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Ricoh: 1.500 km in bicicletta per sostenere la ricerca medica

Il prossimo 16 maggio trenta dipendenti Ricoh di tutta Europa inizieranno un percorso in bicicletta che in 11 giorni li porterà da Londra a Barcellona, coprendo una distanza di circa 1.500 km. Ricoh Imagine Change Challenge: questo è il nome dell’iniziativa che promuove una raccolta fondi a cui tutti possono contribuire e che sono destinati allo European Centre of Excellence at the Institute of Liver Studies presso il King’s College Hospital. L’iniziativa di Ricoh si propone quindi di supportare la ricerca e la sperimentazione clinica in ambiti come il trattamento di insufficienza epatica, cancro del fegato e il trapianto. Ricoh Imagine Change Challenge contribuirà inoltre a finanziare i test per lo sviluppo di un trattamento più personalizzato delle malattie epatiche e l’individuazione di nuovi «biomarcatori» che possono condurre a una diagnosi più veloce del cancro al fegato e migliorare le cure dei pazienti che hanno subìto un trapianto.

«Ricoh – commenta Davide Oriani, CEO di Ricoh Italia – crede nella cultura della Responsabilità Sociale d’Impresa e, sia a livello locale che globale, persegue strategie per la protezione dell’ambiente e lo sviluppo della comunità in cui operiamo. La raccolta fondi resa possibile da Ricoh Imagine Change Challenge dimostra il nostro impegno nel sociale dando un aiuto concreto alla ricerca medica e contribuendo alla sensibilizzazione verso questo tema e verso progetti di solidarietà».

Per il nostro Paese partecipa al percorso ciclistico Adriano Ongaro, Service Operations Centre Manager di Ricoh Italia, che commenta: «Sono uno sportivo e un ciclista e credo molto in questa iniziativa che combina la mia passione con una importante raccolta di fondi destinata alla ricerca medica. L’Italia ha un ruolo attivo nell’ambito di Ricoh Imagine Change: con l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero di persone il nostro partner AkiliLab ha sviluppato una piattaforma tecnologica grazie alla quale sarà possibile seguire gli spostamenti dei ciclisti mediante un sistema GPS». Durante gli 11 giorni del tour sarà inoltre possibile interagire con i ciclisti e condividere opinioni ed esperienze.

Per ulteriori informazioni sull’iniziativa Ricoh Imagine Change Challenge:

http://www.ricohimaginechangechallenge.com/?page_id=40

oppure visitare la pagina ufficiale dell’iniziativa su Facebook.

Per effettuare donazioni: https://www.justgiving.com/Adriano-Ongaro/

Fedrigoni Top Award 2015: primo premio a progetti da Francia, Spagna, Germania e Italia

Book of copies. San Rocco magazine. Italy, nella categoria
Book of copies. San Rocco magazine. Italy, nella categoria HP Indigo Digital Printing.

Sedici vincitori finali, selezionati tra più di 800 progetti iscritti provenienti da tutto il mondo, per le cinque categorie in gara, Books, Corporate Publishing, Labels, Packaging, HP Indigo Digital Printing. Questi i numeri del premio ideato da Fedrigoni per raccontare il viaggio della carta attraverso le sue trasformazioni in prodotti finali che siano libri, packaging, biglietti, giochi, brochure o etichette.
Ecco i vincitori del primo premio consegnato dalla Giuria, composta da Ginette Caron, Joost Grootens, Simon Esterson, Massimo Acanfora e Xavier Bas Baslé.

Book. Primo classificato: Une promenade – Harald Fernagu by Atelier Tout va bien (France).
Secondo classificato: Symphony for a Beloved Sun – Anish Kapoor by Brighten the Corners (United Kingdom), Oasis Hotel by Rorhof (Italy), Chilla – Zukhra by Paolo Palma – Metodo (Italy).
Corporate Publishing. Primo classificato: Rapport d’activité 2012 du Cnap by The Shelf Company (France).
Secondo classificato: El Greco International Symposium 2014 by Sánchez / Lacasta (Spain).
Terzo classificato: Papelote diaries 2015 by Papelote (Czech Republic).
HP Indigo Digital Printing. Primo classificato: Book of copies by San Rocco magazine (Italy).
Secondo classificato: Mini Boden Summer Catalogue by Boden ltd. (United Kingdom).
Terzo classificato: Chorographie d’un territoire littéraire by éditions de l’Éclosoir (France).
Label. Primo classificato: L’ermita beer by Nueve estudio (Spain).
Secondo classificato:  1991 by Coretti (Spain).
Terzo classificato: Der Wilde by Elbstern Kreativagentur (Germany).
Packaging. Primo classificato: Sobrassada Unic by Deberlou (Spain).
Secondo classificato: Calico hand-printed wrapping papers by Calico studio (Czech Republic).
Terzo classificato: Particolari di Maida by nju:comunicazione (Italy).
Segnalazioni speciali
Kräuterlikör Marienapotheke Wasserburg by Ulrike Zeizel (Germany)
Marie Stella Maris by Ultimate Graphics & Design (Netherlands)

