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Fujifilm Holdings e l’innovazione sostenibile

Fujifilm Holdings Corporation (Presidente: Shigehiro Nakajima) continua il suo percorso nella costruzione di sviluppo sostenibile e per questo, viene nuovamente insignita di due prestigiosi riconoscimenti globali.

Nel 2015, Fujifilm Holdings conferma la propria presenza tra le 317 società selezionate dal «Djsi World», comprendente 20 società giapponesi. Djsi è un indice di prezzo delle azioni sviluppato congiuntamente da S&P Dow Jones Indices e RobecoSAM per valutare le performance finanziarie delle company globali che seguono principi di sostenibilità, secondo prospettive economiche, ambientali e sociali.

Fujifilm Holdings è stata altresì selezionata per il «Djsi Asia Pacific», che comprende le società della regione «Asia-Pacifico», ottenendo il più alto punteggio all’interno dell’Industry Group, diventando Industry Leader.

Per il quarto anno consecutivo, Fujifilm Holdings è stata nominata «Thompson Reuters Top 100 Global Innovator», in riconoscimento ai suoi successi come una delle company più innovative al mondo.

Con questo prestigioso award, Thompson Reuters riconosce le prime 100 aziende al mondo impegnate a proteggere le invenzioni attraverso i diritti di proprietà intellettuale e a guidare lo sviluppo mondiale tramite scoperte e iniziative a elevato tasso di innovazione. La valutazione si basa su metriche relative a brevetti che contengono l’essenza dell’innovazione. La metodologia si basa su quattro criteri principali: volume complessivo dei brevetti, tasso di successo dei brevetti, diffusione del portafoglio prodotti e influenza sui brevetti in base al numero di citazioni.

Fujifilm è stata selezionata come una delle 100 top company per l’ottimo punteggio nei quattro parametri di valutazione, in particolare nel tasso di successo dei brevetti.

Semestrale effervescente per Heidelberg

Presso Grafica Nappa di Aversa, azienda attiva nel settore dal 1919, è in arrivo una Heidelberg Speedmaster XL106 6 LX3 UV LE.
Presso Grafica Nappa di Aversa, azienda attiva nel settore dal 1919, è in arrivo una Heidelberg Speedmaster XL106 6 LX3 UV LE.

Con l’acquisizione delle cinque società europee di Printing Systems Group (PSG), Heidelberg ha aumentato nel primo semestre dell’anno finanziario in corso le vendite legate a servizi e materiali di consumo. La metà delle vendite addizionali di circa 100 milioni di euro dal cambio di gestione sono state agilmente ottenute dopo sei mesi. Heidelberg ha in programma ulteriori acquisizioni in questo segmento e si aspetta che servizi e consumabili arrivino a pesare per circa il 50% del fatturato del Gruppo nel medio periodo. Di contro, le strutture legate al settore sheetfed sono state ridimensionate e i processi relativi resi più snelli: continua in sostanza l’implementazione delle misure di efficienza con l’obiettivo di aumentare la flessibilità e ottimizzare la redditività futura.

La maggiore attenzione del budget di ricerca e sviluppo sulla stampa digitale sta diventando sempre più evidente. Ne è un esempio il lancio di una nuova macchina da stampa digitale per etichette rivolta al mercato del packaging. Heidelberg è anche riuscita a conquistare una start-up tedesca dell’industria alimentare per il suo ultimo sviluppo nel campo della stampa 4D. Con la prima macchina da stampa digitale a foglio che sarà svelata alla prossima Drupa, Heidelberg pone inoltre un’importante caparra nello sviluppo della sua strategia incentrata sul digitale.

Le vendite del Gruppo dopo sei mesi sono aumentate a 1,162 miliardi di euro, un risultato che include 68 milioni derivanti dal positivo effetto dei cambi. Il fatturato è cresciuto in tutte le regioni, tranne che nell’Europa orientale, area in cui è rimasto stabile. Migliorano anche gli ordini in entrata con 1,323 miliardi di euro. L’Ebitda (cioè il margine operativo lordo) è pari a 79 milioni e l’Ebit (ovvero il reddito che l’azienda è in grado di generare prima della remunerazione del capitale) si attesta sui 43 milioni di euro. Entrambe queste voci hanno beneficiato di proventi dalla acquisizione di PSG pari a circa 19 milioni per l’anno finanziario in corso, contro un utile di € 18 milioni derivante dalla transazione riferita a Gallus nel corso dell’anno precedente. A seguito del rifinanziamento completato della linea di credito, il risultato economico del semestre migliora a -30 milioni. Il risultato prima delle imposte cresce, da -32 milioni di euro dell’anno precedente a -8 milioni attuali.

Pixartprinting sbarca in Usa

Alessandro Tenderini, Ceo di Pixartprinting.
Alessandro Tenderini, Ceo di Pixartprinting.
Alessandro Tenderini, Ceo di Pixartprinting.
Alessandro Tenderini, Ceo di Pixartprinting.

Pixartprinting è cresciuto del 30% nell’ultimo anno e sta ponendo le basi per crescere ancora di più nel 2016. L’obiettivo è estendere il raggio d’azione sia in termini di copertura geografica sia di settori merceologici cui offrire una gamma di servizi sempre più ampia. Un trend di crescita che ha visto il giro d’affari passare dai 32 milioni del 2011 agli oltre 56 del 2013, fino al risultato attuale, oltre le tre cifre. Il 2015 inoltre si chiude con nuovi record: una base clienti attiva a quota 220mila (contro i 45mila del 2013), oltre 9mila lavorazioni al giorno gestite da un organico che conta attualmente 500 dipendenti (di cui 100 nuove assunzioni nell’ultimo anno).

