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Viscom Bari 2023, informazione e formazione di successo

Si è chiuso il 1° aprile scorso la manifestazione Viscom Bari, che anticipa l’edizione di Viscom Italia 2023 – in programma dal 4 al 6 ottobre 2023 presso Fiera Milano – che ha portato il mercato della comunicazione visiva sul territorio pugliese registrando un nuovo successo di presenze.

Sono stati infatti 943 i professionisti registrati (+71% rispetto all’edizione del 2022) e 542 aziende (+98 rispetto al 2022) – provenienti dal centro sud Italia – che hanno potuto testare nuovi macchinari, materiali e applicazioni, parlare e confrontarsi con i protagonisti del mercato.

La numerosa affluenza di pubblico e l’alta qualità degli espositori hanno confermato sia l’esigenza di mantenere il contatto con il mercato durante l’anno sia la forte richiesta di aggiornamento da parte dei professionisti della comunicazione visiva. Questo scambio di opinioni è stato particolarmente rilevante durante i seminari e i laboratori live per aprire nuovi scenari, che permettano agli attori della comunicazione di disporre di nuovi strumenti indispensabili per differenziarsi dalla concorrenza e aumentare la competitività per ampliare il loro attuale business.

Ad arricchire l’area espositiva un susseguirsi di dimostrazioni live, dove i visitatori hanno potuto vedere come nascono nuove applicazioni per il settore dell’indoor e outdoor, pellicole per l’automotive e interior decoration. La stampa su tessuto ha creato T-shirt, borse di carta ma anche innovative soluzioni per la pelle e semipelle. La creatività della fotografia è stata l’attrazione per la produzione di pannelli da esposizione o la creazione di fotolibri grazie all’uso di rilegatrici professionali.

Un’offerta di contenuti di alto livello durante i seminari tenuti da testimonial per aiutare le imprese a migliorare le loro strategie aziendali e dare risposte concrete ad alcune delle molteplici domande di un mercato in continua crescita, che impone anche alle aziende di mettersi in gioco imparando nuovi linguaggi e competenze tecniche per personalizzare al meglio i loro prodotti.

Nuovo studio sugli impatti del regolamento UE sugli imballaggi

Mentre l’UE cerca di adottare il regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio (PPWR), un nuovo studio approfondito “Impact Assessment of reuse targets in proposed PPWR” (in allegato), che unisce dati provenienti da varie fonti, rileva che l’imposizione di obiettivi rigorosi per gli imballaggi riutilizzabili entro il 2030 avrà un grave impatto sull’impronta climatica dell’UE e sui costi dei consumatori.

La nuova ricerca – commissionata da Cepi, ECMA, EPPA, FEFCO and Pro Carton – esamina diversi studi esistenti sull’imballaggio e attinge a due scenari modello separati, uno per il cibo da asporto in Belgio e uno per l’imballaggio per l’e-commerce in Germania. I due casi sono stati selezionati per confrontare gli impatti degli imballaggi a base di carta usati oggi, con quelli di imballaggi riutilizzabili, se fossero stati applicati gli obiettivi di riutilizzo del 2030 previsti nel PPWR.

Lo studio offre un’analisi degli impatti ambientali, degli effetti economici e delle implicazioni per la società. Esso conclude che le soluzioni riutilizzabili produrrebbero emissioni di CO2 più elevate rispetto a carta e cartone: fino al 160% in più di anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera per il cibo da asporto e fino al 40% per l’e-commerce, secondo i risultati di un articolo di McKinsey, una delle fonti della ricerca.

Carta e cartone sono diventati una forma tradizionale di imballaggio rinnovabile,  riciclabile ed effettivamente riciclato con tassi oltre l’85%. Questo grazie agli effetti combinati di decenni di investimenti nel riciclo, nel design per la circolarità e nella riciclabilità dei prodotti.

A causa degli investimenti che sarebbero necessari per sviluppare un modello di imballaggio completamente nuovo e dei suoi elevati costi operativi, un imballaggio riutilizzabile comporterebbe costi complessivi più elevati. Questi costi, rileva il rapporto, verrebbero per lo più trasferiti sui consumatori.

Sono principalmente i trasporti, negli scenari previsti nello studio, i responsabili sia delle  maggiori emissioni di CO2 sia degli incrementi dei costi. Gli imballaggi riutilizzabili devono essere rispediti al produttore dopo la consegna o l’acquisto. Questo non è il caso del riciclo, che avviene più vicino al consumatore, non nel luogo originario di produzione.

“Il riciclo è la soluzione migliore per contemperare tutela dell’ambiente, mercato interno e sviluppo sostenibile. Il riutilizzo può essere una soluzione complementare. Ciò sempre in linea con la vigente legislazione dell’UE, secondo la quale la decisione di optare per una soluzione o per l’altra dovrebbe basarsi su motivi giustificati dalla fattibilità tecnica, da quella economica e dalla tutela dell’ambiente. La soluzione migliore  non può essere assunta  da una decisione globale a livello UE, come proposto dalla Commissione europea, ma deve essere fatto caso per caso, dando la preferenza a quelle opzioni che forniscono il miglior risultato ambientale complessivo” commenta Massimo Medugno DG Assocarta.

“Con questo nuovo rapporto, stiamo portando avanti una panoramica di ciò che la scienza dice sugli imballaggi riutilizzabili, a base di fossili e riciclabili, a base di fibre, e i loro rispettivi impatti sul clima e sull’ambiente in due casi distinti e separati. I risultati dimostrano che gli obiettivi proposti per gli imballaggi riutilizzabili semplicemente non sono conformi a un approccio basato sulla dimostrazione del maggior vantaggio ambientale” conclude Medugno.

 

Sistema di rendicontazione sostenibilità: tutte le novità

Rendicontare la sostenibilità è un obbligo di legge e un’opportunità per le imprese sia per posizionarsi meglio sul mercato sia per implementare percorsi di miglioramento interno e delle proprie strategie. FpS-tool e il Protocollo per la definizione della Strategia ESG di FCG si aggiornano, alla luce delle novità normative. Ecco come e cosa aspettarsi.

