Home Blog Pagina 115

L’unione fa la forza: Edigit entra in TiKappaPi

TiKappaPi è un punto di riferimento per le aziende che cercano un unico partner informatico di valore. A un solo anno dalla sua costituzione, nata dall’unione delle storiche Tecnobiemme e Kirio, sono molte le realtà che vogliono farne parte. Ora è il momento di Edigit, la prima realtà gestionale specializzata per il settore delle arti grafiche.

Enrico Parisini e Gabriele Montanari, rispettivamente fondatore e direttore generale di Edigit, insieme a Bruno Pisani socio fondatore e direttore generale di TiKappaPi, con la sua oltre ventennale esperienza come manager in Zucchetti, la prima software house in Italia, di cui TiKappaPi è orgoglioso partner ufficiale ci parlano di questa fruttuosa  partnership. «TiKappaPi rispecchia assolutamente il progetto – ci spiega Pisani – io e Fausto Montanini (socio fondatore di Tecnobiemme e di TiKappaPi) avevamo in mente all’inizio. Rappresenta l’unione delle esperienze e delle altissime competenze portate da ogni persona e da ognuna delle sue divisioni specializzate, con l’obiettivo di offrire professionalità ad altissimo livello che spaziano dalla consulenza allo sviluppo, dall’IT al software di settore e molto altro. TiKappaPi rappresenta un importante ventaglio di strumenti e di servizi a disposizione delle aziende, costruiti sulla sinergia di un team di eccellente qualità e sempre più ampio, sempre pronto a mettersi in gioco, avendo come unico obiettivo la soddisfazione del cliente. Per questo facciamo di tutto per garantire a tutti i collaboratori un ambiente lavorativo sereno, dinamico e ricco di stimoli, che sia orientato al benessere del dipendente e alla sua costante crescita».

Edigit: editoria, stampa, etichettifici e packaging

Enrico Parisini, ideatore e fondatore di Edigit, traccia per noi un quadro della sua azienda, da quando è nata nel 1990 e come si è evoluta in questi trent’anni.
«Mi sono licenziato da ruoli dirigenziali importanti nel settore dell’editoria, per impegnarmi con tenacia nel tentativo di dare al settore delle arti grafiche ciò che mancava. Ho deciso di mettermi in proprio facendo consulenze ad aziende grafiche, soprattutto nell’ambito del processo produttivo, in quanto ritenevo che occorresse informatizzarle, partendo dall’esigenza primaria: la gestione del preventivo».

È stato coraggioso lasciare un’occupazione stabile e prestigiosa per mettersi in proprio…
Certo, è stato anche molto faticoso. Per anni sono stato impegnato in quattro lavori contemporaneamente: ero agente, consulente, formatore e titolare della mia impresa. Ho capito per primo le necessità del settore e negli anni Novanta vendevamo anche 15-20 programmi al mese, fino ad arrivare a 1460 installazioni. Con il supporto di Gabriele Montanari e di sempre più collaboratori Edigit ha potuto estendere la propria presenza su tutto il territorio nazionale con installazioni di ogni tipo e complessità, ed oggi anche grazie al contributo di TiKappaPi è la proposta completa n.1 indiscussa nel settore Erp per le arti grafiche.

Come ha conosciuto TiKappaPi e i suoi soci?
Edigit rispondeva a tutte le esigenze di gestione del settore: dal preventivo fino alla contabilità industriale. Con il passare del tempo per le aziende più strutturate si è reso necessario fornire anche l’integrazione con la parte contabile e amministrativa. Ho conosciuto Fausto Montanini e la sua Tecnobiemme di Modena quando mi interessava l’integrazione con Mago, e la Tecnobiemme era molto esperta nelle verticalizzazioni sul gestionale Mago, così gli ho parlato del progetto e lui ha accettato di sviluppare l’interfaccia che ci ha completato quel tipo di offerta. I rapporti tra noi sono sempre stati buoni e corretti anche in seguito, quando il nostro software si è aperto ad altre integrazioni con diversi gestionali contabili.
Poi negli ultimi anni cercavo un modo per dare continuità alla Edigit, perché con i miei 77 anni non sono più un ragazzino, ma non volevo lasciare l’azienda nelle mani di chi non le avrebbe dato la continuità che volevo io. Così Fausto Montanini e Bruno Pisani mi hanno parlato del progetto TiKappaPi, e mi è piaciuto molto perché era l’unico che avrebbe completato l’offerta Edigit, senza stravolgerla.

Come i suoi collaboratori vivono il cambiamento?
Io sono sempre stato il capo indiscusso, ma delegavo molto. Chiedevo opinioni e lasciavo spesso le decisioni agli altri. L’unica parte che non ho mai delegato totalmente era la comunicazione, che ho sempre seguito in prima persona e su cui ho investito molto per rendere Edigit la società leader che è oggi. Lo dimostra il fatto che siamo sempre presenti nelle riviste più importanti del settore. Credo che la mia assenza si sentirà poco. Ho riposto la massima fiducia in Gabriele Montanari a cui ho lasciato la direzione prima e l’azienda adesso.

