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Check Up Industry 4.0 Federazione Carta e Grafica, genesi di un progetto

Il Check Up Industry 4.0 della Federazione Carta e Grafica mette in luce a che punto siano le aziende del settore nel campo della digitalizzazione e cosa debbano fare per attuare la trasformazione in chiave 4.0. Abbiamo intervistato Vincenzo Baglieri, professore presso SDA Bocconi School of Management, che, con il suo team, ha effettuato l’indagine e ci fornisce così una visione da dietro le quinte.

Nell’ambito del Progetto I4.0 della Federazione Carta e Grafica, tra dicembre 2017 e marzo 2018 è stato effettuato il Check Up Industry 4.0 da cui poi è scaturito il documento “Industry 4.0. Istruzioni per l’uso” destinato alle aziende della filiera. Il documento è finalizzato ad aiutare le imprese ad analizzare le proprie strutture, comprendere quali siano le proprie reali necessità, dove debbano intervenire e soprattutto come fare per strutturare al proprio interno il cambiamento verso la digitalizzazione.

L’indagine è stata affidata a Vincenzo Baglieri, professore presso la SDA Bocconi School of Management e al suo team. Lo abbiamo intervistato in merito al lavoro svolto e a quanto ottenuto.

Allineati su un progetto comune

Il primo obiettivo che ci si è posti con l’avvio del progetto e del relativo check up è stato stilare una mappa della situazione esistente; era determinante capire quale fosse il reale grado di attuazione e, ancora prima, la comprensione dell’Industria 4.0 da parte delle aziende, indagare la loro interpretazione e il loro grado di conoscenza di cosa comporti per un’impresa l’attuazione di questo nuovo modello di business e quali benefici porti con sé.

L’indagine ha richiesto il lavoro sinergico delle varie rappresentanze che costituiscono la Federazione. Un lavoro metodico, svolto non senza difficoltà – come spesso accade quando si eseguono indagini di questo tipo –, e i risultati non sono mancati. La rispondenza del settore all’indagine c’è stata e se si possa pensare che una percentuale di partecipazione pari al 14% del totale sia poco, in realtà non lo è affatto e il professore ci spiega perché: «le aziende sono bersagliate di richieste di compilazione di questionari, da parte di università, associazioni di categoria, clienti, fornitori, giornalisti… insomma qualche difficoltà esiste in questi progetti, ma il nostro ha beneficiato della collaborazione forte della committenza stessa» afferma Baglieri. «La Federazione si è spesa in prima persona, le singole Associazioni hanno organizzato eventi – con noi e senza di noi – spinto uno a uno gli associati a contribuire, perché lo scopo non era la nostra indagine, ma l’elaborazione dei dati e la proposizione di un piano di azioni il più possibile personalizzato. Insomma, alla fine un campione di aziende che rappresenta il 14% del totale degli associati è per me un grande successo» (Figura 1).

La distribuzione per settore dei rispondenti all’indagine

Affrontando un simile progetto si potrebbe pensare che la prima difficoltà che si possa incontrare riguardi il fatto che si stia indagando una federazione formata, per sua stessa natura, da diverse anime che, se da un lato costituiscono sì un’unica filiera, dall’altro mantengono, nel contempo, caratteristiche proprie. Eppure, ci spiega il professore, questa inevitabile differenziazione interna non ha avuto influenza sull’indagine e sui suoi risultati. A dire il vero, dice, «mi è parso che questo progetto rappresentasse anche un ottimo banco di prova per la tenuta e il coordinamento dentro la Federazione. L’allineamento è stato sempre molto alto. Bisogna darne merito alle persone che dirigono operativamente le tre associazioni, che hanno lavorato con me perché non ci fossero intoppi e pretese da primadonna, mai».