Come è noto il “Progetto Sostenibilità ed Economia circolare” di Federazione Carta e Grafica (FCG) ha impostato una metodologia integrata per aiutare le aziende della filiera a monitorare e rendicontare le proprie performance di sostenibilità; un metodo studiato sulle loro esigenze e caratteristiche, ma anche rispondente alle normative a livello nazionale ed europeo. Nel 2020 ha ideato quindi due strumenti che le imprese del settore stanno già utilizzando: il Protocollo per la definizione della Strategia ESG (environmental, social and governance), che è stato aggiornato con la nuova versione a gennaio 2023, e la piattaforma software online FpS-tool –“Federazione Carta e Grafica per la sostenibilità” –, lo strumento attraverso il quale le aziende possono eseguire un’autovalutazione dei propri impatti e del relativo grado di sostenibilità. Per spiegare come e per chi cambino gli obblighi di rendicontazione, in cosa consista l’aggiornamento metodologico e quali siano i vantaggi di FpS-tool, FCG lo scorso marzo ha organizzato il webinar intitolato “Federazione per la Sostenibilità (FpS): obblighi di rendicontazione, vantaggi di FpS-tool e aggiornamento metodologico”.

Norme che cambiano

Il settore è chiamato a rendicontare la propria attività in ambito ambientale, con un’attenzione non solo alle novità che arriveranno nei prossimi anni, ma anche al peso sempre più rilevante che tale azione sta avendo sul mercato, ha spiegato Massimo Medugno, direttore di Federazione Carta e Grafica, nel presentare l’evento. È innanzitutto un approccio culturale, prima che un adempimento, nel cui sviluppo la Federazione accompagnerà le aziende.

Dalla nascita del progetto nel 2020 c’è stata un’evoluzione normativa importante, tuttora in corso. «Le aziende sono già abituate a fornire dati sugli impatti ambientali, in quanto richiesto dalla propria filiera» afferma Elisabetta Bottazzoli, project leader di Federazione Carta e Grafica, «ma se fino a qualche anno fa si trattava di un impegno volontario, ora la rendicontazione è diventata obbligatoria, come previsto dalla legge. Il primo passo in Italia è stato la cosiddetta “dichiarazione non finanziaria” (DNF) che richiedeva a taluni soggetti di rendicontare gli impatti ambientali, sociali ed economici secondo specifici criteri obbligatori. Successivamente, nel dicembre del 2022, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della direttiva “Corporate sustainability reporting directive” (Csrd) 2022/2464/EU ha introdotto alcune novità, rendendo obbligatorio il reporting anche per altri soggetti prima non interessati dall’obbligo. Questo percorso sulla rendicontazione si intreccia con interventi a livello europeo per la decarbonizzazione, l’accelerazione di transizione ecologica ed economia circolare, e la digitalizzazione».

Le informazioni sui temi ambientali, sociali e di governance diventano quindi ancor più rilevanti e, oltre che qualitative, si richiede che siano anche quantitative, con un’importanza crescente dello strumento di misurazione e monitoraggio di impatti e performance. Non solo, con le nuove disposizioni le informazioni ora devono essere anche prospettiche e retrospettive, permettendo alle aziende di guardare al breve, medio e lungo periodo il proprio ruolo nel miglioramento delle loro stesse prestazioni.

La nuova rendicontazione

La nuova “dichiarazione di sostenibilità” introduce quindi tre fattori, prosegue Bottazzoli: la “doppia materialità” nella gestione ambientale, che prevede che siano presi in considerazione l’impatto delle attività aziendali sull’ambiente e quello delle tematiche ambientali sull’azienda; i contenuti della dichiarazione, che devono includere specifiche informazioni rispondenti a una rendicontazione basata su indicatori standardizzati; e l’ubicazione della dichiarazioneche prevede che l’informativa sia riportata in un’unica sezione dedicata all’interno della relazione sulla gestione. Altri elementi caratterizzanti la nuova dichiarazione sono una platea sempre più ampia dei soggetti coinvolti – oltre alle grandi imprese, anche le società europee ed extra-UE o filiali europee di società non UE che siano quotate sui mercati regolamentati dall’UE, escluse le microimprese – e l’obbligo alla digitalizzazione con la pubblicazione delle informazioni in un unico formato elettronico.

Per quanto riguarda gli standard, infine, l’Europa identifica uno standard unico europeo tenendo presente quelli volontari GRI (global reporting initiative), ovvero gli standard di rendicontazione di cui recentemente è stata emanata una nuova versione.

L’utilità del tool

Al di là degli aspetti puramente tecnici, è importante che le aziende considerino la dichiarazione come un’opportunità di miglioramento sia delle proprie dinamiche e politiche interne sia dei rapporti con il resto della filiera. «È bene sottolineare» dice ancora Bottazzoli «che anche i soggetti non coinvolti dai nuovi obblighi di rendicontazione ne saranno indirettamente interessati, nella misura in cui la rendicontazione stessa uscirà dall’azienda coinvolgendo la catena di approvvigionamento e la catena del valore di queste imprese. La richiesta di conoscere, misurare, capire e minimizzare gli impatti lungo le proprie filiere implicherà la richiesta di specifiche informazioni qualitative e quantitative alle realtà che le costituiscono. Inoltre la dichiarazione diventerà sempre più uno strumento per avvalorare il proprio posizionamento sul mercato».

FCG dal 2020 ha colto l’opportunità della rendicontazione e, per aiutare le aziende, ha elaborato un manifesto di sostenibilità, identificando obiettivi e attività specifici, arrivando all’elaborazione del metodo e degli strumenti, poi aggiornati a inizio 2023.

FpS-tool, in particolare, è uno strumento flessibile, il primo a livello confindustriale, tanto da avere meritato il premio “Best performer per l’economia circolare 2022” di Confindustria. È stato creato sia per le grandi aziende che sono sottoposte all’obbligo di rendicontazione sia per le piccole imprese che, invece, non lo sono; è capace di adattarsi alle diverse realtà industriali con indicatori che identificano la produzione e il mercato dell’azienda. La metodologia è stata sviluppata in collaborazione con il Forum per la Finanza Sostenibile (FFS)e BDO Italia ed è stata validata da un ente terzo, la società SGS, che si occupa di servizi di ispezione, verifica, analisi e certificazione. Il tool è importante anche per raccogliere dati a livello di settore e consentire poi una maggiore incisività nelle attività di lobby.