Per i prossimi mesi, poi, il management ha annunciato un nuovo e importante passo in termini di espansione territoriale con la nascita di Pixartprinting Nord America, e l’apertura di uffici logistici e commerciali a Boston. «Si tratta di una sfida davvero stimolante perché questo mercato, secondo le nostre analisi, presenta grandi potenzialità rispetto al servizio che siamo in grado di offrire» dichiara Alessandro Tenderini, ceo Pixartprinting. «Una sfida che stiamo affrontando in sinergia con il Gruppo Cimpress a cui apparteniamo (dal 2014, n.d.a.)». Cimpress, leader mondiale nella mass customization, sta investendo per dar vita a un network produttivo con siti di proprietà e di fornitori terzi, che gestirà gli ordini dei brand del Gruppo, tra cui Pixartprinting Nord America. L’apertura nel mercato Usa sarà sostenuta da una strategia di marketing espressamente dedicata, mentre a livello di e-shop, il dominio del sito in questo Paese sarà il “.com”.

Fedrigoni vicino al riassetto

Claudio Alfonsi, AD di Fedrigoni.
Claudio Alfonsi, AD di Fedrigoni.
Claudio Alfonsi, AD di Fedrigoni.

Dopo il nulla di fatto per l’ipo dell’autunno 2014 e dopo l’arresto definitivo dei negoziati con il fondo Charme di Luca Cordero di Montezemolo, Fedrigoni starebbe trattando con la famiglia Benetton e con la sua Edizione holding che potrebbe investire in un pacchetto di minoranza nella storica cartiera. In realtà quella che profila sarebbe una cordata a tre e cioè un coinvestimento con un fondo sovrano di Singapore (inizialmente si ipotizzava GIC, ma secondo le ultime indiscrezioni oggi è più probabile Temasek) e con un altro investitore, sempre un fondo sovrano di cui però non si conosce il nome. Non è escluso che si tratti del Fondo strategico italiano che già si sarebbe fatto avanti la scorsa primavera prima della decisione della famiglia Fedrigoni di trattare con Charme. Inoltre, sarebbe stata ingaggiata la società di consulenza Poyry di Helsinki, esperta dei big nordici della carta che dovrà spiegare numeri e prospettive ai possibili investitori.

Questo è quanto riportato da Il Sole 24 Ore negli ultimi giorni. Tutto è ancora quindi da confermare, ma sempre stando a ciò che scrive il quotidiano la famiglia Fedrigoni e Claudio Alfonsi, AD del gruppo cartario veronese che nel primo semestre 2015 ha visto ricavi in crescita dell’8,9%, avrebbero posto come condizione la realizzazione di un’operazione di cessione senza debito, ma tutta con equity.

Con oltre 2mila dipendenti, 12 stabilimenti (di cui 9 in Italia, 2 in Spagna e 1 in Brasile), 11 impianti di fabbricazione a macchine continue, 7 impianti di macchine spalmatrici e 13mila referenze prodotto in catalogo, Fedrigoni vende i propri prodotti in oltre 110 Paesi nel mondo.

Pixartprinting: dare valore al marchio al di là del prodotto

On air da giovedì 26 novembre la nuova campagna di Pixartprinting, partner tecnologico per la stampa: un video emozionale che parla tutto di brand girato in stop-motion. Una novità nella strategia di comunicazione dell’azienda, basata sul video content come strumento per dare valore al marchio al di là del prodotto. L’obiettivo è veicolare l’identità del brand, rafforzando la relazione di fiducia e instaurando un legame emozionale con il cliente, in linea con l’attività di marketing olistico volta a fornire un messaggio corretto al momento giusto. My Missing Need, questo il claim del cortometraggio animato, è tutto giocato sul concetto di «assenza», che descrive la necessarietà di un bisogno, con un intento prettamente comunicativo e niente affatto promozionale. My Missing Need racconta infatti «cosa succederebbe se non ci fosse Pixartprinting?» e testimonia la volontà costante dell’azienda di mappare nuovi territori creativi.

Il video, un corto di due minuti, è veicolato online sulla piattaforma Pixartprinting, sui canali social con la calendarizzazione dell’evento ­e attraverso una campagna Web.

Il lancio è stato preceduto da un teaser della durata di 16’’ nel quale campeggia la scritta «Something new is coming» unita a brevissimi fotogrammi di un astronauta che scruta il sorgere del sole dall’oblò della sua navicella spaziale. I toni del video sono quelli malinconici di coloro che avvertono una mancanza e una profonda voglia di prossimità e vicinanza agli affetti, agli oggetti quotidiani, alle piccole semplici cose che a volte si danno per scontate. Quelle stesse cose che sono sempre accanto a noi e quasi non notiamo, ma che quando vengono meno generano un forte senso di vuoto. Questo è ciò che Pixartprinting punta a diventare per tutti i suoi clienti: un bisogno quotidiano e un’abitudine da non perdere. «L’assenza genera il bisogno, l’assenza ne descrive la necessarietà – spiega Andrea Pizzola, Sales & Marketing Director Pixartprinting – questo è il valore che si vuole trasmettere, con l’intenzione di ribadire il ruolo che puntiamo ad avere nei confronti del cliente: esserci senza gloria. L’idea è quella di una presenza silenziosa, che suscita una profonda mancanza quando viene meno, proprio perché ormai è fortemente radicata dentro di noi.» Ma se Pixartprinting mancasse, cosa succederebbe? Questo è il momento in cui l’assenza rende viva la necessità di un bisogno e che fa comprendere quanto esso sia fondamentale ed essenziale. Individuato il bisogno, se ne delinea il valore: ecco spiegato il concetto di My Missing Need ed ecco messo a fuoco l’obiettivo dell’intero progetto multimediale.