Gabriele Montanari, cosa l’ha portata in Edigit e come è approdato in TiKappaPi?
Il mio impiego in Edigit inizia nel 1994 prima come analista, tecnico, commerciale, dimostratore, e poi come coordinatore sui nuovi progetti gestionali fino ad occuparmi della direzione generale dell’azienda. La crescita di Edigit dalla sua nascita è sempre stata costante e capace di seguire le esigenze del settore. L’azienda ha sempre investito nelle risorse umane e nella loro formazione, anche nei periodi di difficoltà, e questo le ha permesso di superare ogni ostacolo nella maniera migliore. Nella sua evoluzione l’azienda ha modificato la sua organizzazione, inserendo una struttura di help desk, una struttura di R&D e assumendo personale tecnico e commerciale, sempre nell’ottica di dare il miglior servizio possibile ai clienti e nel modo più veloce. Ho sempre condiviso questo tipo di gestione e crescevo anch’io con l’azienda.
Non mi sono mai sentito solo un dipendente, agivo come se l’azienda fosse mia. Consigliavo il mio titolare Enrico Parisini e lui spesso mi ascoltava. Così non appena mi ha concesso il ruolo di direttore generale, ho contribuito a dare all’azienda un volto nuovo, con un’organizzazione di team, dividendo compiti e responsabilità con i collaboratori e formando le persone ad una visione di impresa più moderna. E quando ho conosciuto il progetto TiKappaPi mi è subito piaciuto perché era in sintonia con la mia visione del futuro dell’azienda.

Cosa ha visto in TiKappaPi e cosa l’ha spinta a farne parte?
L’obiettivo di Enrico era quello di dare continuità all’azienda ed io mi sentivo in dovere di supportarlo condividendo lo scopo di dare nuova linfa alle persone che la compongono e nuova spinta per crescere in un gruppo stimolante e affiatato. Conoscevo Fausto Montanini da anni e quando mi ha parlato del suo progetto ho sentito subito di poterne fare parte. TiKappaPi come insieme di divisioni specializzate era la soluzione ideale di crescita professionale reciproca del team nel team, inoltre dava la possibilità di offrire servizi a 360 gradi ai clienti, un valore senza prezzo, l’elemento di distinzione netta dagli altri competitor di prodotto.

L’ingresso di Edigit

Per Pisani Edigit è parte integrante della fondazione di TiKappaPi. Alle spalle le tre società Tecnobiemme, Kirio ed Edigit hanno decenni di proficua e intensa collaborazione e godevano della massima stima e fiducia reciproche, per questo il progetto è stato costruito e condiviso sin dalle origini.
«L’ingresso formale di Edigit nella famiglia TiKappaPi è un grande orgoglio per me – continua Pisani – e lavorare con Gabriele e Fausto è davvero molto bello e appassionante ogni giorno. Siamo consapevoli della qualità delle persone dei team che hanno fatto la storia che ci ha portato fin qui e siamo altrettanto convinti che insieme saremo sempre più forti nell’affrontare le sfide del mercato al fianco dei clienti più esigenti».

E in questo periodo difficile per tutte le aziende come avete trascorso questi mesi?
Dal punto di vista pratico eravamo già tutti molto abituati a lavorare in modalità da remoto, quindi lo smart working è stata solamente una modalità che abbiamo implementato ai clienti che non la utilizzavano. Sul piano organizzativo e direzionale non ci siamo mai fermati un attimo, abbiamo continuato ad investire nelle risorse continuando i percorsi di assunzione e di formazione avviati in precedenza, abbiamo attinto a tutti gli accantonamenti per evitare il più possibile disagi. Abbiamo guardato avanti, convinti che a un momento difficile ne segua uno migliore, e questo ci ha dato la forza di restare uniti e di sostenerci, così insieme abbiamo supportato i clienti in maggiore difficoltà. È questo lo spirito che desideriamo far crescere: quello di una grande famiglia di competenze, di una squadra speciale che fa sempre la differenza.

 

Come ridimensionare le immagini in Photoshop

L’algoritmo di interpolazione Bicubico di Photoshop non ha subito molte evoluzioni, tuttavia nell’Anteprima Tecnologia la seconda revisione dell’algoritmo Mantieni Dettagli presenta interessanti evoluzioni qualitative.

Sono passati 6 anni da quando trattai su queste pagine l’argomento degli algoritmi di interpolazione in Photoshop, e nonostante il tempo trascorso non ci sono stati grandi stravolgimenti in questo senso. Non che Adobe abbia mai brillato in questo ambito, capiamoci, il tradizionale algoritmo Bicubico è rimasto sostanzialmente immutato da più di trent’anni e, nonostante risultati generalmente accettabili ha sempre pagato dazio nei confronti di servizi di terze parti più efficienti basati su bspline, frattali ecc… La mia impressione personale è sempre stata che Adobe si accontentasse di un (più che) buon compromesso tra qualità e tempi di processo, e del resto non mancano trattati verticali su come migliorare il dettaglio delle immagini (primo fra tutti il Real World Image Sharpening di Jeff Schewe e del compianto Bruce Fraser) né metodologie più o meno articolate per finalizzare le immagini dopo il ricampionamento. A ogni modo ci eravamo lasciati a fine 2014 con una allora new entry: il Mantieni Dettagli, c’è oggi qualcosa di nuovo? Sì, c’è.

Mantieni Dettagli 2.0

Con il rilascio di Photoshop CC2018 venne inserito nell’Anteprima Tecnologia la seconda revisione dell’algoritmo Mantieni Dettagli: un metodo di interpolazione per ingrandimenti espressamente basato su Adobe Sensei che presenta interessanti evoluzioni qualitative. Non esiste significativa documentazione tecnica pubblica, e se c’è non sono ancora riuscito a trovarla, in compenso in rete si trovano diverse comparative interessanti che presentano dettagliate analisi a posteriori. Quello che è certo è che si tratta di una tecnologia ancora in fase di sviluppo (Anteprima Tecnologia, appunto) che trarrà sempre più giovamento dalle evoluzioni delle logiche di deep learning e sull’intelligenza artificiale (ne avevamo fatto accenno nell’articolo L’intelligenza non basta, circa un anno e mezzo fa).

