una famiglia di stampatori da sei generazioni, è motivo di grande orgoglio assumere la carica di presidente della Federazione Carta e Grafica, aggregazione nata nel 2017 per rappresentare gli interessi di una filiera strategica e rilevante del Paese, come quella della produzione di carta, della sua stampa, trasformazione e cartotecnica, del tissue, della produzione di packaging anche in flessibile e delle relative tecnologie” afferma Bona.

“Una filiera strategica ed essenziale, come emerso anche nel periodo pandemico, e che rappresenta circa l’1,3% del Pil italiano con un fatturato di quasi 22 miliardi di Euro e impiega circa 170mila addetti. Assumo inoltre questa carica in un momento veramente decisivo per il settore così come lo è per l’Italia, impegnata in un piano di rilancio strutturale ed epocale, anche grazie ai fondi del Recovery Plan. Sono certo che la nostra filiera, citata nel PNRR come settore di riferimento dell’economia circolare, saprà dare una grande contributo di sviluppo al Paese e che le nostre aziende con i loro collaboratori, anche grazie al supporto della Federazione, continueranno ad essere partecipi e protagoniste sia della transizione digitale sia di quella green, le due grandi sfide dei prossimi anni” conclude Bona.

L’industria carta e grafica: eccellenza del Made in Italy

L’industria cartaria italiana è quarta in Europa con il 10% dei volumi complessivi dell’area. Nel dettaglio delle diverse tipologie, è leader assoluta nella produzione di carte per uso domestico, igienico e sanitario con il 21% dei volumi europei e terza nelle carte e cartoni per imballaggio e in altre specialità, con quote rispettivamente pari al 10% e all’11% dei volumi realizzati in Europa. L’industria italiana delle macchine per printing e converting è seconda al mondo, con uno share di mercato che sfiora l’11%. Il saldo commerciale del settore è positivo per oltre 1,2 miliardi di euro. L’industria grafica italiana è terza in Europa (13,7% di quota) per fatturato e prima per numero di imprese. I prodotti di eccellenza italiana sono stampati pubblicitari, cataloghi, riviste e libri d’arte. L’industria cartotecnica trasformatrice italiana è seconda in Europa per fatturato, prima per numero di imprese. L’Italia eccelle nel cartone ondulato (secondo produttore europeo), negli imballaggi stampati (flessibile e astucci), nelle carte da parati e nell’oggettistica da regalo.

 

Energie per la transizione

“La transizione ecologica non può e non deve rappresentare un costo per le aziende, non sarà mai il pretesto per aumentare controlli e burocrazia, ma è invece, al contrario, una opportunità”.
Lo ha detto la Sottosegretaria al Ministero della Transizione energetica Vannia Gava, commentando il lancio dell’evento “Energie per la transizione”, organizzato da Formiche in collaborazione con Assocarta, in programma mercoledì 23 giugno alle ore 16:30.

Con la partecipazione di: Lorenzo Poli, presidente di Assocarta; Guido Bortoni, senior adviser della DG-Energy della Commissione Europea; Ignazio Capuano, presidente della Cepi (Confederazione Europea dell’Industria Cartaria); Arvea Marieni, direttore dell’Energy Transition Programme dello Strasbourg Policy Center; Maria Cristina Piovesana, vicepresidente per l’ambiente, la sostenibilità e la cultura di Confindustria e Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente.

Continua Gava: “Le aziende avranno l’occasione di investire su tecnologie più efficienti e più pulite aumentando la loro competitività e, allo stesso tempo, daranno un contributo a rendere più sostenibile il sistema-Italia e a ridurre inquinamento e sprechi”.
La conferenza, moderata dal direttore di Formiche.net, Giorgio Rutelli, è finalizzata ad analizzare e discutere il contributo di aziende provenienti dalla filiera dell’economia circolare, quali quelle del comparto cartario, alla transizione energetica, con particolare riferimento al raggiungimento degli obiettivi indicati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il simposio sarà trasmesso in diretta sul sulla pagina Facebook di Assocarta.