Innovare, sempre. Riflessioni strategiche sui possibili percorsi d’innovazione

Il Gruppo Innovazione con Italia Grafica hanno organizzato un incontro, il 31 marzo 2015 alle ore 15,30, a Milano, presso la sede di Assografici, Piazza Castello 28.

In occasione dell’incontro sarà presentato il documento di sintesi del progetto realizzato dal Gruppo Innovazione di Assografici in collaborazione con Italia Grafica che mette a disposizione delle industrie grafico-editoriali alcune indicazioni strategiche sui possibili percorsi da intraprendere per offrire servizi innovativi. Parteciperanno testimonial del settore che hanno già intrapreso questo percorso per condividere con i partecipanti esperienze e considerazioni strategiche.
Programma
Saluto del Presidente di Assografici Giovanni Battista Colombo
Introduzione ai lavori
Carlo Emanuele Bona, Vice Presidente di Assografici
Ester Crisanti, Direttore Tecnico di Italia Grafica
Innovare, sempre. Ne discutono:
Alessandro Antonuzzo, Rotomail
Diego Carbonara, Mediagraf
Vincenzo Cirimele, Varigrafica
Ferdinando Pennarola, Professore di Organizzazione e Sistemi Informativi Università Bocconi
Modera e coordina Enrico Barboglio, Presidente 4IT Group
Segue cocktail
Per ragioni organizzative è necessario confermare la partecipazione alla Segreteria tel. 02-4981051 – e-mail assografici@assografici.it entro il 24 marzo 2015.

La prima Heidelberg XL 106 8PLX3 andrà a Grafiche Mercurio

Grafiche Mercurio investe e installa una Heidelberg XL 106 8PLX3, prima in Italia nel formato 106 insieme a un CTP Heidelberg Suprasetter 145 da 25 lastre/h.
Grafiche Mercurio investe e installa una Heidelberg XL 106 8PLX3, prima in Italia nel formato 106 insieme a un CTP Heidelberg Suprasetter 145 da 25 lastre/h.

Questa configurazione viene considerata da Heidelberg una delle più flessibili nel settore delle macchine lunghe, permette di stampare 8 colori, 4 in bianca e 4 in volta verniciando poi in un unico passaggio con la torre flexo alla fine della macchina.

Heidelberg si spinge alla X3, con moduli di aria calda integrata con le lampade IR, lame di aria calde in due differenti slot, grande capacità di aspirazione dell’umidità creata dall’evaporazione della vernice acrilica e una slot finale di lame d’aria a temperatura ambiente che permette di stabilizzare la temperatura alla fine del processo di stampa evitando problemi nella realizzazione del bancale finito.

Questa macchina, in aggiunta, può permettere di stampare in linea con spessori fino a 0,8 mm come se fosse una macchina senza voltura alla velocità reale di 15.000 cp/h semplicemente premendo un pulsante.

Il titolare di Grafiche Mercurio e il fratello Gerardo, hanno dichiarato di essere soddisfatti dell’investimento, e sono orgogliosi per aver installato un impianto produttivo che sta dando risultati sia qualitativi che di performance eccellenti, esattamente come avevamo testato in Heidelberg.

Ci ricorda Francesco Ceriani, Sales Support in Macchingraf, la tecnologia di questa voltura, a tre cilindri progettata per la XL 106 e portata poi anche alle macchine di grande formato XL 162, permette una flessibilità di cambio di supporti e di spessori che non ha paragoni nell’attuale panorama del mercato delle attrezzature offset a foglio.