Abilitare il nuovo algoritmo

Per poterla abilitare bisogna innanzitutto abilitarla dalle Preferenze, alla scheda Anteprima Tecnologia, dopodiché risulterà accessibile nel menu a tendina del ricampionamento nella finestra Dimensione Immagine. Precisiamo subito che va selezionato espressamente altrimenti non verrà mai applicato in Automatico, come invece può capitare a discrezione del software per gli algoritmi Mantieni dettagli (ingrandimento), cioè la versione 1, e Bicubica più morbido (ingrandimento). Aggiungo inoltre che detto algoritmo non può essere utilizzato con la Trasformazione Libera, dove continuano comunque ad essere selezionabili tutti gli altri.

L’immagine 1 è ottenuta con la leggendaria tecnica di ingrandimento progressivo, tipo 10% alla volta, che non fa altro che aggiungere errori di approssimazione su errori di approssimazione, l’immagine risultante è più che morbida, è proprio sfocata. L’immagine 2 è interpolata al 500% con Bicubico più morbido, mentre la 3 usa Mantieni dettagli 2.0. La valorizzazione del dettaglio sottile è evidente, soprattutto sulla buccia dell’arancia dove c’è più trama con alte frequenze da analizzare.

Funziona?

Come tutte le funzioni nuove (o seminuove), soprattutto se in fase beta, l’interrogativo è d’obbligo: vale la pena? Risposta breve: sì. Il cambio di rotta, così come il miglioramento, sono ben percepibili. Risposta meno breve: l’algoritmo enfatizza 6 i dettagli riducendo molto gli aloni generati invece dagli altri algoritmi, in pratica cerca davvero di ricostruire le varie texture dell’immagine rispettando maggiormente i dettagli fini senza eccedere con il disturbo sulle aree prive di dettaglio. Il cursore per la riduzione del disturbo fornisce un buon controllo, con una mascheratura automatica (del tutto invisibile all’utente) che somiglia a quella della sezione dettaglio in Camera Raw. Fermo restando che le caratteristiche dell’immagine di partenza possono condizionare la scelta dell’algoritmo (e che può subentrare la componente soggettiva, quindi il gusto personale), il rispetto di trama e microdettaglio è superiore. Pur essendo proposto come miracoloso per gli ingrandimenti delle immagini piccole (con tutte le perplessità del caso, non soltanto mie) l’algoritmo per me fa la differenza quando le immagini di partenza sono grandi e ben fatte. Più sono i dati iniziali e migliori sono i risultati dei calcoli (vale per tutti gli algoritmi di interpolazione naturalmente), anche e soprattutto quando subentra una intelligenza artificiale che può attingere alle analisi di miliardi di immagini per rigenerare i dati mancanti. Se è sempre vero che non è possibile recuperare da un’immagine più dati di quanti ne siano presenti nativamente, ora diventa vera anche la possibilità di generare dettagli plausibili in base al contesto. Magari non sono veri, ma sicuramente sono verosimili.

Le alternative

Ci sono diverse alternative (ci sono da sempre), quelle basate su algoritmi generativi più interessanti secondo me sono quelle online, alcune anche gratuite o con un periodo/quantità di prova. Tra quelle che ho potuto testare personalmente con buona soddisfazione: imglarger.com, letsenhance.io, imageupscaler.com, deep-image.ai, ma è giusto per citare alcuni tra i più noti visto che l’offerta è ampia. Spesso i risultati sono migliori ma il divario, rispetto al decennio scorso, si è assottigliato. Nel prossimo appuntamento affronteremo una questione in parte già trattata negli anni scorsi, quella legata alla preparazione delle immagini per il grande e grandissimo formato (ma i principi di base servono anche per le medio-piccole dimensioni e la stampa fine art). Sfrutteremo i risultati di questi algoritmi prima di passare ad una corretta metodologia di post produzione, senza dimenticare la fondamentale relazione tra la risoluzione adatta e la distanza di visione dell’osservatore.


Resta aggiornato sulle news dal mercato e non perdere gli approfondimenti tecnici del settore della stampa e della comunicazione visiva.

Abbonati a Italia Grafica, prezzo scontato fino al 50%!

   Abbonati cliccando QUI!   

Grande soddisfazione per Roto4All, il primo evento di filiera del Gruppo Rotocalco

Il primo incontro di Acimga dedicato alla rotocalco è stato un successo. Roto4All ha registrato infatti oltre 430 iscritti, di cui circa un quarto dall’estero. Pensato come un incontro in presenza con circa 200 partecipanti trasmesso anche in streaming, Roto4All ha dovuto, alla luce delle nuove disposizioni, trasformarsi in un evento totalmente online. Ma il cambio non ha alterato il programma che si è ulteriormente arricchito, mentre un incontro di networking in presenza per la community della rotocalco è stato programmato in primavera all’interno della Print4All Conference 2021.

Condotto da Matteo Bordone e aperto dal responsabile del Gruppo Rotocalco di Acimga Gianmatteo Maggioni, Roto4All ha visto il palco di Firenze Fiera diventare il fulcro della tecnologia roto con produttori, utilizzatori, specialisti del colore, docenti universitari, esperti di marketing ed esponenti delle associazioni internazionali del mondo grafico.