Le novità dello strumento

Al webinar Andrea Gambaro, supervisor/sustainable innovation team di BDO, ha spiegato le novità di FpS-tool. Lo strumento, come noto, prevede diversi livelli di profondità. Il livello 1 è destinato ad aziende che per le piccole dimensioni o per competenze non hanno mai fatto esperienza di rendicontazione di natura non finanziaria. Prevede un set di indicatori ispirato agli standard più autorevoli ESG e in totale coerenza con le linee guida GRI. A questo livello il supporto del Protocollo è imprescindibile. «Si tratta di raccogliere dati di natura quantitativa e facili da reperire per qualsiasi azienda, per esempio i consumi energetici o i dati sul personale, che aiutano a formare un approccio graduale delle aziende a queste tematiche». Se ne genera un “resoconto”, un semplice pdf dei vari set di indicatori che racconta i principali impatti, rispondendo alle sfide con le quali l’azienda è chiamata a confrontarsi. «È importante non percepire la rendicontazione come un obbligo, ma considerarla un’opportunità. Ad oggi» spiega Gambaro «ci sono diversi interlocutori che manifestano l’interesse su queste tematiche, per esempio le banche, che realizzano checklist su temi di sostenibilità con cui valutano i soggetti per poi agevolare crediti, o ancora la pubblica amministrazione».

Il livello 1 ha infine la funzione di preparare le imprese al passaggio al livello 2. Questo «è pensato per le aziende che già effettuano report di sostenibilità, sia in quanto soggetti obbligati sia perché proattive; inoltre è previsto anche per le aziende che saranno presto chiamate all’obbligo, in base alla nuova direttiva Csrd». Nel livello 2 devono essere presenti tutti gli indicatori dei GRI standard – che da aprile dispongono della nuova versione per lo standard universal integrata con altri KPI (key performance indicator), gli indicatori chiave di prestazione, selezionati a livello internazionale, europeo e nazionale – e i KPI di Federazione “FGC900”. Inoltre sono inclusi nel livello 2 anche altri indicatori, per esempio quelli dell’economia circolare e quelli che esprimono le esigenze più peculiari di settore.

La dichiarazione di livello 2 consente di avere evidenza immediata del rispetto dei dettami della DNF, del perseguimento dei 17 SDGs (sustainable development goals) e della coerenza con i criteri ESG. Inoltre consente di avere una struttura di report di sostenibilità e di avere evidenza dell’andamento degli impatti, grazie a diagrammi e grafici che si aggiornano automaticamente man mano che si aggiornano i dati nel report.

Gli standard GRI 2021

I report di sostenibilità pubblicati dal 1° gennaio 2023 devono essere redatti in conformità ai nuovi Standard GRI 2021. Sviluppati dalla Global reporting initiative, questi costituiscono un sistema modulare di standard interconnessi.

Rispetto alla precedente del 2016, la versione aggiornata degli standard si basa su tre tipologie di indicatori: gli universal, i sector e i topic standard.

La novità legata agli universal standard riguarda la presentazione del profilo dell’azienda e della sua strategia –attività, governance e politiche –, oltre all’aggiornamento dell’analisi di materialità. I sector standard, previsti a livello dei singoli settori, forniscono informazioni circa la descrizione del settore di riferimento, la lista dei probabili temi materiali per le aziende che ne fanno parte e l’elenco delle informazioni da rendicontare per ciascuno dei temi materiali proposti. In questo caso, precisa Gambaro, la Federazione ha svolto un ruolo molto importante perché, non essendo ancora stati realizzati gli specifici standard settoriali GRI per la filiera carta e grafica, ha fatto una prima analisi delle tematiche di sostenibilità più importati per i comparti in cui le sue aziende operano per aiutarle e identificarle facilmente. I topic standard infine permettono la rendicontazione accurata, descrivono le informazioni da riportare sugli impatti generati dall’azienda in relazione alle specifiche tematiche identificate come materiali e ai KPI individuati.

L’importanza della validazione

Nell’economia odierna la sostenibilità non è più solamente un valore a cui un’impresa deve tendere, ma diventa ormai un fattore integrato nel suo modello di business e nelle sue attività finanziarie. Del resto, «le tematiche ESG sono sempre più tenute in considerazione per scegliere partner commerciali o per elargire finanziamenti» afferma Laura Ligi, product coordinator D&I e parità di genere di SGS. «Non è più sufficiente dichiarare e comunicare il proprio impegno, ma è indispensabile dimostrare che politica, iniziative e progetti di modelli di sviluppo sostenibile si traducono in azione reali. La posta in gioco quindi è la fiducia, che diventa l’asset rilevante di un’azienda, probabilmente il più importante. Ecco quindi che, per creare tale fiducia, la valutazione di modelli, dati e strategie da parte di un Ente terzo indipendente è essenziale e può fare la differenza».

A questo scopo, spiega, Federazione per il proprio “Progetto sostenibilità ed economia circolare” ha coinvolto SGS con il compito di effettuare la validazione tanto sulla metodologia quanto sugli strumenti. «Il processo di validazione è iniziato a fine 2021 con la presentazione del progetto, è stata poi analizzata l’architettura della metodologia, sono stati identificati i temi materiali, in quale modo sono stati scelti e coinvolti gli stakeholder, e come sono stati individuati i temi della materialità e i KPI di riferimento. Tutto questo è avvenuto attraverso l’analisi documentale del Protocollo e del funzionamento della piattaforma. È stata quindi definita e validata l’aderenza degli strumenti in ambito di sostenibilità ed economia circolare. L’intera attività è stata fatta in partnership con la Federazione con cui si prosegue a collaborare in merito all’aggiornamento del tool». Anche questo, conclude Ligi, sarà oggetto di validazione.

Pozzoli in prestampa sceglie Heidelberg Italia

Nella foto da sinistra: Giancarlo Pirovano (responsabile prestampa), Alberto Foggi (responsabile produzione) e Vittorio Biffi (tecnico prestampa Heidelberg Italia)

Dal 1968 Pozzoli è azienda protagonista in tema di packaging su misura e di alto profilo. Dall’entertainment a quello del cosmetics&perfumery, dal wine&spirits al fashion, passando per il food, Pozzoli sin dalla sua fondazione, è stata guidata da valori che ne hanno determinato il perimetro d’azione, modellato la struttura interna, le politiche e la cultura organizzativa. Valori che tutte le donne e gli uomini dell’azienda hanno fatto propri e che ogni giorno ne ispirano l’azione.
Originalità, qualità e pregio. Pozzoli interpreta ciò che rende l’Italia celebre nel mondo, donando sempre quel tocco in più a ciascuna delle sue creazioni.
Con l’obiettivo di un miglioramento continuo l’azienda mira al top: il massimo dei materiali, il massimo della passione, il massimo dell’impegno.
Con questa filosofia e con questo credo, Pozzoli ha installato Heidelberg Suprasetter 106 da 38 lastre ora con doppio caricatore automatico e fornito di punzoni per un registro ottimale in fase di stampa.
Il computer to plate viene guidato dal workflow Prinect Shooter e sarà presto affiancato da Prinect Production Manager Press per avere un dialogo dati con le proprie macchine da stampa via JDF/JMF.
Una soluzione completa che garantisce qualità, velocità e ripetibilità senza precedenti. Pozzoli e Heidelberg Italia creano così un binomio vincente nel mondo del packaging.