La scelta di questa macchina è parte della strategia di Grafiche Mercurio di affiancare una macchina da stampa orientata alla produttività alla XL 105 7 LYYLX3 con Foilstar per la laminazione a freddo e impianto UV per le lavorazioni Primer/UV già funzionante in azienda dal 2012.

Grafiche Mercurio investe e installa una Heidelberg XL 106 8PLX3, prima in Italia nel formato 106 insieme a un CTP Heidelberg Suprasetter 145 da 25 lastre/h.
Grafiche Mercurio investe e installa una Heidelberg XL 106 8PLX3, prima in Italia nel formato 106 insieme a un CTP Heidelberg Suprasetter 145 da 25 lastre/h.

Lo studio sperimentale di Schmo e Taga Italia su colori spot e misurazione delle TVI

Il set dei colori Pantone presi in esame per il confronto delle metriche di misurazione delle curve TVI.

La definizione dei colori spot è stata sempre un tema spinoso da affrontare dagli addetti ai lavori, sia per quel che concerne la definizione, sia per il controllo del risultato stampato. L’utilizzo di cartelle colore che custodiscano campioni stampati o riferimenti, le mazzette con l’atlante dei colori (Pantone o altre serie) sono classici metodi per tenere sotto controllo la formulazione o il risultato stampato. Più recentemente, con l’affermarsi della colorimetria e della strumentazione di misurazione del colore, i riferimenti sono diventati dei numeri (le coordinate cromatiche L*a*b*) oppure (ideale) la curva di riflessione spettrale del colore misurata dallo spettrofotometro.

La carta d’identità di un colore

Oggi il Comitato Tecnico TC130 di ISO sta elaborando uno standard (ISO/DIS 17972 – Graphic technology – Colour data exchange format (CxF/X) per la comunicazione delle informazioni relative al colore, che si basa su un formato di interscambio di dati digitali definito XML. Il protocollo CxF (Color eXchange Format), così si chiama, permette di catturare e descrivere tutte le caratteristiche di un colore spot, a partire dalla curva spettrale di riflessione del colore su un dato supporto. In questo modo, per esempio, misurando un campione con uno spettrofotometro è possibile comunicare i dati a un software di formulazione di inchiostri, oppure a un software di controllo qualità. Evidenti i vantaggi nella progettazione di layout che prevedono l’impiego di spot colour. Il formato CxF, originariamente di proprietà di X-Rite è da questa stato liberalizzato circa un paio di anni fa, rendendolo di fatto utilizzabile da chiunque; ciò ha permesso lo sviluppo dei successivi CxF/X, di cui il CxF/X-4 (ISO/DIS 17972-4) è il protocollo che descrive la caratterizzazione dei colori spot. Cioè come creare la carta di identità di un colore e come comunicarlo.

Quindi dal punto di vista della misurazione e comunicazione del colore spot gli strumenti e le normative di riferimento soddisfano l’esigenza di avere metodi scientifici accurati che evitino le incomprensioni e gli errori. Cioè quando io devo scegliere un colore spot e poi comunicarlo allo stampatore, attraverso il file PDF/X, oppure misuro un campione, ricreo l’inchiostro attraverso la formulazione per poi stamparlo, tutto fila liscio.

I risultati

Cosa emerge da questa fase della sperimentazione? Innanzitutto che tra le metriche di misura proposte ve ne sono alcune più efficienti di altre in termini di consistenza e uniformità di applicazione, che quindi sono candidate a essere ancora indagate per giungere alla proposta finale che diverrà uno standard ISO da sottoporre ai produttori di strumenti di misura e workflow di controllo di processo (figura).

I test di applicazione delle metriche proposte (inizialmente più di dieci), hanno portato a selezionarne alcune che rispondono in modo più consistente rispetto alla linearità della progressione della curva TVI di riferimento. In questa immagine i valori L*a*b* delle letture spettrofotometriche della scala retinata dei campioni stampati con tutti i colori spot (prima riga), e nelle successive tre righe, i tre metodi di misura che meglio sembrano riprodurre la percezione visiva della curva tonale.
I test di applicazione delle metriche proposte (inizialmente più di dieci), hanno portato a selezionarne alcune che rispondono in modo più consistente rispetto alla linearità della progressione della curva TVI di riferimento. In questa immagine i valori L*a*b* delle letture spettrofotometriche della scala retinata dei campioni stampati con tutti i colori spot (prima riga), e nelle successive tre righe, i tre metodi di misura che meglio sembrano riprodurre la percezione visiva della curva tonale.