Pronte alla rivoluzione

Le premesse del progetto, dunque, sono state buone, ma ciò che conta sono i risultati e cosa sia emerso, in sostanza, dall’indagine svolta. Il primo dato eclatante riguarda proprio le aziende e la loro comprensione di cosa sia la cosiddetta rivoluzione 4.0 ed è stata decisamente una «buona notizia» come la definisce il nostro interlocutore. «Le aziende che hanno risposto hanno capito abbastanza cosa è Industria 4.0 e tecnologicamente sono pronte. Mediando tra i diversi settori, possiamo dire che il 70% ha le condizioni fisico-tecniche per il salto di qualità» (Figura 2). Certamente non mancano aspetti su cui occorre lavorare, le aziende intervistate hanno dimostrato che vi sono ambiti sui quali devono migliorarsi e svilupparsi in chiave 4.0. In primo luogo, «devono migliorare tutte sul fronte dell’adozione di processi più collaborativi di filiera e di nuovi profili di competenze». Quando a Baglieri chiediamo quale sia il dato più eclatante e quale il più interessante emersi dall’indagine, ci spiega innanzitutto come non si possa parlare di un dato, bensì di una tendenza: «nella matrice adottata» dice «le aziende virtuose sono anche quelle che meglio si sono attrezzate dal punto di vista organizzativo. Possiamo dire, quindi, che investire in tecnologia impone poi una revisione organizzativa e dei processi. La differenza è data dalla velocità di questa revisione. L’80% delle aziende osservate non ha ancora avviato con decisione il ripensamento di molti processi e l’inserimento di nuove figure professionali».

La propensione dei tre comparti della Federazione all’investimento in tecnologie Industria 4.0 abilitanti

Singoli bisogni, fini comuni

La Federazione si compone di aziende che appartengono a comparti che comunque si differenziano e che possono avere problematiche ed esigenze simili, ma non uguali – del resto gli stessi processi produttivi e lavorativi differiscono necessariamente. Anche nell’approccio al tema della digitalizzazione e, in genere, a quelli dell’Industria 4.0 ci sono quindi delle differenze che non consentono, come spiega il professore, di effettuare comparazioni. Se ne possono valutare però le peculiarità emerse proprio dall’indagine: «diciamo che i produttori di carta danno molta enfasi all’efficienza e alla produttività che le nuove tecnologie possono assicurare, i produttori di macchine si concentrano sui servizi pre e post vendita abilitati dalle nuove tecnologie, e le aziende della grafica e della cartotecnica puntano invece sull’innovazione di prodotto e servizio» (Figura 3).

Gli obiettivi della filiera nel medio termine

A fronte di tutto ciò resta fondamentale il ruolo della Federazione e di ciò che farà nei prossimi mesi per supportare le proprie aziende in questa evoluzione. «Ritengo che servano due azioni essenziali» conclude Baglieri «la prima di supporto tecnico: la digitalizzazione della produzione non si affronta con le stesse metodologie adottate sinora. La seconda di formazione: la trasformazione 4.0 richiede consapevolezza e nuove competenze».

Canon a Viscom 2018: dalla stampa digitale cambiamento e innovazione

Presente come consuetudine alla kermesse milanese l’obiettivo di Canon a Viscom 2018 (Fiera Milano Rho, 18-20 ottobre) vuole essere quello d’ispirare il cambiamento e stimolare la creatività dei propri clienti.

Protagonista indiscussa sarà Océ Colorado 1640, la prima stampante roll-to-roll da 64″ per il settore del grande formato. Una soluzione basata sulla tecnologia green UVGel di Canon che ha rivoluzionato il mercato della stampa digitale per le applicazioni grafiche e industriali. Si tratta di un sistema versatile che vanta un basso costo operativo e elevato ritorno sull’investimento grazie alla riduzione fino al 40% del consumo di inchiostro e un risparmio sul costo della manodopera di circa il 30%.