La nuova divisione Automation&Packaging di Tecnau

Tecnau azienda con un portafoglio prodotti dedicato alla gestione, al monitoraggio, all’elaborazione e alla finitura della carta per l’industria della stampa digitale, annuncia l’apertura di una nuova divisione. Tecnau Automation&Packaging fornirà soluzioni end-to-end nei settori dell’automazione industriale e del packaging intelligente. La nuova divisione di Tecnau si concentrerà sull’integrazione di un ampio spettro di hardware, software, robotica e Internet of Things (IoT) all’interno dei settori della stampa digitale e dell’imballaggio, in cui Tecnau gioca un ruolo importante come fornitore di soluzioni altamente automatizzate.

Con l’apertura della nuova divisione, Tecnau risponde alla necessità di soluzioni più complesse nell’automazione industriale, integrando un ampio spettro di hardware, software, robotica e Internet of Things (IoT). Queste tendenze sono presenti in diversi mercati, tra cui l’industria della stampa digitale, dove Tecnau è un fornitore con soluzioni di finitura altamente automatizzate, così come nel packaging, altro settore in cui Tecnau ha sviluppato le sue ultime soluzioni automatizzate.

«Negli ultimi anni Tecnau si è posta come fornitore di soluzioni complete, combinando prodotti esistenti che vengono generalmente forniti come articoli a sé stanti, in un unico processo connesso», spiega Stefano De Marco, amministratore delegato di Tecnau. «Tecnau ha l’esperienza e la flessibilità per integrare i sistemi non solo dal punto di vista meccanico/hardware ma anche dal punto di vista del software, con un unico punto di funzionamento, un controllo continuo e capacità diagnostiche. Inoltre, Tecnau è in grado di progettare e produrre i moduli mancanti, adattandosi così alle esigenze specifiche di ciascun cliente».

Smart packaging: l’automazione nella fase di confezionamento

Le aziende si sono concentrate sul miglioramento dell’efficienza delle ultime fasi del processo, in particolare il confezionamento, per svariati motivi: i tempi di consegna e gli SLA (service level agreement) sono diventati sempre più stretti; la fase di confezionamento è a oggi un collo di bottiglia o un punto critico per molte operazioni aziendali; il business online e le vendite multicanale richiedono alle aziende di riconsiderare il modo in cui confezionano i loro prodotti e di definire imballaggi più sicuri, ecologici ed economici. Tale attenzione si estende a tutti i settori, dalla produzione tradizionale all’e-commerce, dove è particolarmente importante accogliere volumi elevati e ridurre al minimo il time-to-market.

Soluzioni di imballaggio scalabili

L’imballaggio richiede più processi come il caricamento del materiale, l’avvolgimento, la fasciatura, l’inscatolamento, la stampa e l’inserimento di documenti, l’etichettatura e la pallettizzazione: tutti questi passaggi sono supportati da Tecnau Automation&Packaging. «Ci sono diverse aziende che offrono soluzioni tecniche adeguate in ogni segmento del processo, ma la maggior parte non riesce a fornire una soluzione end-to-end che si adatti a una specifica applicazione del cliente», prosegue Stefano De Marco. «Scegliendo un modello di partnership che sfrutta il meglio di ogni soluzione di processo, oltre ad aggiungere ciò che manca con il nostro know-how ed esperienza, siamo in grado di fornire ai nostri clienti soluzioni adeguate e scalabili».

L’obiettivo della nuova divisione è fornire vantaggi significativi ai clienti esistenti e futuri che beneficeranno di un’esperienza intersettoriale in grado di offrire uno sportello unico per progetti complessi e su misura. La conoscenza e la capacità di Tecnau di funzionare come integratore di sistemi si tradurrà in prodotti di qualità superiore che possono soddisfare meglio le esigenze specifiche del cliente in tempi più brevi. Le soluzioni innovative, automatizzate e semplificate sono potenziate dal tracciamento e da altre funzionalità avanzate di processo intelligente.

Centro Poligrafico Milano investe ancora nella tecnologia KBA

Aggiungendo al proprio reparto stampa la nuova Rapida 164 5 colori di Koenig&Bauer, Centro Poligrafico Milano alza i propri standard di produttività e qualità nel settore dell’editoria, puntando ora a nuovi mercati.

È la voglia di servire i propri clienti sempre al meglio a caratterizzare da 60 anni ogni strategia di business di Centro Poligrafico Milano. Fondata da Renzo Arneri e oggi guidata dal figlio Gianluca nel ruolo di amministratore unico, da sempre l’azienda milanese è al servizio della stampa di alta qualità nel mondo dell’editoria nazionale e internazionale, proponendosi sul mercato come un interlocutore unico e dedicato, in grado di seguire i clienti dall’invio dei files alla consegna del libro finito.

La produzione di Centro Poligrafico Milano varia dai libri e dalle riviste ai libri di scolastica, dai cataloghi alle brochure, passando per i calendari e i pieghevoli, fino ad altri prodotti speciali ideati ad hoc e personalizzati, tutti realizzati in uno stabilimento organizzato per fornire un servizio 24 ore su 24, con tempi di consegna rapidi e puntuali. Lo stabilimento, contraddistinto da un’area produttiva di 6.500 mq coperti, è situato nell’area sud di Milano, nei pressi dell’autostrada Milano-Genova, una posizione logisticamente vantaggiosa per la distribuzione del prodotto stampato in Italia, in Europa e nel mondo. «Centro Poligrafico Milano è stato fondato da mio padre negli anni Sessanta», racconta Gianluca Arneri. «Oggi lavoriamo con i principali editori italiani ed esteri».