Evidentemente si conferma che la classica formula Murray-Davies presente negli strumenti di misura standard, non risulta applicabile.

Allo stato attuale dello studio non è possibile rendere pubbliche le metriche in questione quindi non verranno illustrate con il loro nome e cognome. Come si può osservare dal confronto tra le varie metriche utilizzate su uno stesso campione, producono dei dati L*a*b* anche parecchio differenti che creano uno scostamento evidente nella riproduzione. Mentre di distinguono alcuni modelli (meno di cinque) che sembrano dare una risposta lineare rispetto al riferimento (figura sopra). Allo stato attuale non c’è una convergenza di opinioni su una singola metrica da sviluppare, ulteriori fase di test si rendono necessarie per arrivare alla proposta che verrà integrata nel nascente standard. In questa attività, Taga Italia con i partner (la scuola grafica di Saronno e Color Consulting srl), saranno ancora in prima linea per portare avanti la grossa mole di lavoro che si prospetta per i prossimi mesi, con l’obiettivo di giungere a fornire uno standard per i produttori entro il 2015.

Leggi tutto l’articolo! A pag. 40 di Italia Grafica di marzo!

I progetti creativi più belli del 2014 realizzati con carte Arjowiggins

Pop’Up Exhibitions è la mostra itinerante pensata, studiata e organizzata da Arjowiggins Creative Papers.
Pop’Up Exhibitions è la mostra itinerante pensata, studiata e organizzata da Arjowiggins Creative Papers.
Pop’Up Exhibitions è la mostra itinerante pensata, studiata e organizzata da Arjowiggins Creative Papers.
Pop’Up Exhibitions è la mostra itinerante pensata, studiata
e organizzata da Arjowiggins Creative Papers.

Girerà l’Europa fino a giugno per raccontare, attraverso l’esposizione di 150 progetti realizzati, le infinite potenzialità che carta e design hanno in ambito comunicativo.
L’evento si svolgerà, a Milano con il patrocinio Aiap (Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva), il 19-20-21 marzo prossimi, dopo la tappa parigina e quella spagnola di Barcellona, per poi proseguire verso Londra, Amsterdam e Berlino.

Il primo giorno si terrà il “vernissage” di inaugurazione a inviti riservati. Le altre due date saranno accessibili, dalle 9 alle 21, per coloro che ne faranno richiesta.
30 i paesi rappresentati che saranno ospitati in una locationin zona Tortona in uno stabile dei primi del ‘900 dove sorge, infatti, Galvanotecnica Bugatti (Via Gaspare Bugatti 7). Storico spazio industriale riqualificato, grazie alle geniali idee dell’architetto Luigi Caccia Dominioni, che oggi si trasforma in un angolo che racconta le storie di una Milano quasi dimenticata.

In un momento, dove la tecnologia e la modernità sembrano non lasciare spazio alla tradizione, il Gruppo francese dimostra come l’incontro tra tradizione e modernità sia il connubio più moderno e vincente che ci possa essere per raggiungere obiettivi strategici.
«Mondo del fashion, creativi, stampatori e studenti saranno i benvenuti nello spazio allestito all’interno di Galvanotecnica Bugatti», dice Simone Medici, Amministratore Delegato di Arjowiggins Italia e direttore Sales & Marketing della Divisione Creative Papers per l’area Sud Europa e Turchia, che aggiunge: «questa opening sarà l’occasione per scoprire vere e proprie installazioni artistiche realizzate con i progetti creati per alcuni dei clienti più importanti di Arjowiggins Creative Papers. Un vero showcase di creatività, ingegno, bellezza, fantasia e – naturalmente – di carte creative con la loro versatilità e unicità».

Simone Medici, Amministratore Delegato di Arjowiggins Italia e direttore Sales & Marketing della Divisione Creative Papers per l’area Sud Europa e Turchia.
Simone Medici, Amministratore Delegato di Arjowiggins Italia e direttore Sales & Marketing della Divisione Creative Papers per l’area Sud Europa e Turchia.

Le arti grafiche e la grande chance dell’innovazione multimediale

Giuseppe Donegà, amministratore delegato di Mediagraf.
Giuseppe Donegà, amministratore delegato di Mediagraf.