Océ Colorado 1640 garantisce un equilibrio tra qualità, produttività, automazione, versatilità nelle applicazioni e costi operativi. Questa innovativa tecnologia ridefinisce i limiti della stampa roll-to-roll e consente a coloro che operano nel mercato grafico di evolvere, ampliando le proprie capacità e perseguendo nuove opportunità di guadagno.

3D Venice: la nuova divisione di Litostampa Veneta

Il Gruppo Centro Servizi Editoriali/Litostampa ha deciso di investire nella stampa 3D con l’acquisto della Massivit 1800, dando vita a una nuova divisione aziendale, la 3D Venice, specializzata nella stampa tridimensionale di grandi formati. Questa è la prima macchina 3D per dimensioni e tipologia a essere installata presso un centro stampa nel Nord Est d’Italia. Ad oggi sono ben 4 le installazioni in Italia della Massivit 1800.

L’obiettivo è di ampliare la propria offerta e aprirsi al futuro, spiega Andrea Comin, titolare del Centro Servizi Editoriali: «Nell’ultimo periodo, per differenziare la nostra offerta, abbiamo condotto un’analisi attenta del mercato e optato per la stampa 3D. La nostra ricerca si è indirizzata su un sistema che non fosse estremamente specialistico, ma che per la sua versatilità potesse abbracciare un target ampio. Abbiamo scelto la stampante Massivit 1800, installata da pochi giorni nel nostro stabilimento di Venezia – Mestre, con l’obiettivo di trasformare la tipografia artigiana in una tipografia 4.0. Inoltre, in un’ottica di integrazione con il resto del Gruppo, offriremo un servizio completo, dalla progettazione virtuale alla stampa, fino alla finitura e alla decorazione. Dai primi approcci commerciali con i nostri clienti storici, abbiamo notato che c’è un forte interesse verso questa tecnologia, in particolare tra i settori creativi dell’arte, dell’interior design e dell’architettura. In questo senso, la nostra posizione di vicinanza a una città d’arte come Venezia ci avvantaggia notevolmente».

Il principale motivo che ha convinto l’azienda a scegliere Massivit 1800 è stato la versatilità del sistema, in particolare la sua capacità di poter servire un vasto target di settori, che va dall’interior design alla comunicazione sul punto vendita, dagli eventi fino al recupero artistico, grazie alla stampa di oggetti tridimensionali di grandi dimensioni. Operare in ambiti così differenti e vari è una sfida per il settore della stampa e della grafica, che ha così la possibilità di ampliare il proprio mercato di riferimento.

L’acquisto della Massivit è avvenuto tramite NTG. «Per noi NTG è un fornitore storico nell’ambito dei quotidiani – continua Comin -. L’approccio mostrato in questo nuovo settore genera grande entusiasmo, lo stesso che riescono a trasmettere alla loro clientela. Da loro abbiamo ricevuto un supporto a 360° anche in termini di informazioni e comunicazione, e sono riusciti a fornirci una visione molto più ampia sulle potenzialità della macchina» conclude il titolare.

 

 

Un italiano a capo delle vendite e alla vicepresidenza di Kodak

Kodak ha annunciato la nomina di Giuliano Bianchet a general manager worldwide sales PSD e vice president Eastman Kodak Company. L’incarico decorre dal 1° ottobre 2018. Bianchet ha in precedenza ricoperto il ruolo di cluster business manager per l’area Sud Europa comprendendo anche Regno Unito, Irlanda e Francia ottenendo risultati di business molto importanti ad esempio nelle vendite delle lastre Kodak Sonora. Negli anni Bianchet, in Kodak dal 1989, ha dimostrato capacità manageriali sia nell’area B2B che B2C che progressivamente lo hanno portato a espandere le proprie responsabilità dall’ambito locale a quello più internazionale.

Già negli anni Novanta ha ricoperto ruoli di coordinamento e gestione a livello europeo nel settore dell’industria grafica e proprio l’esperienza maturata a Londra ha contribuito in modo decisivo alla formazione di un executive abituato a confrontarsi con mercati, modelli di business e culture profondamente dissimili tra loro.