Un colore in più

Da 25 anni esatti, il punto di forza del reparto stampa di Centro Poligrafico Milano è la tecnologia Koenig&Bauer. Dal 1998, infatti, si sono susseguiti una serie di investimenti che hanno portato ad avere progressivamente in azienda una macchina da stampa KBA 70×100 e quattro 120×160. In questo modo, il reparto di stampa di Centro Poligrafico Milano è composto da macchine KBA che coprono diversi formati, rappresentando insieme, nella loro articolazione, sicuramente un punto di forza per l’azienda milanese. Cinque soluzioni tecnologie a cui, da poche settimane, si è sostituita una Rapida 164 5 colori, l’ultimo e più recente investimento di Centro Poligrafico Milano nella tecnologia KBA, a confermare una sinergia vincente destinata a durare a lungo, grazie all’aggiunta del quinto colore.

Gianluca Arneri commenta: «Ho deciso di riconfermare la fiducia a Koenig & Bauer, che ha dimostrato negli anni di essere riuscita ad affermarsi nel grande formato. La nuova Rapida 164 5 colori per noi rappresenta molto più di un’evoluzione delle macchine da stampa precedenti, considerati i miglioramenti notevoli sia nell’ottica di riduzione della manutenzione, che nella velocità di avviamento e nella capacità produttiva, pari a circa due macchine dei modelli precedenti».

Centro Poligrafico Milano ha scelto la Rapida 164 5 colori anche per il miglioramento garantito in termini di qualità degli stampati e di flessibilità dei lavori. «Per noi rappresenta la macchina da stampa che ci permette di guardare al futuro con fiducia, coniugando sapientemente innovazione e caratteristiche user-friendly per i nostri operatori. Per esempio, le nuove tecnologie applicate a queste nuove generazioni di macchine da stampa permettono un controllo e una tracciabilità delle manutenzioni, via pulpito, necessari per mantenere i livelli di efficienza. Di fatto, tutte le indicazioni e spiegazioni sono chiaramente visibili e consultabili».

Subito dopo l’installazione della Rapida 164 5 colori, Koenig & Bauer ha inoltre affiancato gli operatori di Centro Poligrafico Milano con i suoi tecnici, per formarli sulle funzionalità della macchina. «Per esempio, molte regolazioni sono ora passate su schermi touch».

Inoltre, in linea generale, la Rapida 164 5 colori allinea Centro Poligrafico Milano a quegli orientamenti di efficienza energetica e sostenibilità che oggi incidono anche sul settore della stampa. «Poiché, a parità di ore lavorate, la nuova Rapida 164 5 colori produce quasi il doppio rispetto ad una macchina di generazione precedente, in proporzione il consumo energetico diventa più efficiente».

Nuovi mercati all’orizzonte

Per quanto riguarda il supporto prevendita, il rapporto storico di Centro Poligrafico Milano e Koenig&Bauer ha fatto la differenza, consentendo di individuare rapidamente la soluzione più idonea per le crescenti esigenze di stampa dell’azienda guidata da Gianluca Arneri. «Grazie ai tanti anni di collaborazione, se è vero che noi abbiamo piena contezza della tecnologia Koenig & Bauer, è altrettanto certo che la stessa Koenig&Bauer ha imparato a conoscere la nostra azienda e i prodotti che realizziamo. Questo rappresenta indubbiamente un vantaggio per entrambi. Perciò, occupandoci di editoria, sulla scelta e sulla configurazione della Rapida 164 5 colori non abbiamo mai avuto dubbi, alla luce dell’obiettivo di ritagliarci una nuova fetta di mercato, consistente nel libro illustrato con esigenze di vernice o colori pantone, così come nell’editoria estera per fare cambi lingua con il cambio del nero».

Grazie al quinto colore, precedentemente non presente in azienda, ora per Centro Poligrafico Milano si aprono perciò nuovi orizzonti di mercato. «Oggi possiamo alzare l’asticella a lavori sicuramente superiori, dove la Rapida 164 5 colori ci permette di realizzare applicazioni con un grado di qualità maggiore. La macchina presenta funzionalità come il controllo elettronico in linea del colore. La stessa messa a registro dei fogli, se prima era una mansione esclusivamente a carico del macchinista, oggi risulta decisivo il supporto assicuratogli da un sistema automatico di lettura dei “crocini”, con il risultato di ottenere tempi di avviamento più veloci e una costanza della qualità sempre molto elevata».

La funzionalità di sovrapposizione dei processi presente sulla Rapida 164 5 colori ha inoltre aumentato notevolmente la produttività complessiva di Centro Poligrafico Milano. «A differenza di quanto avviene con le altre, una volta stampato il foglio con la Rapida 164 5 colori, l’operatore avvia tutti gli altri processi simultaneamente (lavaggio caucciù, cambio bancale e cambio lastre), riducendo a pochi minuti l’avviamento. Inoltre, la nuova macchina garantisce una stabilità della qualità davvero sorprendente».

La possibilità di migliorare contemporaneamente produttività e controllo qualità permette ora a Centro Poligrafico Milano di diventare ancora più competitivo nell’articolato mondo dell’editoria, che già oggi vede l’azienda di Gianluca Arneri protagonista dalla scolastica al libro cartonato, dalla brossura al libro d’arte, fino ai libri per bambini. «La Rapida 164 5 colori ci permette di aumentare la nostra produttività praticamente su qualsiasi prodotto stampato, garantendo sempre la massima qualità. Di fatto, ai nostri clienti ora assicuriamo degli standard maggiori, confermandoci al loro fianco realizzando i loro prodotti sempre al meglio», conclude Gianluca Arneri.

È partnership tra Polyedra e NGW Group

Polyedra e NGW Group, solution partner per la stampa digitale di grande formato, hanno siglato una partnership per garantire ai clienti un’assistenza tecnica qualificata sulle macchine da stampa HP e sui plotter da taglio Summa, nonché continuità nella fornitura di inchiostri, hardware e software.

Da 40 anni NGW segue il cliente durante tutte le fasi del processo, dalla scelta della tecnologia all’installazione, dalla formazione all’assistenza in un percorso di crescita continua. Grazie al team di esperti che compone l’area tecnica, NGW è in grado di gestire le problematiche legate ai processi di stampa, intervenendo direttamente sulle macchine per risolvere guasti o criticità e migliorare la produzione e la qualità. Al fianco delle imprese, NGW sviluppa anche sistemi di stampa su misura con l’obiettivo di fornire la migliore soluzione in linea con le esigenze espresse. Specialista di tecnologie e processi, NGW supporta le aziende nella creazione di dipartimenti di stampa digitale sicuri, offrendo soluzioni semplici, veloci ed eco-sostenibili.