Il video è stato sviluppato in collaborazione con Dadomani Studio di Milano, casa di produzione specializzata nell’animazione. «Abbiamo trovato in questo atelier creativo un partner che oltre ad aver saputo ben interpretare il nostro intento, lavora con materiali quali carta, plastica, plexiglas che stanno alla base del business della nostra azienda» conclude Pizzola.

Renzi favorevole al bonus cultura di 500 euro ai diciottenni

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Il Premier Renzi ha dichiarato che i 550mila italiani che compiranno diciotto anni riceveranno un bonus culturale da spendere in iniziative legate alla formazione, all’informazione, agli acquisti intelligenti. Finalmente una misura in favore dei giovani, che però deve includere anche la promozione della lettura.

«La misura di un bonus culturale a favore dei neo maggiorenni viene accolta con favore e va nella direzione indicata dalla Federazione della Filiera della Carta e della Grafica in molte occasioni pubbliche» dichiara il Presidente Pietro Lironi a sostegno dell’iniziativa del Presidente Renzi e prosegue: «È bene che la stessa venga introdotta in Legge di Stabilità e che venga riservata un’attenzione maggiore per libri, quotidiani e periodici, vero e autentico motore dello sviluppo culturale.»

Questa la reazione della Federazione alla notizia della dichiarazione del Premier Matteo Renzi di voler dare a tutti i giovani neo diciottenni un bonus culturale di 500 euro da spendere in libri, per andare a teatro o al cinema, comprare cd o dvd.

Si tratta di una novità assoluta nello scarno panorama italiano di iniziative realmente utili a spingere verso la cultura i giovani, a incrementare la lettura in un Paese costantemente agli ultimi posti nella specifica classifica europea che ci vede superare solo Grecia e Portogallo.

La Federazione della Filiera della Carta e della Grafica, che rappresenta le imprese produttrici di carta, gli stampatori, i cartotecnici e trasformatori di carta e cartone nonché i produttori di macchine e tecnologie per la stampa, già nello scorso mese di febbraio aveva presentato in conferenza stampa, e successivamente nelle audizioni parlamentari, uno studio ah hoc con la richiesta al Governo di prevedere un «bonus lettura» per i giovani dai diciotto ai venticinque anni.

Obiettivo di tale proposta era proprio quello stimolare l’interesse per la lettura così da avere delle nuove generazioni più informate e formate, cittadini più consapevoli di un mondo in costante movimento.

Nel progetto della Federazione il bonus riguardava la spese per libri e abbonamenti a giornali quotidiani o periodici, ed era finalizzato alla lettura in quanto massima espressione della cultura, dello scambio di idee, di formazione a tutti i livelli. E avrebbe avuto anche l’obiettivo di farci scalare qualche posizione in quella non certo esaltante classifica che vede l’Italia agli ultimi posti negli indici di lettura. Il progetto annunciato dal Premier Renzi, coinvolge anche altri mezzi identificati come culturali, quali i cinema e i cd o dvd. «I film e la musica sono senza dubbio intrattenimenti usuali tra i giovani e come tali hanno una loro utilità formativa o culturale» evidenzia il Presidente Lironi «ma la promozione della lettura sotto il profilo della cultura e della formazione dell’individuo e del cittadino non può essere trascurata. Libri, giornali e periodici rappresentano la libera espressione di valori, di idee e di conoscenza, di diffusione dei saperi come nessun altro prodotto finora conosciuto.» Infine egli conclude: «Poi, se occorre una misura anticongiunturale, oltre che utile sotto il profilo culturale, non ce n’è un’altra come quella dedicata a un settore industriale che negli ultimi anni ha pagato duramente il forte calo della domanda di prodotti editoriali.»

La Federazione della Filiera della Carta e della Grafica, aderente a Confindustria, è costituita da Assografici, Assocarta e Acimga, con Comieco socio aggregato, e rappresenta un fatturato complessivo di oltre 23 miliardi di euro e 175mila addetti diretti.

Area Comunicazione:  maria.moroni@assocarta.it

3D e marketing: un rapporto di collaborazione

I prodotti basati sulla filosofia del 3D printing hanno la capacità di catalizzare approcci collaborativi. Le comunità che si creano sono dei veri e propri ecosistemi aperti: la condivisione serve per incrementare le conoscenze e quindi le possibilità creative.

La stampa 3D ha aperto forme inedite di marketing e di comunicazione partecipativa. Accade per la prima volta un rovesciamento dei parametri tradizionali di produzione. Siamo infatti abituati a vedere i prodotti e gli oggetti nascere da altri materiali e poi essere messi in digitale. Nel caso dei prodotti 3D invece si ha un rovesciamento di questo processo: si parte da progetti digitali (file 3D) che si trasformano in prodotti materici tridimensionali consentendo in questo senso una materializzazione dell’informazione digitale.