I segreti per ottenere il giallo perfetto delle confezioni Mulino Bianco o il rosso degli incarti dei cioccolatini Lindor nelle diverse condizioni di operatività e sui diversi materiali è stato raccontato dai responsabili di brand internazionali come Barilla e Lindt & Sprüngli, rispettivamente insieme a Sacchital Group e Di Mauro Group. Case history di successo che si sono legate a quelle di SIT Group e Goglio Spa nell’utilizzo della rotocalco. I produttori di macchine hanno narrato la loro visione del futuro di questa tecnologia di stampa, mentre il professor Enzo Baglieri di SDA Bocconi ha presentato lo studio sul Total Cost of Ownership della roto. Non è mancata una visione internazionale con l’intervento del project manager Julian Rotter sul cromo esavalente e della Policy Advisor di Integraf, Laetitia Reynaud, sulla policy agenda europea e ciò che significa per la rotocalco. L’intervento di Elisabetta Bottazzoli, Sustainability and Circular Economy Manager, ha mostrato come la sostenibilità abbia effetti importanti anche sulla produttività, lanciando al tempo stesso il progetto di filiera sull’economia circolare promosso dalla Federazione Carta e Grafica. Barbara Iascone, Responsabile Ufficio Studi Istituto Italiano Imballaggio, ha chiuso la giornata illustrando trend ed evoluzione del mercato degli imballaggi accoppiati.

“Abbiamo dimostrato con i fatti cosa occorre in questa fase: resilienza – ha dichiarato Andrea Briganti, direttore di Acimga -. La nostra determinazione a svolgere comunque Roto4All è stata premiata da un risultato eccezionale. La formula virtuale ci ha permesso di continuare a lavorare: presidiamo come sistema Paese le caratteristiche peculiari di produzione, culturali, organizzative e tecniche che l’Italia ha nel mondo della rotocalco e non solo, erogando servizi alla community che le rappresentano. La nostra è una logica concentrata sulla visione, non sulla presentazione di prodotto, anche a livello di advocacy internazionale. Non a caso a breve terremo 4 Streaming Roadshow in Turchia, Regno Unito, Egitto e Algeria per far incontrare i produttori italiani con stampatori e brand owner locali per discutere delle soluzioni offerte dal nostro sistema produttivo per tutte le tecnologie di stampa e converting su Sostenibilità e Industria 4.0”.

LIC Packaging incrementa la produzione di cartone ondulato con HP PageWide T1190

LIC Packaging, azienda italiana protagonista in Europa nella produzione di soluzioni per il packaging e display, ha annunciato l’acquisto di una nuova stampante HP PageWide T1190.

HP PageWide T1190 è dotata di una tecnologia inkjet con inchiostri totalmente a base acqua particolarmente adatti alla produzione di packaging primario per alimenti con grafiche di elevata qualità. Si tratta di una soluzione di stampa digitale in grado di stampare bobine fino a 2,8 metri di larghezza a sei colori ad una velocità di 305 metri lineari al minuto.

La HP PageWide T1190 sarà installata nello stabilimento di LIC nel nord Italia nella prima metà del 2021.

“Con questa nuova tecnologia e la nostra attuale stampante a fogli HP C500, LIC è in grado di confermare la propria posizione privilegiata per convertire la produzione di packaging in cartone ondulato e di espositori da analogica a completamente digitale, offrendo sia la produttività tradizionale sia la qualità premium” ha detto Piero Bertoldo, presidente di LIC Packaging.

La soluzione digitale HP consente la massima flessibilità ed efficienza, sia per la stampa on demand che per la personalizzazione e il versioning stagionale, geografico e promozionale, nonchè per la gestione dei dati variabili.

“Con questo ulteriore investimento, LIC sarà in grado di offrire ai propri clienti una maggiore flessibilità, riuscendo a consegnare lotti frazionati in base all’esigenza del cliente con la possibilità di gestire i cambi di testo e grafica dell’ultimo momento senza nessun ritardo e con la massima flessibilità e qualità, riducendo gli stock di magazzino. Questo grazie alle soluzioni di stampa digitale adottate” continua Bertoldo.

Per i brand, la possibilità di personalizzare le scatole con alti livelli di qualità offre soluzioni uniche sia a livello di  packaging sia di espositori; questo per attrarre il più possibile l’attenzione dei consumatori finali  sia sul punto vendita che attraverso l’e-commerce.

Inoltre, le soluzioni HP PageWide consentono a LIC di offrire ai propri clienti un concetto di sostenibilità e riciclabilità legato agli inchiostri, che sono totalmente a base acqua. Il tutto potenziato poi da una tecnologia digitale ondemand.

HP PageWide T1190 stampa digitalmente i liner per il cartone ondulato, consentendo a LIC di sfruttare appieno le capacità di ondulazione in loco.

“L’espansione digitale di LIC con HP consentirà a LIC di continuare a rivoluzionare la supply chain del packaging in cartone ondulato, favorendo una maggiore efficienza aziendale per sè e per i clienti, offrendo al tempo stesso la flessibilità e l’agilità necessarie per rispondere alle esigenze dinamiche del mercato”, ha dichiarato Ted Samotis, direttore Go-to-Market, HP PageWide Industrial.

 

Dall’online alle macchine: la storia di 4graph

4Graph

Quella di 4graph è una storia che qualcuno definirebbe atipica. Nei modelli classici di business online, spesso sono aziende di produzione a integrare sistemi di web to print per far fronte alla necessità di differenziare ed estendere la propria diffusione commerciale.

Non è questo il caso di 4graph che invece nasce come piattaforma online di prodotti tipografici, integrando rapidamente alla propria struttura, una volta avviato il business, tutte le attrezzature e i software necessari per una produzione autonoma ed efficiente.

Con l’obiettivo di rendere la nobilitazione alla portata di tutti, tre anni fa è iniziato il loro percorso nel mondo della nobilitazione, installando macchine sia digitali sia analogiche. Abbiamo parlato con Biagio Di Mambro, amministratore unico di 4graph che ci ha raccontato qual è stato il percorso aziendale che ha portato all’implementazione della nobilitazione sui propri prodotti.