Di fronte alle sfide imposte dai nuovi scenari digitali molte aziende grafiche stanno già attuando la trasformazione verso una struttura «multiservizi». In grado quindi di offrire molto di più della semplice attività di stampa. Scopriamo insieme il perché.

Giuseppe Donegà, amministratore delegato di Mediagraf.
Giuseppe Donegà, amministratore delegato di Mediagraf.

Il vento gelido del cambiamento che attraversa l’economia globale è arrivato anche sull’industria grafica. E soffia molto forte. Da tempo infatti la contrazione della domanda ha generato un po’ a tutti i livelli una ricerca spasmodica di vie alternative per tamponare le perdite di fatturato.

Una condizione che è trasversale a più segmenti e che rispecchia l’erosione del mercato da parte dei nuovi media elettronici, specie quelli mobili, responsabili di una progressiva ma inesorabile trasformazione delle abitudini dei consumatori. Secondo una recente ricerca di InfoTrends (2014) il time-share dell’utente statunitense, cioè il tempo dedicato alla sua fruizione delle differenti risorse mediali, si sta spostando sensibilmente a favore dei dispositivi mobili (dal 4% del 2010 al 23% del 2014) a scapito di tv, radio e di altri mezzi, ivi compresa la lettura su prodotti cartacei e, incredibilmente, anche di Internet. Il che significa che una quota ingente di investimenti pubblicitari si sono trasferiti o si stanno ormai muovendo verso i nuovi device multimediali, contribuendo così al «tonfo» dei giornali e della carta stampata in generale.

In questa rapida trasformazione del mercato appare in tutta evidenza la metamorfosi epocale che stampatori e print service provider dovranno compiere per presentarsi al più presto ai clienti sotto nuove sembianze, quelle cioè di «marketing service provider». Un profilo aziendale diverso, tecnologico, più ricco e articolato rispetto al passato «analogico» che tutti conosciamo, e che dovrebbe agevolare le aziende grafiche nel riposizionarsi all’interno di un mercato di riferimento anch’esso ormai mutato.

Lo studio InfoTrends mostra anche le soluzioni più votate dagli stampatori per tornare a crescere: tra queste spicca la scelta del «Web-to-print» (ben il 27,4% di preferenze) e del «cross-media campaign management» (17,8%), che superano ampiamente gli strumenti dedicati al «print Mis» o al «variable data printing» (13,3%), due dei lidi d’approdo considerati più appetibili per il mondo delle arti grafiche fino a poco tempo fa.

Che cosa sta dunque accadendo? E quali alternative si presentano agli occhi degli stampatori italiani, spesso così riluttanti ad abbracciare il nuovo che avanza?

Lo chiediamo a Giuseppe Donegà, amministratore delegato di Mediagraf, l’importante azienda padovana che da alcuni anni sta sviluppato al proprio interno interessanti attività di sperimentazione cross-mediale.

Leggi l’intervista! A pagina 18 di Italia Grafica!

Come sta cambiando il mondo delle immagini

Il mondo delle immagini sta cambiando sempre più rapidamente. E l’agente più importante di trasformazione è rappresentato dai microstock, i siti sui quali si possono comperare milioni di foto, video e illustrazioni spendendo poco. L’ultima novità e che Adobe si è comperato Fotolia, uno dei più importanti archivi di contenuti royalty free.

In un quarto di secolo è cambiato tutto nel mondo delle arti grafiche: tecnologie, applicazioni, modelli di business, paradigmi, abitudini dei consumatori. Un’evoluzione che è sotto gli occhi di tutti e che quasi non notiamo più se non quando ci accorgiamo che le risme di carta in ufficio durano di più, che possiamo scrivere un libro e farcene stampare anche solo una copia, che qualche libro lo compriamo di carta e altri preferiamo scaricarli in formato elettronico.

Una evoluzione/rivoluzione che coinvolge anche il mondo delle immagini. Fino a vent’anni fa, o poco più, per ogni editore di libri o riviste o studio grafico alla prese con la realizzazione di una brochure aziendale, di un catalogo di viaggi o di un depliant pubblicitario, la voce di spesa per l’acquisto delle immagini era importante. Bisognava commissionarle a un fotografo o ricorrere alle agenzie fotografiche per acquistarle con una licenza RM (Right-managed). È una formula che consente di usare una risorsa una sola volta (fotografia, illustrazione, video…) e con una serie di limitazioni che riguardano soprattutto il tempo, il luogo e lo spazio. Così una foto da inserire in un quarto di pagina interna di una rivista a tiratura nazionale avrà un certo prezzo, che cresce se viene impiegata in copertina o per una campagna di affissioni per cui è richiesta l’esclusiva per qualche mese. Con prezzi dai 30-40 euro a immagine in sù.