Congresso Gipea, uno sguardo in avanti: scenari di ripresa e resilienza

L’appuntamento con il Congresso Gipea è online il 24 giugno a partire dalle ore 11:00, e avrà il titolo “Uno sguardo in avanti: scenari di ripresa e resilienza”.

Il webinar ha l’obiettivo di presentare le attività e la visione del Gruppo Gipea e di discutere sia lo lo scenario di ripresa verso cui si muove in questo momento il nostro Paese, sia alcuni temi chiave per aumentare la resilienza del settore: la sostenibilità e i giovani.

Questo il programma degli interventi:

  • Elisabetta Brambilla, Eurolabel e presidente Gipea – Discorso del presidente
  • Elisabetta Bottazzoli, consulente Sostenibilità ed Economia Circolare – Presentazione del Progetto sostenibilità di Assografici
  • Carlo Stagnaro, Istituto Bruno Leoni – La ripresa: scenario economico e previsioni
  • Lorenzo Pedretti, Think Tank Tortuga – Ci pensiamo noi! 10 proposte per fare largo ai Giovani

 

Osservatorio Argi 2020: presentata l’indagine

ARGI, Associazione Fornitori Industria Grafica, ha pubblicato il risultato della propria indagine 2020 relativa al venduto in Italia da parte delle aziende associate che – per quanto riguarda le macchine da stampa offset, offset UV, offset UV-led e i sistemi di stampa digitali – rappresenta la totalità dei player presenti nel nostro Paese.

Anche in merito ai dati di vendita del comparto printing il 2020 si conferma un anno anomalo in cui la pandemia ha impattato sull’andamento e sulle tendenze pre-crisi rilevate nel comparto arti grafiche così come nella maggior parte degli altri settori dell’industria. I fornitori di attrezzature e materiali per la stampa hanno reagito al periodo di difficoltà mettendo in campo strategie per supportare i clienti, in particolare dal punto di vista dell’assistenza tecnica e del service, sempre rispettando le misure di prevenzione previste dai protocolli di sicurezza.

Nonostante l’impegno nel mantenere attiva la relazione con la clientela, in termini generali l’Osservatorio ARGI ha registrato che il giro d’affari in Italia relativo alla vendita dell’attrezzatura e dei materiali di stampa è tornato al di sotto dei 500 milioni di euro, attestandosi sui 465 milioni di euro pari a una decrescita di poco inferiore del 18% rispetto all’anno precedente. Dato in calo ma se visto alla luce degli effetti della crisi globale comparato con altri segmenti dell’industria non è da considerarsi esageratamente negativo.

Nel dettaglio la maggior parte dei settori presi in esame dall’Osservatorio ARGI hanno registrato cali di fatturato più o meno marcati, con qualche spiraglio positivo.

LASTRE – In termini di metri quadri la vendita delle lastre da stampa ha visto una riduzione del 20% accompagnata da un evidente spostamento della domanda verso le lastre digitali termiche, rispetto a quelle con sviluppo convenzionali. Un mercato già in flessione che ha subito lo sbilanciamento della tipologia di applicazioni stampate durante la pandemia: in forte calo la stampa commerciale, in calo molto meno vistoso il packaging e stabili i quotidiani.

MACCHINE OFFSET – In ambito di macchine tradizionali, nel 2020, è emersa una riduzione del 30% del venduto dei gruppi stampa offset, che sale al 50% relativamente alla tecnologia UV e UV Led. A spiegazione della disparità probabilmente il maggiore costo di esercizio di quest’ultima a fronte di un più marcato valore dei prodotti di sala stampa in primis gli inchiostri. Un dato che andrà verificato in un arco di tempo più ampio ma che oggi vede comunque le macchine con tecnologie UV e UV- LED presenti nelle trattative di vendita.

Il formato dominante nelle vendite resta il 70×100, che nell’offset tradizionale pesa poco meno dell’80% ma che nell’UV – UV Led raggiunge il 93%, a fronte di assenza di vendite nei formati più piccoli.

Come anticipato nell’analisi generale, solo in lieve flessione il valore dell’assistenza tecnica (-8%), a conferma che le aziende di stampa che si sono mantenute in attività durante la pandemia hanno ricevuto l’adeguato supporto da parte dei fornitori.