Questo approccio particolare determina – se unito al social media marketing e all’ecommerce marketing e al video marketing – la creazione di nuove forme di prodotto, nuovi approcci partecipativi alla realizzazione di un prodotto e forme peculiari di viral marketing.

The Vibe: creare cover personalizzate per iPhone

The Vibe è un’applicazione che genera delle Cover per il proprio iPhone stampate sulla base delle onde sonore dei brani preferiti dell’utente che sta creando/ordinando la propria cover.

Nasce dall’unione di SoundCloud, la celebre piattaforma per permettere agli artisti di caricare la propria musica e agli utenti di «sincronizzare» il proprio account a un altro sito (come Facebook, Twitter, YouTube ecc.) e di condividere le proprie canzoni con altri siti, a un sistema di stampa 3D.

Il procedimento è molto semplice: si connette all’app The Vibe il proprio account di SoundCloud, si sceglie il proprio brano preferito. Un sistema di Stampa 3D stamperà la cover per iPhone con un design unico, basato sulle onde sonore del brano scelto dall’utente.

IMMAGINE-1-TheVibeIl prodotto che di fatto è creato e personalizzato dal singolo utente verrà venduto via e-commerce e spedito all’indirizzo di destinazione.

In questo caso un sistema di stampa 3D genera e dà forma a un prodotto partendo da dati privi di forme, le note, l’armonia espressa attraverso onde sonore, e il prodotto risultante – la cover per iPhone – nasce dall’identità e dai valori del suo creatore rappresentando visivamente le sue emozioni all’ascolto della musica.

The #Cast, uno dei primi casi di integrazione tra presidio medico e social network

The #Cast è un’app molto particolare, tra il medical e il ludico: riprende l’antico rituale di firmare i gessi di chi si è fratturato un arto rovesciandone diametralmente il processo: anziché partire da un gesso per scrivervi sopra, si parte dalle scritte per generare un gesso personalizzato e costruito sui messaggi di auguri.

In pratica nel momento in cui si è nella poco piacevole condizione di avere un arto fratturato, l’app The #Cast consente alla persona infortunata di invitare i propri amici a scrivere dei messaggi di auguri tramite social network che un sistema di stampa 3D tramuterà in un gesso composto appunto dai messaggi di auguri.

Immagine-2-CAST-Media-kitYearbook, il primo libro di ricordi del college tattile

Yearbook è un’app molto importante per chi è non vedente. Consente infatti di «vedere in modo tattile» la rappresentazione 3D dei volti dei propri compagni di college.

Gli Yearbook sono album fotografici che raccontano i ricordi degli studenti del college e sono una vera e propria tradizione delle culture anglofone (USA e UK): purtroppo fino a ora questo rituale non poteva essere esperito fino in fondo da chi è non vedente in quanto basati su fotografia.

Attraverso l’app YearBook il volto di una persona viene trasformato in una rappresentazione 3D permettendo in questo modo a chi non è vedente di avere una visione tattile dei volti dei propri compagni di studi. Provvede inoltre a scrivere in Braille il nome della persona associando in questo modo il volto in 3D al suo nome.

Tatiana, mamma brasiliana non vedente è riuscita ad avere contatto tattile con il proprio bimbo in grembo

Tatiana è in attesa del suo bambino di nome Murilo: essendo cieca può sentire solo le descrizioni del suo ginecologo sull’ecografia, che si prodiga di raccontarle in tutti i particolari facendo dei paragoni sulla somiglianza del suo volto.

Attraverso un sistema di stampa 3D collegato all’ecografo si è realizzato un calco tridimensionale dell’ecografia del bambino consentendo in questo modo a Tatiana di sentire con le mani Murilo, il suo bimbo che porta in grembo.

Questo video che è veramente di una dolcezza indescrivibile è diventato virale durante la festa della mamma ottenendo più di 8 milioni di visualizzazioni. Huggies Brasil ne ha successivamente creato una campagna virale su YouTube – #CountingTheDays – incentrata appunto sul rapporto tra mamma e bambino.

Cambiano i paradigmi della vendita e l’commerce ha un ruolo cardine

Come si vede dal primo esempio di custodie per iPhone (The Vibe), i prodotti derivanti dal 3D printing cambiano radicalmente l’economia di prodotto e l’e-commerce diventa un veicolo fondamentale non solo nella vendita, ma nella concezione di questi prodotti: vendita e concezione/personalizzazione del prodotto diventano in questo senso un tutt’uno.

L’app che produce cover di iPhone ci fa comprendere come tramite i prodotti 3D non esiste più un prodotto finito, ma il prodotto diventa personalizzato da parte dell’utente e il processo di personalizzazione avviene in diretta on demand durante la fase di acquisto via e-commerce (compro personalizzando il mio prodotto).

Oltre a ottenere prodotti personalizzati e non più standardizzati e seriali, vengono sensibilmente ridotti i tempi di spedizione in quanto ogni prodotto è stampato nel service 3D logisticamente più vicino al domicilio del cliente (come mette in evidenza Carine Carmy in uno studio pubblicato su AdAge il 28 marzo 2013.

Un vantaggio molto interessante dei sistemi di stampa 3D applicati all’ecommerce sta nel fatto che con i sistemi 3D i retailer si trovano nella condizione di essere totalmente estrnei dal doversi preoccupare di dare forma al prodotto. Loro concorrono nel dare ai propri clienti o aspiranti clienti la possibilità di creare/definire/personalizzare i loro prodotti e una volta pagato, il centro di stampa 3D più vicino al cliente si occuperà di stamparlo e consegnarglielo. Di fatto i retailer diventano dei produttori di file digitali.