Poi sono arrivati i CD con le foto di stock, che contenevano le prime immagini royalty free. Un importante passo avanti, perché questo genere di fotografie si acquistano una volta e poi si possono usare più volte senza limitazioni particolari. iStock ha poi avuto l’idea di cominciare a venderle online le foto royalty free a prezzi contenuti. Correva l’anno 2000 ed era nato il microstock. Un fenomeno che è esploso negli ultimi quattro/cinque anni, con un grande fiorire di siti di questo genere e che culmina oggi con l’acquisizione da parte di Adobe di Fotolia, uno dei principali microstock. Su questi siti le foto si possono pagare anche meno di un euro. Cerchiamo quindi di fotografare, è proprio il caso di dirlo, questo fenomeno. E di vedere quali sono i microstock sui quali conviene comperare contenuti. E anche su quali si può iniziare a vendere, dal momento che sono aperti ai contributi di qualsiasi persona abbia buone foto, illustrazioni e video da proporre.

A gennaio Adobe ha completato l’acquisizione di Fotolia annunciata lo scorso dicembre: integrerà Fotolia in Creative Cloud e all’interno delle applicazioni CC Adobe per desktop, affinché gli abbonati a Creative Cloud possano accedere e acquistare i contenuti, ma continuerà a gestire Fotolia come banca immagini indipendente accessibile a tutti.

Ne abbiamo parlato con Michael Chaize, Wordwide Creative Cloud Evangelist di Adobe: leggi l’intervista su Italia Grafica di marzo!

Per capire meglio le dinamiche dei microstock, sia dal lato di chi compera le foto sia da quello di chi le vende, prendiamo una foto qualsiasi di medio successo (sotto). Si tratta di un primo piano di un libro che sta passando dalla fase di stampa a quella di rilegatura scattata nel 2012 presso una grande industria tipografica italiana e in vendita da tre anni nei principali microstock.

Dal punto di vista dell’autore si tratta di un’immagine che, pur essendo di media qualità scattata con una Nikon D300 (ma che potrebbe essere stata scattata anche con un buon telefonino), ha avuto una buona performance. Il guadagno complessivo è stato di circa 300 dollari, con 306 vendite su Shutterstock, 64 su Fotolia, 13 su Dreamstime, 7 su Depositphotos e una volta sola su iStock. Stessa foto, stesse parole chiave e vendite estremamente diverse da un microstock all’altro: come mai questi livelli di vendita estremamente differenziati? Semplicemente perché una foto viene comperata quando appare nei primi quaranta, cinquanta risultati di ricerca. Oltre le possibilità di vendita scemano. I vari algoritmi di ricerca dei microstock seguono regole misteriose e differenti: in alcuni casi spingono le foto nuove, in altri mandano in profondità quelle che hanno un pessimo rapporto tra visualizzazioni e acquisti, in altri ancora vale il punteggio che il selezionatore ha attribuito a un’immagine o il livello dell’autore. In linea generale, se una foto è stata venduta qualche volta appena caricata è probabile che venderà sempre di più. In caso contrario è probabile che cada nel dimenticatoio.

Passiamo dal lato di chi deve comperare questa foto. Anche in questo caso la situazione varia considerevolmente da un microstock all’altro. I prezzi delle immagini variano su siti come Fotolia o Depositphotos dal livello dell’autore (basato a sua volta sul numero di foto che ha venduto) o sul numero di volte che una singola foto è stata venduta, come su Dreamstime. E poi ci sono siti più o meno cari. Lasciando perdere gli acquisti in abbonamento, questa foto nella risoluzione massima costa circa 12 euro su Fotolia, 21 su Dreamstime, 10 dollari su Depositphotos (però bisogna comperare crediti per almeno 50 dollari), 8 euro su Shutterstock (bisogna però spendere 39 euro per acquistare un pacchetto di cinque foto scaricabili in un anno) e la stessa cifra euro su iStock (anche in questo caso bisogna comperare un pacchetto da 24 euro che consente di scaricare tre immagini). Nel caso servisse questa stessa foto in bassa risoluzione, adatta per siti Web, su quasi tutti i microstock costa un credito, ma in genere bisogna comperare un pacchetto di crediti che costa almeno una dozzina di euro.