«Siamo certi di offrire ai nostri clienti la miglior assistenza disponibile sul territorio» spiega Gian Luca Ghio, amministratore delegato di Polyedra «e un partner molto attento e competente che sarà in grado di affiancarli anche in futuro nello sviluppo del business della stampa e del taglio».

Canon, la nuova stampante modulare roll-to-roll Colorado serie M

Canon presenta la nuova Colorado serie M, la prima stampante roll-to-roll per la stampa grafica in grande formato a essere modulare in termini sia di velocità sia di gestione dei supporti. È la soluzione più veloce e produttiva in questo segmento di mercato e offre funzionalità di stampa con inchiostro bianco ed effetti speciali. Questa stampante roll-to-roll da 1,6 m mantiene le principali qualità e caratteristiche della serie Colorado e può essere configurata in funzione delle esigenze dei fornitori di stampe grafiche, crescendo di pari passo con il loro business, grazie a semplici aggiornamenti.

La serie M è scalabile e offre diverse velocità di stampa: Colorado M3 o M5 (velocità di stampa massima di 111 m²/ora e 159 m²/ora, rispettivamente), con la possibilità di passare da una velocità all’altra in modo permanente o temporaneo, per affrontare i picchi produttivi. Tutto questo la rende una soluzione a prova di futuro, in grado di seguire le esigenze di produzione dei clienti. Entrambe le stampanti possono essere facilmente aggiornate con la nuova opzione inchiostro bianco (modelli M3W e M5W) e dotate della comprovata tecnologia di stampa lucida/opaca FLXfinish+ per le stampe CMYK.

L’introduzione della nuova opzione inchiostro bianco UVgel amplia le opportunità applicative, consentendo di sfruttare a pieno i noti vantaggi della tecnologia UVgel per realizzare una gamma completa di applicazioni decorative e grafiche di elevata qualità, come ad esempio vetrofanie, etichette e carta da parati. Grazie a questa aggiunta e alla nuova tecnologia del sensore di rilevamento che agevola la gestione dei supporti, gli utenti di Colorado serie M possono ampliare la loro offerta di prodotti, stampando su materiali pesanti, trasparenti, colorati, riflettenti e magnetici.

La formulazione unica dell’inchiostro UVgel si traduce nella rapida realizzazione di immagini dense e opache, utilizzando l’inchiostro bianco in un numero di passaggi inferiore a quello delle tradizionali tecnologie di stampa. Inoltre, la stampa bianca mantiene inalterato nel tempo il suo tono originale. Le proprietà particolari di UVgel eliminano la maggior parte dei problemi di produzione, pulizia degli ugelli e manutenzione normalmente associati con l’inchiostro bianco, offrendo una stampa omogenea e senza errori, riducendo lo spreco di inchiostro e ottimizzando la produttività.

E’ possibile anche integrare Colorado serie M con la speciale opzione FLXfinish+, che consente di aggiungere l’effetto opaco, lucido o misto opaco e lucido sulla stessa stampa CMYK, senza l’uso di vernici aggiuntive.

Coloro che gestiscono elevati volumi di stampa possono automatizzare l’intero processo, dalla stampa alla finitura, con la configurazione UVgel Print Factory o UVgel Wallpaper Factory, che integra perfettamente Colorado serie M con le funzioni di taglio, riavvolgimento, fissaggio e impilamento dei fogli, permettendo la gestione di volumi di almeno 50.000 m2 all’anno e riducendo al minimo i tempi operativi.

Jennifer Kolloczek, european planning, marketing&innovation senior director, production print di Canon Europe ha dichiarato: “Fin dal loro primo annuncio, Colorado e gli inchiostro UVgel hanno ridisegnato gli standard in velocità, qualità e produttività del mercato. I print service provider oggi vogliono effettuare investimenti intelligenti e ambientalmente responsabili, scegliendo soluzioni di stampa che possano evolvere con loro e aiutarli ad accedere ad applicazioni creative redditizie, prodotti e mercati in crescita. La nuova Colorado serie M, grazie alla sua modularità e al semplificato utilizzo dell’inchiostro bianco, è il motore di crescita sul quale le aziende possono fare affidamento per elevare le loro capacità e trasformare le idee in realtà”.

L’inchiostro UVgel Canon assicura immagini nitide e colori uniformi, mentre le sue proprietà di asciugatura istantanea consentono di applicare immediatamente le funzioni di taglio e finitura alle stampe. Inoltre, l’eccezionale durata di questo inchiostro elimina l’esigenza di laminatura. Similmente ai precedenti modelli Colorado, ma con l’aggiunta di alcune migliorie, la serie M è progettata per gestire il carico di lavoro di più stampanti roll-to-roll legacy assicurando un’affidabilità di livello industriale, 24 ore su 24, e consentendo la stampa non presidiata con il minimo intervento dell’operatore. Le nuove stampanti Colorado serie M sono supportate da PRISMAguide XL, software di prestampa intuitivo e potente, che consente di gestire facilmente i cicli di produzione con elevata qualità.

Rispetto ad altre tipologie di inchiostro, come quelli a eco-solvente o lattice, la tecnologia UVgel consuma fino al 40% in meno di inchiostro per ottenere la stessa qualità immagine e intensità dei colori. Il sistema di polimerizzazione LED a risparmio energetico con ridotta produzione di calore e l’accensione immediata riducono il consumo di energia rispetto ad altre tecnologie e consentono di stampare su materiali termosensibili di elevata qualità – una caratteristica importante per i mercati come quello delle carte da parati. Inoltre, con la tecnologia UVgel, è possibile stampare su materiali ecologici come i supporti privi di PVC e cartacei, anche non patinati.

Grazie alla loro robustezza e stabilità dimensionale, le stampe UVgel assicurano prestazioni eccezionali in termini di resistenza chimica e meccanica. Le stampe durano più a lungo e la maggior parte delle applicazioni realizzate con una stampante Colorado non richiedono alcuna laminazione. Oltre ai vantaggi economici derivanti dall’eliminazione dei tempi e dei costi della laminazione, il processo più semplice rimuove lo strato aggiuntivo di plastica del laminato dall’applicazione finale.

La modularità rende la serie M una soluzione più sostenibile perché i clienti possono aumentare la velocità e le funzionalità della stampante in base alle loro esigenze di business senza sostituire il dispositivo di stampa principale. È inoltre disponibile una pratica opzione che consente di aggiornare la stampante con una licenza di velocità temporanea per i periodi di picco della domanda.