Personalizzazione dei prodotti ed effetti di diffusione virale sui social: da Insta3D a Espresso Cup

Attraverso le App di 3D printing ogni consumatore può agire su un livello altissimo di parametri creandosi la sua versione di prodotto a sua immagine e somiglianza e definendo in molti casi un prodotto unico e irripetibile nato dai suoi bisogni come per esempio alcune app simili a Insta3D che consentono di creare una versione in 3D del proprio avatar sui social network.

Non deve stupire per questo motivo l’altissimo livello di interesse virale che questi prodotti determinano, come è avvenuto per il progetto 3D Printed Rocket Espresso Cup che subito dopo il lancio è diventato immediatamente molto virale.

È infatti bastato inserire alcune immagini delle tazzine di caffè di ceramica ottenute attraverso un procedimento di stampa 3D su Flickr.com per vedere subito una proliferazione da parte delle varie community di Tumblr blog e altri social network creando un mix quasi esplosivo di crescita esponenziale e consentendo agli utenti tramite la condivisione, di scambiarsi pareri, consigli e suggerimenti sui prodotti.

Il design collaborativo e la stampa 3D

Una delle caratteristiche che si notano negli esempi è l’alto livello di collaborazione nel generare i prodotti, che nel caso di The #Cast – l’app del gesso – diventa fondamentale alla generazione di un prodotto.

Esistono in questo senso diverse comunità di condivisione di conoscenze e progetti relative al 3D printing. Una di queste è ShapeWays.com, il più grande marketplace di 3D printing al mondo la cui mission è di consentire a chiunque di dare vita alle proprie idee.

Shapeways consente a chiunque di dare vita al proprio prodotto in cinque passaggi.

Primo: disegnare il proprio prodotto in 3D con i più comuni software adatti allo scopo.

Secondo: caricare il progetto in 3D sul sito di Shapeways che

Terzo: si occuperà della messa in stampa del prodotto.

Quarto: tramite il MarketPlace Shapeways consentirà ai clienti di acquistare il prodotto e di personalizzarlo.

Quinto: tramite Shapeways la community può – e nella quasi totalità dei casi lo fa – condividere i prodotti.

HP a quota 30.000

HP Latex 3500 è progettata per gestire grandi workflow.
HP Latex 3500 è progettata per gestire grandi workflow.

HP ha annunciato l’installazione di 30.000 stampanti Latex dal suo lancio nel 2008, dimostrazione di come queste siano diventate le soluzioni maggiormente scelte da provider di servizi di stampa in tutto il mondo.

«30.000 installazioni sono un risultato eccezionale», ha detto Joan Perez Pericot, Worldwide Marketing Director, Large Format Printing, HP. «La versatilità della tecnologia HP Latex ha permesso ai nostri clienti di diventare pionieri di nuove applicazioni ad alto profitto, come la decorazione di interni, e di focalizzarsi su margini di mercato più elevati, raggiungendo una clientela interessata a usare solventi ecologici, solventi o inchiostri UV-curable».

Le stampanti HP Latex stanno diventando un nuovo standard di mercato e i fornitori di servizi media sostengono questo trend. Sono più di 72 i fornitori di servizi media e più di 360 media differenti a essere certificati per le HP Latex.

Le stampanti HP Latex 310, 330, 360 e 370 aiutano i clienti a espandere efficientemente il loro mercato nell’ambito delle applicazioni per grandi formati, raggiungendo i segmenti indoor, che altrimenti i solventi non potrebbero raggiungere, con qualità e velocità elevate per consegne dei lavori nello stesso giorno, oltre che a garantire un ambiente di lavoro più salutare.

Le stampanti HP Latex 3100 e 3500 forniscono al provider di servizi di stampa i mezzi per lavorare a elevati volumi di produzione in tempi brevi per una vasta gamma di applicazioni. La stampante HP Latex 3500 è progettata per gestire grandi workflow, rendendola la soluzione ideale per la produzione di applicazioni esclusive, per l’aumento della produttività e la riduzione dei costi di produzione. La stampante HP Latex 3100 fornisce una qualità dell’immagine elevata per una serie di applicazioni indoor e outdoor; è l’ideale per grandi espositori e cartellonistica offrendo ai PSP la possibilità di diversificare la loro offerta di servizi.

HP Latex 3500 è progettata per gestire grandi workflow.
HP Latex 3500 è progettata per gestire grandi workflow.

Ulteriori informazioni sulle nuove soluzioni HP Latex sono disponibili qui. Video dei prodotti e novità sono disponibili su Facebook, Twitter e YouTube.

Le carte Artic Paper scelte per simboleggiare un pezzo della storia d’Italia

From the Garage to my Way è un viaggio fotografico tra passioni per i motori, dettagli e paesaggi, tutto reso «vero» grazie alla superfice della carta che riproduce la tridimensionalità delle immagini che ci accompagnano per tutto l’anno.

In collaborazione con l’agenzia torinese Brunazzi & Associati, Arctic Paper Italia ha prodotto un originale calendario per il 2016.

Il filo conduttore del calendario è la strada: inediti scatti fotografici mostrano un percorso attraverso le differenti stagioni e le celebri auto italiane, progettate nei minimi dettagli dall’estro di rinomati designer che hanno contribuito a motorizzare il nostro Paese.