La soluzione migliore per gli acquirenti è quella di fare un abbonamento con un singolo microstock, che di solito permette di scaricare un certo numero di immagini al giorno per il periodo dell’abbonamento. Nel caso di contratti annuali si arriva a un prezzo, sfruttando l’intero pacchetto, inferiore ai venti centesimi per immagine.

Una carrellata sulle maggiori banche dati di immagini “microstock”: leggi l’articolo!

Arti Grafiche Johnson presenta il proprio piano industriale per il rilancio

Johann Kral_A.D. Arti Grafiche Johnson_Bavaria Industries Group.
Johann Kral_A.D. Arti Grafiche Johnson_Bavaria Industries Group.

A seguito della recente acquisizione da parte di Bavaria Industries Group AG, la holding a vocazione industriale che controlla quote in 12 società europee e impiega 5.400 persone, con un fatturato di 1 miliardo di euro nel 2014, Arti Grafiche Johnson Spa (Seriate – BG) presenta il proprio piano industriale per il rilancio.

Nata nel 1964 come Legatoria Augusta, si inserisce subito con successo nel mercato delle agende e da piccola azienda artigiana si trasforma, negli anni, in una realtà di tutto rispetto, fatto dimostrato da un fatturato pari a 82 milioni di euro nel 2014 grazie alla produzione di agende, notes, calendari, diari, cataloghi, libri e planning.

Johann Kral_A.D. Arti Grafiche Johnson_Bavaria Industries Group.
Johann Kral_A.D. Arti Grafiche Johnson_Bavaria Industries Group.

Il compito di riportare Arti Grafiche Johnson, unitamente alle altre aziende del gruppo acquisite da Bavaria Industries (Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche e Eurogravure), in crescita è stato affidato all’A.D. Johann Kral, che dichiara: «Il management della nuova gestione ha già individuato una serie di azioni da mettere in campo per rilanciare il più importante polo del settore arti grafiche: l’outsourcing di processi discontinui, l’ottimizzazione dei costi di gestione attraverso la centralizzazione dei servizi amministrativi e funzionali alle Direzioni, prepensionamenti e nuovo orario di lavoro per le attività produttive.

Il piano industriale prevede, inoltre, il ridisegno delle attività di Bergamo e Seriate per rendere più efficienti le aziende, creando un migliore workflow produttivo. Per fare questo verranno installate macchine complementari a quelle attuali creando così, a parità di capacità produttiva, un miglioramento dell’offerta.

Per quanto riguarda Arti Grafiche Johnson in particolare, oltre ad aver già consolidato i rapporti con i clienti esistenti, che hanno riconfermato così la loro fiducia nell’azienda e nel prodotto, ha siglato nuovi contratti molto importanti grazie alla nuova strategia commerciale messa in atto, che prevede anche il rafforzamento della struttura per fare in modo di crescere nelle quote di mercato.

Sono confermate, inoltre, alcune importanti partnership con primari operatori del mercato per mantenere i nostri obiettivi di crescita previsti (anche attraverso acquisizioni in ambito nazionale e/o europeo).

Sul piano del marketing, poi, è in cantiere lo sviluppo di nuovi prodotti e linee da presentare al mercato nel corso del 2015, che serviranno a rafforzare e ampliare la gamma di prodotti, con particolare attenzione allo sviluppo dell’interazione paper & digital.

Ultimo ma non meno importante, la nostra Azienda, non avendo debiti con il sistema bancario, ha quindi la possibilità di guardare al mercato con assoluta tranquillità, ragionando su possibili acquisizioni e consolidamenti, oltre a continuare a mantenere un importante focus sui costi per poter essere altamente competitiva come sempre».

Arti Grafiche Johnson svolge la propria attività con crescente impegno a un uso responsabile e corretto delle risorse forestali, seguendo le normative internazionali PEFC™ e FSC®, con risposta positiva da parte del mercato verso la scelta di ecocompatibilità con l’ambiente.

OneMorePack, il premio italiano di Creative Packaging Design

Marco Fiorillo, art director di OneMorePack.
Marco Fiorillo, art director di OneMorePack.