Quali sono stati gli stimoli che vi hanno portato a integrare la nobilitazione?

Lo sviluppo delle tecnologie digitali ha consentito di mettere a disposizione del mercato, a partire dalle microtirature, non soltanto lavorazioni prima disponibili soltanto per produzioni di medio-alta tiratura (stampa a caldo in oro o argento), ma anche e congiuntamente lavorazioni totalmente innovative come la verniciatura a rilievo 3D, che apre infiniti spazi all’espressione della creatività grafica. La possibilità di offrire sul mercato a prezzi contenuti tali servizi, che elevano la qualità del prodotto, riteniamo possa contribuire non solo a incrementare in generale le vendite, ma ad aumentare il rapporto di fidelizzazione con il cliente.

4Graph Nobilitazione

Quali sono stati gli investimenti tecnologici?

Dopo aver attentamente valutato le opportunità sul mercato, l’investimento è stato realizzato sulla macchina nobilitatrice MGI Jetwarnish 3DS con dispositivo I-FOIL. La scelta è stata guidata dalla possibilità di realizzare in un unico passaggio due lavorazioni contemporaneamente: la verniciatura parziale a rilievo e impressione a caldo. L’effetto combinato di queste due tecnologie conferisce al prodotto, specialmente su biglietti da visita e copertine, senza particolari necessità di avviamento, una qualità e un effetto davvero notevoli.

Parliamo di file e controllo PDF: quali gli errori più comuni?

I principali errori della clientela non specializzata sono principalmente dovuti a: errori nella composizione del formato, scarsa risoluzione del file, impostazione RGB, assenza di abbondanze, impostazione dei neri di testo in quadricromia.


Resta aggiornato sulle news dal mercato e non perdere gli approfondimenti tecnici del settore della stampa e della comunicazione visiva.

Abbonati a Italia Grafica, prezzo scontato fino al 50%!

   Abbonati cliccando QUI!   

Carta, Green Deal e Recovery fund: alle norme devono seguire le azioni

“La carta potrebbe sostituire il 25% degli imballaggi a base di materiali fossili e, grazie alle nuove capacità in corso di avvio, il riciclo potrebbe crescere ancora, passando dalle attuali 10 tonnellate al minuto ad oltre 12, in piena sintonia con l’approccio del #GreenDeal” dichiara Massimo Medugno, direttoregenerale di Assocarta e rappresentante della Federazione Carta e Grafica a margine del suo intervento al #GreenSymposium e aggiunge “La nostra Federazione è un soggetto chiave per lo sviluppo dell’#economiacircolare in quanto la carta è il biomateriale per eccellenza, e rappresenta la voce di tutta la filiera che nelle varie fasi ricicla, produce e trasforma la carta in prodotti essenziali e presenti in ogni ambito della vita quotidiana”.

La filiera della carta e della trasformazione svolge un ruolo strategico ed essenziale anche nell’economia circolare del Paese: ogni anno più di 5 milioni di tonnellate vengono riciclate dagli stabilimenti italiani (10 tonnellate al minuto) e nell’imballaggio in carta il riciclo supera ormai l’80%.

Indispensabile è però che sia prevista una nuova impiantistica per recuperare gli scarti del riciclo della carta. In questa direzione il Dlgs n. 216 /2020, all’art. 198 bis prevede un Piano Nazionale per la gestione dei rifiuti per la redazione di piani di settore concernenti i rifiuti derivanti dal riciclo e dal recupero dei rifiuti stessi, l’individuazione di flussi omogenei di rifiuti funzionali e strategici per l’economia circolare e di misure che ne possano promuovere ulteriormente il loro riciclo.

“Un buon quadro di riferimento per le proposte da presentare in ambito #RecoveryFund riguardanti proprio l’#economiacircolare” evidenzia Medugno. “Alle norme bisogna però far seguire le azioni previste. Sappiamo che l’Italia è carente sotto il profilo impiantistico e da questo punto di vista il Piano potrebbe costituire il riferimento per colmare il divario esistente, con risorse adeguate, spingendo sull’innovazione e su obiettivi ambiziosi, migliorando l’infrastruttura impiantistica e accelerando l’integrazione dell’apparato produttivo nell’#economiacircolare” spiega ancora Medugno. 

Si impone il tema dell’apparato normativo e della sua qualità, oltre che dell’aspetto “quantitativo”.

“Se vogliamo dare più gamba all’#economiacircolare e alla considerazione della stessa nel #RecoveryFund, l’apparato normativo di supporto deve essere mirato e concentrato su aspetti limitati“ argomenta Medugno. “Anche perché con il Dlgs n. 116, che abbiamo appena recepito, si prevedono molte norme che dovranno essere effettivamente attuate con tanti decreti ministeriali. Non possiamo spostare  l’asticella sempre più in là, senza avere neanche iniziato l’attuazione delle norme appena pubblicate nella Gazzetta Ufficiale.”

In questa ottica due le proposte della Federazione Carta Grafica per l’apparato normativo di supporto al #RecoveryFund:

  • l’effettivo divieto del “gold plating”, cioè di quella abitudine a recepire le direttive europee in maniera più burocratica e restrittiva;
  • rendere la programmazione e la pianificazione della gestione  dei  rifiuti,  espressione di una effettiva responsabilità, che deve essere esercitata senza poteri di veto da parte degli enti territoriali, nel rispetto del principio di leale collaborazione, ma in modo da assicurare la effettiva chiusura del ciclo dei rifiuti.