COMPUTER-TO-PLATE – In termini di unità installate l’area CtP ha sofferto nei piccoli formati, per cui nell’ultimo triennio si sono più che dimezzate le vendite. I VLF, invece, si sono mantenuti pressoché stabili, perdendo solo una unità (-5%), in seguito alla crescita del 33% dell’anno precedente. Resta sostanzialmente positivo, pur con numeri bassi, il triennio di quest’ultimo segmento. Il fatturato complessivo ha beneficiato del valore più elevato dei VLF venduti e si è attestato su un calo del 25,4%.

SISTEMI DI STAMPA DIGITALI – Il fatturato legato alla vendita di macchine digitali, pur registrando una riduzione pari al 21%, che coinvolge totalità dei fornitori presenti in Italia, ha mostrato un segno positivo legato al numero di pagine stampate dai sistemi precedentemente installati.

Il dato indica 16,7 miliardi di pagine A/4 equivalenti stampate nel 2020, in crescita del 4% a livello generale; nello specifico le stampe in monocromatico hanno mostrato una crescita del 22%. Indicatore positivo, quest’ultimo, che si lega all’incremento delle vendite di libri confermato anche dalla ricerca condotta da AIE (Associazione Italiana Editori) in collaborazione con Nielsen che ha evidenziato una crescita di vendite di libri cartacei dello 0,3% a prezzo di copertina, toccando 1,43 miliardi.

“Il 2020 è stato un anno inedito per le criticità a cui ha sottoposto tutti i settori dell’industria e ci auguriamo non si ripeta. – ha commentato Antonio Maiorano, presidente ARGI – Nel complesso i produttori di attrezzature e materiali per la stampa hanno reagito dimostrando la flessibilità di cui sono capaci mantenendo continuità di supporto e servizio alle aziende di stampa e arginando le perdite a -20% in termini di fatturato. Risultati non così scoraggianti soprattutto se considerati nel quadro generale delle arti grafiche per cui settori che ha visto anche segnali di crescita, quali le vendite di macchine digitali per le etichette, o d’uso, quali il numero di pagine stampate in digitale. Segnali di positività che dobbiamo cogliere, unitamente alle altre iniziative messe in campo da ARGI a sostegno di questi mercati, per costruire le nostre strategie di sviluppo nel breve e medio termine”.

Tutto sulla plastificazione: attrezzature e materiali per la nobilitazione della stampa

L’applicazione di una sottile pellicola di film è oggi imprescindibile per proteggere, nobilitare, valorizzare e cambiare volto a una stampa. È quel tocco in più che dà la garanzia di attirare l’attenzione e colpire l’utente finale.

Per conoscere tutto sulle soluzioni per la plastificazione l’appuntamento è il 30 giugno dalle 10 alle 11 con il webinar gratuito:

Sembra difficile, ma è solo plastificazione
Attrezzature e materiali di consumo per la nobilitazione della stampa

L’evento, a partecipazione gratuita, fornirà una panoramica completa delle più moderne soluzioni per la plastificazione. Attrezzature, materiali e un focus sui vantaggi, pratici ed economici, forniti da un sistema di plastificazione dry. La nobilitazione del prodotto stampato attraverso il film plastico.

Parleremo di:

  • La plastificazione dry: perché
    • Convenienza anche su piccole tirature
    • Facile accessibilità: breve analisi dal punto di vista pratico ed economico
  • Caratteristiche imprescindibili dei plastificatori di ultima generazione
  • Proprietà distintive delle differenti tipologie film
  • Tips&tricks tecnici
  • Plastificazione ed ecologia: sono davvero nemiche?

Interverrà al webinar Paolo Todeschini, sales manager graphics di Quadient e sarà ospite Roberta Baci, digital printing and marketing manager di Mag Data.

Iscriviti e partecipa gratuitamente al webinar!

 

MANU-SQUARE: un evento finale a conclusione del progetto

Il 23 giugno alle ore 10,30 un webinar organizzato dalle aziende del consorzio Manu-square farà il punto sul progetto che ha realizzato la piattaforma per l’economia circolare nel settore manifatturiero e sulle opportunità di business a disposizione delle aziende.