Altra tappa importante, questa volta in ambito consumer, l’assegnazione del ruolo di coordinamento dei mercati di Italia e Spagna, esteso poi ai Paesi del Benelux e nordici. La capacità di raccogliere le sfide trasformandole in opportunità di crescita per l’azienda e per le persone che in essa lavorano completano il profilo.

BLI premia le soluzioni Ricoh per la stampa di produzione

BLI, organizzazione indipendente che valuta le soluzioni hardware e software per il document imaging, ha premiato due sistemi Ricoh per la stampa di produzione. In particolare, Ricoh Pro C9200 è stata premiata come outstanding high-volume colour production device, mentre la serie Ricoh Pro C7200x ha ricevuto il riconoscimento outstanding mid-volume colour production device. Le valutazioni sono state fatte sulla base di analisi approfondite relative alle caratteristiche tecniche.

Eef De Ridder, vice president commercial printing, commercial and industrial printing group, Ricoh Europe, commenta: «con Ricoh Pro C9200 e Ricoh Pro C7200x proseguiamo il successo iniziato con le precedenti soluzioni, a riconferma di come le evoluzioni tecnologiche proposte siano in grado di supportare i fornitori di servizi di stampa ad affrontare le nuove sfide del mercato. Gli esperti che hanno valutato i sistemi di stampa hanno messo in evidenza le performance elevate e la maggiore produttività rese possibili dalle nuove funzionalità e dai miglioramenti introdotti».

«Ricoh Pro C9200 – commenta George Mikolay, Keypoint Intelligence’s associate director per copiers/production – è una soluzione ideale per i commercial printer, offrendo qualità e consistenza dell’output, come dimostrato durante tutti i test». Per quanto riguarda Ricoh Pro C7210, Mikolay aggiunge: «Elemento differenziante è senza dubbio la quinta stazione colore che permette la stampa non solo del bianco in un solo passaggio, ma anche di invisible red, trasparente, giallo neon e rosa neon».

Grazie a Ricoh Pro C7200X i fornitori di servizi di stampa possono differenziarsi creando applicazioni di grande impatto visivo. Maggiore stabilità cromatica, grazie all’autocalibrazione effettuata dai sensori in linea, e una migliore messa a registro, mediante la funzione di autoregolazione, sono alcune delle ottimizzazioni introdotte rispetto alla serie precedente. Inoltre, la quinta stazione colore amplia la possibilità di realizzare applicazioni a valore aggiunto, grazie alla nuova funzionalità per la stampa del bianco e del CMYK in un singolo passaggio che offre ottimi risultati ad esempio su supporti colorati.

Il nuovo inchiostro trasparente per Mimaki serie UCJV300

Novità in casa Mimaki. Si tratta del nuovo inchiostro trasparente LUS-170 per l’utilizzo con i sistemi di stampa e taglio della serie UCJV300. Questo inchiostro si aggiunge alle configurazioni attuali, doppia quadricromia o quadricromia con il bianco ad alta densità, per offrire inedite possibilità di applicazioni che fino ad oggi non sono mai state disponibili su macchine print&cut. Finiture opache, lucide, giochi di texture e persino rilievi 3D rendono UCJV300 la soluzione più versatile del mercato.

«La particolare formulazione di questo nuovo inchiostro trasparente per la serie UCJV300 ci permette di utilizzare per la prima volta su una stampante roll-to-roll la nostra tecnologia proprietaria MCC (Mimaki Clear Control)- afferma Ronald van den Broek, general manager sales Emea di Mimaki Europe.- Questa esclusiva funzionalità riduce i tempi necessari alla polimerizzazione dell’inchiostro evitando che la polvere si attacchi e garantendo così effetti di trasparenza uniformi e puliti, sia con finitura opaca sia lucida. Siamo certi che offrirà inedite possibilità agli utenti Mimaki potenziando ulteriormente la versatilità della nostra celebre serie UCJV300».