Innovazione ed editoria: il libro di Skillpress

Skillpress

Skillpress è un’azienda nata a fine degli anni 80 con un business chiaro e mirato sulla stampa offset. Nel tempo, ha saputo trasformarsi e adattarsi alle esigenze di mercato, diventando sempre più service specializzato per agenzie e clienti diretti. Oggi l’azienda ha deciso di non omologarsi, differenziandosi dai competitor puntando su un minor numero di prodotti ognuno dei quali con diverse varianti e opzioni di nobilitazione. Tra i pochi a consentire l’inserimento di formati non standard dei libri, è la brossura il loro punto di forza: per Skillpress il libro è sempre stato un oggetto di pregio e per questo il workflow è pensato per offrire prodotti sempre diversi e personalizzati. Il digitale è stato un punto di svolta: Skillpress è stata la prima azienda in Italia a investire nella tecnologia HP Indigo 12000, a conferma dello spirito innovativo e propositivo che li contraddistingue. Abbiamo intervistato Claudio Cicciarelli, responsabile Marketing di Skillpress raccogliendo la loro esperienza e i feedback che ogni giorno ricevono dai loro clienti.

Skillpress Office

Quali sono stati gli stimoli che vi hanno portato a integrare la nobilitazione?

Lo stimolo principale che ci ha portato a integrare la nobilitazione è giunto dalla nostra clientela. La filosofia aziendale si fonda su una prospettiva evolutiva dove il mutamento è condizionato dalle richieste contestuali. Per la stampa digitale online, parliamo di un ambiente professionale di domande che mutano a velocità spasmodica, con nuovi trend che emergono a distanza di settimane. La richiesta più pressante che ci è stata fatta negli ultimi anni riguarda la presenza di finiture speciali che vanno a impreziosire lo stampato. Ciò avviene per due ragioni: il cliente finale (e, di conseguenza, il service) tende a richiedere un numero sempre più esiguo di stampati. Più diminuisce il numero di prodotti stampati, più aumenta il loro valore intrinseco. Il libro sta diventando sempre più un oggetto da collezione, un archivio di lusso con la capacità di resistere nel tempo. In tal senso, le finiture e le lavorazioni che permettono di aggiungere feel tattici e visivi allo stampato diventano fondamentali.

Quali sono stati gli investimenti tecnologici?

Gli investimenti tecnologici più significativi riguardano una plastificatrice “Tecnomac Sprinter 3” in grado di rivestire i nostri stampati con una delle numerose plastificazioni presenti in catalogo. Certe lavorazioni, come la “soft touch”, la “rough touch” e l’ “effetto tela” elevano lo stampato a tal punto da rappresentare una forma di nobilitazione. Ovviamente, la plastificazione è fondamentale per poter utilizzare le nobilitazioni che vengono realizzate su Scodix.

Parliamo di file e controllo PDF: quali gli errori più comuni?

Il nostro controllo file è molto sensibile e rileva gran parte degli errori di incompatibilità di tracciato e pdf stampa che rischiano di far andare la nobilitazione fuori registro. Capita sovente che i clienti chiedano di chiarire i parametri di colore necessari per fornirci un tracciato che sia a prova di errore. Perché il tutto funzioni c’è bisogno che i parametri del file e quelli della macchina siano ben calibrati.


Resta aggiornato sulle news dal mercato e non perdere gli approfondimenti tecnici del settore della stampa e della comunicazione visiva.

Abbonati a Italia Grafica, prezzo scontato fino al 50%!

   Abbonati cliccando QUI!   

drupa 2021, anche DuPont Image Solutions rinuncia

Lo stand di DuPont a drupa 2016 (Messe Düsseldorf/ctillmann)

In un breve comunicato stampa, DuPont Image Solutions ha annunciato oggi la rinuncia alla partecipazione a drupa 2021, motivata dal desiderio di tutelare e proteggere dipendenti, partner e clienti, che “spinge l’azienda a dare la massima priorità alla sicurezza prima di qualsiasi altro aspetto.”

Pur riconoscendo a drupa il ruolo di evento chiave per il settore della stampa, ”a cui DuPont Image Solutions ha sempre partecipato e [che ha] sostenuto con entusiasmo”, DuPont presenterà le innovazioni tecniche realizzate attraverso la propria linea di prodotti Cyrel e Artistri esplorando nuovi modi per collegarsi virtualmente in modo creativo e responsabile.

La decisione di DuPont segue quelle di aziende leader come Heidelberg, Manroland, Komori, HP, Canon, Ricoh, Konica Minolta, Kodak, Ricoh, Fujifilm ed Efi e non fa che alimentare ulteriori dubbi sull’effettivo svolgimento della manifestazione.

L’ampia gamma Colorcopy per la prima volta a Mecspe 2020

Se l’obiettivo condiviso è l’ottimizzazione dei processi industriali in chiave 4.0, l’implementazione di sistemi versatili per finiture come la stampa all’interno della filiera porta con sé numerosi vantaggi. L’in-house manufacturing, infatti, permette di velocizzare la produzione, custodisce il segreto industriale, rende l’engineering più versatile. Sono tantissimi gli ambiti produttivi in cui è richiesta la stampa del prodotto, di alcune parti di esso o del packaging. E la tendenza oggi è quella di installare stampanti digitali che permettono di lavorare piccole e medie tirature con numerosi plus: economicità rispetto alla serigrafia, velocità di esecuzione, possibilità di lavorare anche il singolo pezzo. Questi sistemi vengono impiegati nei reparti R&D per la realizzazione di prove, campionature e mock-up, ma anche nei processi produttivi veri e propri dove i quantitativi spesso sono ridotti perché studiati per rispondere alla richiesta di prodotti sempre più personalizzati e in limited edition.