Si incontra la lussuosa Giulia, qui nella versione spider cabrio che nasce dall’idea di Giovan Battista Pininfarina nel 1962, allora un sogno quasi irraggiungibile. La simpatica 500, regina delle utilitarie, nel suo impareggiabile design di Dante Giacosa (1957), ancora oggi amato in tutto il mondo nelle più moderne versioni. Poche primavere precedenti, la mitica Lambretta cavalcava le strade dei più arditi anni ‘50.

Nelle originali fotografie del calendario le delicate tinte delle cromature della carrozzeria emergono a contrasto con gli sfondi grezzi del cemento di un’autorimessa. I dettagli del cuoio del rivestimento della leva del cambio della Giulia acquistano una profondità tridimensionale, come i paesaggi nei quali si proiettano anonime strade di Paesi agli antipodi.

Le morbide carte patinate opache senza legno ad alto spessore Arctic Volume, qui nella versione bianco naturale Arctic Volume White, mettono in risalto i colori desueti delle auto d’epoca trasmettendo nostalgici ricordi alla guida immaginaria di un prezioso volante e strumenti di bordo vintage.

L’elegante tinta crema di Munken Pure, gioiello delle carte naturali di pregio Munken Design, rende vera la polvere battuta di uno sterrato, piuttosto che un tappeto di neve di un paesaggio montano. Le immagini acquistano calore, mentre il testo stampato una veste più elegante.

calendario

Gli stampatori davanti alla scelta delle tecnologie digitali

Le preoccupazioni economiche, la minaccia tecnologica e l’incertezza sul futuro hanno contribuito a una crisi di fiducia nel settore della stampa. Se aggiungiamo aspettative di settore e gamme di supporti in rapida evoluzione si ottiene un settore che da anni si trova sotto pressione. Ma è in corso un’inversione di tendenza. La stampa si sta reinventando per diventare più vivace che mai e piena di energie in un mondo di comunicazioni multicanale.

Anni di stravolgimenti hanno spinto gli stampatori a perfezionare i loro sistemi, a ridurre al minimo gli scarti e ottimizzare l’automazione e l’efficienza dei processi. La gestione ottimizzata dei processi basata su una risorsa rinnovabile rende la stampa un mezzo altamente sostenibile, oltre che efficiente. La creazione di una coscienza ambientale sta spingendo gli acquirenti di supporti attenti all’ambiente a rivolgere nuovamente la loro attenzione alla stampa.

Dinamiche complicate

Le forze che attualmente definiscono il settore della stampa e la sua sostenibilità sono complesse e spesso creano confusione negli stampatori e nei loro clienti. Tali fattori comprendono supporti elettronici, innovazione tecnologica, modelli commerciali crossmedia, normative ambientali, economia globale e un pubblico sempre più mobile e interattivo. InMobi, azienda di sviluppo di piattaforme pubblicitarie mobile, stima che i consumatori trascorrono un’incredibile percentuale del 37% del tempo dedicato ai media sui supporti portatili. I marchi globali stanno traendo vantaggio da tale tendenza. Mark Fellows di McCann, un’agenzia pubblicitaria globale, ha lavorato con Ikea per stampare grafiche speciali anziché codici QR nei cataloghi, in modo che «i contenuti estesi vengano attivati da scansioni nelle pagine di simboli speciali.» Questi smartphone acquisiscono il link dai siti Web Ikea per avere ulteriori idee per decorazione di interni e upselling.

Ma le nuove complesse opzioni di media, l’adozione della tecnologia digitale e le aspettative in ambito ambientale possono generare incertezza nel settore. Per molti stampatori le decisioni di investimento in un tale clima possono essere rischiose e quindi stanno esplorando con cautela nuove strategie commerciali, adottando gli strumenti digitali per rispondere alle esigenze in evoluzione dei loro clienti. Gli stampatori di successo stanno rimodellando le loro attività per aiutare i clienti a trarre vantaggio dai canali e allineare obiettivi commerciali e ambientali.

Un problema di tutti

Nuove risposte sul breve termine e una consapevolezza ambientale promossa fino all’eccesso non sono sufficienti per fare la differenza. La sostenibilità è un problema globale e fondamentalmente economico che richiede risorse enormi per essere risolto.

«Le soluzioni ambientali sono fondamentalmente economiche, quindi si tratta di un problema condiviso,» Stephen Fitzgerald, cofondatore Affirmative Investment Management.

Affermative Investment Management è la prima azienda che si dedica alla gestione delle obbligazioni verdi. Il gruppo di organizzazioni che affronta il cambiamento climatico e la riduzione dell’impatto ambientale è in crescita. Dall’UNFCCC e ISO fino alla Sustainable Green Printing Partnership negli USA, oltre a moltissimi progetti ambientali locali più piccoli, sta aumentando la consapevolezza del fatto che la gestione ambientale è responsabilità di tutti e una necessità per il pianeta.