Heidelberg, nove mesi all’insegna della solidità

Grazie alla forte domanda dal Nord America e dall’Europa, insieme alla crescita sostenuta nel segmento degli imballaggi, Heidelberg registra nove mesi nettamente positivi dell’attuale anno finanziario 2022/23. Nel terzo trimestre appena concluso, da ottobre a dicembre 2022, il Gruppo è in controtendenza rispetto al trend generale dell’industria metalmeccanica mostrando una raccolta ordini stabile pari a 630 milioni di euro. Ciò ha portato a un elevato portafoglio ordini di quasi un miliardo di euro. Con 609 milioni di euro, le vendite nel terzo trimestre sono aumentate di circa il 5% rispetto al trimestre equivalente dell’anno precedente. Al netto degli effetti non ricorrenti, l’Ebitda è stato superiore di 18 milioni di euro rispetto all’anno precedente, principalmente per l’impatto positivo dell’aumento delle vendite. La registrazione dell’intero bonus di riduzione dell’inflazione concordato collettivamente ha avuto un effetto negativo durante questo periodo contabile. L’aumento delle scorte legato alla produzione ha determinato nel terzo trimestre un free cash flow di –4 milioni di euro, che rappresenta uno sviluppo stabile rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente. Grazie al buon andamento in termini di vendite e ordini in entrata e al significativo miglioramento del risultato operativo, la società conferma le previsioni per l’esercizio 2022/23 nel suo complesso.
«Abbiamo avuto un terzo trimestre positivo e siamo stati in grado di aumentare ulteriormente le nostre vendite e il risultato operativo. Guardando al futuro, i prossimi mesi continueranno a essere influenzati dai previsti aumenti dei costi dei materiali, dell’energia e del personale», afferma Ludwin Monz, Ceo di Heidelberg. «Continueremo a contrastare questo fenomeno aumentando i prezzi e mantenendo la nostra disciplina sui costi. Siamo quindi molto fiduciosi di raggiungere i nostri obiettivi per l’anno».

Vendite al di sopra delle aspettative

Nonostante le incertezze economiche, gli ordini in entrata hanno totalizzato 1,8 miliardi di euro. Alla data di bilancio, il portafoglio ordini ammontava a quasi 1 miliardo di euro, il che costituisce una buona base per il prossimo esercizio. Le vendite in tutti e tre i trimestri dell’esercizio in corso hanno superato le rispettive cifre dell’anno precedente. Con 1,7 miliardi di euro, il totale di nove mesi è aumentato del 10% rispetto all’anno precedente (1,5 miliardi). Il positivo andamento gestionale è proseguito anche nel terzo trimestre ma risente negativamente dell’effetto non ricorrente dell’iscrizione del premio integrale di sgravio dell’inflazione pattuito. L’Ebitda dopo nove mesi è superiore di circa 56 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Anche il risultato netto dopo le imposte dopo nove mesi è cresciuto in modo significativo e si è attestato a 54 milioni di euro (periodo equivalente dell’anno precedente: 40 milioni di euro).

Crescita sostenuta nel segmento degli imballaggi

La stampa di imballaggi (segmento Packaging Solutions) ha registrato una crescita particolarmente forte nel terzo trimestre. Gli ordini in arrivo da ottobre a fine dicembre 2022 sono aumentati del 18% rispetto alla cifra dell’anno precedente. Nel corso dei nove mesi, l’acquisizione degli ordini è migliorata del 5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con 812 milioni di euro, le vendite dopo nove mesi sono state superiori di oltre il 22% rispetto all’anno precedente.
Nella stampa commerciale (segmento Print Solutions), le vendite dopo nove mesi sono salite a 898 milioni di euro, mentre gli ordini in entrata sono leggermente diminuiti.
Dopo nove mesi, il free cash flow ammontava a –16 milioni di euro (anno precedente: 69 milioni di euro). Tale minor valore è dovuto principalmente al consueto aumento delle rimanenze legato alla produzione e agli effetti legati alla fornitura di ricambi. A causa del flusso di cassa libero negativo, l’indebitamento finanziario netto alla fine del terzo trimestre si attesta sui 26 milioni di euro e quindi è rimasto a un livello basso (anno precedente: 6 milioni di euro). Heidelberg sta comunque facendo progressi con la sua quota di capitale proprio, che è aumentata a circa il 21%. «Un basso indebitamento finanziario netto e un rapporto di patrimonio netto più elevato mettono Heidelberg in una buona posizione finanziaria», spiega il nuovo Cfo dell’azienda, Tania von der Goltz. «Alla luce della situazione incerta attuale, continueremo a lavorare sulla nostra resilienza e, in particolare, terremo d’occhio i nostri costi» aggiunge. Confermate le previsioni per l’anno finanziario 2022/23 Heidelberg mantiene le sue previsioni per l’anno finanziario 2022/23: i dati di vendita aumenteranno a circa 2,3 miliardi di euro. Nonostante la probabilità di aumenti dei costi, anche la redditività è destinata a migliorare ulteriormente. Heidelberg prevede inoltre un ulteriore aumento del margine Ebitda ad almeno l’8% per l’anno finanziario 2022/23. Anche il risultato netto è previsto in leggero miglioramento.

I nuovi orizzonti di Gallus, intervista al Ceo Dario Urbinati

Con 17 anni di esperienza nel settore delle arti grafiche, e dopo aver ricoperto il ruolo di responsabile vendite e assistenza, Dario Urbinati è stato nominato sul finire del 2022 chief executive officer di Gallus Group. Un incarico certamente stimolante per un professionista che conosce a fondo il settore delle etichette e che oggi a capo dell’azienda svizzera ha da compiere un’importante missione: condurre il mercato del narrow web verso un futuro più sostenibile e redditizio. Italia Grafica lo ha contatto per conoscere i progetti futuri e le sfide che attendono Gallus partendo dall’ultimo gioiello di casa, Gallus One, macchina da stampa completamente digitale che integra una serie impressionante di funzionalità in termini di automazione e di efficienza.

«Gallus One ha avuto un riscontro davvero molto positivo sul mercato» racconta Urbinati. «Sembra effettivamente che la gente abbia capito cosa rappresenti la macchina da stampa, ovvero una soluzione unica che risolve il problema del Total Cost of Ownership (TCO) che limita l’uso tradizionale delle etichette digitali. Teniamo regolarmente incontri con clienti sia esistenti che potenziali che condividono il nostro stesso entusiasmo. In termini di convalida della macchina da stampa e del nostro approccio al mercato, questo feedback è risultato molto prezioso per il nostro team. Gallus One è stata costruita sulla piattaforma di stampa Gallus Labelmaster, leader di mercato. Gallus One è una macchina da stampa digitale per etichette in linea a getto d’inchiostro UV di tipo roll to roll di 340 mm di larghezza che offre una serie di caratteristiche leader del mercato per raggiungere elevati livelli di automazione ed efficienza di stampa, con insuperata qualità di stampa a getto d’inchiostro UV ed eccellente velocità di stampa fino a 70 metri al minuto.