Ma cosa si può stampare con il digitale? “Le tecnologie che offriamo sono studiate per applicazioni specifiche e rispondono a esigenze che spaziano dalla stampa diretta del piccolo oggetto fino alla stampa in grande formato di supporti flessibili ma anche rigidi come legno, alluminio e plexiglass”, commenta il management del Gruppo Colorcopy che sarà presente per la prima volta con un’area espositiva a Mecspe, fiera di riferimento per l’industria manifatturiera (Parma, 29-31 ottobre 2020).

Prossimo al 30esimo anniversario, il Gruppo Colorcopy rappresenta una solida realtà con un’esclusiva esperienza nel mondo della stampa digitale. Attivo sul mercato nazionale, offre una gamma completa di soluzioni hardware e software per il digital printing, rappresentando selezionati brand quali Roland, Xerox e, da due anni, Liyu, astro nascente della stampa industriale di grande formato, oltre ai più recenti sistemi di taglio, incisione e marcatura laser a marchio Veronese.

Punto di riferimento nel mondo delle arti grafiche, da tempo il Gruppo Colorcopy ha risposto alle esigenze di industrie attive nei più variegati settori del manifatturiero, grazie a una gamma di soluzioni contraddistinte da unicità delle prestazioni e affidabilità, a cui si affianca il valore aggiunto di un’azienda strutturata capace di soddisfare esigenze di consulenza e assistenza. “La nostra esperienza e l’approfondita conoscenza delle diverse tecnologie di stampa ci permettono di guidare le aziende nella scelta del sistema più idoneo alle singole esigenze. È sufficiente che il cliente ci illustri le sue necessità; i nostri tecnici sapranno accompagnarlo nell’implementazione del sistema più adatto, che potrà essere upgradato o sostituito con il crescere dei volumi”, aggiunge il management del Gruppo.

E ancora, allo stand Colorcopy a Mecspe un’ampia gallery di materiali stampati ed esempi applicativi ma soprattutto, in rappresentanza dell’ampio catalogo, alcune soluzioni che saranno in funzione per tutta la durata della manifestazione.

Si parte dal plotter eco solvente per stampa e taglio Roland TrueVIS SG2-300, caratterizzato da flusso di lavoro semplificato ed elevatissima produttività. Equipaggiato con inchiostri TR2, questo esclusivo sistema è certificato dai principali produttori di materiali e assicura stampe dai colori sorprendenti e vivaci per una vasta gamma di applicazioni come segnaletica, etichette, termotransfer e wrapping per automezzi. Al suo fianco il plotter UV desktop Roland LEF2-200 che consente di stampare direttamente su un’ampia varietà di materiali e oggetti fino a 200 mm di spessore con risultati dai colori brillanti, texture realistiche ed eleganti effetti a rilievo. La tolleranza in altezza di 2 mm assicura risultati eccellenti anche su forme curve e irregolari, mentre il sistema opzionale ad asse rotante permette la stampa su bottiglie e altri oggetti cilindrici.

Tra le novità in fatto di taglio laser proposte da Colorcopy al pubblico di Mecspe, il sistema Jupiter 70 che sarà in funzione allo stand insieme al nuovo marcatore laser a fibra ottica Mercury 30, entrambi firmati dal brand Veronese. La tecnologia laser di ultima generazione che caratterizza queste soluzioni permette di tagliare, incidere e marcare una grandissima quantità di materiali differenti come metallo, legno, plastica, tessuti, carta, ceramica, vetro e gomma, garantendo sempre la massima qualità e precisione.

Tutti gli strumenti Vodafone per la digital life delle Pmi

Rete, creazione di sito web, e-commerce, pagamenti in mobilità, digital marketing, gestione delle recensioni, fino alla smart mobility dei dipendenti: tutte le soluzioni di Vodafone per la trasformazione in digitale delle Pmi

Affrontare la digitalizzazione e al tempo stesso modificare, talvolta radicalmente, il proprio modello di business: sono sfide impegnative, per molti professionisti e imprenditori italiani in questa lunga fase 3 che si sta configurando a una nuova normalità.

Indebolite finanziariamente da mesi di fatturato prossimo allo zero, molte Pmi hanno dovuto impostare una ripartenzache in alcuni settori verticali si è dimostrata essere complessa, basti pensare al settore horeca.

In questi frangenti è fondamentale fare uno scatto culturale e avere il coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo, ma non solo: mai come ora è valido il motto “nessuno si salva da solo”.

Affrontare un percorso di trasformazione digitale in autonomia non è per nulla consigliabile, e siamo certi che molti colleghi o competitor di chi si appresta a dotarsi di strumenti digitali saranno d’accordo con noi.

Partendo dalla base, qualsiasi attività digitale non può prescindere da una connettività a banda larga performante fissa e mobile: Vodafone lo garantisce grazie alla GigaNetwork, che è foriera di connessioni 5G, le cui sperimentazioni sono partire da tempo e con brillanti risultati.

La rete è quindi un fattore abilitante, anche se da sola non sufficiente a garantire la trasformazione digitale di una Pmi.

La creazione di una doppia presenza, fisica e digitale (un digital twin lo abbiamo chiamato) è auspicabile e permette agli imprenditori italiani di avere una identità digitale che garantisce presenza, immagine e supporto a clienti e fornitori.

Il pensiero va sicuramente agli e-commerce: una realtà consolidata nel mondo dei large enterprise, molto meno per le piccole e piccolissime imprese, spesso legate a un tradizionale commercio all’ingrosso o al dettaglio solo in presenza.