Stampa sempre e ovunque

La sostenibilità ambientale non è un aspetto che viene risolto facilmente ma il settore della stampa può fare la differenza. La stampa non è sostenibile solo perché impiega risorse rinnovabili. Il collasso dei settori tradizionali della stampa ha spinto a un consolidamento diffuso e a uno slancio a reinventarsi. Gli stampatori hanno automatizzato e ottimizzato i processi, riducendo gli scarti e le emissioni in eccesso. In tutti i settori e in tutte le aree geografiche la sopravvivenza ha imposto una produzione flessibile ed efficiente basata su automazione e standardizzazione. Gli standard di settore come la serie ISO 12647 sono emersi a sostegno di una produzione basata sui dati e sul controllo dei processi, traducendosi in meno sprechi. La produzione automatizzata e standardizzata gestisce la qualità cromatica e il consumo degli inchiostri tenendo conto dei supporti e per la stampa digitale. Grazie alla tecnologia, agli standard e alle competenze dello stampatore, gli acquirenti di supporti possono essere certi che i colori saranno precisi a ogni ripetizione, dalla grafica per edifici e banner fino a etichette e imballaggi per prodotti. E questa efficienza consente di ridurre al minimo emissioni e sprechi, migliorando la sostenibilità ambientale e commerciale.

Imballaggi ed etichette in prima linea

Imballaggi ed etichette sono forse la nostra esperienza di stampa più comunemente condivisa.

«Un imballaggio responsabile protegge il prodotto, ne prolunga la durata sullo scaffale e garantisce che sia sicuro per il consumatore Ken MacKenzie, managing director Amcor.

L’organizzazione europea per l’imballaggio e l’ambiente afferma che «l’imballaggio deve essere in grado di svolgere il proprio ruolo determinante in una economia circolare ottimizzando l’uso di risorse, riducendo gli sprechi e ampliando il valore in un prodotto e nell’economia.» Gli stampatori stanno investendo tenendo in considerazione la sostenibilità.

«La sostenibilità è un elemento fondamentale dei nostri criteri strategici al momento di selezionare i fornitori di tecnologia per lo sviluppo della nostra attività e lavorare con partner come Xeikon in particolare ci ha consentito di investire in una piattaforma, certi che la sostenibilità costituisce un aspetto fondamentale per la nostra e per la loro filosofia Adrian Steele, managing director Mercian Labels.

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La qualità cromatica trasmette i valori dei proprietari dei marchi e i loro messaggi ambientali e di sostenibilità. La velocità dà impulso alla produzione di imballaggi ed etichette per i beni di largo consumo. SmileyColor, un gruppo di consulenza per la produzione di imballaggi negli USA, afferma che il ritardo di un giorno sulla distribuzione del prodotto sugli scaffali può costare a un marchio $100.000, quindi l’efficienza e il controllo dei processi sono fondamentali. L’equilibrio tra l’economia volta a ottenere un fatturato elevato e l’impatto ambientale gestito assieme al controllo degli sprechi è molto fragile.

Lo scenario

Nonostante la portata e la complessità insite nel raggiungimento di tale sottile equilibrio, il settore degli imballaggi sta reagendo. Un esempio ambizioso è quello di Carlsberg Circular Community (CCC). Tra le altre attività, questo gruppo di fornitori Carlsberg e globali sta sviluppando materiali per imballaggio ottimizzati per il riciclo e il riutilizzo. La Green Fibre Bottle, biodegradabile e biologica, è attualmente in fase di sviluppo e consisterà principalmente di fibre del legno ottenute da fonti sostenibili.

«L’adozione di partership strategiche ci può consentire di ottenere risultati in misura e portata molto più ampie per le nostre attività di sostenibilità e siamo entusiasti ogni volta che un partner potenziale ci contatta per richiedere di accedere alla community. Assieme possiamo creare un impatto veramente duraturo Simon Boas Hoffmeyer, sustainability director presso Carlsberg Group.

Green Fiber Bottle Prototype - Carlsberg GroupLa Green Fiber Bottle potrebbe rappresentare un’opportunità anche per stampatori di packaging innovativi: «attualmente non contiamo nessun partner attivo nel settore della stampa nella CCC, ma in nessun modo ne escludiamo la partecipazione.»

Legislazione e denaro

Investire in alternative sostenibili sta diventando un aspetto di importanza crescente per governi e investitori, oltre che per gli acquirenti di supporti. Stephen Fitzgerald è anche membro del comitato che gestisce il fondo sovrano dell’Australia, istituito per garantire finanziamenti completi delle prestazioni pensionistiche del governo federale. Fitzgerald afferma che «i governi devono credere che ci sono cose che dovremmo fare per tutelare l’ambiente perché si tratta di un problema condiviso, ma in realtà ciò che fa la differenza è assumersi le responsabilità e fare veramente qualcosa.»

È difficile, ma ci stiamo arrivando. Stando a McKinsey, un’agenzia di consulenza, la sostenibilità è un elemento permanente a livello gestionale per il 70% dei CEO. Freddie Woolfe, direttore associato per l’impegno aziendale di Hermes Investment Management auspica che «le aziende prendano impegni più forti per affrontare problemi come la deforestazione, eliminando prassi di silvicoltura insostenibili dalle loro supply chain.» Fitzgerald afferma che «il nostro compito è ottenere redditività, ma esiste una componente ESG (ambientale, sociale e di governance) in ciò che facciamo.»

Il controllo delle emissioni nell’aria, nell’acqua e nella terra e le normative che disciplinano l’uso delle sostanze chimiche coinvolgono tutti i settori, compreso quello della stampa. Gli USA stanno rendendo più rigide le leggi in ambito ambientale in numerosi stati e a livello federale si stanno prendendo come riferimento i generatori di energia. In Cina è in fase di sviluppo una rigida legislazione in campo ambientale, ma esistono fattori di incoerenza che affliggono la legislazione globale. Fitzgerald spiega che «questo non è un catalizzatore in Australia, ma lo è in Germania e in Scandinavia.» Anche i mercati non sono uniformi. Steel afferma che «la sostenibilità rappresenta un fattore che interessa in modo diverso la nostra base clienti: alcuni la considerano un elemento importante nella selezione dei loro fornitori e nel processo di audit, mentre altri non sono semplicemente interessati.» Aggiunge che «il mercato non ci ha spinti ad adottare un sistema di gestione ambientale particolare e quindi gestiamo attivamente la nostra conoscenza della normativa tramite le risorse online.»