È durato tre anni il progetto europeo MANU-SQUARE – MANUfacturing ecoSystem of QUAlified Resources Exchange iniziato nel 2018 e finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito di Horizon 2020. Un progetto che ha portato all’ideazione e realizzazione della omonima piattaforma digitale, concreta opportunità di innovazione e business per le aziende manifatturiere di svariati settori.

Il progetto, supportato da un consorzio di 12 partner provenienti dalla R&S e dall’ambiente industriale, si è infatti concentrato sulla rivalorizzazione delle capacità, delle risorse e dei sottoprodotti non utilizzati nell’industria manifatturiera, consentendo alle aziende di individuare acquirenti per i propri scarti o surplus di produzione, e allo stesso tempo riducendo il numero di rifiuti da conferire in discarica, in un percorso virtuoso di economia circolare. Sono stati messi a disposizione delle aziende strumenti ad hoc e servizi utili a consentire l’incontro tra la disponibilità e la domanda delle capacità produttive, delle risorse, delle nuove idee o dei sottoprodotti, con l’obiettivo di creare in modo dinamico delle catene di valore all’interno di un ambiente fidato, supportato da strumenti di ultima generazione come l’intelligenza artificiale e la blockchain.

Per fare il punto dunque sugli elementi costitutivi che hanno portato alla ideazione e realizzazione della piattaforma MANUS-SQUARE, sugli strumenti messi in campo dal progetto e sui trend tecnologici, ma anche per illustrare il futuro della piattaforma stessa e le nuove opportunità di business per le aziende manifatturiere internazionali, il prossimo 23 giugno alle ore 10,30 si terrà un webinar organizzato dalle aziende del consorzio, che vedrà la partecipazione di illustri relatori del mondo dell’industria, della ricerca e delle istituzioni.

Durante il webinar verranno illustrati i primi risultati del progetto, che a oggi mostra un andamento positivo e vede registrate alla piattaforma un centinaio di aziende, ma anche gli obiettivi futuri, che vanno dal coinvolgimento di nuove aziende al supporto alle stesse nella facilitazione del matching.

“Il progetto MANU-SQUARE ha raggiunto l’obiettivo di mettere a disposizione dell’industria manifatturiera una piattaforma digitale per sviluppare nuovi business e innovazione – ha dichiarato Alessio Gugliotta, responsabile ICT di Innova, una delle aziende italiane partner del progetto -. Ovviamente la piattaforma ora deve crescere e maturare per poter attrarre più aziende e offrire sempre più opportunità. La collaborazione con nuovi early adopter sarà quindi fondamentale nei prossimi mesi per continuare il nostro cammino di crescita”.

Se infatti il progetto finisce, non finisce l’attività della piattaforma, che vedrà l’impegno costante da parte dei partner nel continuare a promuoverla, a farla crescere e a farla diventare un prodotto sul mercato nel più breve tempo possibile. “Sicuramente i sei mesi successivi alla fine del progetto vedranno un periodo di transizione in cui noi gestiremo e cercheremo di portare avanti lo sviluppo della piattaforma – ha aggiunto Gugliotta -. Dopo di che l’obiettivo è quello di creare una startup che prenda in gestione la piattaforma”.

“La piattaforma rappresenta un’importante opportunità anche in ambito di economia circolare sia nel settore cartario sia in quello tessile” ha dichiarato a sua volta Graziano Elegir, responsabile R&D area Carta/Tessile di Innovhub – Stazioni Sperimentali per l’Industria, ente di ricerca e altro partner italiano del progetto -. “In particolare il settore tessile necessita di trovare soluzioni tecnologiche innovative avanzate per la valorizzazione degli scarti post-industriali complessi per superare il basso tasso di riciclo attuale e ridurre l’impatto ambientale. Soluzioni innovative di recupero che dovranno essere necessariamente cercate non solo all’interno della stessa filiera ma anche in filiere alternative, secondo una logica di open loop recycling e di contaminazione con altri settori industriali”.