Vodafone Digital Retail

Vodafone aiuta queste aziende a superare le complessità e le diffidenze iniziali assistendo i propri clienti nella creazione del proprio store online, ma non solo: ad esempio, Vodafone Digital Retail si occupa di “trasportare” un business tradizionale nella nuova normalità, grazie ad una soluzione completa per digitalizzare il negozio con strumenti semplici, che permettono di comunicare con i clienti in modo efficace e generare più vendite.

Per raggiungere questi risultati la piattaforma abilitante e la connettività fisso/mobile di Vodafone Business fa squadra con Movylo.

Infatti, grazie a Movylo le organizzazioni ottengono una soluzione per promuovere la propria attività e comunicare offerte ai clienti, in modo semplice e automatizzato.

Fondamentale anche la raggiungibilità da parte dei clienti (ricordate il digital twin?) attraverso un sito web professionale. Un consulente dedicato si occuperà della creazione del sito secondo le indicazioni dell’imprenditore.

E per i pagamenti in mobilità? La soluzione si chiama SumUp, il mobile POS leggero, pratico e tascabile, perfetto per lavorare in mobilita e non perdere un’opportunità’ di farsi pagare.

Movylo é come un ufficio marketing a disposizione delle piccole e medie imprese: questo permette di misurare l’andamento delle promozioni, per poter migliorare costantemente contribuendo a fidelizzare i clienti e a incrementare i guadagni.

Anche in questo caso, dunque, Vodafone Business aiuta le piccole realtà a superare digital divide, sia esso tecnico (con la connettività a banda ultralarga) o determinato da skill shortage (grazie a strumenti potenti e semplici da usare, oltre al prezioso supporto del consulente dedicato).

Smart insight a portata di mano

Vodafone Business non trascura il settore horeca: una peculiarità che caratterizza questo segmento è la gestione delle recensioni dei clienti, oltre al monitoraggio dei competitor. E degli insight.

A questo mondo, così nevralgico in Italia, Vodafone Business propone Travel Appeal Hospitality, declinato secondo le specifiche esigenze di piccole e grandi realtà sia della ristorazione (con Travel Appeal F&B e Travel Appeal F&B PREMIUM) che della hospitality, valide per piccoli B6B così come per resort e piccole catene alberghiere (in questo caso, Travel Appeal Hospitality PRO e Travel Appeal Hospitality PREMIUM).

Vodafone Business dimostra di sapersi calare a fondo nei panni delle realtà cui si rivolge, e infatti le proprie soluzioni comprendono funzioni importantissime come la gestione delle recensioni su oltre 100 canali e risposta diretta a tutte le recensioni dalla piattaforma, oppure il monitoraggio fino a 10 competitor, fino a caratteristiche molto sofisticate (e in grado di dare vantaggi competitivi) come gli Smart Insight personalizzati basati su intelligenza artificiale.

L’approccio attivo al mondo delle recensioni è un vero game changer nel mondo horeca: Il 79% dei viaggiatori legge da 6 a 12 recensioni prima di scegliere un alloggio, e l’80% dei viaggiatori apprezza un hotel ancora di più se il personale risponde con attenzione alle recensioni. Sono numeri che si commentano da soli e aumentano ulteriormente il valore intrinseco di Travel Appeal Hospitality.

Che Vodafone Business sia pienamente consapevole delle esigenze in continuo mutamento del settore, lo testimonia la soluzione Food Delivery, pensata per digitalizzare il locale con strumenti semplici, che permettono di lavorare in qualsiasi condizione e migliorano l’esperienza dei clienti.

Grazie a SmartTouch Menu Vodafone Business permette agli esercenti di gestire gli ordini dei clienti sia dal tavolo, che d’asporto e a domicilio, anche con pagamento anticipato.

SmartTouch permette di valorizzare il menù con immagini e descrizioni dei piatti; inoltre aiuta l’imprenditore della ristorazione a imparare le abitudini dei clienti e a fidelizzarli con attività promozionali.

Tutti al lavoro con una app

Oltre a gestire il rapporto con il cliente, le imprese italiane (in particolare quelle più strutturate) si sono confrontate con le difficoltà di gestire una forza lavoro quanto mai rarefatta e distribuita in luoghi sempre diversi.

A queste realtà si rivolge Vodafone Business con l’app Smart Mobility Special Edition.

La proposta di Vodafone risolve numerose problematiche, come il registro presenza attraverso timbratura da remotoevitando assembramenti: un supporto concreto al distanziamento sociale, che riduce inutili perdite di tempo (e di produttività).

L’app si occupa anche della gestione dei turni di lavoro, di ferie e malattia e, fondamentale, dello smart working.

Smart Mobility Special Edition abilita inoltre la comunicazione azienda-dipendenti, resa molto complessa da lockdown e conseguenti attività lavorative da remoto: permette l’invio di informazioni tempestive a tutti i dipendenti, con un click. Insomma, un unico canale diretto dal dipendente all’azienda.

Se l’app offre ai collaboratori un valido e semplice strumento, al tempo stesso l’azienda potrà contare su una dashboard di gestione semplice ed intuitiva per pubblicare le news, leggere le richieste dei dipendenti e gestire tutte le funzionalità.

Con Smart Mobility un’impresa potrà quindi organizzare le attività dei collaboratori in mobilità e ottimizzare la gestione delle note spese e della timbratura.

Il tutto avendo a disposizione una reportistica sempre aggiornata per monitorare al meglio le attività, liberando il potenziale dello smart working. Vodafone Business è quindi il partner ideale a 360 gradi per le Pmi e non solo: ripartire è possibile, con gli strumenti giusti e un partner di questo livello.