A vari livelli in diverse aree geografiche, le norme limitano le composizione dei supporti, degli inchiostri e dei materiali da stampa e disciplinano anche la gestione dei rifiuti. Alle aziende del Regno Unito che utilizzano imballaggi che pesano oltre 50 tonnellate all’anno è richiesto di recuperare e di riciclare gli scarti da imballaggi. Qui e altrove gli stampatori che utilizzano formule di inchiostro con elevate percentuali di VOC devono soddisfare requisiti con diversi livelli di severità per tutelare la salute e la sicurezza ed evitare di inquinare. I produttori di inchiostri devono soddisfare diverse normative chimiche, in particolare per gli inchiostri di imballaggi di prodotti deperibili. Gli inchiostri a bassa migrazione sono fondamentali ma le formule non devono mettere a repentaglio il materiale su cui sono stampati o i contenuti dell’imballaggio.

Prassi standard

Il rapporto ISO 17098 sulle sostanze e sui materiali che potrebbero impedire il riciclo rappresenta uno tra i molti strumenti utili. Gli standard quali l’ISO 14001 (sistemi di gestione ambientale) e ISO 16759 (calcolo dell’impronta di carbonio della stampa) consentono agli stampatori di agevolare gli impegni ambientali pubblici dei clienti, che possono rivelarsi ambiziosi. Kingfisher, un conglomerato del settore multi-retail, desidera utilizzare «legno e carta provenienti al 100% da fonti gestite in modo responsabile in tutte le nostre aziende entro il 2020,» stando a Jamie Lawrence, consulente senior alla sostenibilità. Kingfisher desidera raggiungere la conformità alle normative ambientali come il Lacey act negli Stati Uniti, il regolamento sul legname dell’UE e le restrizioni sulle sostanze pericolose II, oltre ad altre normative man mano che si presentano.

Ma nulla può cambiare se i clienti non condividono gli obiettivi di sostenibilità. I proprietari dei marchi possono spingere verso una dipendenza ridotta dai materiali principali, portando all’innovazione dei supporti per etichette e dei processi di stampa. Ma il mercato e l’economia stimolano il settore della stampa affinché sia più sostenibile, quindi la sfida maggiore per la sostenibilità della stampa è la relazione tra priorità commerciali, pratiche e sostenibilità.

Questa dinamica influisce su tutti gli aspetti e i collegamenti interni della supply chain dei supporti di stampa, richiedendo motivazione e risorse. La gestione dell’impatto ambientale della stampa richiede un impegno nei confronti di obiettivi commerciali, pratici e di sostenibilità, oltre alla loro chiara articolazione.

Il modo in cui gli stampatori riescono a ottenere un equilibrio tra questi interessi è soggettivo. Devono essere in grado di creare prodotti all’interno di un quadro ambientale coeso e ottenere dei guadagni. Lo sviluppo delle politiche della sostenibilità e dei modelli di produzione rappresenta un’enorme sfida per le supply chain dei supporti di stampa. Ma è una sfida che tutte le parti coinvolte possono accettare.

L’autore: Laurel Brunner

Laurel è attiva da oltre 30 anni nel settore dell’industria grafica. Ha iniziato a lavorare come contabile per un’azienda di stampa a Londra ma si annoiava e ha iniziato a viaggiare. È rimasta coinvolta nella rivoluzione del desktop publishing in California per l’organizzazione Seybold, dove è stata una figura fondamentale nello sviluppo delle conferenze Seybold. Negli anni ha lavorato in modo esclusivo nei settori di prestampa ed editoria, e si è specializzata nella prestampa digitale, nella produzione digitale e nella stampa digitale. È direttore generale di Digital Dots, che offre consulenza internazionale e servizi formativi.

Laurel collabora con diversi gruppi di lavoro ISO ed è l’organizzatrice del gruppo di lavoro 11 ISO. Questo gruppo sviluppa gli standard relativi all’impatto ambientale della tecnologia grafica, inclusi i supporti di stampa. Lo standard ISO 16759 per la quantificazione e il calcolo dell’impronta di carbonio dei supporti di stampa, pubblicato nel luglio 2013, fornisce un quadro per i calcoli dell’impronta di carbonio dei supporti di stampa. Laurel offre consulenza privata e servizi editoriali a un ampio gruppo di editori, produttori e associazioni di settore. Il suo lavoro compare regolarmente in pubblicazioni e su siti Web di tutto il mondo. Laurel partecipa regolarmente come relatrice a eventi di settore in America settentrionale e meridionale, in Europa e Asia.

Laurel è inoltre professore ospite presso l’Università tecnica di Shenzen in Cina e fa parte di un piccolo gruppo di Women of Distinction selezionate dagli editori USA Output Links. Afga Graphics le ha conferito il premio Sustanaibility Award per il suo lavoro nell’ambito della sostenibilità e anche l’associazione indonesiana per il settore della stampa ATGMI le ha conferito un riconoscimento per il suo lavoro.

Laurel Brunner