Per semplificare ulteriormente la creazione di effetti trasparenti, Mimaki mette a disposizione dei propri utenti ARTISTA UV Texture Library, la libreria accessibile mediante l’installazione del software RasterLink6 Plus by Mimaki su tutti i sistemi UCJV300. L’ARTISTA UV Texture Library propone 129 texture campione da utilizzare con Adobe Illustrator per effetti visivi ancora più impattanti.

Da OKI Europe le stampanti di etichette a colori narrow format

OKI Europe vuole espandersi nel mercato delle stampanti di etichette e lo fa con il lancio di due nuove stampanti apposite, le Serie Pro 1040 e 1050.
Concentrandosi sulla crescita dei mercati in evoluzione, le Serie Pro1040 e Pro1050 rappresentano l’innovazione allo stato dell’arte di OKI nella tecnologia di stampa di etichette. In particolare, le stampanti di etichette narrow format Pro1040 e Pro1050 sono state sviluppate specificamente per il crescente mercato di utenti che necessita della stampa di etichette on-demand, utilizzando dispositivi facili da configurare e che richiedano un training minimo per essere utilizzati.

Destinate all’utilizzo in-house, Pro1040 e Pro1050 possono offrire una maggiore libertà ai clienti, fornendo il pieno controllo sul processo di stampa delle etichette che solitamente viene esternalizzato. La stampante Pro1040 stampa in CMYK, mentre la stampante Pro1050 stampa in CMYK e in bianco (CMYK+W). Con il toner bianco, gli utenti usufruiscono del vantaggio di stampare su supporti per etichette trasparenti o colorati: ciò è possibile grazie alla stampa su sfondo bianco opaco di un’immagine CMYK, che rende i risultati di stampa ancora più accattivanti.

Grazie alla capacità di gestione dei supporti, Pro1040 e Pro1050 sono in grado di stampare su una vasta gamma di supporti, dalla carta con trame alle pellicole sintetiche, con substrati bianchi, trasparenti, opachi o colorati. A differenza delle stampanti a getto d’inchiostro, le stampanti di etichette serie Pro gestiscono nuovi tipi di materiali con facilità, consentendo alle aziende di esplorare idee più creative e tipologie di lavori più complesse.

«Il lancio delle stampanti di etichette della Serie Pro rappresenta un cambiamento importante in questo settore,- afferma Dennie Kawahara, managing director di OKI Europe -. Questo sviluppo nella tecnologia di stampa integra diverse funzionalità di supporto, design creativi e flessibili e una tecnologia LED a colori all’avanguardia. Pro1040 e Pro1050 sono stampanti altamente versatili che creeranno un ampio impatto in diversi settori, verranno utilizzate in-house o dagli stampatori per aumentare gli utili generati dalla stampa».

 

Canon spiega come comunicare le emozioni attraverso la stampa

Settimana importante per Canon che ospita due eventi presso il suo Customer Experience Centre di Poing con l’obiettivo di mostrare tutte le possibilità offerte dalla stampa promozionale nel campo delle campagne pubblicitarie. Primo nel suo genere, il Future Promotion Forum si tiene il 25 settembre seguito dai Production Printing Business Days, il 26 – 27 settembre. I due eventi insieme accoglieranno circa 800 visitatori provenienti da settori diversi, quali: editoria, marketing diretto, stampa corporate e commerciale, brand communication e grafica.

All’insegna del tema Fuel Emotion with Print, entrambi gli eventi metteranno in evidenza il ruolo della stampa promozionale nelle odierne campagne pubblicitarie omnicanale e come la stampa possa efficacemente integrare il digitale. I clienti scopriranno come incrementare il valore delle campagne di marketing coniugando le funzionalità della stampa digitale con i dati variabili dei consumatori per produrre comunicazioni dinamiche, personalizzate e misurabili. Gran parte delle applicazioni di stampa promozionale può ora essere personalizzata utilizzando la tecnologia di stampa digitale e integrata in una campagna pubblicitaria di più ampio respiro: dal direct mail mirato, che attira il cliente in negozio, ai POS che incoraggiano l’acquisto, fino all’interior décor per migliorare la brand experience.