Con Gallus One ci auguriamo di rivoluzionare l’approccio delle aziende di trasformazione nei confronti della stampa digitale di etichette, fornendo un’offerta digitale autonoma o un servizio complementare nell’ambito di un’attività di stampa analogica tradizionale».

«Sebbene non siamo ancora in grado di indicare clienti specifici», prosegue Urbinati «come ci si potrebbe aspettare, le aziende di trasformazione di qualsiasi dimensione sono interessate a Gallus One e all’opportunità di offrire etichette digitali redditizie. Queste aziende sono alla ricerca di una macchina da stampa in grado di offrire ai clienti nuovi servizi digitali, tra cui tirature personalizzate e funzionalità stagionali variabili, senza dover sacrificare l’affidabilità, la produttività o il prezzo».

La sfida totale dell’automazione

«In Gallus abbiamo una visione molto chiara del mercato delle etichette e degli imballaggi narrow web e degli interventi necessari che devono essere predisposti per sopravvivere a lungo termine. Non vi è alcun dubbio sul fatto che una delle maggiori sfide globali che questo settore si trova attualmente ad affrontare sia rappresentata dalla carenza di manodopera qualificata. Per la nostra azienda il passo successivo consiste pertanto nell’abbracciare tutte le soluzioni digitali, in particolare la tecnologia cloud, che possano aiutare le aziende di trasformazione a guidare l’automazione. A nostro avviso, l’avanzamento dell’automazione digitale non è solo un mezzo per trasformare il modo in cui operano le aziende di trasformazione e per alleviare queste difficili problematiche, ma anche la chiave di volta per generare una maggiore redditività e ridurre il nostro impatto sul pianeta. In effetti, potrebbe essere la soluzione per lavorare e sostenere i marchi in un modo completamente diverso in futuro. Se ci soffermiamo a parlare di automazione, considerando che Gallus fa parte di Heidelberg, abbiamo in serbo alcuni interessanti programmi di sviluppo congiunto. Siamo riusciti a mettere in pratica la nostra convinzione che la gestione dei dati sia fondamentale e che il cloud computing, il networking e la business analytics siano molto più che semplici slogan quando si tratta di digitalizzare il settore della stampa. In definitiva, ciò implica una trasformazione completa del settore tradizionale e un successo misurabile, non solo in termini di KPI operativi, ma anche di soddisfazione dei clienti e dei dipendenti.

Inoltre, anche se riteniamo che sia necessario disporre di un portafoglio di macchine da stampa convenzionali, digitali e ibride per fornire ai clienti una soluzione che meglio soddisfi le loro specifiche esigenze, non abbiamo dubbi sul fatto che il digitale diventerà la tecnologia dominante in futuro. Il settore delle etichette e del packaging non è diverso da qualsiasi altro segmento sotto questo punto di vista e, nell’ambito del perseguimento di questo obiettivo, intendiamo svolgere un ruolo di primo piano nel trasformarlo in realtà».

Il mercato italiano e la sua centralità nel business di Gallus

«Quello italiano» prosegue Urbinati «rappresenta un mercato molto importante per Gallus e siamo molto lieti di avere con Heidelberg un team molto forte a supporto dei prodotti Gallus e dei clienti che richiedono servizi di stampa narrow web. Gli stampatori italiani hanno tradizionalmente adottato molto velocemente nuove tecnologie di prim’ordine e proceduto a utilizzarle all’insegna della loro mentalità favorevole al progresso tecnologico e della loro creatività per realizzare eccezionali prodotti stampati. L’Italia è un mercato in crescita per noi e che presenta reali opportunità per l’azienda. Le prospettive del mercato italiano sono estremamente positive e continueranno a essere una delle nostre aree di interesse per il futuro».

«A livello più generale» aggiunge Urbinati «il 2022 si è concluso per noi in maniera molto positiva. Pur trovandoci ancora in una fase di significativa trasformazione aziendale, le nostre previsioni per il 2023 sono tanto aggressive quanto decisamente realizzabili e, con Heidelberg al nostro fianco, ci troviamo in una posizione molto solida per affrontare il futuro».

Grande attesa del Gallus Experience Center di San Gallo

«Per Gallus è iniziato il centesimo anno di attività e l’azienda è impegnata a guidare questa trasformazione digitale» spiega Urbinati. «In effetti, nell’ambito del nostro impegno volto a realizzare tale trasformazione, inaugureremo a giugno un nuovo Experience Center a San Gallo, Svizzera. Si tratta di un polo centrale in cui l’intero settore può incontrarsi e collaborare. È stato progettato per facilitare l’innovazione in tutte le attività riguardanti le etichette, gli imballaggi e la vendita al dettaglio in generale, per guidare il cambiamento e far progredire il settore all’insegna della collaborazione».

La sostenibilità possibile

«In qualità di azienda» conclude Urbinati, «riconosciamo che non c’è veramente tempo da perdere per far sì che venga data prioritaria importanza al tema della sostenibilità. Siamo consapevoli del fatto che sia necessario affrontare il problema del nostro impatto ambientale con la stessa competenza, dedizione, meticolosità e tempestività con cui individuiamo le nostre soluzioni di stampa. Dobbiamo assicurarci di offrire ai nostri clienti e ai marchi più importanti la stessa fiducia nelle nostre credenziali di sostenibilità che vantiamo per ogni altro aspetto del nostro servizio.

Negli ultimi dodici mesi, abbiamo lavorato in conformità al programma ambientale aziendale di Heidelberg. Questo programma è stato integrato nell’attività aziendale, consentendoci di prendere decisioni consapevoli e informate in merito alle risorse, alla gestione degli impianti e al modo in cui progettiamo e produciamo le nostre macchine da stampa. Ma ci rimane ancora molto da fare. Per questo motivo, pur essendo ancora all’inizio di questo percorso, ci stiamo impegnando per rendere i nostri prodotti carbon neutral nel prossimo futuro: un passo importante a dimostrazione delle nostre ambizioni».