Foto a pagina intera

Prende avvio la seconda edizione di OneMorePack, premio di creative packaging design: Una scelta coerente con il tema di Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

Il settore cartotecnico, infatti, sta mostrando una vivacità imprenditoriale e una graduale crescita della domanda, in controtendenza rispetto all’andamento generale dei mercati. La necessità di avere sempre più occasioni di confronto, in un settore che ha bisogno di costante aggiornamento, ha spinto dunque Grafica Metelliana a indire questo premio, nato dalla volontà di valorizzare i talenti italiani del settore, creare relazioni, stimolare la creatività e promuovere l’innovazione. Un’iniziativa che pone al centro il design, non solo dal punto di vista estetico ma quale elemento determinante per lo sviluppo di nuove idee in grado di richiamare l’attenzione sull’argomento della sostenibilità ambientale.

Molte le novità in questa seconda edizione: due competizioni autonome, una dedicata ai professionisti, l’altra agli studenti degli Istituti Superiori e delle Università con indirizzo design, a cui è assegnato un tema intorno al quale sviluppare il personale progetto di packaging design.
Sei le categorie in gara: astucci food&beverage, astucci esthetics, astucci various, visual, shopping bag e label (novità di quest’anno).
Una nuova modalità di valutazione, nella quale saranno designer ed esperti di comunicazione a valutare e decidere quali lavori accederanno alle fasi successive della competizione, fino a decretare i vincitori: dopo una prima scrematura ci sarà infatti una valutazione online riservata ai soci e alle liste di professionisti dei patrocinanti.
Sei vincitori nella sezione professional, quattro menzioni speciali «miglior funzionalità», «miglior comunicazione», «miglior innovatività», «miglior sostenibilità», che saranno valutati dalla sola giuria tecnica.
Tre premiati nella sezione «Students»: al primo classificato uno stage formativo presso un’agenzia di comunicazione. Alla competizione riservata ai professionisti si aggiunge, infatti, quella rivolta ai ragazzi di età compresa tra i 18 e i 27 anni iscritti almeno al primo anno di un Istituto superiore e di un’università con indirizzo design. A loro è assegnato un tema intorno al quale sviluppare un progetto di packaging design per tre formati di pasta, attraverso la configurazione della soluzione cartotecnica, l’individuazione dei supporti, il progetto grafico, l’applicazione alla linea di prodotto e le informazioni sul prodotto.

Le iscrizioni al premio si chiudono giovedì 2 aprile 2015 e il termine del concorso è giugno 2015.

Un premio giovane, nato da subito con patrocinio importanti, come Aiap, Unicom, Assografici e Confindustria Campania, OneMorePack vede tra i partner tecnici Fedrigoni, Macchingraf, Bobst, Luxoro e Tremil, e tra i media partner Converter&Cartotecnica, Promotion Magazine, Uomini&Donne della Comunicazione, Mercurio 3D.

«Un premio che nasce perché l’azienda sta puntando sul packaging: un asset importante per il nostro Paese e trainante per il Made in Italy», afferma Adriano Priori, responsabile commerciale dell’area nord di Grafica Metelliana. «Un’iniziativa che vuole stimolare la creatività italiana e andare a scovare i talenti italiani», racconta Marco Fiorillo, art director di OneMorePack, «ed è il motivo per cui è stata introdotta quest’anno la sezione ‘Students’, quindi aperta a studenti che frequentano corsi specifici dedicati al packaging design». Tra le altre novità, anche la composizione della giuria: «mentre lo scorso anno c’era nella giuria un rappresentante per ciascun partner del premio, quest’anno si è optato per una ‘formazione’ diversamente composta, in cui compaiono, tra gli altri, nomi come Giovanni Brunazzi, titolare dell’agenzia Brunazzi&Associati, Emily Louise Simonis, che lo scorso anno si è distinta per avere tenuto un interessante intervento sul percepito del packaging italiano nel mondo e un rappresentante di Assografici. La lista definitiva verrà comunicata a breve.

Marco Fiorillo, art director di OneMorePack.
Marco Fiorillo, art director di OneMorePack.

Per info e dettagli consultare la pagina dedicata, dove si potrà scaricare anche il Regolamento, il tema della sezione ‘Students’, la Scheda Tecnica e Comunicazione lavoro e le domande di partecipazione alla sezione professional e student.