I Production Printing Business Days offriranno ai clienti Canon l’opportunità di vedere riunite le ultime innovative soluzioni tecnologiche fra cui: stampanti inkjet a modulo continuo e a foglio singolo di alto volume (Océ ProStream 1000, Océ ColorStream 6000 Chroma, Océ VarioPrint i300, serie Océ LabelStream 4000), stampanti di produzione e light production (imagePRESS C10000VP, imagePRESS C850/C750, serie Océ VarioPrint TITAN 6000, Océ varioPRINT 140) e sistemi di grande formato per la produzione flatbed e roll-to-roll (Océ Arizona 1280 e 6170, Océ Colorado 1640, Océ ColorWave 3700, imagePROGRAF PRO-4000S). Inoltre sarà possibile scoprire le soluzionidedicate all’ottimizzazione dei flussi di lavoro fra cui: PRISMA workflow suite, Quadient Inspire, Ironsides, EFI MarketDirect, Axode e Digital StoreFront (DSF).

BestInFlexo 2018, completata la giuria

È stato completato il panel di giurati chiamati quest’anno a selezionare le aziende vincitrici del concorso BestInFlexo 2018. Entra in giuria Mauro Pascutto, responsabile tecnico per la qualità di stampa e packaging di Esselunga che, insieme ad Adalberto Monti, docente e consulente tecnico di stampa, Massimiliano Corelli responsabile ufficio acquisti imballi Orogel, Wim Buyle vice presidente FTA Europe e Giandomenico Marcone – responsabile acquisti pastificio Attilio Mastromauro Granoro, si occuperà di valutare i lavori inviati dagli stampatori.

«Dopo tre anni di presenza, Claudio Rimondi di Coop, che ringrazio per l’impegno e l’entusiasmo, ha voluto lasciare spazio a nuove figure professionali per ampliare sempre di più la visibilità del lavoro realizzato dall’Associazione» dichiara Marco Gambardella Presidente ATIF. «Stiamo inoltre pianificando altre iniziative di coinvolgimento dei brand owner, un aspetto sul quale, da stampatore, sto puntando in modo particolare».

La cerimonia di premiazione del BestInFlexo 2018 avrà luogo a Bologna martedì 20 novembre 2018, mentre il giorno successivo 21 novembre si svolgerà il FlexoDay, organizzato anche quest’anno in collaborazione con FTA Europe.

BookTelling, il Master di Università Cattolica con Istituto Rizzoli

Con il titolo BookTelling. Comunicare e vendere contenuti editoriali nasce il nuovo Master di primo livello di Università Cattolica in collaborazione con Istituto Rizzoli il centro di formazione per graphic design, comunicazione web, digital e audio-video, accreditato da Regione Lombardia.

Il Master, che prenderà il via il prossimo novembre, si pone come obiettivo la formazione di nuove figure professionali che, attraverso tecnologie digitali, diversi canali di vendita e la rete di relazioni con gli attori dell’intrattenimento culturale, sappiano individuare le esigenze dei lettori. Istituto Rizzoli, in particolare, metterà a disposizione del Master i propri laboratori attrezzati e docenti.

«Il mercato editoriale offre ogni giorno decine di proposte. Se si vuole lavorare in questo settore, è fondamentale distinguersi» afferma Luigi Stefano Campanella, presidente di Fondazione Istituto Rizzoli. «Saper leggere le tendenze del panorama italiano e internazionale, scoprire cosa vogliono i consumatori e creare prodotti innovativi sono alcuni dei requisiti indispensabili che un buon professionista dovrebbe avere».

Per ulteriori informazioni: http://master.unicatt.it/booktelling.